Archive for Luglio, 2020

Lockdown Covid, ci hanno nascosto qualcosa? Il Tar ordina: via i segreti degli scienziati

venerdì, Luglio 24th, 2020

di ALESSANDRO MALPELO

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dai giuristi della Fondazione Einaudi contro il diniego di accesso agli atti, opposto dal Governo sui verbali del comitato tecnico scientifico, posti a base dei Dpcm emessi durante il lockdown, di cui avevano chiesto copia. Gli avvocati della Fondazione (Todero, Pruiti Ciarello e Palumbo) avevano chiesto che il premier Giuseppe Conte rendesse disponibili i verbali del comitato tecnico scientifico. In tali Dpcm, le misure restrittive di diritti e libertà di rango costituzionale, imposte agli italiani – si legge in una nota –, risulterebbero motivate sulla scorta delle valutazioni operate dal Comitato Tecnico Scientifico. I verbali che contengono quelle valutazioni, nonostante siano riportate in tutti i Dpcm come motivazione e giustificazione di quegli atti, non sono mai stati pubblicati dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Grazie a questa sentenza spiegano i giuristi che hanno vinto il ricorso, gli italiani potranno “conoscere le vere motivazioni per le quali, durante l’epidemia sono stati costretti in casa, anche in quelle regioni o in quei territori dove non si sono registrati casi di infezione”.

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La gestione dell’emergenza Coronavirus, la pandemia che ha costretto agli arresti domiciliari milioni di italiani, resta per tanti versi un enigma. “Qui non si muore più di Covid – tuona Alberto Zangrillo, primario anestesiologo del San Raffaele – i dati diffusi dal ministero dovrebbero rispecchiare la realtà“. I contrasti tra medici ottimisti e catastrofisti, sulle misure da prendere, la dicono lunga. Quali raccomandazioni arrivavano al ministro della Salute, Roberto Speranza, quando gli analisti del comitato tecnico scientifico gli riferivano gli scenari che man mano si andavano profilando? C’era forse l’intenzione (a fin di bene) di spaventare la gente per tenerla in casa? E nelle settimane successive fino ai nostri giorni? L’elenco dei misteri ruota attorno ai numeri e alle divergenze di vedute sulle misure da intraprendere.

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Maltempo, bomba d’acqua su Milano: esonda il Seveso. Tram in tilt nei quartieri a nord

venerdì, Luglio 24th, 2020

Milano, 24 luglio 2020 – Una forte bomba d’acqua si sta abbattendo dalle prime ore dell’alba su Milano provocando allagamenti in alcune zone della città. Molte le chiamate ai vigili del fuoco per sottopassi e cantine allagati, in particolare nella zona Nord, a Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. Poco dopo le 7 è esondato il Seveso, con fiumi di acqua e fango che hanno invaso le strade.

Resta sorvegliato speciale il fiume Lambro nella zona est, dove si registrano problemi alla circolazione. Forti disagi in particolare nella zona di viale Zara, Niguarda e viale Sarca. Difficoltà per qualche linea tranviaria, sempre nei quartieri a Nord, a Niguarda principalmente proprio a causa dell’uscita del Seveso, sostituite con autobus. Diversi gli allagamenti registrati, anche in altre parti della città.

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Recovery Fund, spinta per la bicamerale. E c’è un nuovo strappo sul Mes

venerdì, Luglio 24th, 2020

di Alessandro Trocino

Recovery Fund, spinta per la bicamerale. E c'è un nuovo strappo sul Mes

Task force ministeriale o commissione bicamerale. Finito il rapido brindisi per il successo nella trattativa europea sul Recovery Fund, comincia una trattativa complicata per la gestione dei 209 miliardi di euro in arrivo dall’Europa, mentre resta sempre inesplosa, ma innescata, la miccia dei 36 miliardi del Mes, il fondo salva Stati che il Pd chiede di usare per le spese sanitarie e il M5S continua a ritenere non necessario e pericoloso. Tanto che al Parlamento europeo Lega, M5S e FdI hanno votato un emendamento che chiedeva di escludere il ricorso al Mes come strumento anti-crisi, bocciato anche grazie ai voti di Pd, Forza Italia e Italia Viva. Ma il pressing rimane forte e il ministro della Salute, Roberto Speranza rilancia: «Le risorse del Mes sono significative e a tassi convenienti, non può avvenire che non arrivino: sto già lavorando a un piano».
Il Movimento pare accerchiato, con Pd, Leu, Italia Viva e settori di FI favorevoli. Non a caso Conte parla di attenzione «morbosa» e pensa di affidarsi alle Camere. Sui miliardi che arriveranno con il Recovery l’idea di Palazzo Chigi era invece una cabina di regia formata da ministri e funzionari ministeriali, presieduta dal premier. Poi si è pensato di allargare ad altri ministri e tecnici. Ma diversi partiti temono un ulteriore accentramento di poteri a Palazzo Chigi, dopo l’epoca dei dpcm firmati dal solo premier. Renzi ha invitato Conte a portare il dibattito in Parlamento ad agosto. FI propone con una mozione al Senato una commissione bicamerale, ma anche nel Pd si spinge per una parlamentarizzazione della gestione dei fondi. Base Riformista, area del Pd che fa riferimento a Lorenzo Guerini e Luca Lotti, sottolinea la necessità di prevedere «uno strumento agile ma rappresentativo, ad esempio una Commissione bicamerale per il rilancio economico, nel quale anche le opposizioni siano coinvolte».

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Ora all’Europa e all’Italia occorre buon senso

venerdì, Luglio 24th, 2020

di Beppe Severgnini

«L’Europa è stata all’altezza della sua storia, della sua missione e del suo destino», ha proclamato il premier Giuseppe Conte. Avrebbe potuto aggiungere: l’Europa ha confermato il suo antico vizio, che è anche una virtù: si muove con determinazione solo quando si trova in grave crisi. La pandemia – 135 mila morti su 445 milioni di abitanti, le società provate, le economie in sfacelo – ha messo il continente con le spalle al muro. La posizione in cui riesce a dare il meglio, apparentemente. La volontà di affrontare insieme la ripartenza dopo il Covid-19 è ammirevole. La decisione del Consiglio Europeo di creare un debito comune – anatema, fino a pochi mesi fa! – è un modo di trasformare una difficoltà in una opportunità. Dopo novanta ore di negoziato, guidati dalla Commissione, i 27 leader dell’Unione Europea hanno deciso di guardare avanti. Il bilancio 2012-2027 sarà di 1.824 miliardi: di questi, 750 vanno al fondo per la ripresa post Covid, denominato NextGenerationEU (390 miliardi di aiuti, 360 miliardi di prestiti). Non tutto è perfetto, ma c’è la buona volontà. Rispetto all’inerzia irritante del recente passato, l’imperfezione volonterosa è un passo avanti.

Perché l’Unione Europea – dopo incomprensioni, liti e dispetti – ha saputo trovare un accordo di questa portata? Perché tutti – compresi i piccoli «Paesi frugali», comprese Ungheria e Polonia rette da governi populisti – hanno capito che in un momento come questo non far nulla, o fare poco, avrebbe messo a rischio la costruzione europea. Dalla quale ormai – e per fortuna – dipendiamo tutti. Nel mare mosso del mondo, siamo a bordo di una nave sicura. Un sollievo.

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Carabinieri Piacenza, i gradi superiori ignoravano o chiedevano arresti a gettoni per le carriere

venerdì, Luglio 24th, 2020

di Giovanni Bianconi

Carabinieri Piacenza, i  gradi superiori ignoravano o chiedevano arresti a gettoni per le carriere

«Le indagini sono ancora in corso e hanno lo specifico obiettivo di chiarire fino in fondo quale sia stato il livello di consapevolezza e di partecipazione degli ufficiali nelle attività illecite commesse dai carabinieri in servizio presso la Stazione Piacenza Levante», scrive il giudice che ha ordinato gli arresti dei sei militari e il sequestro della caserma. Si riferisce al maresciallo a capo della Stazione, Marco Orlando, e al maggiore comandante della Compagnia, Stefano Bezzeccheri, indagati e sospesi dal servizio. Ma l’inchiesta è disseminata di indizi sulle consapevolezze interne all’Arma di ciò che accadeva in quella caserma; di «anomalie» mai denunciate ai vertici. Nemmeno da parte di chi diceva che «i ragazzi della Levante vanno ridimensionati perché si sono allargati un po’ troppo», come un carabiniere he aveva lavorato lì fino al 2018. Finché il maggiore Rocco Papaleo, già in servizio a Piacenza, ne ha parlato alla polizia municipale. Ma senza riferire nulla alla propria scala gerarchica, così impedendo che l’Arma potesse intervenire tempestivamente.

Oltre all’indagine penale (da domani cominceranno gli interrogatori di garanzia) e a quella aperta dalla Procura militare, ieri il Comando generale dell’Arma ha avviato l’inchiesta «sommaria» prevista dall’ordinamento militare a fronte di «eventi di particolare gravità o risonanza che potrebbero avere riflessi negativi sull’opinione pubblica per la loro delicatezza o per il numero di persone coinvolte». La condurrà il Comando interregionale di Padova, e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha specificato che servirà a verificare «se vi sono state criticità nei controlli e nell’organizzazione della realtà territoriale; l’Arma resta presidio di legalità».

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Mes, Pd e Cinque Stelle divisi al Parlamento europeo: M5S vota con la Lega su un emendamento

giovedì, Luglio 23rd, 2020

Pd e M5S divisi a Bruxelles sul Mes. I due partiti di maggioranza in Italia si dividono al voto sull’emendamento presentato dalla Lega e dal gruppo Identità e democrazia alla risoluzione al Parlamento europeo sulle conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 17-21 luglio. L’emendamento chiedeva di respingere un utilizzo del Mes finalizzato a stimolare l’economia in seguito alla crisi della Covid-19. A favore dell’emendamento, poi bocciato, Lega, FdI e M5S. L’emendamento è stato bocciato, con 560 voti contrari, tra i quali quelli degli eurodeputati del Pd, Azione, Italia Viva e Forza Italia. Rimangono dunque invariate le condizioni e le possibilità per i singoli governi di accedere al Mes. Il voto sulla risoluzione finale riguardante l’intero «pacchetto» del Recovery fund è atteso per il tardo pomeriggio.

CORRIERE.IT

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Massimo Galli: “Per l’autunno dobbiamo essere preparati a tutto. Il virus non è più debole”

giovedì, Luglio 23rd, 2020
Massimo Galli: “Per l’autunno dobbiamo essere preparati a tutto. Il virus non è più

“Temo che forse è stato detto troppo a favore di una certa rilassatezza sottolineando con frequenza che il virus si fosse indebolito. Poi però sono venuti fuori una serie di focolai che dimostrano che in realtà non si è indebolito per niente”. Massimo Galli, direttore del reparto Malattie infettive del Sacco di Milano in una intervista alla Stampa mantiene alta l’allerta sul covid, anche alla luce delle ultime scoperte. 

“A Padova è stata isolata una sequenza del Coronavirus non legata al ceppo tedesco ma che somiglia vagamente a quella dei due coniugi cinesi curati al Centro Spallanzani di Roma. Come si spiega? Con quella che chiamerei ‘l’ipotesi della banalità’ e cioè che sia anche possibile che in questi mesi sia stato presente più di un ceppo, ma questo che abbiamo isolato su Padova non è stato per nostra fortuna altrettanto contagioso e diffuso come quello arrivato dalla Germania. In questi casi l’unica cosa che possiamo fare è lavorare molto, studiare molto e non innamorarci delle ipotesi altrimenti rischiamo di prendere cantonate”.

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La violenza di Stato

giovedì, Luglio 23rd, 2020

L’indagine sulla caserma Levante di Piacenza è sbalorditiva soltanto per l’ampiezza e l’intensità degli arbitrii, delle violenze e dei reati commessi (ancora da dimostrare, ma già ben definiti). Ma come è stato ripetutamente sottolineato in queste ore, non è successo nulla di nuovo. I pestaggi genovesi del 2001, la brutalizzazione di Stefano Cucchi e gli stupri di Firenze sono i precedenti da vetrina di una lunga collezione, e un giorno o l’altro avremo più chiaro, per esempio, il caso di Mario Cerciello Rega, il carabiniere assassinato un anno fa (26 luglio 2019) – e rimane una vittima, e però di eventi sempre meno limpidi. Ha ragione Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, quando non cede alla retorica delle mele marce e suggerisce che è il sistema a non funzionare più. Però, aggiungo io, non il sistema dell’Arma: tutto il sistema, da cima a fondo. E, per cominciare, non funzioniamo noi.

A marzo durante le rivolte in carcere sono morti tredici detenuti, e non sappiamo ancora il perché. Overdose da metadone, è stato detto nelle ore successive e tanto ci è bastato. Siccome i detenuti sono comunemente considerati cittadini di serie B, mascalzoni giustamente privati di diritti e di dignità, è stata sufficiente un’autodichiarazione delle autorità e chiusa lì. Chi se ne importa. Le torture nel carcere di Torino, di cui si è avuta notizia nei giorni scorsi, non sono soltanto figlie della prepotenza di Stato, ma anche del nostro disinteresse, da cui quella prepotenza trae forza. Continuiamo a pensare che se si finisce dentro è perché qualcosa si avrà fatto, e se si finisce fra i cazzotti dei carabinieri un po’ ce lo si sarà meritato, e i guai dei cittadini sono ben altri, e ben altri i diritti per i quali battersi.

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Carabinieri arrestati a Piacenza, le intercettazioni e i pestaggi tra le risate: “L’ho fracassato, sembrava Gomorra”

giovedì, Luglio 23rd, 2020

L’ho fracassato, uno si è pisciato addosso“, “Hai presente Gomorra? Guarda è stato uguale“, “dovevi vedere gli schiaffoni che gli ho dato”, ma anche “ho fatto un’associazione a delinquere“, “non arriveranno mai a noi”: sono alcune delle intercettazioni ambientali riportate dalla Procura di Piacenza nell’inchiesta che si è conclusa con l’arresto di sei carabinieri (altri 4 sono indagati) per tortura, spaccio e estorsione e mostra il modus operandi aberrante dei militari.

“Non  arriveranno mai a noi” “… adesso ti devo raccontare quello che ho combinato, ho fatto un’associazione a delinquere ragazzi! Che se va bene… ti butto dentro, nel senso a livello di guadagno… omissis … in poche parole abbiamo fatto una piramide: sopra ci stiamo io, tu e lui… ok? (omissis) noi non ci possono… a noi… siamo irraggiungibili, ok? A noi non ci deve… nessuno… (omissis)…”. E’ ciò che riferiva fieramente uno dei carabinieri finiti in manette a un collega che di lì a poco sarebbe entrato nell’associazione a delinquere formata dai militari. “Però Davide i contatti ce li ha tutti lui – spiegava -, quelli grossi! (omissis). Lui siccome è stato nella…, e a Piacenza comunque conosce tutti gli spacciatori, abbiamo trovato un’altra persona che sta sotto di noi. Questa persona qua va tutti da questi gli spacciatori e gli dice ‘Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!’… e la roba gliela diamo noi! Poi lui… loro a su… a loro volta avranno i loro spacciatori… quindi è una catena che a noi arriveranno mai!! …omissis”.

I pestaggi ai pusher Gli inquirenti hanno raccolto conversazioni ambientali di approvvigionamento della droga da parte di un carabiniere, di cessione con un referente della piazza milanese, del contatto con gli spacciatori, della consegna di denaro al graduato dell’Arma quale compenso per il trasporto e la custodia dello stupefacente da piazzare, ma anche, il 27 marzo, l’arresto e il pestaggio di un pusher, la sottrazione a un altro pusher albanese dello stupefacente dal quantitativo da sottoporre a sequestro che veniva poi consegnato a uno spacciatore magrebino, quale ricompensa per la “soffiata” ricevuta. Vi è poi, intercettato, il sequestro e la tortura di un pusher: “Allora tu non hai capito che qua non comandi un …, non hai capito un …, allora!?”, domandava il carabiniere, “Cosa? (rumore di un colpo)”, “Non hai capito niente?”, “Va bene!”, “Ok?”, “Ok”, “Questo è il primo della giornata, ok?”, continuava il carabiniere, “Va bene”, “Siediti là e non rompere i …, non rompere i …, non rompere i …., se trovo qualcosa a casa, per te tanti problemi; tutto quello che trovo so mazzate per te”.

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La proposta di Rao per uscire dalla crisi: “Stato imprenditore e un moderno Iri per un nuovo umanesimo industriale”

giovedì, Luglio 23rd, 2020

Giuseppe Rao

Giuseppe Rao, consigliere/dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Imagoeconomica

Giuseppe Rao, allievo e collaboratore del costituzionalista Paolo Barile, è consigliere/dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dal 2007 al 2015 ha lavorato presso l’Ambasciata d’Italia in Cina. Negli anni 1996-1998 ha coadiuvato il Ministro Antonio Maccanico nella stesura delle leggi che hanno liberalizzato le telecomunicazioni. È autore del libro La tristizia degli uomini e dei tempi. Vita, pensiero e opere di Federico Cammeo, Edizioni di Comunità 2019. Le opinioni qui pubblicate sono espresse a titolo personale.

La visione: qual è l’identità, qual è il posto dell’Italia nel mondo

Tutto ciò a maggior ragione all’indomani dell’accordo per il recovery plan che affida al nostro Paese fondi significativi, richiedendo però capacità di progetto e di spesa in tempi rapidi e in modo concreto ed efficace – come sembra aver raccomandato il Presidente Mattarella al capo dell’esecutivo Conte.

L’Italia è diventata la quinta/sesta potenza del pianeta grazie al disegno lungimirante dei Padri costituenti, che negli artt. 41-42-43 hanno definito un modello di economia mista trainato dalla programmazione economica – con il progetto per il Mezzogiorno che aveva portato Napoli a diventare il terzo polo industriale –, e quindi dagli agglomerati economici di Stato (IRI ed ENI) e dalle imprese private.

Nel libro Storia dell’IRI, Pierluigi Ciocca confuta l’assioma secondo il quale il privato è sinonimo di efficienza e il pubblico di sperpero. E il tema dei fallimenti del mercato è stato oggetto di studi importanti (per tutti, Mariana Mazzucato).

Nel mondo multilaterale vincono i Paesi in grado di contribuire ai processi di innovazione tecnologica (AI, big data, robotica, IoT, machine learning, nanotecnologie, biotecnologie, medicina personalizzata, chimica farmaceutica ecc.) e al trasferimento ai settori tradizionali – logistica, trasporti, automotive, spazio, tlc, meccanica, farmaceutica), al Green Deal e alla trasformazione della logistica (anche in funzione del commercio elettronico).

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