Archive for Marzo, 2020

Coronavirus, il decalogo per sentirsi al sicuro quando si fa la spesa al supermercato

sabato, Marzo 28th, 2020

di Elvira Serra

Coronavirus, il decalogo per sentirsi al sicuro quando si fa la spesa al supermercato

Mai come adesso andare a fare la spesa può essere motivo di stress e di ansia. Ecco allora un piccolo decalogo che può essere utile per andare nel nostro supermercato di riferimento in sicurezza. L’elenco è il frutto del contributo di Franca Braga, responsabile Alimentazione e salute di Altroconsumo, di Francesco Donato, professore ordinario di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica all’Università di Brescia e degli altri esperti che abbiamo sentito nei giorni scorsi.

1. Usare (o no) guanti o mascherine
Possiamo uscire di casa senza gli uni e senza le altre (molti supermercati si sono attrezzati per offrire ai clienti guanti monouso e gel antibatterico da utilizzare mentre fanno la spesa). La cosa veramente importante, invece, è mantenere la distanza di sicurezza dagli altri clienti di almeno un metro e non toccarsi mai la bocca, il naso o gli occhi mentre si circola tra gli scaffali.

2. Togliersi le scarpe (e lavarsi le mani)
È fondamentale, quando si torna a casa, lavarsi le mani con acqua calda e detergente prima di mettere a posto la spesa e anche dopo averla riposta in ordine. Allo stesso modo è importane togliersi le scarpe prima di entrare nel proprio appartamento e lasciarle fuori (o in balcone) per non contaminare la superficie che calpestiamo ogni giorno.

Rating 3.00 out of 5

Coronavirus, Papa: “Già si sente la fame per colpa della pandemia” | Al Sud si teme la rivolta sociale, supermercati sotto scorta

sabato, Marzo 28th, 2020

“Un pensiero speciale vada alle famiglie che già soffrono la fame, una delle conseguenze della pandemia”. Lo ha detto Papa Francesco nella messa a Santa Marta. “In questi giorni, in alcune parti del mondo – ha aggiunto il Pontefice nell’introduzione della celebrazione – si sono evidenziate alcune conseguenze della pandemia. Una di queste è la fame. Si comincia a vedere gente che ha fame perché non può lavorare, perché non aveva un lavoro fisso”.

Al Sud si teme la rivolta sociale Nel Mezzogiorno d’Italia i supermercati sono sotto scorta perché si teme l’esplosione della rabbia sociale. Come riporta La Repubblica, c’è un report riservato dell’intelligence, arrivato a Palazzo Chigi, che segnala un “potenziale pericolo di rivolte e ribellioni, spontanee o organizzate”.

Sui social si progettano saccheggi ai supermercati Nelle regioni del Sud la serrata dei negozi, lo stop al turismo, ai mercati, agli ambulanti e persino ai parcheggiatori abusivi, come conseguenza produce che, già dopo due settimane, ci sia un popolo alla fame. E che progetta rivolte organizzate sui social. A Palermo giovedì c’è stato un tentativo di saccheggio a un supermercato, poi fallito grazie all’intervento delle forze dell’ordine.

Orlando: “C’è il rischio che la mafia guidi la rivolta” Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, chiede di istituire un reddito di sopravvivenza e vede il rischio che la mafia guidi la rivolta. “Accanto a tantissimi che stanno vivendo questo momento di crisi gravissima con angoscia ma con dignità – ha detto il primo cittadino – ci sono gruppo di sciacalli e professionisti del disagio che promuovono azioni violente”.

Rating 3.00 out of 5

Torna l’ora legale, lancette avanti di un’ora domenica 29 marzo

sabato, Marzo 28th, 2020

Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 le lancette vanno spostate avanti di un’ora. Si passerà direttamente dalle 2:00 alle 3:00 e quindi dormiremo un’ora in meno a cura di Paola Ciprianimusiche di Gianluca Sgalambro

REPTV

Rating 3.00 out of 5

Coronavirus, Macron: “La Francia è al fianco dell’Italia, basta a un’Unione Europea egoista”

sabato, Marzo 28th, 2020

ROMA. “Non voglio un’Europa egoista e divisa”, dice il presidente francese, Emmanuel Macron, nella sua prima intervista rilasciata a media stranieri dallo scoppio dell’emergenza coronavirus. Macron sottolinea che “la Francia è al fianco dell’Italia”. “Non supereremo questa crisi – dice – senza una solidarietà europea forte, a livello sanitario e finanziario”. E ancora, aggiunge Macron, “L’Unione europea, la zona euro, si riducono a un’istituzione monetaria e a un insieme di regole che consentono a ogni Stato di agire per conto suo? O si agisce insieme per finanziare le nostre spese, i nostri bisogni in questa crisi vitale? Voglio che si faccia pienamente questa scelta di solidarietà”.

rep

Intervista

Macron: “Difendo la solidarietà. Senza un’Europa unita non vinceremo il virus”

dalla nostra corrispondente ANAIS GINORI Al Consiglio europeo di giovedì scorso, continua Macron, “dieci Paesi dell’eurozona, rappresentanti del 60% del suo Pil, hanno esplicitamente sostenuto” l’idea di Coronabond, di “una capacità di indebitamento comune, quale che sia il suo nome, oppure di un aumento del bilancio dell’Unione europea per permettere un sostegno reale ai paesi più colpiti da questa crisi”.

Rating 3.00 out of 5

Coronavirus, la benedizione di papa Francesco nella piazza San Pietro deserta

sabato, Marzo 28th, 2020

Papa Francesco ha impartito la benedizione Urbi et Orbi davanti a una piazza San Pietro deserta sulla quale cadeva una pioggia battente. E’ stato il momento finale della preghiera straordinaria guidata dal pontefice nel pieno dell’emergenza coronavirus.

video Vatican News

Rating 3.00 out of 5

Nel fuorionda di Mattarella, l’umanità del presidente: “Giovanni, non vado dal barbiere neanch’io”

sabato, Marzo 28th, 2020

di SEBASTIANO MESSINA

27 marzo 2020 Se avesse voluto farci capire in un modo più efficace come lui sta vivendo questi giorni di quaresima quarantenata, Sergio Mattarella difficilmente avrebbe trovato nulla di meglio di quello che è successo per sbaglio, quando il Quirinale – per un errore tecnico mai capitato nella storia della Repubblica – ha messo in rete il suo messaggio al Paese senza ripulirlo dai “fuori onda”, dalle prove e dagli inciampi.

Coronavirus, il fuorionda di Mattarella: “Ciuffo fuori posto? Neanche io vado dal barbiere”

Rating 3.00 out of 5

Incendio al Palazzo di giustizia di Milano: va a fuoco l’archivio al settimo piano

sabato, Marzo 28th, 2020

di SANDRO DE RICCARDIS

Un incendio è divampato questa mattina alle 5,25 al Palazzo di Giustizia di Milano. Ad andare a fuoco è stato l’archivio al settimo piano che riguarda gli atti del giudice per le indagini preliminari, lambite dalle fiamme alcune stanze proprio dei gip. Sul posto sono arrivate sette squadre dei vigili del fuoco, al lavoro con cinque autopompe, due scale e altri due mezzi. I pompieri hanno avuto difficoltà a raggiungere la zona del rogo, che si è sviluppato all’ultimo piano dell’edificio, il settimo appunto. Le fiamme sono state spente intorno alle 8,40. Non ci sono feriti, l’attività di Palazzo di Giustizia è peraltro ridotta ai servizi essenziali a causa dell’epidemia di coronavirus.

Milano, in fiamme il settimo piano del palazzo di Giustizia

Rating 3.00 out of 5

Berlino e il prezzo da pagare

sabato, Marzo 28th, 2020

di Mario Monti

L’Europa è spaccata, Nord contro Sud, come nella crisi finanziaria del 2012. Allora la contrapposizione era reale. La speculazione, sopraffatta la Grecia, attaccava l’Italia e gli altri Paesi del Sud per la loro fragilità finanziaria e nel dubbio che non tutti potessero rimanere nell’euro. La Germania e i Paesi del Nord venivano invece percepiti come forti e i capitali vi affluivano. Malgrado le divergenze obiettive, i capi di Stato e di governo riuscirono dopo forti tensioni a raggiungere un accordo unanime nel giugno 2012. Anche la Germania e i Paesi del Nord riconobbero per la prima volta che, come sostenevano Italia, Francia e Spagna, sarebbero stati opportuni interventi della Bce a sostegno dei titoli di Stato di quei Paesi che, pur essendo ancora presi di mira dalla speculazione, stavano seguendo le politiche convenute in sede europea. Da quel giorno la Bce seppe che neppure i «falchi» del Nord avrebbero potuto criticarla se avesse dichiarato il proposito («Whatever it takes» di Mario Draghi) e poi confezionato lo strumento (Omt) per effettuare tali interventi.

La contrapposizione tra Nord e Sud, emersa l’altro giorno tra i capi di Stato e di governo, non ha un’analoga giustificazione obiettiva, dato che il coronavirus sta colpendo tutti, mentre la speculazione finanziaria colpiva le economie meno «virtuose». La spaccatura inoltre è intervenuta dopo che la Bce aveva già agito, sia pure con una comunicazione malcerta. La divergenza è però a mio parere superabile se nei prossimi giorni ci fosse — in primis tra Italia e Germania, come nel 2012 — un confronto serrato ai massimi livelli, con lo sforzo di capire le posizioni dell’altro anziché stigmatizzarlo di fronte alla propria opinione pubblica. Se invece in quanti hanno responsabilità di governo prevalesse quest’ultimo atteggiamento, a vincere sarebbero solo i sovranisti del Sud e quelli del Nord, con una frattura forse insanabile tra Italia e Germania, probabilmente fatale per l’Unione europea. Putin e Trump brinderebbero.

Rating 3.00 out of 5

Chiusure coronavirus, proroga certa per altri 15 giorni: per allentare i divieti serve il «contagio uno»

sabato, Marzo 28th, 2020

di Margherita De Bac e Fiorenza Sarzanini

Chiusure coronavirus, proroga certa per altri 15 giorni: per allentare i divieti serve il «contagio uno»

Confermare la chiusura totale e i divieti di spostamento per altre due settimane, valutando però la possibilità di concedere alcune deroghe, seppur minime, per le aziende. È questa l’ipotesi alla quale lavora il governo in vista del 3 aprile, quando scadrà il decreto firmato il 22 marzo scorso dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per fermare il contagio da coronavirus con l’obbligo per tutti di rimanere a casa. Con la consapevolezza che per tornare a una vita normale potrebbero essere necessarie ancora settimane, forse qualche mese. E che quanto accadrà a maggio sarà decisivo proprio per comprendere come e quando l’Italia potrà dichiarare finita l’emergenza. Una linea condivisa con Silvio Brusaferro e Franco Locatelli — presidenti rispettivamente di Istituto superiore di sanità e del Consiglio superiore di sanità — i vertici delle istituzioni sanitarie che proprio venerdì hanno parlato in maniera esplicita: «L’epidemia ha rallentato il suo cammino, ma non è opportuno interrompere le misure di contenimento».

Il valore dell’R0

Dal punto di vista matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronavirus soltanto quando il valore dell’R0 (l’erre-zero, l’indice di contagiosità)sarà inferiore a 1. Vuol dire che bisognerà arrivare al momento in cui per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagiato. E già questo basta a comprendere quanto la strada possa essere ancora lunga. Ecco perché è necessario continuare a rispettare le regole e perché è fondamentale mantenere la distanza di almeno un metro quando si esce per andare al lavoro, a fare la spesa, o comunque quando si entra in contatto con le altre persone. «Ad oggi il prolungamento delle misure di distanziamento sociale è inevitabile.

Rating 3.00 out of 5

Coronavirus, il Papa prega nella piazza vuota: «Ti imploriamo Dio, non lasciarci nella tempesta»

sabato, Marzo 28th, 2020

di Gian Guido Vecchi

Coronavirus, il Papa prega nella piazza vuota: «Ti imploriamo Dio, non lasciarci nella tempesta»

CITTÀ DEL VATICANO — «Signore, ci chiami a cogliere questo tempo di provacome un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri».

Il Papa ha l’aria assorta, la voce un po’ affannata. Ciò che accade a San Pietro non ha precedenti nella storia. Francesco sta da solo sul sagrato della basilica, in diretta planetaria, davanti a sé la piazza vuota. Il crepuscolo rischiarato dal fuoco dei bracieri, canti e preghiere che risuonano nel silenzio. «Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio». È questo il tempo di trovare «nuove forme di ospitalità, di fraternità e di solidarietà», scandisce: «Nessuno si salva da solo». Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: «Che tutti siano una cosa sola». Il Papa ha voluto venire qui e pregare per la fine della pandemia e pronunciare solennemente la benedizione Urbi et Orbi, con relativa indulgenza plenaria, che di solito i pontefici scandiscono solo nel giorno dell’elezione, a Natale e a Pasqua. Si è raccolto in preghiera davanti alla «Salus Populi Romani», l’icona bizantina della Madonna portata qui da Santa Maria Maggiore, e poi di fronte al Crocifisso di San Marcello, ritenuto miracoloso nella devozione popolare, che nel 1522 attraversò le strade di Roma perché finisse la «Grande Peste».

Rating 3.00 out of 5
Marquee Powered By Know How Media.