Test sierologici Covid, perquisizioni e sequestri: indagati vertici San Matteo e Diasorin
mercoledì, Luglio 22nd, 2020Pavia, 22 luglio 2020 – Turbata asta del procedimento e peculato: i vertici del Policlinico San Matteo di Pavia e della società Diasorin sono indagati dalla Procura della Repubblica di Pavia nell’ambito di un’inchiesta sull’accordo tra l’ospedale pavese e la società piemontese per l’effettuazione dei test sierologici anti-Covid. Lo ha comunicato questa mattina la stessa Procura della Repubblica di Pavia che ha disposto, nell’ambito delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Mario Venditti e da Paolo Mazza, l’esecuzione di diverse perquisizioni domiciliari e locali nei confronti di diversi soggetti indagati per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e peculato. Sono già in corso le audizioni di ricercatori del San Matteo di Pavia.
Tra i soggetti indagati figurano il presidente Alessandro Venturi, il direttore generale Carlo Nicora e il direttore scientifico Giampaolo Merlini del San Matteo di Pavia, il responsabile del laboratorio di virologia molecolare Fausto Baldanti, nonché l’amministratore delegato della società biotecnologica piemontese Diasorin S.p.a.. I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Pavia hanno sequestrato su ordine della locale Procura della Repubblica documentazione e apparati informatici presso gli uffici ed i laboratori del Policlinico San Matteo e della società biotecnologica. Sembrerebbe che sia stata favorita, a discapito di altre potenziali concorrenti, la società piemontese di rilevanza internazionale – Diasorin S.p.a. – operante nel settore delle biotecnologie, trasferendole tutti i risultati delle attività di ricerca e sperimentazione effettuate dal San Matteo di Pavia, nel settore dei test sierologici per la diagnosi di infezione da Covid-19.
Venturi (San Matteo): Noi corretti
“Io ribadisco la correttezza dell’operato del Policlinico San Matteo, come chiarito anche dal Consiglio di Stato, e ho piena fiducia nella magistratura inquirente”.
Cosi il presidente dell’Irccs pavese, Alessandro Venturi, commenta
le perquisizioni disposte dalla procura di Pavia. “Penso che ogni
cittadino in uno stato di diritto si debba sentire tutelato e non
minacciato quando la magistratura indaga. Per noi è così. Non abbiamo
nulla da nascondere e siamo a disposizione per chiarire la vicenda”.