Archive for Luglio, 2020

Recovery Fund, i meriti e i rischi

mercoledì, Luglio 22nd, 2020

di Massimo Franco |

Quando si chiede a Giuseppe Conte se davvero ha fatto un tiro «a cucchiaio» stile Francesco Totti per piegare l’Olanda, risponde: «Ho dovuto imparare a farlo». Sa che senza l’appoggio soprattutto tedesco e francese, il risultato sarebbe stato ben diverso. Ne dovrà imparare altri. E soprattutto, per il premier e il governo la tentazione più insidiosa da evitare è il trionfalismo. La consistenza degli aiuti e dei prestiti in arrivo dall’Europa sta provocando una cascata di superlativi. E la reazione insieme scontata e scomposta della Lega di Matteo Salvini sottolinea involontariamente il successo dell’odiato Conte. La controprova arriva dal leader degli xenofobi olandesi, Geert Wilders, il quale accredita 82 miliardi di euro «regalati» agli italiani «che non pagano le tasse», grazie alle «ginocchia deboli» del premier Mark Rutte nei confronti di Conte. Verrebbe da dire: troppa grazia per non insospettirsi. Che nell’immediato il governo tra M5S e Pd sia più forte è evidente. Non a caso oggi il presidente del Consiglio sarà alle Camere per spiegare l’esito dei cinque giorni di trattativa: una meritata passerella parlamentare, dopo quella assai controversa degli Stati generali dell’economia, a giugno.


A Bruxelles le sue doti di negoziatore sono state confermate, insieme con la percezione che abbia scelto le sponde continentali giuste nella penombra dei consigli del Quirinale. Il problema sarà come gestire gli aiuti, sottoposti a condizioni stringenti; come evitare che venga sciupata l’occasione storica di rimettere in sesto l’Italia dopo la pandemia.

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Recovery fund, come spendere i soldi: vigilanza e rapidità i vincoli

mercoledì, Luglio 22nd, 2020

di Federico Fubini

Il negoziato sfiancante

Può apparire snervante lo spettacolo dei leader di ventisette gloriose nazioni che fanno l’alba litigando su un avverbio. L’Olanda voleva un «decisively» («con fermezza», ma anche «in modo definitivo») per descrivere le «discussioni» da tenere in Consiglio europeo sul caso di un Paese deviante nell’uso del Recovery Fund. L’Italia chiedeva qualcosa di meno «definitivo», per l’appunto, perché quelle «discussioni» non conducessero veti nazionali sull’esborso dei soldi a un governo in ritardo sulle riforme.

Gli insulti a Rutte

Mark Rutte, il premier dell’Aia, all’uscita dal vertice ha scritto un semplice tweet: «Un buon risultato che salvaguarda gli interessi olandesi e renderà l’Europa più forte e più resiliente». In poche ore ha incassato quasi duemila commenti dagli elettori (si vota alle politiche fra otto mesi), quasi tutti così: «Vergognati, sei un grande bastardo, un ladro. Per anni abbiamo tagliato su tutto, lavoriamo dieci anni più di italiani e francesi. Regalagli il tuo cane». Oppure: «Marcisci, sporco bugiardo. Impoverisci l’Olanda per corrompere l’Europa del Sud». O ancora: «Pensi davvero che Francia e Italia, dopo essersene infischiate del Patto di stabilità, faranno le riforme?».

La sfida dei tempi

È su questo sfondo che ora all’Italia si offrono 209 miliardi di euro: è il 12% del reddito nazionale di quest’anno, una cifra pari al crollo dell’economia in corso. Significa poter quasi raddoppiare gli investimenti pubblici per ciascuni dei prossimi sei anni, un’occasione irripetibile di risollevare il Paese. Tutta l’operazione del Recovery Fund in fondo può essere letta come il tentativo di Francia, Germania e anche dell’Olanda di salvare l’Italia – troppo grande per poter fallire senza minacciare l’euro – risparmiandole l’umiliazione politicamente destabilizzante della Troika. Ciò non significa che al governo di Roma sarà lasciata fare qualunque cosa. In primo luogo ci saranno richieste precise sui tempi, strettissimi. Il punto A18 delle conclusioni si afferma che i governi dovranno «preparare i piani di ripresa e resilienza specificando il programma di riforme e di investimenti per il 2021-2023». Questi documenti devono arrivare a Bruxelles entro metà ottobre: centinaia di pagine di progetti precisi, con costi, tempi, rendimenti, impatto, anche perché (punto A15) il 70% dei trasferimenti diretti «vanno impegnati negli anni 2021 e 2022». Non c’è dunque un giorno da perdere. Al «Corriere della Sera» il 17 luglio il ministro dell’Economia aveva detto che la struttura incaricata di redigere il piano sarebbe stata formata lunedì di questa settimana. Ma ancora se ne sa poco e da Bruxelles il premier Giuseppe Conte è parso prendere altro tempo. Resta da capire se l’amministrazione italiana ha la capacità di eseguire in fretta e bene piani di questa portata.

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Recovery Fund, stime: all’Italia la quota più grande dei fondi messi a disposizione dalla Ue

mercoledì, Luglio 22nd, 2020

L’Italia si aggiudica la fetta più grande dei sussidi e dei prestiti del Recovery Fund. E’ quanto emerge da due tabelle diffuse da fonti italiane con la stima della ripartizione tra i Paesi. All’Italia andrà “il 28% dei fondi“. Secondo le stime Roma dovrebbe ricevere 81,4 miliardi di sussidi, seguita dalla Spagna con circa 72 miliardi, dalla Francia con 40 miliardi, dalla Polonia con circa 32 miliardi e dalla Germania con oltre 25 miliardi. Ecco quando arriveranno i fondi e come potremo spenderli

Quanto ai prestiti, Roma avrebbe circa 127,4 miliardi di euro, Madrid circa 90 miliardi, Varsavia poco meno di 40 miliardi, Bucarest poco meno di 20 miliardi, mentre Praga e Lisbona avrebbero oltre 15 miliardi di euro.

Recovery Fund stime fondi grafica
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Recovery Fund, accordo firmato al vertice Ue. Conte: “Tutelata la dignità dell’Italia”

martedì, Luglio 21st, 2020

dal nostro corrispondente ALBERTO D’ARGENIO

BRUXELLES –  È finalmente accordo sul Recovery Fund: i leader europei impegnati in duri negoziati da venerdì scorso, alle 5,31 del mattino, dopo l’ennesima notte di trattative, con gli occhi cerchiati dalla stanchezza approvano per acclamazione e applauso finale il testo di un vertice combattuto fino all’ultimo, che in più di un’occasione è arrivato a un passo dal fallimento e risolto sul filo di lana nell’ennesimo incontro sulle riforme tra Conte e Rutte, guidati da Merkel e Macron.

Scheda Tutti i punti dell’accordo europeo

Può dunque vedere la luce il piano straordinario da 750 miliardi per salvare i paesi più colpiti dal Covid dal tracollo finanziario. Soldi che saranno reperiti da Bruxelles tramite gli Eurobond. Un passo storico per l’Unione, che cambia le politiche economiche del Continente al termine di un drammatico summit, che entrato nel quinto giorno di trattative, supera per lunghezza il record di quattro giorni e quattro notti di colloqui del vertice di Nizza del 2000.

Recovery Fund, Conte: “Con 209 miliardi possiamo far ripartire l’Italia”

“Deal!”,  scrive il presidente del Consiglio Europeo CharlesMichel su Twitter. E pochi minuti dopo dichiara: “Ce l’abbiamo fatta, l’Europa è forte e unita”.  “È un ottimo accordo, e accordo giusto”, ha commentato visibilmente soddisfatto. “Ed è un segno concreto che l’Europa è una forza in azione”, ha aggiunto Michel.

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Il nuovo ponte di Genova sarà inaugurato il 3 agosto

martedì, Luglio 21st, 2020

“Il Ponte “Genova San Giorgio” sarà inaugurato lunedì 3 agosto alle 18.30″. Lo ha scritto il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera Marco Bucci sulla sua pagina di Facebook. “Il ponte è d’acciaio, ci sono circa 20mila tonnellate di acciaio una quantità enorme lavorata negli stabilimenti Fincantieri più qualche stabilimento di Genova come il San Giorgio e hanno fatto veramente un bel lavoro _ aveva raccontato questa mattina il sindaco durante la trasmissione Fatti e misfatti su TgCom24 _. Questi pezzi sono stati tutti montati su impalcature create da Salini Impregilo e con l’aiuto di un’azienda importante per i sollevamenti, la Fagioli, che è dell’Emilia Romagna. Quindi tutta l’Italia ha partecipato al Ponte, per questo parlo di Modello Italia”.

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Zanardi dimesso dall’ospedale, trasferito in centro di neuro-riabilitazione: «Condizioni stabili»

martedì, Luglio 21st, 2020

di Marco Gasperetti

Zanardi dimesso dall'ospedale, trasferito in centro di neuro-riabilitazione: «Condizioni  stabili»

Zanardi è stato dimesso dal Policlinico Le Scotte di Siena e trasferito in un centro di riabilitazione. Lo ha appena comunicato la direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria. I medici non si sbilanciano sulle sue condizioni che restano gravi, anche se adesso si respira un pur cauto ottimismo. La struttura di riabilitazione in cui è stato trasferito è Villa Beretta, a Costa Masnaga, nel Lecchese.

«Si è concluso il programma di sedo-analgesia al quale era sottoposto l’atleta Alex Zanardi – spiegano i medici senesi -. Dopo la sospensione della sedazione, la normalità dei parametri cardio-respiratori e metabolici, la stabilità delle condizioni cliniche generali e del quadro neurologico hanno consentito il trasferimento del campione in un centro specialistico di recupero e riabilitazione funzionale. Alex Zanardi è stato quindi trasferito in data odierna in un’altra struttura». Il direttore generale dell’Aou Senese Valtere Giovannini ha poi spiegato che i medici senesi rimarranno a «disposizione di questa straordinaria persona e della sua famiglia per le ulteriori fasi di sviluppo clinico, diagnostico e terapeutico, come sempre accade in questi casi».

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Recovery Fund, Meloni: «Conte uscito in piedi». Salvini attacca: «Resa incondizionata»

martedì, Luglio 21st, 2020

di Cesare Zapperi

Recovery Fund, Meloni: «Conte uscito in piedi». Salvini attacca: «Resa incondizionata»

Per Giorgia Meloni «Conte si è battuto, ma poteva andare meglio. Per Matteo Salvini è in arrivo «una grossa fregatura». Il giudizio delle due principali forze di opposizione è negativo sui risultati del mega-vertice di Bruxelles, anche se la leader di Fratelli d’Italia concede al presidente del Consiglio almeno l’onore delle armi. «Abbiamo votato a Bruxelles per il debito comune, che ha reso possibile il Recovery Fund – spiega Meloni — . Abbiamo tifato per l’Italia in ogni momento. Con la coscienza a posto ora, a negoziato concluso, voglio dire che Conte è uscito in piedi ma poteva e doveva andare meglio. È stato sbagliato dare per acquisiti i 500 miliardi di sussidi proposti da Merkel e Macron e poi aprire a un taglio in cambio di zero condizionalità. È tornato a casa con meno sussidi e più condizionalità. Gli riconosciamo di essersi battuto per contrastare le pretese egoistiche dei Paesi nordici ma il risultato finale purtroppo non è quello che speravamo».

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‘Ndrangheta, 75 arresti tra Italia e Svizzera per droga e riciclaggio

martedì, Luglio 21st, 2020

Catanzaro, 21 luglio 2020 – Maxi blitz della Guardia di finanza contro la ‘ndrangheta: 75 gli arresti tra Italia e Svizzera, 158 gli indagati, 169 i milioni di euro sequestrati. Colpiti diversi esponenti di affermate famiglie della criminalità organizzata calabrese, operanti principalmente nel territorio che collega Lamezia Terme alla provincia di Vibo Valentia

Le accuse, a vario titolo, sono associazione mafiosa, associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione e altri reati, tutti aggravati dalle modalità mafiose. 

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Pagamenti digitali, con la pandemia è boom. Ma la ‘cashless society’ è a rischio disuguaglianze

martedì, Luglio 21st, 2020

Chiara Merico

Il contante non va più di moda: tra le abitudini che la pandemia sta modificando in maniera radicale ci sono anche i metodi di pagamento. Con l’adozione di misure di sicurezza sanitaria sempre più stringenti, infatti, banconote e monete stanno finendo progressivamente nel dimenticatoio, sostituite dalle carte di credito e da metodi ancora più innovativi come le app di pagamento. Un trend in ascesa in tutto il mondo, compresa l’Italia, Paese in cui l’abitudine a usare il contante è molto radicata: non mancano però le perplessità.

Hotel, ristoranti, negozi stanno migrando gradualmente verso il “cashless”: negli Usa, ad esempio, la catena di ristorazione Castellucci Hospitality Group ha deciso in pieno lockdown di non accettare più contanti. “La pandemia ha cambiato le cose”, ha spiegato a Bloomberg il titolare, Fred Castellucci. “Ora il nostro obiettivo primario è la salute e la sicurezza dei clienti e dei lavoratori”. Non è l’unico: all’inizio dell’anno il Mercedes Benz Stadium di Atlanta ha fatto sapere di aver risparmiato 350mila dollari dopo essere diventato, a marzo 2019, il primo impianto sportivo per professionisti completamente cash-free. Durante i mesi della pandemia la tendenza si è ulteriormente rafforzata anche grazie al boom degli acquisti online, tanto che grandi società come Lululemon e Nordstrom hanno deciso di passare totalmente ai sistemi di pagamento digitali, mentre il ceo di un gigante come Starbucks ha fatto sapere che la società ricorrerà a una “maggiore quantità di soluzioni cashless”, con l’app che diventerà la modalità di pagamento più diffusa, e persino i casino Usa hanno annunciato l’introduzione di opzioni che non prevedono l’uso del contante.

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Il ricatto è servito: i Frugali si portano a casa 26 miliardi sui “rebates”

martedì, Luglio 21st, 2020

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz lo aveva detto: “Non basta, vogliamo ancora di più”. Lo hanno ottenuto. Il negoziato sulla nuova proposta di Recovery Fund presentata dal presidente del Consiglio Ue Charles Michel non è ancora concluso ma un dato è certo: dopo aver tenuto in ostaggio le trattative dei Ventisette per ben quattro giorni, i Frugali si portano a casa per i prossimi anni più di 26 miliardi di euro. Soldi puliti che finiscono direttamente nelle casse statali e che non hanno nulla a che fare con il fondo per la ripresa legato al Covid: si tratta dei famosi “rebates”, gli sconti ai contributi che i quattro Paesi (Austria, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca, insieme alla Germania) versano come tutti al bilancio dell’Unione Europea nel prossimo quadro finanziario 2021-2027. Gli Stati guidati dai leader più intransigenti nelle ultime 96 ore di incontri, Olanda e Austria, hanno ottenuto un’attenzione particolare da parte di Bruxelles.

C’è da ricordare che alla vigilia dello scontro sul Recovery Fund, molti Stati in Europa avevano messo ripetutamente in dubbio la legittimità di questi sconti e, nelle scorse settimane, si era addirittura parlato di una possibile soppressione di quello che molti, in particolare gli Stati del Sud, vedono come un privilegio immotivato. I rebates invece sono entrati a pieno titolo nel negoziato sul Recovery Fund reso particolarmente ostico dall’atteggiamento dei Frugali che hanno lavorato a ridurne la portata e a incrementare i vantaggi per se stessi. Alla fine, quindi, i rebates non solo sono stati confermati ma sono anche aumentati. Del suo contributo al budget Ue, la Danimarca riceverà indietro 322 milioni di euro l’anno. Con i vecchi sconti invece riceva “solo” 197 milioni. Anche la Svezia ci ha guadagnato nel far squadra con i Stati più “avari”: il suo sconto annuale è passato da 798 milioni a 1,06 miliardi. 

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