Archive for Marzo, 2020

Coronavirus impone maxi-test mondiale sullo smart working. De Masi: “In Italia c’è una resistenza patologica”

domenica, Marzo 1st, 2020

“Di Ilaria Betti

Il coronavirus ha costretto centinaia di aziende cinesi a correre ai ripari, nel vero senso della parola: per evitare il contagio, decine di dipendenti hanno smesso di andare in ufficio e hanno iniziato a lavorare da casa. Secondo Bloomberg, è in atto “il più grande esperimento di telelavoro al mondo”: un test che – se darà i suoi frutti – potrebbe cambiare le sorti del nostro modo di lavorare in futuro. Mentre il fatturato di società che offrono videoconferenze come Zoom è aumentato nel giro di pochissimo, c’è chi spera che l’esempio possa essere imitato anche da Paesi come l’Italia. Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma, e fondatore della SIT, Società Italiana Telelavoro, per la diffusione del telelavoro e la sua regolamentazione sindacale, spiega ad HuffPost perché lo “smart working” fatica ad affermarsi, pur essendo “il modo migliore di lavorare”: “I vantaggi del lavorare da casa sono inquantificabili, ma in Italia c’è una resistenza patologica al cambiamento”.

“La vicenda del coronavirus – afferma – mi ricorda quella dell’imprenditore e dirigente Giovanni Alberto Agnelli, il quale morì giovanissimo, nel 1997, a soli trentatré anni per un tumore. Quando era malato e non riusciva più ad andare in azienda disse che aveva scoperto l’importanza del telelavoro. La stessa cosa sta succedendo a milioni di cinesi che sono costretti dalle circostanze a lavorare da casa: finalmente scopriranno che è il modo di migliore di lavorare”.

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Quasi 200 bambini in quarantena in Germania. Aumentano i casi di coronavirus in Francia

domenica, Marzo 1st, 2020

Quasi 200 bambini di una scuola elementare di Bonn, in Germania, sono stati messi in quarantena in casa. Secondo la Bild online, la misura precauzionale è scattata dal momento che una dipendente di 23 anni dell’istituto è risultata positiva al test sul coronavirus. La giovane non è un’insegnante, ma un’educatrice addetta ad assistere i 185 bambini dopo le ore di lezione, per fare i compiti. Stando al tabloid avrebbe sintomi lievi e potrebbe esser rimasta contagiata durante una festa di carnevale. La scuola resterà chiusa da lunedì per due settimane.

Almeno quattro bambini che frequentavano l’asilo dove insegna la maestra tedesca contagiata dal coronavirus nei giorni scorsi, sono risultati positivi ai test. Lo scrive la Dpa. I bambini, che frequentano la struttura nel land del Nordreno-Vestafalia, in Germania, sarebbero in buone condizioni.

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Alcuni miliardi per ripartire

domenica, Marzo 1st, 2020

Miliardi per guarire. E non si parla della crisi sanitaria ma di quella economica. L’Italia ha intenzione di chiedere un aiuto all’Europa mettendo sul tavolo una richiesta di tre miliardi. Anche se i più ottimisti all’interno del governo si spingono a dire: “Ce ne servono almeno dieci”. In ogni caso si tratterà di una cifra importante. Non sarà certo un atto di sfida, ma “questa volta l’Europa dovrà battere un colpo”. Punto e accapo.

Evitare di finire in una recessione irreversibile che avrebbe effetti devastanti per un Paese, come l’Italia, che se cresce, cresce la metà rispetto a Francia e Germania. E se rallenta, rallenta il doppio. Ecco,  Palazzo Chigi e via venti Settembre non intendono cedere e studiano la strategia migliore per frenare l’onda Covid-19. Al momento tutte le carte sono coperte.

In queste ore i tecnici fanno di conto, studiano i singoli dossier per avere al più presto un quadro dettagliato delle perdite dei singoli settori, mettono a punto gli strumenti utili a frenare la doppia minaccia, economica e sanitaria. Il comandamento è: fare presto. Perché in una settimana Piazza Affari ha bruciato l’11,26 per cento tornando sui livelli dell’ottobre del 2018, quando c’era il nemico dell’Europa, Matteo Salvini. Lo spread, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e i bund tedeschi, è schizzato a 171 punti base, dopo aver toccato in corso di seduta i 182 punti. Facendo dilapidare decine di miliardi agli investitori. Non solo. Le ricadute sul settore turistico sono state spaventose. E di certo non basta la sospensione dei versamenti di ritenute e contributi fino al 31 marzo.

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American Airlines sospende viaggi per Milano: primo volo cancellato da NY. I passeggeri: “Equipaggio ha paura”

domenica, Marzo 1st, 2020

American Airlines ha annunciato che sospenderà tutti i voli per Milano. La decisione è arrivata alcune ore dopo che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha dichiarato di aver innalzato il livello di allerta per i viaggi nelle zone d’Italia più colpite dall’epidemia di coronavirus. La compagnia ha dichiarato che sospenderà i voli da e per Milano, da New York e Miami fino al 24 aprile, citando una riduzione della domanda.

Il primo volo della American Airlines rimasto a terra è stato quello in programma alle 18.05 (ora locale) dall’aeroporto Jfk di New York per Milano Malpensa. Lo ha denunciato all’Ansa l’avvocato Alessandro Mezzanotte, che faceva parte di un gruppo di legali italiani in partenza con quel volo. La compagnia ha inizialmente negato si trattasse di una cancellazione ma dopo circa un’ora sul sito ufficiale è apparsa la notizia della soppressione del volo.

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L’emergenza e le nostre incertezze

domenica, Marzo 1st, 2020
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di   Maurizio Ferrera

Perché il coronavirus provoca così tanto allarme? Dopotutto la nostra vita quotidiana è già punteggiata di rischi che possono mettere a serio repentaglio la nostra salute. Questa volta ci troviamo tuttavia in una situazione molto particolare: il rischio è accompagnato da una radicale incertezza, che rende imprevedibili gli effetti delle nostre scelte. Il virus è insidioso e mutevole. Il test di positività non è sempre affidabile. Se si è positivi, non si sa se si avranno sintomi oppure no. Se ci si ammala, si può finire in ospedale e persino in terapia intensiva, però non è detto. Il contagio può portare al decesso ma, pare, solo in presenza di altre condizioni debilitanti. In Giappone qualcuno si è ammalato due volte, dunque la guarigione non garantirebbe l’immunità. E, naturalmente, non esistono farmaci efficaci né vaccini.

Questa elevata incertezza pone un vincolo quasi paralizzante alla nostra razionalità. Anche se non ne siamo consapevoli, le scelte quotidiane riflettono sempre un qualche tipo di calcolo di probabilità sui costi e i benefici delle azioni che intraprendiamo. Il coronavirus ha inceppato i nostri strumenti interiori di misurazione. Ma c’è di più. L’incertezza impedisce l’imputazione di responsabilità. Di chi è la colpa per ciò che sta accadendo? Perché proprio a me? L’epidemia sta provocando diseguaglianze e sofferenze del tutto casuali fra persone e territori, e dunque percepite come immeritate. È la sindrome di Giobbe: si sfalda l’illusione neo-moderna di aver finalmente compreso i segreti della realtà e di poterla controllare. La natura torna ad essere percepita come imprevedibile e cieca.

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Galli: «Il Coronavirus in Italia da settimane. Uno tsunami per il sistema sanitario»

domenica, Marzo 1st, 2020

di Margherita De Bac

Galli: «Il Coronavirus in Italia da settimane. Uno tsunami per il sistema sanitario»

ROMA — Mentre parliamo al telefono per analizzare l’impennata dei casi di Covid-19, il professor Massimo Galli— primario infettivologo dell’ospedale «Sacco» di Milano — è in reparto, costretto a interrompere tre volte la conversazione per rispondere ai colleghi di altre strutture che chiedono di potergli inviare pazienti gravi: «Quello che lei sta ascoltando in tempo reale vale più delle mie risposte. Siamo in piena emergenza. Sì, sono preoccupato».

Come si spiega questa impennata di contagi?
«È accaduto quello che molti di noi temevano e speravano non accadesse. Il virus ha dimostrato di aver eluso i criteri di sorveglianza. L’epidemia ha a tutti gli effetti conquistato una parte d’Italia. Ci troviamo a dover gestire una grande quantità di malati con quadri clinici importanti. Sta succedendo qualcosa di grave, non soltanto da noi ma anche in Germania e Francia, che potrebbero ritrovarsi presto nelle nostre stesse condizioni e non glielo auguro. Stiamo trattando una marea montante di pazienti impegnativi».

A cosa è dovuta questa esplosione di casi?
«I quadri clinici gravi non fanno pensare che l’infezione sia recente. È verosimile che i ricoverati abbiamo alle spalle dalle due alle quattro settimane di tempo intercorso dal momento in cui hanno preso il virus allo sviluppo di sintomi molto seri, dalla semplice necessità di aiutarli con l’ossigeno fino a doverli assistere completamente nella respirazione».

C’è chi ha paragonato questa malattia all’influenza. Accostamento incauto?
«Chi ha cercato di infondere tranquillità, e li capisco, non ha considerato le potenzialità di questo virus. In quarantadue anni di professione non ho mai visto un’influenza capace di stravolgere l’attività dei reparti di malattie infettive. La situazione è francamente emergenziale dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria. È l’equivalente dello tsunami per numero di pazienti con patologie importanti ricoverati tutti insieme. Le descrivo la giornata di venerdì, prima che arrivasse la nuova ondata di casi. In Lombardia erano 85 i posti letto occupati da malati intubati con diagnosi di Covid-19, una fetta molto importante di quelli disponibili. Per non contare il rischio di contagio al quale sono esposti gli operatori. Un carico di lavoro abnorme».

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Coronavirus, il decreto con lo stop a scuole, cinema e grandi eventi

domenica, Marzo 1st, 2020

ROMA Un pacchetto di misure per contenere il contagio, ma anche per dare un po’ di respiro alle zone non direttamente coinvolte. Il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri (che sarà firmato dopo che le Regioni, questa mattina alle 9, manderanno le ultime osservazioni) è stato messo a punto nel corso di una riunione tra il premier Giuseppe Conte e alcuni ministri dell’esecutivo — tra i quali Paola De Micheli, Francesco Boccia, Roberto Speranza, Vincenzo Spadafora e Luciana Lamorgese —, in collegamento con i presidenti di Regione. Un rapporto non facile, quello tra Palazzo Chigi e i governatori, che anche ieri ha avuto momenti di tensione. Se il governatore lombardo Attilio Fontana era favorevole a una linea severa (in netto conflitto con il leader leghista Matteo Salvini, che da qualche giorno predica la «riapertura» di tutto), il collega veneto Luca Zaia era della tesi apposta: «Ho chiesto di aprire la zona rossa, ma mi sembra che su questo fronte non ci capiamo». Zaia, in realtà, puntava soprattutto a togliere dalla zona rossa le province di Verona, Rovigo e Belluno. E contro Zaia e Fontana si schiera il governatore emiliano Stefano Bonaccini: «Ci vuole più sobrietà».

Dopo l’allarmismo dei primi giorni, e una reazione opposta successiva, si è quindi tornati a un principio di cautela, anche perché ti teme fortemente per la tenuta del sistema sanitario e in particolare dei reparti di rianimazione del Nord, che sarebbero messi a dura prova da una diffusione ampia del virus. Per questo per le tre regioni coinvolte si è confermata la sospensione, fino all’8 marzo 2020, di «tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose».

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Sondaggio | Consensi in calo per Renzi. Conte regge più di Salvini, sale Meloni

domenica, Marzo 1st, 2020

di Nando Pagnoncelli

Sondaggio | Consensi in calo per Renzi. Conte regge più di Salvini, sale Meloni

Il consueto aggiornamento mensile dello scenario politico cade al termine di una settimana atipica, caratterizzata dalle misure adottate dalle autorità per contenere la diffusione del coronavirus. Si tratta di misure che hanno avuto un grande impatto sulla vita di milioni di cittadini e riflessi non indifferenti sulle opinioni degli italiani. Il sondaggio pubblicato su queste pagine due settimane fa, prima che si conclamasse il virus in Italia, evidenziava un atteggiamento di ragionevole preoccupazione insieme ad una larga approvazione delle misure fin lì adottate dal governo e dalle autorità sanitarie, una sorta di «unità nazionale» che, si sottolineava, avrebbe potuto essere passeggera. Ed in effetti il sondaggio odierno ci restituisce un Paese diviso.

Sondaggio | Consensi in calo per Renzi. Conte regge più di Salvini, sale Meloni
Indecisi in aumento
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