Archive for Marzo, 2020

Fate presto

martedì, Marzo 3rd, 2020

Alessandro Sallusti

Quando l’Italia, nel 2011, stava per essere messa alle corde dal virus dello spread, Il Sole-24 ore, titolò a tutta pagina «Fate presto», perché la comunità economica vedeva nello stallo della crisi politica di quelle settimane una minaccia reale alla sua stabilità.

Nove anni dopo vale la pena di riproporre quel titolo-appello, ben sapendo che cambiare un governo è assai più semplice che cambiare il coronavirus per renderlo innocuo. La comunità medica sta facendo il possibile, e a volte riesce a fare pure l’impossibile. Il medico «fa presto» per definizione, non ha bisogno di essere spronato. Non altrettanto si può dire della politica, i cui tempi spesso viaggiano su un fuso orario diverso da quello in vigore nel Paese.

Non è colpa del governo se ogni giorno che passa migliaia di imprese, esercizi commerciali e botteghe artigiane rischiano di chiudere per mancanza di ordini e clienti. Ma sarà colpa del governo se, come in campo medico, si lasceranno morire questi pazienti senza averle provate tutte, ma proprio tutte, per evitare la strage. Per questi signori serve un’immediata terapia intensiva economica, non importa se non convenzionale o sperimentale. Terapia che non può certo ridursi a qualche aiuto per chi si trova a vivere e operare nelle piccole zone rosse. Dal punto di vista del virus economico già oggi tutto il Nord è una zona rossa, se non addirittura l’Italia intera.

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Olimpiadi di Tokyo: ora si parla dell’ipotesi rinvio

martedì, Marzo 3rd, 2020
Olimpiadi di Tokyo (Ansa)
Olimpiadi di Tokyo (Ansa)

Roma, 3 marzo 2020 – Sempre più in subbuglio il mondo dello sport a causa del Coronavirus. L’ultima caso che si apre è forse anche il più grosso: quello delle Olimpiadi di Tokyo 2020 che, almeno in teoria, potrebbero essere spostate a fine anno, secondo un’ipotesi evocata dal ministro giapponese Seiko Hashimoto, citato dall’Independent. In base all’accordo fra Giappone e Cio, i Giochi – previsti dal 24 luglio al 9 agosto – devono tenersi entro il 2020, senza specificare quando.

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Coronavirus, positivi due magistrati a Milano. Sospese le udienze civili non urgenti

martedì, Marzo 3rd, 2020

Milano, 3 marzo 2020 – Il presidente del Tribunale di Milano Roberto Bichi ha deciso con un provvedimento di sospendere e rinviare a dopo aprile tutte le udienze civili non urgenti, alla luce della “diminuzione delle risorse”, ossia del personale, giudici e personale amministrativo, dato che due magistrati sono risultati positivi al Coronavirus e, dunque, tante altre persone devono andare in autoisolamento ed essere monitorate.

I due magistrati di Milano risultati positivi al coronavirus, uno della sesta sezione civile e l’altro della sezione Misure di prevenzione, sono ricoverati all’ospedale Sacco di Milano. “Sono ora in isolamento e non stanno male” ha precisato il presidente del tribunale milanese Roberto Bichi. In autoisolamento preventivo 30 persone: una quindicina di magistrati delle due sezioni e il personale amministrativo. Sulla base delle disposizioni sanitarie, inoltre, verranno controllate anche tutte le altre persone che hanno avuto più stretti contatti in questi giorni con i due magistrati. 

Verranno trattate in questi giorni, quindi, solo le procedure d’urgenza, come ad esempio le cause sugli alimenti e le udienze del settore immigrazione. Resta anche fissata, ad esempio, l’udienza sul caso Ilva del 6 marzo, perché è un procedimento urgente.
Nel frattempo, tutti gli uffici, le cancellerie e le aule delle due sezioni coinvolte (e in più anche l’ufficio Economato) sono state sanificate stamani, con i locali che sono rimasti chiusi per due ore. Anche le udienze della Sezione misure di prevenzione sono state rinviate. Per il settore penale, invece, le udienze sia urgenti che non urgenti restano fissate, come nei giorni scorsi. Bichi ha chiarito, comunque, che la decisione sulle cause civili è solo “un primo passo” e che bisognerà valutare l’evoluzione della situazione nelle prossime ore.

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La moglie del comandante Gennaro Arma: “È una roccia, con lui un equipaggio di gladiatori”

martedì, Marzo 3rd, 2020

“Certo, ho tirato un grande sospiro di sollievo. Ma per quello definitivo aspetto che lui torni a casa”. Mariana Gargiulo ha la voce rilassata. Ieri è arrivata la notizia che attendeva da quasi un mese: il marito, Gennaro Arma, il comandante della Diamond Princess, la nave da crociera dal 5 febbraio in quarantena nella baia di Yokohama, in Giappone, è sceso a terra. È stato l’ultimo, ha aspettato che sbarcassero tutti, come prevede la legge del mare e come aveva annunciato tramite la compagnia “Princess Cruises”, che oggi lo ha ringraziato – “È stato un eroe agli occhi di tutti noi”.

Per Mariana, dopo i giorni di tensione, le ore di ansia, vissuti in totale riserbo – “soprattutto per proteggere mio figlio e nel rispetto della mia famiglia”, ripete – questo è un momento che somiglia molto alla felicità. Il marito, il comandante Arma, con i membri dell’equipaggio rimasti al suo fianco fino alla fine, rimarrà in Giappone altri quattordici giorni per la quarantena. Poi potrà tornare a casa, a Sant’Agnello, in penisola sorrentina, dove vive con la moglie e il loro bambino.

Mariana tiene molto alla privacy, a quella che definisce “la nostra normalità” e non ha ceduto alle lusinghe di interviste o ospitate in televisione. “Gennaro sta bene, mi ha detto che tornerà quando finirà la quarantena e io non vedo l’ora. Ha portato a termine questa missione nel migliore dei modi, onestamente io non sono sorpresa, lui è così, un uomo forte e determinato, una roccia”, dice in un soffio, il pensiero già rivolto all’accoglienza da riservare al marito.

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Per la strategia anti-virus europea attivare il Fondo Salva Stati

martedì, Marzo 3rd, 2020

La diffusione del Covid-19 è significativa in Italia e apparentemente sporadica in altri Paesi della Ue dove tuttavia è possibile, anzi probabile, che il virus si diffonda. Il caso italiano potrebbe essere paradigmatico per affrontare a livello europeo quegli interventi necessari per evitare l’allargamento dei contagi e per individuare e minimizzare i danni che sono umani e sociali, economici e finanziari. In tutto ciò il ruolo delle Istituzioni e della Scienza diventano cruciali perché le prime hanno il compito di governare soprattutto nelle situazioni di emergenza mentre la scienza ha il compito di cercare le soluzioni terapeutiche. Non sono tuttavia secondarie le strumentazioni economico-finanziarie perché i danni rivenienti da epidemie possono essere molto grandi, perché le prevenzioni e le cure costano, perché la ricerca scientifica richiede risorse.

Azione e prevenzione

Riflettiamo su questi temi con particolare attenzione alla Ue e un cenno all’Italia con riferimento alle Istituzioni, all’economia e alle necessità finanziarie ampliando le argomentazioni del mio ultimo post che ha richiamato vari “strumenti di intervento” della Ue per fronteggiare “catastrofi naturali e provocate dall’uomo” e per riparare gli effetti delle stesse.

Strumenti che vengono utilizzati nella collaborazione con i singoli stati anche per quanto riguarda le risorse finanziarie necessarie. A mio avviso il Covid-19, se non configura ora una situazione di emergenza in Italia e in Europa, ci mette sull’avviso che ciò potrebbe accadere in un mondo interconnesso dove le epidemie da nuovi virus potrebbero aumentare. Per questo gli strumenti disponibili vanno usati subito ma anche potenziati se la situazione dovesse peggiorare ora e ripresentarsi in futuro.

Danni economici e più deficit per l’Italia

Per l’Italia sappiamo che più flessibilità è quello che il Governo si avvia a chiedere per i nostri conti pubblici alla Commissione europea per fronteggiare il Covid-19 che, più passa il tempo, più manifesta la sua potenzialità di danni gravissimi sia dal punto di vista socio-economico che finanziario, come dimostrato dall’impennata dello spread sui titoli di Stato (che in una settimana si è ampliato di quasi 40 punti sui titoli tedeschi) e dalle previsioni di caduta del Pil.

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Elezioni Israele, la vittoria di Netanyahu: “Un successo gigantesco”

martedì, Marzo 3rd, 2020

di VINCENZO NIGRO

GLI manca ancora una sicura maggioranza di governo, la sua coalizione ha 59 o 60 seggi sui 61 deputati necessari a governare. E soprattutto, dal 17 marzo sarà il primo capo di governo nella storia di Israele a entrare in tribunale sotto processo per corruzione. Ma ieri notte Benjamin Netanyahu ha salutato la sua vittoria elettorale con parole chiare: “E’ stato un successo gigantesco, abbiamo fatto l’impossibile”.

Bibi ha ragione: la rimonta che ha messo in piedi negli ultimi 2 mesi, per queste terze elezioni politiche anticipate in meno di un anno, è stata davvero notevole. Per settimane tutti i sondaggi continuavano a dare in vantaggio, anche se di poco, il partito “Blu e Bianco” del suo sfidante Benny Gantz. L’ex capo di stato maggiore dell’esercito israeliano aveva dimostrato una buona capacità di tenere in piedi quella che era stata definita la “coalizione dei generali”. Un partito creato all’inizio del 2019 proprio per sfidare il Likud di Netanyahu, con il sostegno fra gli altri di 3 o 4 fra ex capi di Stato maggiore e ministri della Difesa.

Secondo gli exit poll di ieri sera alle 22, il Likud con 37 seggi sopravanza Blu e Bianco che si ferma a 33. Ma in mattinata, alle 7,30, il conteggio reale allarga la distanza: quando sono state scrutinate il 34% delle schede, il Likud sarebbe a 36 seggi mentre Blue e Bianco a 28. In percentuale il Likud sarebbe al primo posto con il 28,7 per cento dei voti, seguito dai centristi di “Blu e Bianco” con il 23,3 per cento. Al terzo posto c’è la Lista araba unita, con il 12,4 per cento dei consensi che assegnano ai deputati palestinesi-israeliani almeno 14 seggi.

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Coronavirus, dal Colosseo a Piazza di Spagna: la paura del contagio svuota i luoghi simbolo di Roma

martedì, Marzo 3rd, 2020

Piazzali e vie semivuote, file che abitualmente richiedono ore di attesa ridotte a una manciata di minuti. Colosseo, Piazza San Pietro, Piazza di Spagna e Fontana di Trevi, i luoghi simbolo di Roma svuotati a causa del drastico calo di presenze di turisti nella Capitale per via dell’allarme da coronavirus. “Il calo c’è e si sente eccome. Siamo continuamente raggiunti da disdette”, spiega una guida turistica in Vaticano.

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Coronavirus, in Cina contagi al minimo. In Usa 100 casi e polemiche su falla nei controlli

martedì, Marzo 3rd, 2020

La Cina ha registrato ulteriori 125 nuovi casi di coronavirus, centrando il livello più basso delle ultime 6 settimane, e 31 morti aggiuntivi, tutti concentrati nella provincia epicentro dell’epidemia dell’Hubei. La Commissione sanitaria nazionale (Nhc) ha portato il totale dei decessi a 2.943 e delle infezioni complessive a quota 80.151. I casi di contagio hanno seguito un trend al ribasso negli ultimi giorni, malgrado gli 11 casi segnalati oggi fuori dall’Hubei rappresentino il livello più alto degli ultimi 5 giorni.

7 casi di contagio per lavoratori cinesi di ritorno dall’Italia

La Cina ha però registrato altri sette casi di “contagio di ritorno” dall’Italia, aumentando i timori di ricontaminazione del Paese da cui è partita l’epidemia. Sulle 11 nuove infezioni da coronavirus annunciate oggi fuori dall’Hubei, provincia epicentro, sette sono relative allo Zhejiang, ha detto la Commissione sanitaria nazionale. Sono cittadini cinesi tornati dall’Italia la scorsa settimana che, secondo il network statale Cgtn, lavoravano nello stesso ristorante di Bergamo e avevano stretti contatti con la prima donna rientrata il 28 febbraio e risultata positiva.

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Coronavirus, i voli cancellati e modificati dalle compagnie aeree: l’elenco completo

martedì, Marzo 3rd, 2020

di Leonard Berberi

Coronavirus, i voli cancellati e modificati dalle compagnie aeree: l'elenco completo

Il primo bilancio nel trasporto aereo è peggio del previsto. A causa del coronavirus «un vettore ha subìto una riduzione del 26% in tutte le richieste rispetto all’anno scorso» e un altro «vettore “primario” riporta le prenotazioni per l’Italia in calo del 108% con il crollo delle prenotazioni a zero e l’aumento dei rimborsi». A sostenerlo è la Iata, l’associazione internazionale delle compagnie aeree (ne riunisce 300), che nel suo documento del 2 marzo lancia l’allarme. Anche perché l’organizzazione certificato quanto anticipato dal Corriere lunedì 24 febbraio: l’aumento vertiginoso dei «no show», cioè dei viaggiatori che prenotano e non si presentano all’imbarco. «Diversi vettori — spiega la Iata — hanno calcolato il 50% di “no show” in diversi mercati». Insomma: la metà non si è presentata.

Le misure

L’emergenza coronavirus nel Nord Italia — entrata alla sua seconda settimana — spinge, ultimo in ordine di tempo, pure il gruppo Lufthansa a tagliare decine di voli nel nostro Paese per il mese di marzo e in alcuni casi fino al termine di aprile. Il colosso tedesco dei cieli — che comprende anche Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings — conferma in una nota che ridurrà le frequenze su diverse città italiane «per adattare la sua offerta al cambio della domanda». Gli aeroporti coinvolti — per quanto riguarda i voli operati dal vettore Lufthansa — sono quelli di Milano, Venezia, Roma, Torino, Verona, Bologna, Ancona e Pisa.

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Ecco come Michael Bloomberg ha speso mezzo miliardo in pubblicità per «comprarsi» la Casa Bianca

martedì, Marzo 3rd, 2020

di Milena Gabanelli e Andrea Marinelli

Michael Bloomberg esordirà nelle primarie democratiche del 3 Marzo. L’ex sindaco di New York si è candidato per ultimo, e per questo ha dovuto saltare le prime 4 primarie del 2020: il suo nome sarà sulle schede elettorali solo dal Super Tuesday, quando votano 14 Stati che assegnano circa il 40% dei delegati totali. Nessuno ha mai vinto le primarie entrando dopo gli altri: l’ultimo a provarci fu un altro ex sindaco newyorkese, Rudolph Giuliani, che nel 2008 puntò tutto sulla Florida ma perse malamente. Bloomberg non ha un grande seguito e in passato è stato iscritto al partito repubblicano, quindi è un outsider per i democratici, ma ha tre fattori che giocano a suo favore:

1) la mancanza di un forte candidato moderato e un socialista, Bernie Sanders, è in vantaggio;

2) il calendario: se vincesse molti delegati in California e Texas, potrebbe fare un grande balzo in avanti nella corsa elettorale;

3) una capacità di spesa praticamente illimitata.

Come ha fatto i soldi Bloomberg
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