Archive for Luglio, 2020

Il sì al processo è un regalo per Salvini?

venerdì, Luglio 31st, 2020

di Massimo Franco

Il dubbio che il «sì» di ieri del Senato al processo contro Matteo Salvinisia figlio della rottura di un anno fa tra Movimento Cinque Stelle e Lega è difficile da rimuovere. Sembra inevitabile chiedersi se, col leader del Carroccio ancora nella maggioranza come ministro dell’Interno, i grillini avrebbero votato allo stesso modo.

Per quanto discutibile, come altri gesti plateali compiuti da Salvini contro i migranti quando era al Viminale, l’idea che abbia agito in solitudine sequestrando per giorni la nave Open Arms rimane come minimo controversa. Il M5S aveva già votato contro di lui a gennaio. Ma nel 2019 aveva respinto una richiesta analoga del Parlamento: allora era al potere con la Lega. Da destra si è detto che il voto dimostra una subordinazione della politica alla magistratura.

Ma l’impressione è un’altra, forse perfino più sgradevole; e cioè che la giustizia sia stata usata per un regolamento di conti tra ex alleati nel primo governo populista guidato da Giuseppe Conte: quello, appunto tra M5S e Lega, nato a giugno del 2018 e naufragato nell’agosto del 2019 dopo uno strappo deciso da Salvini nella speranza di andare a elezioni anticipate.

I prossimi mesi diranno se la decisione presa ieri sarà «un grande regalo» al capo leghista, come lui stesso ha dichiarato sfidando il «via libera» dell’aula di Palazzo Madama. Di certo, il fatto che l’autorizzazione a processarlo coincida con una recrudescenza dell’immigrazione clandestina e con le quarantene per il coronavirus aiuta la narrativa salviniana.

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Salvini torna al Papeete, ma l’umore è nero: «Contro di me processo politico». L’ira verso Renzi

venerdì, Luglio 31st, 2020

di Marco Cremonesi

Salvini torna al Papeete, ma l'umore è nero: «Contro di me processo politico». L'ira verso Renzi

Il cielo di Milano Marittima è sempre più blu, ma l’umore di Matteo Salvini è di tempesta. Nemmeno il ritorno al Papeete, la disco spiaggia dell’amico ed europarlamentare Massimo Casanova, riesce a riconciliarlo. Non con i giornalisti, certamente: «Segretario, ci parla un minuto?». «Assolutamente no». In realtà, a corruscare il cipiglio del leader leghista non è la certezza, dopo il voto in Senato di ieri, di dover essere processato per i fatti della nave Open arms. In realtà, Salvini era certo almeno da mercoledì che i 160 voti che sarebbero stati necessari a risparmiargli il processo non sarebbero arrivati. E forse, il motivo dell’umor nero è proprio quello. Magari Salvini in un aiutino renziano ci sperava. Magari non sarebbe stato sufficiente a evitargli il processo. Ma un voto clamoroso e lo scompiglio tra le fila della maggioranza, come dice un salviniano, «non avrebbe avuto prezzo».

Ma l’aiutino non è arrivato. E così, per tutto il giorno, le parole più fiammeggiati Salvini le riserva proprio a Matteo Renzi. A partire proprio dall’aula: «Preferisco l’imbarazzato “bel tacer” del M5S alle gratuite supercazzole di Renzi e compagnia. Lui è passato dall’avere come modello De Gasperi al comportarsi come uno Scilipoti qualunque». Un refrain che ricorre più delle altre due parole chiave della giornata: «Processo politico».

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Regione Sicilia, la sfuriata del dirigente: «Qui non lavora nessuno, basta ferie fino a Ferragosto»

venerdì, Luglio 31st, 2020

di Felice Cavallaro

Regione Sicilia, la sfuriata del dirigente: «Qui non lavora nessuno, basta ferie fino a Ferragosto»

Una disposizione che ha per oggetto «prima il lavoro, poi le ferie» alla Regione siciliana non s’era mai vista. Effetto dei nervi saltati al dirigente dell’assessorato all’Energia, l’ingegnere Salvatore D’Urso, stanco di sentirsi ripetere da due settimane che i moduli per i fondi europei non si possono caricare per assenza di personale, che le richieste contributi dei Comuni vanno rinviate a ferie concluse, che sono sospesi gli arretrati Ape, Paesc, Poc, Pac e così via lungo le ermetiche sigle di ogni pratica. «Ma allora è vero che qui non vuole lavorare nessuno», è sbottato dando eco alla recente battuta del governatore Nello Musumeci, a sua volta irritato con buona parte dei suoi tredicimila dipendenti: «Qui l’80 per cento dei lavoratori si gratta la pancia».

BLOCCO FERIE FINO A FERRAGOSTO

Uno sfogo legato alla polemica sullo smart working che nella versione sicula si sarebbe tradotto in un dolce far niente. Almeno, stando alla autorevole interpretazione del datore di lavoro, appunto il presidente della Regione. Al quale adesso arriva la conferma del disastro intercettato dall’ingegnere D’Urso. Dopo settimane in giro per corridoi deserti, scrivanie vuote e telefoni che squillano invano, l’ingegnere ha buttato giù la circolare dello scandalo. «Al fine di sostenere la critica situazione economica regionale attraverso lo smaltimento arretrato delle pratiche in corso di istruttoria, si dispone, con decorrenza immediata, la sospensione per il personale tutto di tutti i congedi ordinari concessi ed in itinere, demandandosi la fruizione a far data dal 15 agosto 2020».

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San Vito Lo Capo, incendio nella riserva naturale di Monte Cofano. Il sindaco: «Azione criminale»

giovedì, Luglio 30th, 2020

di Silvia Morosi

San Vito Lo Capo, incendio nella riserva naturale di Monte Cofano. Il sindaco: «Azione criminale»

Paura nella riserva di Monte Cofano, nel Trapanese. Un grosso incendio è divampato sulla montagna vicino a San Vito Lo Capo ed è subito scattato l’allarme: la segnalazione è arrivata poco prima delle 21 di mercoledì e, secondo i primi riscontri, l’incendio sarebbe scaturito da almeno quattro differenti punti. Sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e tre squadre di volontari della Forestale per evitare che il fuoco raggiungesse anche altre zone della montagna. Le fiamme sono state domate attorno alle 5 della mattina di giovedì.

Il sindaco: «Azione criminale»

La riserva naturale — situata nei comuni di Custonaci e San Vito Lo Capo, istituita con decreto del 25/7/1997 — è stata riaperta di recente dopo un periodo di chiusura. Il sindaco di Custonaci Giuseppe Morfino parla di «azione criminale contro il nostro patrimonio ambientale». «Un gesto vile che lascia profondamente amareggiati. Un’azione criminale da condannare fermamente auspicando che il colpevole, o i colpevoli, venga individuato e punito. Rivolgo un appello ai cittadini e ai turisti affinché segnalino immediatamente agli organi preposti la presenza anche solo di piccoli focolai, per consentire interventi tempestivi impedendo che fatti gravi di questa portata possano ancora ripetersi con questa violenza distruttiva», ha aggiunto il primo cittadino di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino.

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Covid, il Pil Usa crolla del 32,9%. Peggior dato di sempre. Borse in rosso

giovedì, Luglio 30th, 2020

L’economia americana si è contratta nel secondo trimestre del 2020 del 32,9% (dato congiunturale annualizzato; il calo nel secondo trimestre — i mesi di aprile, maggio e giugno — è del 9,5%). Si tratta di un crollo record, dovuto in massima parte agli effetti del coronavirus sull’economia e sulla società americana. Il dato fa il paio con il crollo registrato in Germania, dove il Pil nel secondo trimestre del 2020 è arretrato del 10,1%, la peggior performance da quando sono iniziate le rilevazioni statistiche, nel 1970. La crisi

Così il Covid distrugge l’economia reale. Emergenza lavoro in Italia, crolla in Pil in Germania e Usa, la crisi del petrolio

di Redazione Economia

Il dato (leggermente) migliore delle attese

Il dato è solo leggermente migliore delle stime degli analisti, che alla vigilia temevano che l’economia Usa avrebbe potuto subito un tracollo del 34,5%. Il calo del Pil americano nel secondo trimestre è senza precedenti per la sua severità. L’unico paragone possibile nella storia americana moderna è la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale, ovvero prima che iniziasse la raccolta dei dati ufficiale dal 1947.

Recessione Usa è ufficiale

In seguito a questo dato, gli Stati Uniti entrano ufficialmente in recessione. La contrazione del 32,9 fa seguito a quella del 5% già registrato nel periodo gennaio-marzo. Avendo registrato due trimestri consecutivi col segno meno, gli Stati Uniti sono quindi in recessione dal momento in cui sono stati imposti i lockdown in tutto il Paese per rallentare la diffusione del coronavirus. L’economia è prevista in ripresa nel terzo trimestre, anche se la nuova ondata di contagi rischia di rallentare parecchio il ritmo della crescita, soprattutto nel confronto annuale. Gli effetti del coronavirus hanno posto fine a un’espansione economica durata ben 11 anni, la più lunga mai registrata finora negli Stati Uniti. occupazione

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Open Arms, il Senato vota su Salvini | Il leader leghista: “Se vado a processo ci vado a testa alta”

giovedì, Luglio 30th, 2020

Andrò fino in fondo senza chiedere aiutini a nessuno. Noi alle idee contrapponiamo altre idee non tribunali politici, l’unico tribunale è quello del voto”. Lo ha affermato Matteo Salvini nel corso del suo intervento in Senato in attesa del voto sul processo per il caso Open Arms. Il leader della Lega ha poi aggiunto che “il premier Conte era perfettamente complice di un reato che non esisteva”.

L’attacco di Renzi – “Noi voteremo a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini”. Lo ha affermato il leader di Iv Matteo Renzi in Aula al Senato. “Per me il preminente interesse pubblico in questa vicenda non c’è come non c’era nelle due vicende precedenti. Per me non c’è, posso discutere della politica e per me non blocchi l’immigrazione tenendo bloccato un barcone al largo, aumenti i follower su Twitter”, ha aggiunto Renzi.

“Non c’è interesse pubblico” – “E diciamo che se ci fosse una richiesta di autorizzazione al processo per il senatore ex ministro dei Trasporti, voteremmo comunque a favore: non c’e’ l’interesse pubblico preminente per Salvini, non c’è per Toninelli”, ha ribadito il leader di Italia Viva. “Per bloccare l’immigrazione deve fare esattamente il contrario di quanto ha fatto il Conte I”, ha ribadito Renzi.

Meloni: “Scandaloso” – “Processare Matteo Salvini per aver difeso i confini italiani ù dall’immigrazione illegale è semplicemente scandaloso. Fratelli d’Italia voterà compattamente, e convintamente, contro ù l’autorizzazione a procedere. La sinistra impari a battere i suoi ù avversari nelle urne, se ne è capace. Forza Matteo”. Così h ascritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. 

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Manine e trappoline

giovedì, Luglio 30th, 2020

La sintesi della giornata è nell’artificio semantico e nella furbizia politica con cui qualche “manina” ha inserito, nella risoluzione di maggioranza, una frasetta politicamente dirompente ove si impegna il governo “a prevedere l’utilizzo, sulla base dell’interesse generale del paese e dell’analisi dell’effettivo fabbisogno, degli strumenti già resi disponibili dall’Unione europea per fronteggiare l’emergenza sanitaria e socioeconomica in atto”.

In un paese normale, dove le parole hanno una logica ferrea, e ciò che si scrive in una risoluzione di maggioranza votata dalla maggioranza è evidentemente condiviso dalla maggioranza, si penserebbe che, sia pur senza clamori e sia pur senza nominare la parola dello scandalo – Mes – sia stata trovata una quadra su uno dei nodi finora più divisivi. E invece, dopo scrupoloso approfondimento, si apprende che così non è. E che, appunto, ci troviamo di fronte all’opera di una “manina” – di governo? – con il consueto corollario di sospetti dentro i Cinque stelle che, pur evitando di sollevare il caso in una giornata positiva in cui la maggioranza ha dato prova di coesione parlamentare – lo scostamento di bilancio è passato con 170 voti – giurano e stragiurano che non cambia nulla: “Oggi non facciamo casino ma il Mes resta la nostra irrinunciabile linea del Piave”. Non è dato sapere chi scrive, chi rilegge, chi controlla atti, mozioni e risoluzioni, tuttavia l’episodio – il suo detto, il non detto, le sue dietrologie complottarde, ma anche la disinvoltura con cui ci sente liberi di ignorare ciò che è stato messo nero su bianco e poi votato – è un formidabile termometro del clima lì dentro, in termini di fiducia. E anche di come questioni non di poco conto vengono affrontate e non risolte.

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Kodak farà farmaci, Bic non scrive più. Così il Covid archivia l’analogico

giovedì, Luglio 30th, 2020

di ELENA COMELLI

Tabula rasa per i vecchi campioni dell’analogico, tappeto rosso per il nuovo che avanza. Dopo aver fatto ammalare compagnie aeree, alberghi e cinema, ora la pandemia di Covid-19 spedisce in rianimazione anche chi produce le vecchie care penne a sfera. Duramente colpito dalla chiusura di scuole e uffici, il colosso francese Bic ha registrato nel secondo trimestre dell’anno una perdita secca di tre milioni di euro, contro i 50 milioni di utile dell’anno scorso, e un calo degli utili netti del 75% nel primo semestre. La società confida in un rimbalzo nella seconda parte dell’anno, sperando in un ritorno alla normalità, ma c’è invece chi sceglie di cambiare radicalmente strada, per adeguarsi al cambiamento epocale.

Eastman Kodak, icona americana delle pellicole, ha deciso di passare dalla fotografia alla farmaceutica, passando per la pandemia. Con l’aiuto di speciali finanziamenti federali, il campione storico delle pellicole fotografiche, cinematografiche e delle apparecchiature per le immagini e per la stampa ha quadruplicato il suo valore di Borsa, dopo aver annunciato la decisione di passare alla produzione di componenti per medicinali in grado di trattare molteplici condizioni e malattie, compreso forse il Covid-19. La straordinaria operazione ha scatenato un’impennata del titolo del gruppo a Wall Street, dove è salito di oltre il 400%. La riconversione di Kodak, il cui business tradizionale è da tempo in crisi e che intende derivare dalla nuova scommessa fino al 40% dei ricavi, sarà aiutata da un prestito governativo da 765 milioni di dollari, concesso grazie al Defense Production Act, il programma che consente al governo americano di ordinare o promuovere attività considerate indispensabili.

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Commissioni, il Pd ne incassa 9, M5S 13, Leu resta a secco: tutti i presidenti

giovedì, Luglio 30th, 2020

Roma, 30 luglio 2020 – Al termine di una giornata convulsa che lascia in eredità una rivolta tra i grillini con la maggioranza beffata tre volte (due a Senato e una alla Camera, anche se poi a Montecitorio l’incidente viene rimediato) nelle votazioni sul rinnovo dei vertici delle commissioni permanenti di Camera e Senato, i partiti fanno i conti. E tra accuse incrociate e sospetti reciproci, a ‘bocca asciutta’ rimane solo Leu, mentre M5s incassa 13 presidenze (6 al Senato e 7 alla Camera), perdendone però una rispetto all’accordo siglato all’interno della maggioranza (la Agricoltura di palazzo Madama, che sarebbe dovuta andare a Lorefice mentre è stato rieletto il presidente uscente leghista).

Ok allo scostamento di bilancio

Chi fa il ‘pieno’ delle caselle previste è il Pd, che ottiene 5 presidenze di commissione alla Camera e 4 al Senato. Idem Italia viva, che incassa tutte e 4 le presidenze concordate: 2 alla Camera e 2 al Senato. L’unica presidenza che sarebbe toccata, secondo gli accordi, a Leu, ovvero la Giustizia al Senato con Pietro Grasso, è restata invece in mano alle opposizioni, con la conferma del leghista Ostellari. Episodio che ha fatto infuriare gli alleati, con il ministro Speranza che ha lasciato la riunione serale del Cdm (dopo aver votato la proroga dello stato di emergenza), ritenendo necessario un chiarimento politico.

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l base jumping, i tuffi, le corse. La folle estate a cercar la bella morte

giovedì, Luglio 30th, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

Non so se circoli, oltre al Covid, anche un altro virus: ma qualche dubbio mi viene. Nei giorni scorsi un signore di 64 anni si è schiantato lanciandosi dal Becco dell’Aquila, monte Brento, Trentino: faceva base jumping, uno sport estremo, e il paracadute non si è aperto in tempo. Sabato un ragazzo di 26 anni si è tuffato nel lago di Como da una quindicina di metri lanciandosi dal Moregallo, altra meta cara agli amanti del brivido, e non è più riemerso. L’11 luglio scorso la polizia ha fermato e denunciato quattro simpaticoni che le notti fra il venerdì e il sabato organizzavano corse clandestine sulla A19, fra Catania e Palermo. Si andava a 260 all’ora, e c’era pure un pubblico eccitato e festante.

Che cosa andavano cercando, tutti costoro? “L’adrenalina che si prova non si può spiegare”, ha detto un ragazzo che si tuffa regolarmente dal Moregallo (i cui trampolini naturali, sulla roccia, variano dai 10 ai 20 metri di altezza) e che conosceva il 26enne che ci ha appena lasciato le penne.

Marco Milanese, guida alpina che si è già lanciata quasi quattrocento volte dal monte Brento e da altre vette, ha spiegato di provare “un’attrazione per il vuoto”. Il suo sport, il base jumping appunto, consiste nel saltare dalla cima di un monte, o di un grattacielo, con un paracadute da aprire all’ultimo momento o con una tuta alare. “Mi rilassa”, ha spiegato ancora Marco Milanese. E quando il nostro Luca Bolognini gli ha chiesto se il salto dal Becco dell’Aquila sia “un salto per tutti” oppure no, lui ha rassicurato: “Ogni anno vengono effettuati decine di migliaia di lanci, è uno dei più sicuri del mondo“. Sul punto da cui ci si lancia, però, le croci sono già 23: e anche sul Moregallo c’è una discreta Spoon River.

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