Archive for Luglio, 2020

Ponte di Genova, ultimatum di Conte ad Autostrade per l’Italia: “O arriva una proposta seria o scatta la revoca”

giovedì, Luglio 9th, 2020

Il caso Autostrade per l’Italia “si trascina da troppo tempo. Ma la procedura di revoca è stata avviata e ci sono tutti i presupposti per realizzarla, perché gli inadempimenti sono oggettivi, molteplici e conclamati”. E’ l’affondo di Conte contro Aspi dopo il parere della Consulta. “O arriva una proposta della controparte che è vantaggiosa per lo Stato – attacca – oppure procediamo alla revoca, pur consapevoli che comporta insidie giuridiche”.

Il termine per la presentazione di una proposta seria da parte della concessionaria della rete autostradale appartenente alla famiglia Benetton è “entro questo fine settimana“, ribadisce il presidente del Consiglio a La Stampa.

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Conte: “Sul Ponte di Genova decisione entro la settimana”. E sull’opposizione: “Mi ricorda Ecce Bombo

mercoledì, Luglio 8th, 2020

dal nostro inviato CARMELO LOPAPA

MADRID – Saranno modificati i decreti sicurezza di Salvini. È la notifica che il premier Conte lancia dalla conferenza stampa al fianco del collega Pedro Sanchez a Madrid. “Porteremo in Parlamento un decreto legge per modificare i decreti sicurezza – annuncia – C’è un’intesa tra le forze politiche ed è nel programma di Governo”. Con compiacimento del collega socialista al suo fianco.

Ponte Morandi, Conte: “Dossier su autostrade da chiudere entro fine settimana”


Ma la polemica di queste ore in Italia è su Benetton e Autostrade, e sull’affidamento ad Aspi del nuovo Ponte di Genova. “Chiuderò la procedura in settimana” afferma Conte. E la procedura sarà quella di revoca (o meno) della concessione per le autostrade ad Aspi.

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Venezia, un altro imprenditore positivo al Covid: effettuati 50 tamponi

mercoledì, Luglio 8th, 2020

VENEZIA Positivo al suo arrivo in Africa dove le autorità sanitarie dell’aeroporto lo hanno sottoposto al tampone. La notizia si è diffusa velocemente nel Veneziano e in particolare nella Riviera del Brenta. L’uomo, infatti, è un noto imprenditore di Mira con forti interessi economici e rapporti diplomatici in un Paese africano. Non è tuttavia la frequentazione dell’Africa a destare preoccupazione in Riviera ma è una cena: un evento di una settimana fa – poco prima che l’imprenditore prendesse l’aereo – in un ristorante del territorio a cui l’uomo ha partecipato insieme a molte persone che ora sono sotto la lente d’ingrandimento dell’Usl che ha subito attivato un’indagine epidemiologica con tamponi a tappeto. Anche perché la vicenda è ancora avvolta da chiaroscuri.

La rete di rapporti diplomatici

L’imprenditore è una persona che viaggia molto per lavoro e ha una folta rete di rapporti diplomatici. Ha quindi posto sempre molta attenzione alle regole di distanziamento e al rispetto delle norme anti-Covid sottoponendosi a numerosi controlli. L’ultimo una settimana fa, alla vigilia del viaggio. Ma le analisi avevano dato risultato negativo e così l’uomo ha preso l’aereo senza problemi, convinto di non mettere a rischio le persone che avrebbe incontrato al di là del Mediterraneo. Una volta atterrato, però, i controlli delle autorità sanitarie aeroportuali hanno rivelato alcune anomalie: è scattata quindi la procedura anti-Covid con il tampone che ha dato esito positivo. L’uomo, asintomatico, ha subito contattato il suo medico di base per comunicargli della positività ma anche della partecipazione alla cena di una settimana prima, durante la quale aveva trascorso la serata insieme ad altre persone. Un evento che ha sollevato il panico in Riviera del Brenta: il timore è che possa essersi acceso un focolaio.

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Iliad sbarca sulla rete fissa, accordo con Open Fiber

mercoledì, Luglio 8th, 2020

Roma – Iliad sigla un accordo con Open Fiber per lo sbarco sulla rete fissa. L’operatore utilizzerà la rete interamente in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home, la fibra che arriva direttamente all’interno di case e uffici), con cui Open Fiber sta cablando il Paese. L’intesa viene ufficializzata con un comunicato congiunto. La partnership strategica con un player come Iliad, informa la nota, comprende l’intero perimetro del piano che Open Fiber sta realizzando con investimento diretto (271 città). Tale accordo, si legge ancora, conferma l’efficace strategia commerciale che Open Fiber – che ha a oggi accordi con più di 100 operatori – sta perseguendo e il suo ruolo sempre più rilevante nel panorama nazionale e internazionale.  Iliad, ricorda il comunicato, è presente in Italia con una base utenti di oltre 5 milioni e mezzo di persone conquistate in meno di 2 anni dall’ingresso sul mercato. Il Gruppo vanta oltre 25 milioni di utenti tra fisso e mobile in Europa,

Iliad e Open Fiber

Iliad, si legge nel comunicato, “ha da sempre espresso interesse verso il segmento della rete fissa in Italia, in ottica di convergenza tra fisso e mobile, e ha recentemente confermato la volontà di accelerare in tale direzione, per offrire anche in questo segmento un servizio trasparente, semplice e di alta qualità”. Prosegue la nota: “L’accordo siglato con Open Fiber è il primo passo verso il raggiungimento di tali obiettivi”.

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Arcuri acchiappatutto, il commissario per l’emergenza Coronavirus gestirà anche la ripartenza delle scuole

mercoledì, Luglio 8th, 2020

Domenico Arcuri ‘premiato’ ancora dal governo Conte. Al commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus sarà affidato “nell’ambito dei poteri conferitigli”, il compito di provvedere “all’acquisizione e distribuzione delle apparecchiature e dei dispositivi di protezione individuale, nonché di ogni necessario bene strumentale, compresi gli arredi scolastici, utile a garantire l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2020-2021, nonché a contenere e contrastare l’eventuale emergenza nelle istituzioni scolastiche statali”.

La misura è pervista dal comma 8 dell’articolo 8 della bozza di decreto Semplificazioni, approvato ‘salvo intese’ nella notte dal Cdm. Il commissario, si legge ancora, “per l’attuazione di quanto previsto dal precedente periodo, provvede nel limite delle risorse assegnate allo scopo con Delibera del Consiglio dei Ministri a valere sul Fondo emergenze nazionali di cui all’articolo 44 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1; le risorse sono versate sull’apposita contabilità speciale intestata al Commissario”. A tale scopo, “le procedure di affidamento dei contratti pubblici potranno essere avviate dal Commissario anche precedentemente al trasferimento alla contabilità speciale delle suddette risorse”. Una scelta immediatamente critica dall’opposizione, che non ha mancato di sottolineare gli insuccessi dell’ex Ad di Invitalia nella gestione dell’emergenza Covid.

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Casaleggio da Conte per stoppare le alleanze alle regionali

mercoledì, Luglio 8th, 2020

La Via Crucis dell’Erede. Davide Casaleggio arriva a Roma furioso, ma nello stesso tempo sa di essere debole. La prima tappa è a Palazzo Chigi per parlare con il premier Giuseppe Conte, il quale però quasi tutti i giorni sente Beppe Grillo, che a sua volta ha interrotto da tempo le comunicazioni con il figlio del co-fondatore. La geografia M5s sta mutando e Casaleggio prova a dimostrare che al timone c’è ancora lui, portando a Conte quello che è il testamento identitario lasciato da Gianroberto Casaleggio per M5s: democrazia diretta, beni comuni e soprattutto niente alleanze.

Conte lo riceve. Parlano per un paio d’ore. I rapporti di forza sono platealmente mutati e infatti è stato Davide Casaleggio a chiedere un incontro all’ex avvocato del popolo. I due fino ad ora non avevano mai parlato faccia a faccia così a lungo. Ma il figlio del co-fondatore è in una fase di estrema difficoltà, tanto che i parlamentari reagiscono in malo modo: “A che titolo va a parlare da Conte?”.

Quasi tutti nei gruppi parlamentari gli hanno voltato le spalle e lo dimostra il fatto che molti pentastellati non stiano più versando da mesi il contributo alla piattaforma Rousseau. Ma quello che temono di più è l’azione destabilizzatrice che sta facendo l’Erede sul Movimento in questa fase: “Vuole rompere con il Pd”, dicono molti di loro. E in questo – aggiungono – si sente figlio di suo padre, che la sinistra storica non l’ha mai potuta sopportare. Ma proprio perché debole, il figlio del co-fondatore prova a riprendersi il Movimento che negli ultimi tempi gli è sfuggito di mano. Mentre domani incontra Luigi Di Maio, per capire bene da che parte sta.

Casaleggio inizia il suo cammino, non privo di insidie, chiedendo un incontro al premier, ufficialmente per parlare del piano che porta il nome del padre, Gianroberto, ma il discorso finisce inevitabilmente anche sulle elezioni regionali. Il presidente del Consiglio nei giorni scorsi aveva espresso la necessità di un’alleanza Pd-M5s anche sui territori, parole che non sono andate giù a Casaleggio che a differenza di Grillo, il quale con Conte è in ottimi rapporti, ritiene che i grillini debbano correre da soli alle elezioni regionali di settembre. Oggi Conte ha in parte corretto il tiro, chiarendo che non ha intenzione di interferire o “forzare la mano” sulle regionali ma che spera che si dia continuità al progetto di governo anche a livello locale. 

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“Il nuovo ponte di Genova sarà gestito dai Benetton”

mercoledì, Luglio 8th, 2020

Secondo la Stampa il ministero dei Trasporti ha inviato una lettera al commissario per la ricostruzione: “Rispettiamo la convenzione”. L’affidamento al Autostrade l’unica strada per consentire l’apertura immediata fino alla revoca della concessione

″È Autostrade per l’Italia l’interlocutore per il passaggio di consegne del nuovo ponte di Genova. E sarà quindi Aspi a gestirlo, almeno fino all’eventuale revoca della concessione”. 

Così la Stampa sulla complicata vicenda del nuovo ponte realizzato in tempi record secondo il progetto di Renzo Piano. La lettera decisiva sarebbe arrivata l’altro ieri: inviata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli al commissario per la ricostruzione Marco Bucci.

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C’è un governo. Salvo intese

mercoledì, Luglio 8th, 2020

Un decreto semplificazioni, presentato come epocale, “clamoroso”, roba di cui “vantarsi” approvato “salvo intese” col favor delle tenebre, dopo ore in cui si consuma, usiamo il termine più adatto, più di una franca e schietta litigata al consiglio dei ministri. Il voto sul rifinanziamento delle missioni all’estero, col favor del tramonto, che passa “senza intesa” di maggioranza sulla Libia. Con un elemento politico di prima grandezza. Che non è solo la lontananza dalla maggioranza assoluta a palazzo Madama su un dossier cruciale come l’immigrazione: dei 16 senatori di maggioranza che si esprimono contro, fa parte, oltre ai dissidenti del Pd e a diversi ex Cinque Stelle approdati al gruppo misto, un’intera forza politica di maggioranza, Leu. Quella che, per intenderci, esprime Roberto Speranza, uno dei ministri più pesanti e popolari del governo.

E ancora: il decreto rilancio, altro provvedimento presentato con una certa enfasi al momento dell’annuncio, che torna in commissione e non si sa quando sarà posto il voto di fiducia, ipotizzato, prima del contrordine, per la giornata di ieri. Anche in questo caso per mancanza di intese, perché mancano 100 milioni di copertura e perché non è stato sciolto il nodo delle concessioni alle spiagge private. È il governo “salvo intese” che annuncia sempre “salvo attese” partenze, ripartenze, scatti che non arrivano, come una macchina il cui motore gira ormai a vuoto. E intanto Bankitalia, Ocse e Commissione europea, nei rispettivi report, certificano la drammaticità della crisi in atto: il Pil peggio del previsto, la metà delle famiglie che perderà enormi quote di reddito quest’anno e dichiara di non poter andare avanti per più di tre mesi in assenza di altre entrate, la disoccupazione che esploderà in autunno penalizzando soprattutto i più giovani.

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La musica torna a riempire la Scala tra emozione e applausi. Meyer: “Ripartiamo da qui”

mercoledì, Luglio 8th, 2020

di LUIGI DI FRON

La Scala è ripartita, con una serata densa di significato simbolico. Persino con un pizzico di thriller: un’ora e mezza prima dell’inizio l’annunciato baritono verdiano Luca Salsi dà forfait per un’improvvisa indisposizione e un calo di voce. Al suo posto arriva il collega Simone Piazzola, che al momento dell’annuncio dato pochi minuti prima dal sovrintendente Meyer arriva in macchina da Verona e si destreggia ancora nel traffico. Ieri sera dunque la prima alzata di sipario dopo ben 133 giorni di chiusura (l’ultima volta fu sabato 22 febbraio con Il Turco in Italia, poi rimasto nel limbo come tutta la programmazione martoriata dal coronavirus) in un clima che appare subito speranzoso, sereno, con un certo sapore vittorioso di riscossa.

La Scala riapre dopo il lockdown e omaggia Morricone con le note di “Nuovo Cinema Paradiso”

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La (lunga) lista di buoni propositi

mercoledì, Luglio 8th, 2020

di Massimo Franco |

La massa dei progetti è schiacciante. Riflette una logica della quantità, usata per trasmettere la sensazione di una rivoluzione benefica destinata a trasformare l’Italia. L’obiettivo, neanche velato, è di permettere al premier Giuseppe Conte di compiere il suo pellegrinaggio europeo con le carte virtualmente in regola. «È un decreto di cui mi vanterò nell’Ue», ha affermato ieri con un filo di iattanza.
Soprattutto perché, sembra di capire, dovrebbe permettere di ottenere dalle istituzioni di Bruxelles, sempre che si raggiunga l’unanimità, gli aiuti finanziari senza i quali l’Italia scivolerà ancora più in fondo alle statistiche continentali.

Ma è proprio l’indicazione di «centotrenta progetti strategici» a disorientare: troppi. Invece di additare le priorità, finisce per fornire una sterminata lista degli obiettivi da raggiungere, senza chiarire quali siano davvero i principali. Al di là dell’ironia stimolata dal solito accordo raggiunto dal Consiglio dei ministri all’alba e con la postilla «salvo intese», che lo consegna a un limbo, sconcerta la voglia di sorprendere: quasi fosse irresistibile perfino per Conte il richiamo del «balcone» grillino dal quale si annuncia una volta l’«abolizione della povertà», ora il «trampolino» per il rilancio dell’Italia.

Nel profluvio di parole del premier in conferenza stampa si tratteggia un futuro roseo per il Paese, proprio mentre la Commissione europea fa sapere che il Prodotto interno lordo italiano di quest’anno subirà un calo da brivido: l’11,2 per cento. Conte sostiene che la previsione non deve spaventare, perché era attesa dopo la pandemia del coronavirus. Forse è proprio la consapevolezza di essere vicini a toccare il fondo lo stimolo maggiore a ripensare tutto. Quando il governo mette in fila le misure che dovrebbero sbloccare le opere pubbliche rivedendo le norme sull’abuso d’ufficio, o «liberando dalla paura della firma» le amministrazioni, si coglie una novità.

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