Archive for Marzo, 2020

Coronavirus, il virologo Rizzardini: «Ora bisogna limitare i contatti sociali, ora il contagio è ancora 1 a 2»

martedì, Marzo 3rd, 2020

di Simona Ravizza

Coronavirus, il virologo Rizzardini: «Ora bisogna limitare i contatti sociali, ora il contagio è ancora 1 a 2»

Giuliano Rizzardini, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano

«Per ritornare presto alla normalità bisogna muoversi adesso il meno possibile. Lo dice l’R zero, ossia il numero di persone che, in media, ogni individuo infetto contagia a sua volta». In queste ore il virologo Giuliano Rizzardini passa dal letto dei malati di coronavirus, ricoverati all’ospedale Sacco di Milano all’Unità di crisi di Regione Lombardia dove gli occhi sono puntati 24 ore su 24 sulle statistiche. È sulla base dell’evolversi dei nuovi contagi che vengono poi prese le misure come la chiusura delle scuole e quelle in generale che limitano le nostre attività quotidiane: «Bisogna guardare ai numeri», ripete come un mantra Rizzardini.

Cosa dicono i numeri?
«Il primo marzo i dati della Protezione civile a livello italiano danno 528 nuovi casi di coronavirus. Il 29 febbraio i nuovi casi erano 228. Vuol dire che ciascun nuovo contagiato ha infettato a sua volta 2,4 persone. Lo chiamiamo anche tasso di replicabilità della malattia».

Le statistiche precedenti?
«Partendo dal 24 febbraio l’andamento dei nuovi contagi è riassumile in questi dati: 10, 91, 78, 250, 171 fino ai 228 e poi ai 528 del primo marzo. È un’evoluzione dalla quale appare in maniera inequivocabile che, al netto di qualche oscillazione statisticamente poco rilevante, ogni nuovo malato finora contagia almeno due persone. È il meccanismo di trasmissione del virus che dobbiamo riuscire in tutti i modi a interrompere».

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Coronavirus, il piano della protezione civile: tende per i controlli e 400 mila mascherine arrivate dal Sudafrica

martedì, Marzo 3rd, 2020

Le 400mila mascherine sono arrivate lunedì sera dal sudafrica e saranno distribuite in tutte le Regioni con priorità per quelle dove ci sono i focolai. Le 309 tende per effettuare il triage sono state montate di fronte agli ospedali. E poi ci sono i 160 ventilatori da consegnare alle Asl per la terapia intensiva, le oltre 70 strutture per un totale di 6.656 posti letto messe a disposizione della Difesa dove sistemare le persone che devono fare la quarantena e non possono rimanere a casa. Il piano della protezione civile per il contenimento del coronavirus è operativo. Prevede diversi scenari di intervento, compresa la gestione di eventuali emergenze sulle navi per evitare che possa ripetersi quanto accaduto in Giappone con migliaia di persone bloccate a bordo. Ed esclude che possano essere requisite strutture private o alberghi, come invece accade quando ci sono calamità naturali.

Mascherine alle regioni con i focolai

Più volte in questi giorni è stata chiesta la fornitura di mascherine, in particolare quelle con il filtro, proprio per «isolare» i positivi e limitare la possibilità di contagio. Il commissario Angelo Borrelli ha disposto l’acquisto di 400mila dispositivi e da questa mattina comincerà la distribuzione. «Sarà privilegiata la Lombardia che avrà la fornitura maggiore, con 200mila pezzi», chiarisce il responsabile della logistica della Protezione civile Luigi D’Angelo, che si sta occupando della pianificazione degli interventi sin dai primi casi di positività al Covid-19. E poi 25.000 in Veneto, 25.000 in Piemonte, 20.000 in Liguria e 5.000 per tutte le altre Regioni.

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Coronavirus, nuovo decreto in arrivo: sconti sulle tasse e più credito

martedì, Marzo 3rd, 2020

di Enrico Marro e Lorenzo Salvia

Misure di sostegno alle imprese oltre la zona rossa del coronavirus, per aiutare, su tutto il territorio nazionale, ma con una graduazione degli interventi per zone, i settori più colpiti, a partire dal turismo, dalla logistica e dai trasporti. Su queste linee guida il governo sta mettendo a punto il secondo decreto economico, che potrebbe essere portato in consiglio dei ministri venerdì, anche se non è escluso uno slittamento alla prossima settimana per meglio valutare l’evoluzione della situazione.

Per ora resta ferma l’intenzione di spendere 3,6 miliardi, coprendoli interamente con un aumento dello 0,2% del deficit 2020, che sarà autorizzato nei prossimi giorni col voto del Parlamento. Ma il governo, anche negli incontri di ieri con le parti sociali, ha confermato che, più avanti, ci sarà un terzo provvedimento, più strutturale, finalizzato al rilancio degli investimenti. Secondo Matteo Salvini i 3,6 miliardi non bastano: «È come dare un’aspirina a chi ha la broncopolmonite. Servono almeno 50 miliardi». Con il Pd che lo accusa di «sparare via social numeri a caso».

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Borse: Wall Street in rialzo. Milano in rosso, lo spread sfonda quota 180

lunedì, Marzo 2nd, 2020

di Eleonora Micheli

La volatilità regna sovrana sulle Borse europee, che così oggi hanno più volte cambiato la direzione di marcia. Gli investitori da una parte temono l’impatto del coronavirus sull’economia globale, dall’altro confidano su un imminente intervento da parte delle banche centrali. A Milano il Ftse Mib ha aperto in rialzo dell’1,58%, ha poi imboccato la strada del ribasso, arrivando a cedere quasi il 4% e poi ha di nuovo arginato le perdite sotto il 2%, sull’onda dell’apertura positiva di Wall Street. Anche le altre Borse europee, pur registrando variazioni negative più contenute, hanno cambiato direzioni di marcia più volte. Iin Italia lo spread è balzato sopra quota 180 punti. Wall Street cerca di rialzare la testa, dopo la forte frenata della scorsa settimana, sul presupposto che la Fed taglierà il costo del denaro, forse già prima della riunione del Fomc fissata a metà mese. L’istituto Usa potrebbe agire di concerto con altre banche centrali, per contrastare la debolezza dell’economia globale, che secondo l’Ocse crescerà nella migliore delle ipotesi solamente del 2,4%, contro il +2,9% dell’anno scorso.

Timori di recessione e scommesse su mosse banche centrali
Sui mercati è tornato a prevalere il timore che l’emergenza sanitaria possa provocare uno stop delle principali economie al mondo. Ad ogni modo gli investitori si interrogano sulle mosse delle autorità per far fronte all’emergenza sanitaria. Venerdì scorso Jerome Powell, il numero uno della Federal Reserve, ha detto che la banca centrale Usa agirà «in modo appropriato» per cercare di attutire gli eventuali impatti negativi del coronavirus.

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Assessore Regione Lombardia positivo al test del Covid-19

lunedì, Marzo 2nd, 2020

Francesca Bernasconi

L’assessore lombardo allo Sviluppo economico, Alessandro Mattinzoli, “è risultato postivo al coronavirus“.

Ad annunciarlo sono il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, in una nota.

Dato il caso positivo al Covid-19, ora tutti i membri della Giunta regionali dovranno effettuare il test, per accertarsi di non aver contratto il virus. “Come previsto per gli operatori dei servizi essenziali di pubblica utilità – aggiungono infatti dalla Regione- tutta la Giunta si sottoporrà ai test di accertamento“. Poi, dopo aver ottenuto gli esiti, verranno arrivate “le procedure previste dai protocolli di Regione Lombardia, condivise con il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità per i contatti diretti”.

Attilio Fontana e Giulio Gallera hanno anche specificato che oggi non potranno recarsi a far visita agli ospedali della “zona rossa”, come previsto: “Siamo costretti a rinviare la visita agli ospedali di Lodi, Codogno e Cremona”, hanno dichiarato.

Pochi giorni fa, lo stesso presidente della Regione Lombardia aveva annunciato che una sua collaboratrice era risultata positiva al test per il coronavirus. “Da oggi qualcosa cambierà- aveva annunciato su Facebook-Anch’io mi atterrò a quelle che sono le prescrizioni date dall’Istituto Superiore di Sanità, quindi per due settimane cercherò di vivere in una sorta di autoisolamento che preservi le persone che mi circondano, che vivono con me e che lavorano con me”.

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I cinque motivi per non temere il coronavirus

lunedì, Marzo 2nd, 2020

Francesco Curridori

L’emergenza Coronavirus continua ad essere fonte di allarme tra la popolazione, ma ci sono almeno 5 validi motivi per non lasciarsi prendere dal panico.

La sanità italiana è un’eccellenza

L’Italia gode di un ottimo sistema sanitario.”Nei Paesi occidentali ad alto sviluppo tecnologico anche i malati in condizioni complesse ne escono fuori. Noi possiamo contare su una buona rete di terapia intensiva”. A dirlo al Corriere della Sera è Pierluigi Viale, direttore unità operativa malattie infettive del Sant’Orsola di Bologna.

Anche gli anziani guariscono

“Non è vero che le persone anziane sono spacciate, dobbiamo dare speranza. Anche dopo i 75 anni, se non ci sono altre patologie gravi già esistenti, i meno giovani guariscono”, sottolinea l’infettivologo. Una serenità dettata anche dai dati diffusi dalla Fondazione Gimbe secondo cui le persone decedute finora erano perlopiù 80enni che avevano una situazione clinica già compromessa da altre malattie importanti. “In tanti sono guariti o si sono ammalati in forma lieve, le famiglie non si allarmino”, aggiunge Viale.

I guariti crescono sempre di più

Al momento, secondo la Protezione Civile, i pazienti guariti sono 46 e stamane Niccolò, il 17enne di Grado ricoverato in quarantena all’ospedale Spallanzani dopo essere rientrato da Wuhan. Secondo Viale “La Covid 19 è una malattia con tassi di mortalità bassi. Su 100 malati, 80 hanno un quadro di sintomi banali, 20 sviluppano polmoniti e fra loro 5 hanno la necessità di essere ventilati in terapia intensiva.

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L’Italia divisa in tre

lunedì, Marzo 2nd, 2020

Italia divisa in tre zone. È questo che prevede, tra le tante cose, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri riguardante le norme di contrasto al coronavirus sul territorio nazionale. Nel dpcm vengono disposte norme diverse per la Zona Rossa (che comprende il comune di Vò in Veneto, e i comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini in Lombardia), la Zona Gialla (cioè l’intera Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto e le province di Pesaro e Urbino, Savona) ed il resto del territorio nazionale. 

Le misure per la Zona Rossa

1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-COV2-2019/2020, nei comuni indicati nell’allegato 1, sono adottate le seguenti misure di contenimento:

a) divieto di allontanamento dai comuni di cui all’allegato 1 da parte di tutti gli individui comunque ivi presenti;

b) divieto di accesso nei comuni di cui all’allegato 1;

c) sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico;

d) chiusura dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;

e) sospensione dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fino alla data del 15 marzo 2020;

f) sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti e luoghi;

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L’ultimo a scendere dalla nave. Gennaro Arma lascia la Diamond Princess

lunedì, Marzo 2nd, 2020

Il gruppo finale dell’equipaggio che si trovava ancora a bordo della Diamond Princess, incluso il comandante italiano Gennaro Arma, ha completato le procedure di sbarco dalla nave nella giornata di domenica. Lo hanno riferito le autorità giapponesi spiegando che i membri sani dell’equipaggio avevano iniziato a essere rilasciati a partire da giovedì e le ultime 130 persone sono scese ieri.

Tra di loro circa 70 cittadini indonesiani che sono stati rimpatriati con un aereo charter del governo di Giacarta. Le altre persone saranno messe in quarantena in centri ospedalieri specializzati situati a Saitama, a nord di Tokyo, e saranno autorizzati a lasciare il Giappone dopo due settimane se risulteranno negativi al coronavirus.

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Lavoro, il paradosso italiano: i posti ci sono ma non si trovano i lavoratori

lunedì, Marzo 2nd, 2020

di BARBARA ARDU’

ROMA – Un po’ di lavoro ci sarebbe. Peccato che non si trovi chi sappia farlo. Prima nel coronavirus in Europa, l’Italia si conferma tra i primi Paesi nel mondo anche per la distanza tra offerta e domanda di lavoro. Come dire che le imprese hanno bisogno di figure professionali che però non trovano. Si sa da tempo. Ce lo ricorda puntualmente il Sistema Excelsior di Unioncamere, con un dato che si aggira attorno intorno al 32,8%. Un dato che però, secondo uno studio inedito di Manpower Group, multinazionale Usa del lavoro, è ancora ottimista. “L’Italia si conferma anche quest’anno tra i Paesi con il più elevato talent shortage al mondo – dichiara Riccardo Barberis, ad per l’Italia di Manpower – il 47% delle aziende non riesce a reclutare talenti con le giuste competenze, un dato che raggiunge l’84% nelle organizzazioni con più di 250  occupati”. Certo non accade solo da noi. Va così un po’ ovunque, tant’è che si tratta di un valore che è raddoppiato nel mondo negli ultimi dieci anni. Consoliamoci dunque perché siamo al terso posto della classifica insieme a Stati Uniti, Messico e in compagnia di Svezia, Finlandia, Ungheria e Slovenia. Su 40 Paesi analizzati solo il 18% non è toccato dal fenomeno.

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Usa 2020, anche Pete Buttigieg lascia le primarie dem: restano in sei in corsa per la Casa Bianca

lunedì, Marzo 2nd, 2020
(reuters)

L’ex sindaco di South Bend era stato l’outsider rivelazione della campagna nelle prime due tornate di primarie democratiche, in Iowa e New Hampshire, ma poi ha frenato in Nevada ed è crollato in South Carolina. Da qui la decisione di ritirarsi. Trump: “I suoi voti andranno a Biden, i dem fermano Sanders”
  Anche Pete Buttigieg getta la spugna dopo il quarto turno di primarie in South Carolina, dove è arrivato quarto con l’8,2%. Una decisione che segue quella del miliardario Tom Steyer. Ora alla vigilia del Super Tuesaday restano in corsa sei candidati, che potranno ambire a raccogliere i loro voti.

Il ritiro di ‘Mayor Pete’  sembra prematuro considerando la vittoria in Iowa e il secondo posto in New Hampshire, che gli hanno regalato la terza posizione come numero di delegati (25), dietro solo a Joe Biden (48) e Bernie Sanders (56). Ma poi è arrivata la frenata in Nevada con i latinos e il flop in South Carolina con i neri, che hanno premiato l’ex vicepresidente spianandogli la strada verso la leadership dei moderati: la stessa cui ambiva l’ex sindaco di South Bend.

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