Archive for Marzo, 2020

Coronavirus, la Lombardia agli over 65: “Non uscite di casa per due o tre settimane”. Primo caso a Cagliari e a Pomezia chiude un liceo

lunedì, Marzo 2nd, 2020

Riapre il Duomo di Milano, con tutte le accortezze del caso. Le porte secondarie sono state aperte alle 8 “per una breve preghiera” mentre ai fedeli che vorranno visitare la cattedrale, i quali entreranno in numero contingentato per evitare assembramenti, in base al Decreto della Presidenza del Consiglio, l’accesso sarà consentito dalle 9. La navata centrale è transennata all’ingresso principale ma ed è comunque visitabile entrando dalle porte laterali. Ma l’assessore al Welfare della regione Lombardia Giulio Gallera lancia un appello agli over 65: “E’ vero che la patologia ha una grossa diffusione ma il 50% la supera senza accorgersene e il 40% non ha gravi problemi. Però c’è un 10%, che è quello che va in terapia intensiva, e sono quasi tutte persone che hanno più di 65 anni. Quindi invito gli anziani a uscire il meno possibile nelle prossime due/tre settimane”. Intanto alle porte di Roma  è stato chiuso un liceo, il Pascal di Pomezia, dopo che il papà di uno studente – un poliziotto in servizio a Spinaceto, nella parte sud di Roma – è risultato positivo.

Intanto si registra il primo caso in Sardegna, a Cagliari. La Regione fa sapere che il paziente, ora ricoverato in ospedale, è risultato positivo: per la conferma è attesa la verifica dell’Istituto superiore di sanità cui è stato inviato il tampone.

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È necessario un cambio di passo

lunedì, Marzo 2nd, 2020

di Enrico Marro

Per superare l’emergenza coronavirus, come italiani, facciamo affidamento sul fatto che il nostro è uno dei Paesi più ricchi e avanzati del mondo. Per questo ci preoccupa che i focolai epidemici abbiano colpito principalmente tre regioni — Lombardia, Emilia Romagna e Veneto — che da sole valgono il 40% della ricchezza prodotta in un anno e più della metà delle nostre esportazioni. L’Italia temeva di finire in recessione già prima del coronavirus, ora le probabilità che ciò accada sono molto aumentate, per di più in uno scenario mondiale di contrazione della crescita. Ma non è la prima volta che succede. E, anche se la causa è diversa dall’attacco alle Twin Towers o dal fallimento di Lehman Brothers, sappiamo che, tenendo i piedi per terra, possiamo uscire dalla crisi. E che, come per le precedenti, essa può e deve diventare l’occasione per imparare la lezione e riorientare le priorità politiche e del nostro convivere. «È nella crisi che nascono l’inventiva, le scoperte, le grandi strategie», diceva Albert Einstein. Vale per l’Italia, per l’Europa, per il mondo.

Le misure di sostegno economico prese finora dal governo sono quelle tipiche delle situazioni d’emergenza. Altre, più consistenti, sono state annunciate e verranno prese dopo che il Parlamento, secondo il nuovo articolo 81 della Costituzione, avrà autorizzato un aumento del deficit, indispensabile, secondo lo stesso esecutivo, a finanziare gli interventi di contenimento della crisi e di rilancio dell’economia. Il governo, prima del coronavirus, prevedeva per quest’anno un indebitamento pari al 2,2% del prodotto interno lordo, dunque ben sotto il tetto del 3% previsto dalle regole europee. Ora bisognerà mettere in conto un aumento del deficit che, in tutto o in parte, non verrà conteggiato ai fini del rispetto delle regole, proprio perché dovuto a cause eccezionali. Ma, anche qui, converrà procedere con giudizio e non farsi prendere dal panico.

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Coronavirus, ecco il decreto del governo: le misure su scuole, musei, palestre, cinema e chiese in tutte le Regioni

lunedì, Marzo 2nd, 2020

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo decreto con le misure per il contenimento dei contagi da coronavirus. Le Regioni — dopo la conferenza di sabato con il premier e alcuni ministri dell’esecutivo (tra i quali Paola De Micheli, Francesco Boccia, Roberto Speranza, Vincenzo Spadafora e Luciana Lamorgese) — avevano inviato in mattinata le loro proposte di emendamento. A ispirare il pacchetto di misure un principio di cautela: si teme per la tenuta del sistema sanitario e in particolare dei reparti di rianimazione del Nord, che sarebbero messi a dura prova da una diffusione ampia del virus. Per questo per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna si è confermata la chiusura delle scuole fino all’8 marzo 2020. Anche il Friuli Venezia Giulia ha chiesto al Governo e ottenuto la chiusura di scuole e università regionali per un’altra settimana. In Piemonte le scuole riaprono da mercoledì, dopo due giorni di «igienizzazione». Riapertura anche in Liguria, tranne che nella provincia di Savona. Anche la provincia di Pesaro Urbino è inclusa tra i territori in cui si applicano «le misure più forti, di sospensione delle attività didattiche e delle attività di pubblico spettacolo», per l’emergenza Coronavirus.

Il decreto prevede, nelle regioni più colpite (ma non nelle «zone rosse»), la riapertura «contingentata» di musei e chiese; la sospensione delle funzioni religiose per un’altra settimana; in Lombardia, lo stop alle palestre.

Ecco cosa prevede il decreto:

I Comuni della «zona rossa»

Nei comuni della «zona rossa»(Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo’) è previsto
– il divieto di accesso o di allontanamento dal territorio comunale;
– la sospensione di manifestazioni, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso;
– la chiusura dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;

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Brusaferro (Iss): «Coronavirus, in Italia capiremo tra 7 giorni se le misure hanno funzionato»

lunedì, Marzo 2nd, 2020

di Margherita De Bac

Brusaferro (Iss): «Coronavirus, in Italia capiremo tra 7 giorni se le misure hanno funzionato»

«Alla fine della settimana capiremo se e quanto le misure di contenimento messe in campo hanno rallentato l’epidemia. Ci attendiamo risultati positivi, sono ottimista. Chiediamo collaborazione a tutti i cittadini. Il loro aiuto è importante per interrompere la catena di infezioni». Silvio Brusaferro, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ieri sera dopo un mese di «coprifuoco» è tornato nella sua Udine per cenare con la famiglia.

Dobbiamo prenderlo come un segnale positivo il fatto che lei torni in famiglia?
«Solo per poche ore. Domattina (oggi per chi legge, ndr) sarò a Roma per altre riunioni. Con i virus non si può mai stare sereni. Noi abbiamo fatto tutto il possibile. Prima di 10-14 giorni dall’avvio degli interventi di contrasto e della creazione delle zone rosse non possiamo però valutare l’efficacia di questa sorta di cintura costruita attorno ai focolai in Lombardia e Veneto. I casi che vediamo moltiplicarsi in questi giorni riguardano infezioni contratte probabilmente prima che ci organizzassimo. L’aumento esponenziale, circa 1.700, era atteso. Abbiamo prefigurato una serie di scenari, anche i peggiori, per essere pronti. Se, come speriamo, dal fine settimana la curva scenderà, significa che abbiamo lavorato nella giusta direzione. Insomma credo che ce la stiamo giocando bene. Gli operatori sanitari fanno miracoli. Grazie a loro per tutti i sacrifici».

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Coronavirus, da dove nasce la paura degli italiani

domenica, Marzo 1st, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

Qualche giorno fa un avvocato di cui non ricordo il nome, per conto di un’associazione di cui non ricordo il nome, ha denunciato alcuni quotidiani per procurato allarme, accusandoli di aver seminato il panico sulla faccenda del Coronavirus. Dare la colpa ai giornali, da sempre, è come dare la colpa al governo quando piove. Siamo un bersaglio facile. La mia prof di storia del giornalismo all’università diceva che quando Mussolini teneva i suoi primi comizi nel Forlivese la gente del posto, che lo conosceva bene, per metterlo a tacere gli gridava “Zurnalesta”. Cioè giornalista, e quindi contaballe per definizione.

“Giornalista’’ era, per il futuro Duce, peggio che traditore del socialismo, peggio che venduto ai padroni. Era l’offesa più grave, l’unica che lo metteva a tacere. Già allora, in un’Italia in cui a saper leggere erano in pochissimi, la categoria godeva di pessima fama. Con il passare degli anni la nostra reputazione è perfino peggiorata. “L’Italia assassinata dai giornali e dal cemento”, cantava De Gregori nel 1979. E forse qualche esame di coscienza ce lo dobbiamo fare.

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Coronavirus in Italia, le ultime notizie

domenica, Marzo 1st, 2020

In Italia i positivi al coronavirus Sars-CoV-2 sono oltre 1.500 (qui i dati aggiornati, qui la mappa regione per regione), 34 i morti e 83 i guariti. Oggi è atteso il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri con la misure su scuole e grandi eventi. Negli Stati Uniti c’è stato il primo decesso e il presidente Trump ha chiesto ai suoi cittadini di non viaggiare nelle zone del nostro Paese colpite dall’epidemia. Intanto American Airlines e Delta hanno bloccato i voli verso Milano. A livello globale, i contagiati sono più di 87mila e i morti quasi tremila (qui la mappa).

Ore 18.28 – Iss: «Il virus circolava già a metà gennaio»
«I primi casi ricostruiti retrospettivamente risalgono all’inizio del mese di febbraio, ma l’infezione probabilmente già circolava nella seconda metà del mese di gennaio. Su questo stiamo facendo verifiche per fare ricostruzioni retrospettive oltre alle proiezioni». Lo ha detto Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità, in conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza coronavirus.

Ore 18.20 – I dati regione per regione
Qui l’articolo con tutti i dati
— Lombardia: 984 positivi, 406 ricoverati e 24 deceduti
— Emilia Romagna: 285 politivi, 127 ricoverati e 8 deceduti
— Veneto: 263 positivi, 51 ricoverati, 2 deceduti
— Piemonte: 49 positivi, 11 ricoverati
— Marche: 25 positivi, 12 ricoverati
— Liguria: 25 positivi, 12 ricoverati
— Campana: 17 positivi, 4 ricoverati
— Toscana: 13 positivi, 7 ricoverati
— Sicilia: 9 positivi, 1 ricoverato
— Lazio: 6 positivi, 3 ricoverati
— Friuli Venezia Giulia: 6 positivi
— Abruzzo: 5 positivi, 3 ricoverati
— Puglia: 3 positivi, 1 ricoverato
— Umbria: 2 positivi
— Provincia di Bolzano: 1 positivo, 1 ricoverato
— Calabria: 1 positivo

Ore 18.09 – Il nuovo bollettino della Protezione Civile
Il totale delle persone contagiate è 1.577. Lo dice Angelo Borrelli, capo della protezione civile. Complessivamente, contando anche chi è guarito, il totale di chi è risultato positivo al coronavirus dall’inizio dell’emergenza è di 1.694.
Ad oggi i ricoverati sono 639, quindi il 41 per cento del totale. I morti sono 34, dunque cinque in più nelle ultime 24 ore. I guariti sono 83. I tamponi effettuati in Italia sono 21.127.

Ore 17.51 – Trenord: ridotto afflusso dei viaggiatori del 60 per cento
Nella settimana dal 24 febbraio al 1 marzo, in seguito alle misure attuate per affrontare l’emergenza sanitaria, sui treni lombardi è stato rilevato un calo dell’affluenza del 60% – da 820mila a 350mila passeggeri in un giorno feriale – per la sospensione delle attività di atenei, scuole e diverse imprese. Lo comunica Trenord in una nota. Nella settimana da lunedì 2 a domenica 8 marzo viene confermata la riduzione del servizio Trenord che riguarda l’8% delle 2.300 corse programmate.

Ore 17.33 – Contagiato Luis Sepúlveda e la moglie
Luis Sepúlveda e la moglie Carmen Yanez sono risultati positivi al test del coronavirus. Lo scrittore cileno, residente in Spagna, e la moglie hanno presentato i primi sintomi due giorni dopo il rientro da un festival letterario a Povoa de Varzim, in Portogallo. Il contagio è stato confermato ieri dalle autorità sanitarie delle Asturie, che con Sepulveda adesso registrano il loro primo caso di coronavirus. Lo scrittore, 70 anni, è il primo paziente celebre e attualmente si trova ricoverato al Central University Hospital of Asturias di Oviedo, in Spagna.

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Luis Sepúlveda è risultato positivo al Coronavirus

domenica, Marzo 1st, 2020

di SEVERINO COLOMBO

Luis Sepúlveda è risultato positivo al Coronavirus

Luis Sepúlveda e la moglie Carmen Yáñez sono risultati positivi al test del coronavirus (Covid-19). Lo scrittore cileno, residente in Spagna, e la moglie hanno presentato i primi sintomi due giorni dopo il rientro da un festival letterario a Povoa de Varzim, in Portogallo. Il contagio è stato confermato sabato 29 febbraio dalle autorità sanitarie delle Asturie, che con Sepúlveda adesso registrano il loro primo caso di coronavirus.

Sepúlveda — autore, tra l’altro, di bestseller mondiali Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare e Il vecchio che leggeva romanzi d’amore — è ricoverato nel reparto malattie infettive del Central University Hospital of Asturias di Oviedo. Avrebbe dovuto partecipare al festival Libri Come a Roma il 12 marzo, ma la sua presenza è, al momento, annullata.

Lo scrittore cileno naturalizzato francese, Sepúlveda ha manifestato primi sintomi il 25 febbraio al rientro dal festival Correntes d’Escritas, che si è svolto dal 15 al 23 febbraio nella cittadina Póvoa de Varzim, nel Nord del Portogallo. In quell’occasione il romanziere ha alloggiato in casa di un amico.

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Il Louvre di Parigi chiuso per una riunione dei dipendenti, preoccupati dal Coronavirus

domenica, Marzo 1st, 2020

di Stefano Montefiori

Il Louvre di Parigi chiuso per una riunione dei dipendenti, preoccupati dal Coronavirus

Visitatori in coda al Louvre di Parigi il 28 febbraio (Ap)

Dal nostro corrispondente
PARIGI — Il Louvre non ha aperto domenica mattina, ed è rimasto chiuso per tutta la giornata. La direzione del museo lo ha ufficializzato nel pomeriggio. I dipendenti si sono riuniti in un’assemblea generale straordinaria per discutere dell’emergenza coronavirus. Chiedono garanzie al medico del lavoro e alla direzione.

Il museo, il più frequentato al mondo, ha superato nel 2018 la soglia dei 10 milioni di visitatori l’anno.

La chiusura improvvisa è il segno di una preoccupazione che si diffonde i questi giorni in Francia, dopo avere colpito in un primo tempo Italia. Anche qui, soprattutto nel dipartimento dell’Oise dove un paziente zero è sfuggito al controllo e ci sono molti casi, si segnalano fenomeni già visti in Italia come i supermercati svuotati.

La chiusura del Louvre è del tutto imprevista e non è stata data al pubblico alcuna comunicazione ufficiale. I biglietti online sono stati venduti regolarmente e all’entrata del museo, davanti alla Piramide, si è creata una coda molto lunga. I visitatori, molti dei quali già con il biglietto e spesso turisti venuti da molto lontano, aspettano da ore senza sapere se potranno entrare o no.

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I mercati tremano (e la Bce tace)

domenica, Marzo 1st, 2020

Andrea Muratore
1 marzo 2020

La settimana delle borse contagiate dai timori per il Coronavirus è stata una delle peggiori dai tempi della Grande Crisi del 2008 e, anzi, così è stato per i listini statunitensi di Wall Street. Bastano i dati raccolti dal Sole 24 Ore per fotografare l’ampiezza del problema: “In un batter d’occhio la Borsa americana ha ormai cancellato ben un terzo dei guadagni messi a segno da quando Donald Trump è stato eletto alla Casa Bianca nel 2016. Quei guadagni che il presidente ama citare quale misura del proprio successo” e che hanno portato al decollo le élite finanziarie favorite da tagli fiscali e spericolate operazioni in borsa. A galoppare è adesso anzitutto il Vix, “l’indice della volatilità o meglio del terrore basato sulle opzioni: si è impennato ai valori top in anni, a quota 39,2″.

Il Coronavirus non è probabilmente il “cigno nero” che i mercati attendevano con timore da tempo, ma interviene a perturbare una situazione già resa complessa dal sovradimensionamento degli indici azionari, dalle elevate aspettative per i dividendi attesi e dalla fase di vacche grasse garantita dalle banche centrali. Come sottolinea l’analista Mauro Bottarelli,“il parco buoi” degli investitori non istituzionalizzati “sta subendo una delle tosature più rapide e radicali della storia recente. La sola Tesla ha perso il 30% nel range a 52 settimane ed è passata dalla prospettiva di mille dollari per azione di una settimana fa al non reggere quota 680 dollari di giovedì sera: tutt’intorno, impiegati e studenti del college rovinati, costretti a ripagare i debiti contratti per comprare quei titoli per i prossimi 20 anni”. Le premesse per il cedimento sistemico c’erano tutte, la slavina era pronta: come nella seconda metà del 2018, quando l’accelerazione della volatilità erose in poche settimane i guadagni dell’anno.

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La tempesta perfetta che travolge i burocrati

domenica, Marzo 1st, 2020

Alessandro Sallusti

È come la tempesta perfetta. C’era la crisi economica, è arrivata l’epidemia, sta per arrivare una bomba migratoria.

Non solo l’Italia ma l’intera Europa barcolla, un colpo dopo l’altro. L’ultimo arriva da Erdogan, che ieri – per questioni legate alla guerra con la Siria – ha aperto le sue frontiere al milione di profughi africani che teneva segregati nei campi profughi in cambio di una montagna di soldi che l’Europa gli aveva dato per tappare il corridoio balcanico dell’immigrazione via terra. Se nulla cambierà, tra poco questa marea umana premerà sulle nostre frontiere e allora saranno guai grossi.

Epidemie, guerre, crisi: altro che la mascherina del governatore Fontana. Qui ci sta sfuggendo il senso del problema che abbiamo di fronte. La questione non è dividerci tra allarmisti e negazionisti, né avvitarci sulle guerre politiche domestiche. Né il virus, né la crisi economica né l’immigrazione hanno un colore politico e tantomeno confini, tanto è vero che tutte e tre le emergenze stanno infettando tutta l’Europa.

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