Archive for Marzo, 2020

Coronavirus, i buoni spesa da 25 euro a chi spettano e come funzioneranno?

domenica, Marzo 29th, 2020

di Fiorenza Sarzanini

Coronavirus, i buoni spesa da 25 euro a chi spettano e come funzioneranno?

Di fronte all’emergenza coronavirus, il governo ha deciso di anticipare di oltre un mese la consegna dei 4 miliardi e 700 milioni di euro dovuti come ogni anno ai Comuni. E di stanziare una somma aggiuntiva di 400 milioni che serviranno ai «buoni spesa» da consegnare alle famiglie in difficoltà.

Si tratta dell’anticipo del fondo di solidarietà da 4 miliardi e 300 milioni che doveva essere erogato a maggio con un’aggiunta di 400 milioni che lo Stato ha concesso consapevole del ritardo nella consegna dei 600 euro previsti dal decreto «Cura Italia». L’esito di un accordo tra governo e Anci, l’associazione dei Comuni guidata da Antonio Decaro siglato anche per fare fronte a un disagio sociale che, questo è il timore del Viminale, potrebbe sfociare in proteste e rivolte.

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Coronavirus, appello dell’Iss: “No al fai da te. Automedicarsi comporta rischi”

domenica, Marzo 29th, 2020

di VALERIA PANZERI

Roma, 29 marzo 2020 – Nel pieno dell’emergenza sanitaria legata alla dffusone del Covid-19, l’Istituto Superiore di Sanità richiama l’attenzione dei cittadini sull’importanza di seguire esclusivamente protocolli terapeutici medici, nonché di affidarsi a fonti ufficiali

Coronavirus, l’Iss: “Automedicazione comporta rischi”

“In nessun caso è giustificabile il ricorso a terapie fai da te per il trattamento del Covid-19″ afferma Patrizia Popoli, direttrice Centro Nazionale Ricerca e Valutazione Preclinica e Clinica dei Farmaci dell’ Iss. “Tutti i farmaci hanno degli effetti collaterali più o meno gravi, e l’automedicazione comporta rischi ancora più gravi quando si usano farmaci non autorizzati. In caso di acquisti online, poi – avverte – tali rischi sono moltiplicati perché i farmaci potrebbero essere contraffatti“. Popoli ha sottolineato che le preoccupazioni generate dall’emergenza Covid-19 hanno scatenato, in alcuni case, una vera e propria “caccia al farmaco”, incoraggiata – secondo la specialista – anche da informazioni fuorvianti che circolano online.

Coronavirus: in rete un’ondata di fake news su come combatterlo

Covid-19, non esiste un farmaco “specifico”

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Cassa integrazione, bonus ai lavoratori autonomi e baby sitter: come funzionano le misure del “Cura Italia”

domenica, Marzo 29th, 2020

Cassa integrazione e sostegno alle imprese, sospensione del pagamento dei mutui e bonus per il servizio baby sitter. L’Inps si trova a gestire una serie di misure straordinarie legate all’emergenza coronavirus, tutte in fase di realizzazione in questi giorni. Ecco come funzionano le agevolazioni disposte dai ministri del Lavoro Nunzia Catalfo e dell’Economia Roberto Gualtieri in attuazione dal “Cura Italia” e come saranno distribuite. 

Cassa integrazione – Prevista una serie di misure per tutta Italia per agevolare la richiesta della cassa integrazione da parte delle imprese che ne avranno bisogno. Sul sito si trovano tutte le istruzioni per accedere alla misura. 

Agli autonomi l’indennità di 600 euro – I 600 euro di indennità potranno essere richiesti dai lavoratori autonomi dal primo aprile. Un diritto garantito a chi ha dichiarato nell’anno 2018 un reddito non oltre i 35mila euro o a chi abbia ridotto l’attività di almeno il 33% nel primo trimestre 2020. La richiesta può essere presentata anche da professionisti e autonomi iscritti alle casse di previdenza privata.

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“Inopportuno riaprire”. Intervista a Franco Locatelli (Css)

domenica, Marzo 29th, 2020

Riaprire il Paese adesso, anche parzialmente “è francamente prematuro, inopportuno”. Di più: “farlo ora vanificherebbe tutti i sacrifici fatti per fermare l’avanzata del coronavirus nel nostro Paese”. Franco Locatelli va dritto al punto. Per il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, che fa parte anche del Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, la lieve deflessione che si registra nel numero dei nuovi casi di contagio da covid-19, la riduzione del dato relativo agli accessi ai pronto soccorso – specie in Lombardia- “devono essere una spinta a mantenere le misure di contenimento e distanziamento sociale attualmente in vigore”. L’obiettivo, non ancora centrato, è far abbassare sempre di più il valore “R0” (“erre con zero”, che indica il tasso di contagiosità di un virus) “fino a raggiungere almeno quota 1 (che vuol dire: una persona ne contagia 1, ndr) – spiega Locatelli – Farlo diminuire ancora, portandolo, dunque, sotto quota 1 sarà possibile solo facendo attenzione al contagio interfamiliare e attraverso politiche ben strutturate di “contact tracing” (per rintracciare tutte le persone venute in contatto con i contagiati, ndr)”.

La voce è pacata, garbo e gentilezza quelli che ricordano i suoi studenti alla Sapienza di Roma, dove insegna Pediatria, e i genitori dei piccoli pazienti che ha in cura al “Bambino Gesù”, dove dirige il dipartimento di Onco-Ematologia e terapia cellulare e genica, ma il tono è fermo, determinato. Bisogna procedere così per fermare il virus che sta spaventando il mondo. L’Italia non può riaprire, non ancora. Non si può allentare la presa adesso.  

Professor Locatelli, partiamo dai numeri. L’ultimo bollettino mostra un nuovo calo dei casi di positivi al Covid-19 e un incremento, il più alto dall’inizio dell’emergenza, dei guariti. Cosa ci dicono questi dati?

“Premettendo che i dati è sempre meglio inquadrarli in una prospettiva di qualche giorno, possiamo dire che questa settimana stiamo registrando una lieve deflessione nel numero dei nuovi casi di positivi al Covid-19 e una riduzione degli accessi ai pronto soccorso, specie in Lombardia.

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Rifiuta l’abbraccio del figlio e scoppia in lacrime: il video di questo medico spiega il doppio dramma vissuto dai sanitari

domenica, Marzo 29th, 2020

By Valentina Ruggiu

Un abbraccio negato e poi le lacrime. Il rientro a casa dei medici impegnati a combattere il Covid-19 non è più lo stesso. Lo sapevamo, ma a rimarcarlo questa volta è un video che sta rimbalzando di account in account.

Mike @Doranimated

A Saudi doctor returns home from the hospital, tells his son to keep his distance, then breaks down from the strain.

Nelle immagini si vede Nasser Ali Al Shahrani, medico dell’ospedale King Salman di Riad, Arabia Saudita, varcare la soglia di casa e tirarsi indietro non appena vede il figlio correre verso di lui con le braccia tese per abbracciarlo. “La, La”, “No, no”, dice prima di inginocchiarsi e scoppiare in lacrime.

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Uno ebreo, l’altro musulmano: i due paramedici pregano insieme in Israele contro il coronavirus

domenica, Marzo 29th, 2020
Uno ebreo, l'altro musulmano: i due paramedici pregano insieme in Israele contro il coronavirus

Uno in piedi con gli occhi a Gerusalemme, l’altro in ginocchio con il volto in direzione della Mecca. Due mondi da contrapposti da decenni riuniti in uno scatto che sta facendo il giro del mondo. Protagonisti dell’immagine sono Avraham Mintz e Zoher Abu Jama, due paramedici del Magen David Adom, il servizio di soccorso sanitario israeliano, immortalati a pregare insieme durante un momento di tranquillità. Per loro nulla di nuovo, per molti un simbolo di speranza che arriva in uno dei momenti più bui della storia umana.

Uno ebreo, l'altro musulmano: i due paramedici pregano insieme in Israele contro il coronavirus


“Cerchiamo di pregare insieme, anziché prenderci dei momenti separati. Abbiamo molte emergenze da affrontare in questo momento”, ha spiegato Mintz in un’intervista al New York Times.

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Un reddito di emergenza per 10 milioni di lavoratori: ecco a chi spetterà

domenica, Marzo 29th, 2020

Federico Giuliani

Un reddito di emergenza dotato di una potenza di fuoco di 6 miliardi e con due obiettivi: da una parte aumentare la quota di 600 euro prevista per i lavoratori autonomi, dall’altra estendere gli aiuti anche ai cosiddetti sommersi.

L’ultima mossa del governo per far fronte all’emergenza economica provocata dal nuovo coronavirus è puntare su quello che è già stato soprannominato Rem, ossia reddito di emergenza. Dal governo ci tengono a sottolineare che il reddito di emergenza non sarà un reddito di cittadinanza bis, ma che risponderà a logiche e dinamiche differenti. Secondo quanto riportato da Repubblica, si tratterà di una misura eccezionale che coprirà il doppio dei soggetti fin qui raggiunti dall’indennità una tantum, e questo per l’intera durata della crisi.

I primi numeri parlano di 6 miliardi per 10 milioni di lavoratori. Non soltanto i commercianti, gli agricoli, il mondo delle partite Iva, collaboratori, spettacolo, stagionali e professionisti vari, ma anche i precari, tutto il lavoro grigio, gli irregolari e gli intermittenti. E ancora: badanti, babysitter, colf, categorie che fin qui erano rimaste senza tutele. La lista comprende anche i lavoratori che hanno finito il sussidio di disoccupazione, gli stagionali entranti, come bagnini, camerieri, addetti alle pulizie e animatori turistici. L’ombrello coprirà infine anche i fast job: i contrattisti a giorni, settimane e qualche mese.

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I quattro nemici dell’Italia

domenica, Marzo 29th, 2020

Francesco Boezi

Tempi straordinari obbligano gli Stati e le loro emanazioni sovra-istituzionali ad interventi economici straordinari. Sono tutti d’accordo con questo assunto nel palcoscenico geopolitico terrestre. Tutti tranne quattro nazioni appartenenti all’Unione europea. Le stesse nazioni che di avallare i coronabond, che servirebbero soprattutto a far sì che il debito pubblico delle singole realtà nazionali possa essere ammortizzato su base comune e condivisa, non ne vogliono sentir parlare. Il Consiglio europeo di ieri è stato rivelativo.

Un’epoca pandemica presuppone la necessità di un’incidenza della solidarietà senza eguali nella storia: i leader europei, quasi tutti, lo stanno ripetendo a mo’ di mantra. Persino Emmanuel Macron, dopo anni di europeismo sconfinato, sembra essersi svegliato dal sonno ideologico. Ma non è sufficiente: Germania, Olanda, Austria e Finlandia continuano ad essere contrari alla immissione sul mercato degli eurobond. Quelli pensati ad hoc per tamponare il collasso economico che potrebbe derivare, anzi probabilmente deriverà con certezza, dalla diffusione del Covid-19.

L’Italia può subire per anni le conseguenze di un atteggiamento ostruzionista senza eguali. La recessione è qualcosa di più di uno spettro previsionale. Per questo, le quattro nazioni indicate vengono definite da più fonti – una su tutte Il Mattino – alla stregua di “nemici” del nostro Paese. L’Unione europea diviene così protagonista di una spaccatura interna che per i meno ottimisti può comportare un frazionamento definitivo. Con tanti saluti all’Unione europea ed a tutti i suoi organi rappresentativi ed esecutivi. Da una parte, semplificando un po’, possiamo collocare Italia, Francia e Spagna; dall’altra, invece, sono elencabili le quattro nazioni sopracitate.

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La fiducia è preziosa Non tradiamola

domenica, Marzo 29th, 2020

di Ferruccio de Bortoli

La lotta al Male (vorremmo non chiamarlo più per nome, una volta tanto) ha ancora bisogno di interventi e sforzi straordinari. Nuove strutture di terapia intensiva, personale specializzato, attrezzature, mezzi finanziari. E ha bisogno di tutti noi. Non dobbiamo mollare. I giorni decisivi sono questi. Le immagini dell’impegno senza sosta di medici e infermieri, sono esempi di dedizione professionale e di altruismo che commuovono e suscitano l’ammirazione del mondo. Molti di loro hanno perso la vita per salvare quella degli altri. La nostra gratitudine nei loro confronti è infinita. Ci permettiamo di proporne la visione (con quello che sta succedendo in ospedali di altri Paesi) alla prossima riunione a distanza dei vertici europei. Utile più di tante parole e troppi distinguo.

Pur nelle polemiche, il Paese è unito, disciplinato, disponibile a sacrificarsi accettando, se necessario, misure più stringenti. La resistenza al Male di coloro che stanno forzatamente a casa ha bisogno però di continue iniezioni di fiducia, di segnali corretti su quello che accadrà dopo. La fiducia è un ingrediente prezioso, il collante del nuovo senso civico. Se dispersa o tradita allenta lo sforzo sovraumano che il Paese sta producendo nella lotta al virus. Si alimenta di prudente realismo non di scenari ingannevoli. O di promesse buttate lì, che non si sa come garantire. Solo nelle ultime ore: un ipotetico reddito di emergenza universale e l’aiuto a tutti i lavoratori in nero (3,7 milioni secondo l’Istat). La crisi mette a repentaglio la tenuta sociale in alcune zone del Paese. Lo si è visto in questi giorni. Ma creare illusioni rischia di accendere il fuoco della rivolta anziché spegnerlo. Si ripete continuamente che nessuno perderà il posto di lavoro per colpa del virus. È una pietosa bugia. Sappiamo tutti che non sarà così.

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Coronavirus, l’andamento dei contagi nei vari Paesi: il grafico

domenica, Marzo 29th, 2020

CORRIERE.IT

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