Archive for Luglio, 2020

Pioggia di miliardi in arrivo dall’Ue: come ottenerli e a quali condizioni

lunedì, Luglio 13th, 2020

di Francesca Basso e Milena Gabanelli

I Paesi europei non hanno mai visto tanti soldi in arrivo da Bruxelles, oltre 2 mila miliardi messi sul tavolo un po’ dagli Stati, un po’ dal bilancio Ue (in corso e nuovo), e una parte sarà raccolta sul mercato dalla Commissione europea attraverso l’emissione di bond. I fondi servono per fare due cose:
1) affrontare l’emergenza causata dal diffondersi del coronavirus;
2) ricostruire l’economia europea ma non com’era prima del Covid, dovrà essere più pulita, accelerare sulla decarbonizzazione e sulla digitalizzazione, dovrà essere più inclusiva (non lasciare indietro nessuno).

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L’ombrello della Bce

A questi soldi si aggiunge l’iniezione straordinaria di liquidità della Banca centrale europea, che per l’emergenza ha lanciato un piano — il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) — per aiutare gli Stati a finanziare i propri programmi di intervento per combattere le conseguenze economiche del Covid: Francoforte sta acquistando titoli di Stato e bond e così facendo tiene anche a bada gli attacchi speculativi sui Paesi più esposti (se non ci fosse il suo intervento all’Italia costerebbe molto di più il denaro che prende sul mercato). Il bazooka vale 1.350 miliardi e durerà fino al giugno 2021.

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I soldi dell’Ue
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Migranti, il piano del Viminale: requisire navi e caserme per isolare i positivi e garantire le quarantene

lunedì, Luglio 13th, 2020

di Fiorenza Sarzanini

Migranti, il piano del Viminale: requisire navi e caserme per isolare i positivi e garantire le quarantene

Per isolare i migranti irregolari in arrivo Italia si utilizzeranno navi e caserme. Già nelle prossime ore il governo requisirà un traghetto, come già accaduto per la Moby Zazà che si trova a Porto Empedocle, e sta individuando strutture militari dove gli stranieri dovranno trascorrere la quarantena. Poi metterà a disposizione della Regione Calabria un immobile gestito dall’agenzia dei beni confiscati proprio per fare fronte all’emergenza di queste ore. Chi è risultato positivo al tampone rimarrà invece lontano dagli altri e sarà sottoposto a costanti controlli sanitari. Intorno a queste strutture saranno effettuati servizi di vigilanza per impedire ingressi di estranei e fermare eventuali proteste.

La collaborazione della Ue

Un vero e proprio cordone anche per impedire che il malcontento dei cittadini possa essere sfruttato da formazioni politiche proprio come accaduto in passato nelle periferie delle città quando gli stranieri ottenevano gli alloggi popolari. È il piano messo a punto per contrastare l’arrivo di migliaia di persone nella consapevolezza che gli sbarchi si intensificheranno nei prossimi giorni. E inevitabilmente il pericolo che giungano altre persone positive al coronavirus. Gli analisti confermano che dopo il blocco dei voli da numerosi Paesi, compresi quelli africani, le organizzazioni criminali si sono già organizzate per far entrare le persone in Italia, garantendo anche il trasferimento in altri Stati europei. Per questo nel vertice internazionale in programma oggi a Trieste la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, tornerà a chiedere la collaborazione della Ue sottolineando il rischio di dover contrastare migliaia di arrivi nel corso dell’estate.

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Coronavirus, obbligo di mascherina e discoteche chiuse: le nuove misure decise dal governo fino al 31 luglio

lunedì, Luglio 13th, 2020

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Coronavirus, obbligo di mascherina e discoteche chiuse: le nuove misure decise dal governo fino al 31 luglio

Obbligo di mascherina nei luoghi chiusi, ma anche dove non è possibile garantire il distanziamento, almeno fino al 31 luglio. Parte da qui, dalla necessità di proteggersi ancora dal possibile contagio da coronavirus, il Dpcm (decreto del presidente del Consiglio) che entrerà in vigore martedì 14 luglio. La curva epidemica non consente – questa la convinzione del ministro della Salute Roberto Speranza condivisa dal premier Giuseppe Conte – allentamenti, come era stato programmato nel provvedimento attualmente in vigore. La scelta è invece stringere proprio su quelle misure che secondo gli scienziati hanno consentito soprattutto nelle ultime settimane di contenere la diffusione del Covid-19. Ecco perché nei colloqui di queste ore con i governatori il titolare degli Affari regionali Francesco Boccia ha chiesto di non discostarsi dalla linea di prudenza che si basa sui tre “pilastri” ormai divenuti un’abitudine per i cittadini: mascherina, un metro di spazio tra le persone, igiene frequente delle mani. L’appello che Speranza farà in Parlamento sarà rivolto soprattutto ai giovani e a chi si accalca sulle spiagge o nei quartieri della movida: «Se continueremo a rispettare le regole di base, riusciremo a non vanificare quanto fatto finora. Sono sacrifici minori, ma sono i più importanti».

Negozi, uffici, cinema e musei

Capita spesso di vedere persone che hanno la mascherina sotto il mento oppure attaccata all’orecchio. E invece nel nuovo provvedimento sarà ribadito che per entrare negli uffici pubblici, nei negozi e nei centri commerciali deve essere indossata correttamente. L’obbligo continuerà a valere anche al ristorante quando ci si alza per andare alla cassa oppure al bagno, quando si entra nelle palestre prima di cominciare l’allenamento, dal parrucchiere o nei centri estetici, negli ambulatori pubblici o privati, nelle strutture sanitarie. Rimane l’imposizione pure per musei, cinema, teatri. E ancora su treni, autobus, metropolitane.

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Coronavirus, risalgono i contagi: 234 nuovi casi, 9 le vittime

domenica, Luglio 12th, 2020

Sono 234 i nuovi contagiati da Covid-19 nelle ultimi 24 ore, in risalita rispetto ai 188 di sabato. Le vittime sono 9 (di cui 8 in Lombardia), contro le 7 di ieri. I casi totali salgono a 243.061, i morti a 34.954. Dei nuovi contagiati 77 sono in Lombardia (32,9%) e 71 in Emilia Romagna (30,3%), mentre 28 in Calabria (i migranti sbarcati nel Reggino). Sono stati effettuati appena 38.259 tamponi.

Ancora lieve aumento nelle terapie intensive Sono 68 i pazienti in terapia intensiva, uno più di sabato, il secondo giorno consecutivo di lieve aumento, mentre crescono di due unità in Lombardia, da 29 a 31, secondo l’ultimo bollettino emesso dal ministero della Salute. Quattordici regioni non hanno pazienti in terapia intensiva. I ricoverati con sintomi sono 776 (-50), quelli in isolamento domiciliare sono 12.335 (-175). Gli attualmente positivi sono complessivamente 13.179 (-124). I guariti sono 194.928 (+349). 

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Ancora infetti tra i bengalesi: terrore per i controlli flop

domenica, Luglio 12th, 2020

Elena BarlozzariAlessandra Benignetti

“Abbiamo rintracciato un positivo al Covid in una casa di via della Marranella dove vivono in sei persone, ha già i sintomi da quattro o cinque giorni, è una persona molto socievole e sarebbe andato in giro per il quartiere e tra la folla in coda per i tamponi”.

È l’allarme lanciato ieri da Mohammad Taifur Rahman Shah, presidente dell’associazione Italbangla.

Il portavoce della comunità bengalese di Roma non ha dubbi sulla positività del suo connazionale: “È infetto al cento per cento”. Secondo il racconto di Shah, sarebbe stato il medico di base, di fronte a quella febbre che non scendeva, a mandare lo straniero a fare il tampone presso una struttura privata. “Ieri mi ha chiamato e mi ha detto di essere malato, era molto agitato”, ricorda Shah che non ha perso tempo a raccomandare all’uomo ed ai suoi coinquilini di “rimanere a casa e non muoversi di lì per nessuna ragione”.

Poi ha allertato la Asl Roma 2. E così nel primo pomeriggio di ieri i sanitari hanno fatto il loro ingresso nell’appartamento di Tor Pignattara. “Abbiamo fatto i tamponi a tutti gli abitanti della casa, cinque o sei persone”, ci confermano dalla Asl. Ma in attesa dei risultati a prevalere è la cautela: “Non possiamo confermare nulla finché non arriveranno gli esiti”. Intanto nel Lazio ci sono stati altri 19 casi, di cui oltre la metà di importazione. Otto sono quelli legati ai voli di rientro dal Bangladesh, finiti sotto la lente di ingrandimento delle autorità.

È una corsa contro il virus per recuperare il tempo che ha preceduto lo stop ai voli dello scorso mercoledì. Si parla di più di mille persone, atterrate in Italia prima del 7 luglio. Soggetti potenzialmente infetti, a piede libero nel Bel Paese, che potrebbero trasformarsi in pericolosissimi untori. La preoccupazione è tanta, soprattutto nella “Banglatown” romana. Qui le file ai drive in allestiti dalla Asl Roma 2 diventano ogni giorno più lunghe. Se inizialmente l’affluenza è stata bassa per via delle difficoltà di comunicazione con i cittadini stranieri, ora è iniziata una vera e propria mobilitazione di massa grazie all’intervento dei rappresentanti, anche religiosi, della comunità. E così nei centri per lo screening sono arrivate le prime difficoltà.

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“In Italia più pensioni che occupati”. Così il Covid ha segnato il sorpasso

domenica, Luglio 12th, 2020

Roma – Più pensioni che occupati. E’ quanto emerge dallo studio della Cgia, secondo cui nello scorso maggio coloro che avevano un impiego lavorativo sono scesi a 22,77 milioni, mentre le pensioni erogate, al 1 gennaio 2019, ammontano a 22,78 mln. Se si tiene conto del normale flusso in uscita dal mercato del lavoro, da parte di chi ha raggiunto il limite di età e dell’impulso dato dall’introduzione di “quota 100”, successivamente all’1 gennaio 2019 il numero delle pensioni è salito almeno di 220 mila unità. “Il sorpasso è avvenuto in questi ultimi mesi – spiega Paolo Zabeo -. Dopo l’esplosione del Covid, infatti, è seguito un calo dei lavoratori attivi. Con più pensioni che impiegati, operai e autonomi, in futuro non sarà facile garantire la sostenibilità della spesa previdenziale, che ora supera i 293 miliardi di euro all’ anno, il 16,6% del Pil”. 

Alla crisi dovuta all’emergenza Coronavirus, che ha avuto “un impatto molto negativo dal punto di vista occupazionale”, si aggiunge “il progressivo invecchiamento della popolazione italiana”, afferma il segretario della Cgia Renato Mason. “Negli ultimi anni – prosegue Mason – gli imprenditori stanno cercando personale altamente qualificato o figure caratterizzate da bassi livelli di competenze. Se per i primi le difficoltà di reperimento sono strutturali a causa dello scollamento che in alcune aree del Paese si è creato tra la scuola e il mondo del lavoro, i secondi, invece, sono posti di lavoro che spesso i nostri giovani, peraltro sempre meno numerosi, rifiutano di occupare e solo in parte vengono coperti dagli stranieri. Una situazione che con la depressione economica alle porte potrebbe assumere dimensioni più contenute, sebbene in prospettiva futura la difficoltà di incrociare la domanda e l’offerta di lavoro rimarrà una questione non facile da risolvere”. 

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Non esistono soldi europei a fondo perduto

domenica, Luglio 12th, 2020

Alberto Quadrio Curzio Economista, presidente emerito Accademia dei Lincei

La cancelliera Angela Merkel ha iniziato il suo semestre di Presidenza del Consiglio europeo con l’impronta di una statista consapevole che la Ue e l’Eurozona si trovano di fronte non solo agli effetti della crisi da Covid 19, ma anche a un cambiamento epocale dove l’Europa deve operare per la propria comunità, ma anche per la propria credibilità.

Per un’Europa più comunitaria

Questa è anche la base su cui il binomio Merkel-Macron sta strettamente collaborando come hanno dimostrato gli incontri di fine maggio e di fine giugno che sono poi stati affiancati dal Programma della Von del Leyen. Il Consiglio europeo dei capi di stato o di governo che si terrà il 17 e il 18 luglio a Bruxelles dovrebbe consolidare una traiettoria della Ue e dell’area euro con una più forte impronta comunitaria. Che poi questo porti a uno sviluppo sostenibile dell’Europa nel lungo termine non è detto. Credo però che l’impronta della Germania sulla ricostruzione europea sarà forte e benefica. Ciò significherà anche un impegno serio di tutti i Paesi membri perché il rigore tedesco si farà sentire su un paradigma che credo si possa tradurre così. I contributi europei non saranno mai dati “a fondo perduto”, espressione per me molto rischiosa, ma “a fondo investito” o più debolmente come “sussidi”. Il che comporta almeno quattro caratteristiche: progettazione, esecuzione, risultato, verifica. Quindi per vari paesi, Italia compresa, riforme rapide, efficaci e durevoli.

Investimenti comunitari e riforme nazionali

La cancelliera al Parlamento europeo ha detto che per trovare la risposta giusta alla crisi post pandemia ci vogliono strumenti affidabili connessi al piano finanziario poliennale, ma che i finanziamenti per la ricostruzione non vanno investiti per “ritornare dove eravamo prima, ma per andare verso il futuro”. Questa valutazione è stata collocata dalla cancelliera in uno snodo ideale con l’affermazione per cui l’Europa “può uscire più forte dalla crisi se rafforzeremo il nostro senso di comunità”, perché questo “è un investimento che darà vantaggi a tutti”. Sono ideali che vanno però connessi a progettualità e responsabilità. Su questo la cancelliera è stata chiara nell’incontro con Macron del 29 giugno affermando che i fondi anti-crisi e per il rilancio vanno connessi anche a riforme interne dei singoli Stati membri.

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Tranquilli, fino al 2022 non si vota

domenica, Luglio 12th, 2020

Giancarlo Giorgetti, che ha già capito come andrà a finire, si è messo comodo in tribuna. “Se piove”, spiega, “perlomeno sono al coperto”. Il suo “Capitanol, invece, continua a sbattersi sul terreno di gioco tra bagni di folla e comizi, talk-show e sagre del maiale, in uno stato di eretismo propagandistico dispendioso che può durare qualche settimana o qualche mese al massimo, di certo non all’infinito. Salvini si sta spendendo come se Conte e la sua maggioranza tra poco venissero giudicati (e condannati). Ma c’è un però: di elezioni politiche qui non si vede traccia. Anzi peggio: per una somma di scadenze e di convenienze, qualcuna nobile altre decisamente meno, ci stiamo infilando in un lunghissimo tunnel di democrazia sospesa. Per almeno 18 mesi, il popolo sovrano verrà espropriato. Con buona pace della Lega, ansiosa di passare all’incasso, è praticamente impossibile che prima del 2022 si torni a votare.

Anzitutto c’è di mezzo il referendum costituzionale che, per far contento Di Maio, pure Matteo aveva sponsorizzato. Doveva tenersi il 29 marzo scorso, causa Covid è slittato al 21 settembre insieme con le Regionali. Vuol dire che, fino a quel giorno, non sapremo da quanti membri verrebbe composto il futuro Parlamento. Potrebbero essere gli attuali 930 nominati o, se verrà convalidato il taglio, i 600 altrettanto nominati previsti dalla riforma. Vista l’aria che tira, possiamo tranquillamente  scommettere sulla seconda delle due. Ma non si può mai prevedere cosa passa per la testa degli italiani. E comunque il presidente della Repubblica, nel caso in cui Conte inciampando cadesse, certamente tirerebbe il freno: “Prima di tenere nuove elezioni”, direbbe, “facciamo svolgere il referendum, evitando l’obbrobrio di un Parlamento appena eletto e subito delegittimato”. Ragionamento di molto buonsenso cui nessuno potrebbe obiettare, tantomeno Salvini.

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Elezioni in Puglia: “Lopalco in lista con Emiliano”. E il centrodestra va all’attacco

domenica, Luglio 12th, 2020

di PIERO RICCI

Alla fine Michele Emiliano ha contagiato Pier Luigi Lopalco. Il virologo che ha seguito tutte le fasi della pandemia, tranquillizzando i pugliesi e spopolando nei talk televisivi sull’andamento dei contagi, non ha resistito alle sirene della politica e sarà in una delle liste per le regionali. Il governatore gli ha di fatto affidato le chiavi della sanità pugliese, trovando forse l’assessore che non ha mai voluto da quando ha cominciato la sua avventura di governo alla Regione cinque anni fa. Sulla scelta dello scienziato come consulente per l’emergenza, del resto. gli apprezzamenti erano stati bipartisan. Almeno all’inizio.

Elezioni in Puglia, Emiliano su Lopalco candidato: “Sarebbe cosa buona”



“È una possibilità” , sibilano dall’entourage di Emiliano alle prese con la composizione delle liste e soprattutto a costruire candidature forti. Come quella di Lopalco, che da pugliese è tornato da Pisa dettando spesso l’agenda della pandemia fra specialisti collegati da remoto o in chat. Se Emiliano è apparso in questi mesi più isituzionale del solito, lo si deve anche a lui. Il professore, intanto, non si sbilancia. Ma la sua popolarità non può che far bene alla presunta crisi di consensi che attribuiscono a Emiliano da quando il centrodestra si è unito formalmente sulla candidatura di Raffaele Fitto e nel centrosinistra i renziani corrono da soli, ma soprattutto, contro Emiliano.

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La fine del mondo, 60 anni fa

domenica, Luglio 12th, 2020

di GIAN ANTONIO STELLA

La fine del mondo, 60 anni fa

Particolare della copertina della «Domenica del Corriere» del 17 luglio 1960, firmata da Walter Molino

Nove giorni prima dell’Apocalisse annunciata dal Profeta Emman, quando già l’altopiano himalayano e le vette andine e le Montagne rocciose americane stavano per essere sommerse, arrivò al rifugio Pavillon sul Monte Bianco anche una lettera da Parigi firmata da un certo Beato Gabriele D’Annunzio, al secolo il sedicente Joel Horis de Seire: «Mio caro fratello Emman, io discepolo D’Annunzio, protettore di 553 sudditi fedeli attualmente in viaggio per raggiungervi, mi faccio interprete di questa folla ansiosa per chiedervi di voler accordare a essi alloggio durante il periodo delle diverse fasi concernenti la fine del mondo. Il gruppo si compone di 151 francesi; 108 inglesi; 50 olandesi; 44 russi; 105 polacchi; 95 cinesi; uomini e donne insieme. Questa carovana ha al suo seguito 9 camion, 3 bulldozer, 2 camion con gru trasportabili, 3 gru fisse, 8 vetture anfibie, 6 motociclette, 22 jeep, 6 canotti pneumatici…».
Sei canotti pneumatici contro il diluvio universale che già era stato impegnativo per l’Arca di Noè quando «le cateratte del cielo si aprirono» e «cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti»? Eppure, mentre i giornali aggiungevano di giorno in giorno nuovi dettagli sempre più inverosimili e spassosi, centinaia di italiani e di stranieri, gente sempliciotta facile da incantare, ma anche un paio di ingegneri e un po’ di professionisti, cercarono sul serio di raggiungere il luogo scelto dalla Setta per sopravvivere alla fine del mondo. Spiccò tra gli altri un titolone a tutta pagina: «Aspettano il diluvio tra le nuvole». Il capolavoro, però, quel 14 luglio 1960, fu un elzeviro sul «Corriere della Sera» di Dino Buzzati. Una leccornia: «Da leggere alle 13,38 di oggi».

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