Archive for Marzo, 2020

Coronavirus, aumentare del 50% i posti letto in terapia intensiva: le misure della circolare del ministero

giovedì, Marzo 5th, 2020

di Enrico Marro

Aumento dei posti letto negli ospedali: del 50% in terapia intensiva e del 100% nei reparti di pneumologia e malattie infettive. Redistribuzione dei pazienti ricoverati, spostando, ove necessario, quelli non colpiti dal virus nelle strutture private accreditate, così da liberare posti letto per i contagiati. Sono le principali misure della circolare del ministero della Sanità per contrastare il coronavirus.Nel frattempo va avanti la messa a punto del secondo decreto economico di sostegno alle imprese e ai lavoratori, che verrà però approvato la prossima settimana e stanzierà 3,8 miliardi, ha detto la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, ieri dopo il vertice delle parti sociali col presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Imprese e sindacati hanno manifestato forte preoccupazione. Che, del resto, trova riscontro nel nuovo decreto della presidenza del Consiglio.

Cinema e teatri a rischio

Il testo dispone la chiusura delle scuole fino al 15 marzo più una serie di altre misure anche queste valide in tutta Italia: raccomandazione agli anziani di restare il più possibile a casa; sospensione di convegni, congressi e manifestazioni; divieti e limiti di accesso alle strutture sanitarie per gli accompagnatori; raccomandazione di tenere una distanza di «almeno un metro» con le altre persone, evitando «abbracci e strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona»; sospensione degli eventi e delle competizioni sportive mentre palestre e piscine potranno restare aperte nel rispetto delle prescrizioni igieniche. La bozza del decreto di Palazzo Chigi parla anche di sospensione degli «eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportino affollamento» tale da non rispettare la «distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro». Il che farebbe pensare che dovrebbero restare chiusi anche cinema e teatri. Ma per averne conferma bisognerà aspettare il testo definitivo. La bozza contiene anche altre due novità. La prima è la raccomandazione di «usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate». La seconda prevede la possibilità di attivare «la modalità di lavoro agile» (smart working) da parte delle aziende «anche in assenza degli accordi individuali». Le disposizioni contenute nel decreto della presidenza del consiglio si applicano «fino al 3 aprile 2020.

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Calendario serie A, le nuove date per le 3 giornate a porte chiuse: Juve-Inter domenica sera, Milan-Genoa alle 12.30

giovedì, Marzo 5th, 2020

Lo scudetto a porte chiuse. La Lega calcio vive malissimo l’imposizione, ma visto il propagarsi del virus malefico non ci sono altre strade. Giocare senza tifosi uccide lo spettacolo però è l’unica soluzione per riuscire a portare in fondo la stagione. Alcuni presidenti (più di altri) non hanno nascosto il mal di pancia. Lotito, nelle eterne quattro ore in cui è durato un velenoso e tormentato Consiglio di Lega nella sala presidenziale del Coni a Roma, ha sbraitato e battuto i pugni contro l’ipotesi di traslocare la ventisettesima giornata al 13 maggio, facendo prevalere lo scorrimento del calendario. Ma soprattutto, interpretando una bozza del decreto governativo finita nelle sue mani, si era fatto l’idea che il prefetto di Roma avrebbe potuto aprire le porte per le partite della Lazio e dei giallorossi.

La solita Lega: spaccata alla meta. Si è discusso di tutto, di incassi persi e di rimborsi. Alla fine il presidente Dal Pino, esasperato, ha minacciato le dimissioni se non si fosse arrivati a un accordo. Così il ristretto comitato si è allineato (l’assemblea non si è svolta perché mancava il numero legale). Anche l’Inter, rappresentata da Marotta e Antonello, dopo le altre 19 ha benedetto con senso di responsabilità la nuova ipotesi di calendario pur con una serie di distinguo. Ma parlare di unità sarebbe un controsenso.

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Scuole e università chiuse fino al 15 marzo: «Allo studio misure per fare stare a casa un genitore»

giovedì, Marzo 5th, 2020

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha confermato la chiusura di scuole e università in tutta Italia da domani, giovedì 5 marzo, fino al 15 marzo: «Per noi non è stata una decisione facile, abbiamo aspettato il parere del comitato scientifico», ha dichiarato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. La misura è stata definita «prudenziale». In serata, poco dopo le 22 il premier Giuseppe conte ha firmato il decreto.

La vice ministra dell’Economia Laura Castelli ha aggiunto: «Siamo consapevoli dell’impatto che una misura come la chiusura delle scuole potrà avere sui nuclei familiari e sul Paese, per questo ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati. È in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Ne ho già parlato con il Ministro Gualtieri e gli altri Ministri competenti: faremo tutto quello che è necessario per venire incontro ai bisogni dei cittadini e delle famiglie e per ridurre al massimo i disagi».

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Coronavirus, il video-messaggio del premier Conte: «L’Italia non si arrende»

giovedì, Marzo 5th, 2020
Il messaggio del presidente del Consiglio su Facebook | AGTW – CorriereTv
Coronavirus, il video-messaggio del premier Conte: «L’Italia non si arrende». Il messaggio del presidente del Consiglio su Facebook
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Coronavirus, qualcuno parli a questo Paese

mercoledì, Marzo 4th, 2020

di CARLO VERDELLI

Qualcuno dovrà parlare al Paese, prima o poi. Qualcuno dovrà farlo perché la situazione che stiamo vivendo non ha precedenti, perché qualcosa di imprevedibile e angosciante ci ha infilati in un tunnel, emotivo prima ancora che sanitario, dentro il quale bisogna trovare presto un modo per convivere, per adattarsi al buio, in attesa dell’uscita.

Non si tratta di dispensare rassicurazioni o richiami alla razionalità in occasioni pubbliche o in interventi a pioggia dentro i molti programmi televisivi colonizzati dall’argomento. L’invito è più solenne: un messaggio a reti unificate, e siti, e radio, in cui il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio guardino in faccia gli occhi di milioni di italiani spaventati e, con sincerità, dicano loro il po’ di verità di cui dispongono e passino il messaggio che non c’è un colpevole da odiare ma un’emergenza comune
da affrontare, possibilmente ritrovando quel senso di comunità che questo Paese, anche nei giorni dell’infuriare del morbo, sembra scordarsi di avere avuto.

Il coronavirus, visto al microscopio, ha le sembianze innocue di una pallina da golf punteggiata sulla superficie da un certo numero di segnalini rossi, a fargli appunto corona. Non è mortale come la peste che nel milleseicento provocò un milione di morti, e neanche come l’Asiatica, che ne fece quasi un milione e mezzo.

Probabilmente ne uccide di più una normale influenza stagionale, di certo la polmonite (11 mila decessi l’anno), o l’alcolismo, gli incidenti stradali. E poi ha una percentuale di guarigione molto elevata, dicono gli esperti che molti ne escono senza neppure sapere di averlo contratto.

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Spadafora: «Partite della Serie A a porte chiuse» per il coronavirus

mercoledì, Marzo 4th, 2020

Il campionato di calcio di Serie A non si ferma, ma verrà giocato a porte chiuse. È quanto emerge da quello che il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha dichiarato lasciando Palazzo Chigi: proseguimento di «tutte le attività, anche del campionato, ma nel rispetto della salute per tutti». Partite a porte chiuse? «Si va verso questo tipo di provvedimento», ha risposto. Il comitato scientifico voluto dal premier Giuseppe Conte aveva chiesto al calcio, e ogni manifestazione sportiva che comporti l’affollamento di persone e il non rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro, di serrare le porte al pubblico per trenta giorni.

CORRIERE.IT

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“Coronavirus shop”, vendevano online mascherine a prezzi folli spacciandole come antidoti: 14 indagati

mercoledì, Marzo 4th, 2020

Mascherine e altri articoli spacciati come antidoti del coronavirus sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Torino in una maxi operazione che ha scoperchiato una rete di imprenditori che vendeva online, in siti chiamati “Coronavirus Shop“, il materiale “miracoloso”. Nell’ultimo blitz sono 14 gli impresari accusati di frode. Sale così a 33 in pochi giorni il bilancio dei truffatoridel web indagati.

"Coronavirus shop", articoli spacciati come antidoti e venduti a prezzi folli

Gli articoli “antidoti del Covid-2019”I venditori di sedicenti antidoti offrivano articoli “pronti a garantire una protezione totale dal contagio dal Coronavirus”: ionizzatori d’ambiente, mascherine, tute, guanti protettivi, prodotti igienizzanti, occhiali, kit vari, facciali filtranti, copri-sanitari, integratori alimentari. Gli imprenditori pubblicizzavano in maniera ingannevole gli articoli, che potevano “garantire l’immunità totale dal Covid-19”.

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Coronavirus, chiuse tutte le scuole fino a metà marzo | Ma il ministro Azzolina frena: “Decideremo nelle prossime ore”

mercoledì, Marzo 4th, 2020

Per rispondere all’emergenza coronavirus, il governo ha deciso di chiudere tutte le scuole d’Italia fino a metà marzo. Lo stop riguarda le scuole di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale. Ma non sembra ancora esserci il via libera definitivo visto che pochi minuti dopo il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha detto: “Abbiamo chiesto solo un parere tecnico, la decisione nelle prossime ore”.

Meloni: “Al lavoro per misura a sostegno, dopo chiusura scuole” – “Sto lavorando a una misura da proporre al governo per aiutare i genitori che da domani si ritroveranno i figli a casa. Serve un sostegno che possa essere un allungamento del congedo parentale oppure un bonus baby sitter. Non possiamo lasciare soli mamme e papà, che devono andare a lavorare”. Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fdi, in merito alla chiusura delle scuole.
 

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La fine della globalizzazione, il cigno rosso che cambierà il nostro mondo

mercoledì, Marzo 4th, 2020

di CESARE DE CARLO

Ne parlò già Johan Huizinga. Nel suo Autunno del Medioevo definì la peste nera un sovvertimento della storia europea. Era la metà del XIV secolo. Ora siamo nel Ventunesimo. E il Coronavirus è un’influenza, non una pestilenza. Ma ora come allora la pandemia può segnare un altro sovvertimento, nutrito di paure e irrazionalismi adattati ai crescenti sentimenti antiglobalisti e anti-immigratori. Con conseguenze economiche, sociali, geopolitiche. In altri termini può segnare l’autunno della globalizzazione. Non della globalizzazione come pratica commerciale internazionale, ma di questa globalizzazione. 

Di una globalizzazione fuori controllo, perché basata sulle concessioni fatte alla Cina nella World Trade Organization. In vent’anni la nostra way of life ne è rimasta strangolata. E i responsabili, da Bill Clinton ai leader dell’Europa socialista, non si sono mai battuti il petto. Harold James della Princeton University parla di “pandemia della deglobalizzazione”. 
La Cina è un pericolo. In primo luogo per il lavoro e l’occupazione di casa nostra. E anche per la nostra stessa sopravvivenza fisica, come avvenuto altre volte nella storia delle pandemie. L’origine del nuovo virus è ancora misteriosa. Molti ceo europei e americani riscoprono il “cigno nero”. Così lo chiama Teresa Fallon: la Cina rimane un totalitarismo comunista. Dunque cigno rosso. Ne segue il blocco crescente di investimenti e produzione. E ne seguirà – nota l’economista Simon Tilford – una “riduzione di dipendenza e rischi”. Due dati. L’indice Pmi ufficiale di febbraio è sceso al 35,7 dal 50 di gennaio. E l’indice Markit-Caixin mostra un analogo crollo nel manifatturiero. Peggio della crisi finanziaria del 2008. Una tale “mancanza di fiducia» risveglia un’altra consapevolezza. Ne parla Giulio Tremonti. La crescita astronomica della Cina ha creato «grandi squilibri».

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È quello che ci aspetta se dilaga il virus Greta

mercoledì, Marzo 4th, 2020

Alessandro Sallusti

In tutta la Cina i livelli di biossido di azoto che misurano il tasso di inquinamento dell’aria stanno calando sensibilmente, e lo stesso vale, sia pure in misura minore, per quelli rilevati in questi giorni a Milano e in Lombardia.

Greta e i suoi sostenitori possono esultare. È la dimostrazione che è possibile «fare qualche cosa subito, non domani» – come la ragazzina urla in faccia ai grandi del mondo per migliorare le condizioni dell’ambiente. Ma ciò che sta accadendo all’aria è anche la prova di quale prezzo si deve pagare per fare scendere subito i livelli di inquinamento, che peraltro sono già oggi accettabili in molte parti del mondo: crisi economica e finanziaria, crollo delle Borse, disoccupazione, immobilità delle persone e delle merci sia che si parli della grande industria che del bar sotto casa.

Oggi, in altre parole, sappiamo esattamente, perché lo stiamo vivendo sulla nostra pelle, che cosa significhi, e che conseguenze può portare, inseguire e mettere in pratica alla lettera, le utopie giovanilistiche e ambientaliste. Significa fermare il mondo, anticamera dell’estinzione della società almeno come oggi la conosciamo.

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