Archive for Agosto 24th, 2020

Landini attacca sui contratti e vuole un ruolo sui fondi Ue

lunedì, Agosto 24th, 2020

gabriele de stefani

Cgil in pressing per il rinnovo dei contratti scaduti per dieci milioni di italiani e pronta a rivendicare un ruolo nella definizione dei progetti che l’Italia candiderà per ottenere i 209 miliardi di euro del Recovery Fund. Maurizio Landini, ospite a Rimini della giornata conclusiva del Meeting di Comunione e Liberazione, apre anche alla riforma dello statuto dei lavoratori, una necessità dopo che la pandemia e lo smart working diffuso hanno rivoluzionato il mondo produttivo.

Ma il tema più caldo nell’agenda del segretario generale è quello dei contratti scaduti. Nel mirino c’è la Confindustria: «Molti accordi vanno rinnovati, ma loro hanno scelto di non farlo: è uno scandalo. Confindustria deve decidere se intende investire nella relazioni oppure no – è l’affondo di Landini –. Nella sanità privata ad esempio il contratto è scaduto da 12 anni, c’era già una pre-intesa, poi Confindustria ha deciso di non firmarlo. Mesi fa dicevamo che erano i nuovi eroi, adesso si sono già scordati tutti. Anche nell’alimentare hanno posto un veto, perché non vogliono aumentare i salari. Rinnovare i contratti, però, non è solo questione salariale, ma anche di diritti. Ed è venuto il momento di una legge sulla rappresentanza, visto che sono aumentati i contratti pirata, firmati da soggetti che non hanno rappresentanza e servono per abbassare salari e diritti».

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Controlli reciproci sui tamponi, Lazio e Sardegna ai ferri corti

lunedì, Agosto 24th, 2020

Luca monticelli

ROMA. L’accordo tra Lazio e Sardegna sui tamponi reciproci non c’è. La proposta del governatore del Lazio Nicola Zingaretti di prevedere i test da e per la Sardegna affidata al governo non piace ai sardi. Anche Enrico Rossi, governatore della Toscana, e Giovanni Toti, presidente della Liguria, sono contrari. Ieri la mediazione del responsabile per gli Affari regionali, Francesco Boccia, sembrava aver avuto successo, tanto che dentro il governo già si parlava di «un modello» da allargare a Livorno e Genova. Invece i presidenti continuano ad andare ognuno per conto proprio, forse con la presunzione di avere in casa la ricetta giusta. Ecco come funziona il piano tamponi a Malpensa: “Vogliamo intercettare anche i turisti stranieri”

Come ripete un ministro, nei territori «stanno esasperando i toni per cercare un po’ di visibilità in campagna elettorale». Domani il braccio di ferro tra le Regioni e l’esecutivo potrebbe continuare in una riunione in videoconferenza. Sul tavolo i dossier più delicati: dal trasporto, compreso quello scolastico, al rientro dei turisti, fino alle limitazioni negli spostamenti che però sono state escluse. Tra i vacanzieri che hanno fatto il tampone a Malpensa: “Un po’ caotico ma funziona”

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Una Babele che non giova alla salute

lunedì, Agosto 24th, 2020

di GABRIELE CANÈ

Se provassimo a fare un riassunto, la maestra ci boccerebbe. Missione impossibile. Impossibile riordinare decreti, ordinanze, disposizioni per capire come e dove andare con tampone oppure senza, con test o senza test. Il caos del ritorno regna sovrano. Sulle strade e autostrade è coda continua. Normale. Siamo andati finalmente in vacanza in questo strano agosto di un’estate arrivata all’improvviso, dopo aver saltato la primavera. E siccome abbiamo saltato anche i cantieri nel periodo migliore per farli, quando nessuno circolava, ce li ritroviamo nel momento meno adatto, tanto per allungare le file.

Del resto, l’auto resta probabilmente il mezzo preferito per gli spostamenti essendo l’unico covid-free. Basta salire, accendere il motore e partire. Nessun tampone al casello di Rimini o Viareggio. Non si deve neppure misurare la febbre come succede sui treni. Per i traghetti (come per gli aerei) è diverso. Il filtro è possibile. Soprattutto da quando abbiamo scoperto, o meglio deciso, che la madre di tutti i contagi è la Sardegna. Fatto statisticamente accertato per quanto riguarda gli andirivieni con il Lazio, la regione frontaliera e quella che fornisce più turisti a un’isola prima immune dal virus. Meno vero, invece, per il traffico da altre zone del paese. Tanto che i tamponi stanno diventando obbligatori da e per Civitavecchia, ma opzionali da altri porti. Come se il virus, oltre agli orari, scegliesse pure scali e compagnie.

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Coronavirus, rebus scuola: troppi prof nell’età a rischio

lunedì, Agosto 24th, 2020

di CLAUDIA MARIN

Poco meno della metà dei docenti (quelli sopra i 55 anni di età, ma anche più giovani se affetti da patologie che diano immunodepressione o se colpiti da disabilità non grave) potrebbe chiedere per ragioni di salute (in quanto più “fragile” rispetto al Coronavirus) di restare a casa o, in alternativa, di continuare l’attività in smart working e, dunque, con la didattica a distanza. Potrebbe farlo legittimamente sulla base delle regole previste da decreti, accordi e circolari, di sicuro fino alla fine dello stato di emergenza (attualmente fissato al 15 ottobre), ma, almeno per il lavoro “agile”, anche fino al 31 dicembre. E il risultato, anche se solo la metà dei potenziali interessati scegliesse questa strada, sarebbe la paralisi della riapertura delle scuole, con un caos di sostituzioni, supplenze e vacanze in organico tale da mettere a rischio lo stesso tentativo di un ritorno in classe dal 14 settembre prossimo.

L’allarme ai piani alti del ministero dell’Istruzione è scattato da settimane e non è detto che non vi sia anche questo dietro l’uscita del ministro Lucia Azzolina contro i sindacati, “colpevoli” di aver messo in evidenza anche questo ostacolo lungo la strada verso la ripresa delle attività in presenza, con la richiesta di piani adeguati per le supplenze.

Ma vediamo da dove nasce il rischio di assenze di massa giustificate o della possibilità della continuazione della didattica a distanza. Ebbene, sono molteplici gli atti (documenti Inail e del Cts, leggi, circolari del Ministero della Salute, protocolli con le parti sociali) che tra marzo e giugno hanno identificato “una maggiore fragilità nelle fasce di età più elevate della popolazione (sopra 55 anni di età)” che, “in presenza di co-morbilità”, può comportare una maggiore rischiosità. Con la conseguente previsione di un vero obbligo per il datore di lavoro di approntare “sorveglianza sanitaria eccezionale” e misure adeguate di protezione dei lavoratori maggiormente esposti al rischio di contagio, sia per l’età sia per altre patologie che implicano rischi di immunodepressione. Fino alla fine dello stato di emergenza.

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La trappola del rimpasto di Governo

lunedì, Agosto 24th, 2020

Qualche mente raffinata e perversa ha escogitato una trappola. Ma l’Avvocato del popolo ingenuo non è. Fiutato l’inganno, sta prendendo tempo. Come Bertoldo che non trovava mai l’albero dove farsi impiccare, anche lui accampa mille scuse per rinviare un rimpasto di governo che in molti gli propongono ma da cui non uscirebbe vivo. Anzi, più Italia Viva, una parte del Pd e i Cinque stelle glielo sollecitano nel suo stesso interesse, più il premier si insospettisce e traccheggia. È giunto alla conclusione che cambierà la squadra ministeriale solo se vi sarà davvero costretto; altrimenti ne farà volentieri a meno. E per capire dove stia la polpetta avvelenata, proviamo a metterci nei panni di Giuseppe Conte.

A rischio licenziamento risultano cinque ministre: tre ripudiate dai grillini (Nunzia Catalfo, Lucia Azzolina, Paola Pisano), due contestate dai Dem (Paolo De Micheli e Luciana Lamorgese). Per rimpiazzarle con un rimpasto, Conte dovrebbe chiamarsele una a una, magari invitarle a cena, e indurle con le buone a cedere la poltrona. Sperticandosi in elogi, si capisce; chiarendo che non di bocciatura si tratterebbe perché ciascuna di loro è stata di gran lunga la migliore; ma purtroppo c’è una folla di personaggi che sgomita (questa sarebbe la giustificazione del premier) e a bordo del governo non c’è posto per tutti, dunque qualcuna dovrà sacrificarsi per il bene comune.

Seguirebbero drammi, musi lunghi, disperazione. Per restare insensibile Conte, al posto del cuore, dovrebbe avere un bidone di spazzatura. E se qualcuna delle ministre cedesse, firmando le dimissioni, il premier troverebbe immediatamente un nuovo ostacolo: il passaggio parlamentare. Sergio Mattarella non risulta sia stato interpellato a riguardo; se mai lo fosse, però, direbbe a Conte che 2 o 3 cambi di poltrona non potrebbero passare sotto silenzio; esigerebbero un dibattito davanti alle Camere seguito da un voto di fiducia.

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Carlo Bonomi: “Rischiamo una crisi irreversibile”

lunedì, Agosto 24th, 2020
23/11/2019 Firenze. Festa Fogliante 2019. Nella foto Carlo Bonomi Presidente
23/11/2019 Firenze. Festa Fogliante 2019. Nella foto Carlo Bonomi Presidente Assolombarda

“Mi aspettavo un agosto completamente diverso. Primo, il governo ha varato le misure anti-crisi ma mancano oltre 400 decreti attuativi: tutto fermo. Secondo, ci avevano detto che ad agosto avrebbero lavorato alla stesura del piano di riforme da presentare alla Ue per ottenere i contributi del Recovery Fund: tutto fermo. Terzo, si profila di nuovo un’emergenza sanitaria e anche su quel fronte ci avevano detto che avrebbero presentato progetti per attivare i prestiti del Mes: tutto fermo. Quarto: il 14 settembre dovrebbero ricominciare le scuole, ma ancora non si è capito se e come riapriranno: tutto fermo. Da settimane siamo inchiodati a discutere sui banchi a rotelle, non riusciamo neanche a sapere quali sono le 11 imprese che li starebbero fabbricando, siamo al paradosso che c’è una sorta di segreto di stato su una gara pubblica. Vuole che continui?”.

 Il capo di Confindustria fa un fluviale sfogo-indignazione intervistato dal direttore dell Stampa, Massimo Giannini. Da cittadino e da imprenditore

E lancia l’allarme per l’autunno:

“Un milione di posti di lavoro bruciati resta un numero purtroppo molto credibile. E ora vedo che anche Banca d’Italia e Istat si stanno avvicinando alla nostra previsione. Il governo non ha una visione sul “dopo”, la riorganizzazione delle filiere del valore non c’è stata, il mercato è pietrificato. Il rischio di un’emorragia è serio”.

E attacca Tridico su Cig e imprese fantasma:

“Tridico ha parlato di 234 mila imprese che hanno preso la Cig senza averne diritto. Bene, anzi male. A quel punto abbiamo chiesto: quante sono le imprese che avete denunciato? Silenzio. Quante sono, almeno per categoria? Silenzio. Quali sono le imprese che hanno riaperto per prendere la Cig o che l’hanno presa pur avendo lavoratori in nero? Silenzio. Ho il diritto di sapere, perché se ho queste informazioni io, quelle imprese saranno messe fuori da Confindustria con effetto immediato. Ma finora il signor Tridico non me le ha fornite. E allora, queste imprese hanno veramente violato la legge o il criterio del fatturato non era un parametro previsto per richiedere la Cig? Se permette, mi viene qualche dubbio”.

Bonomi è profondamente deluso dall’attività del governo: 

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L’unione sacra per sostenere Raggi

lunedì, Agosto 24th, 2020

di   Pierluigi Battista

Scusate, ma tirare in ballo, come dalla parti del Pd si comincia malamente a fare, l’antifascismo, la difesa repubblicana, la battaglia contro il nemico della democrazia, e tutto per preparare il terreno al sostegno di Virginia Raggi a sindaco di Roma (aiuto!), mi pare un po’ troppo. Troppo offensivo per l’antifascismo, prima di tutto, che è una cosa molto seria, un valore fondato su una storia drammatica e non può essere masticato come un chewing-gum per dare nobiltà a piccoli accordicchi senza decenza. Offensivo per i valori repubblicani, di cui nessuno può vantare il monopolio. Offensivo per la democrazia, che è scelta tra due schieramenti che si combattono aspramente ma lealmente, senza sfoderare toni da guerra civile. E offensivo anche per Virginia Raggi, che, eventualmente, meriterebbe di essere giudicata per l’efficacia con cui ha ripulito Roma dai cumuli di immondizia che la ammorbano. Ma il richiamo all’unione sacra è irresistibile, facile da maneggiare, senza il fastidio di dire agli elettori quello che in una democrazia sana dovrebbe essere scontato: votatemi per ciò che faccio e propongo, questi sono i programmi, queste sono le priorità, questa è la candidatura credibile che presentiamo agli elettori. In mancanza di tutto questo, si tirano fuori dall’armadio le bandiere dell’antifascismo, dell’allarme democratico, del tutti insieme contro l’orco. Facile, facilissimo.

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Vaccino anti Covid: «Questa settimana cominciamo i test sull’uomo»

lunedì, Agosto 24th, 2020

di Margherita De Bac

Vaccino anti Covid: «Questa settimana cominciamo i test sull'uomo»

«Questa settimana il primo volontario riceverà la prima dose. Si parte». Dà il via alla fase iniziale di sperimentazione del candidato vaccino anti-Covid, Antonella Folgori, ad di Reithera, messo a punto dall’azienda e dall’istituto Spallanzani, finanziamenti da Regione Lazio (5 milioni) e ministero della Ricerca (3 milioni).

Un vaccino tutto made in Italy?
«È stato pensato, realizzato e prodotto da una società italiana, Reithera, situata nel tecnopolo di Castel Romano. Il nostro centro si contraddistingue in quando riunisce ricerca, laboratori di processi di sviluppo e officina manufatturiera. La nostra storia comincia nel 2005 con un team giovane. Inizialmente eravamo in Okairos, una società biotec con laboratori al CEINGE di Napoli, che ha fondato con IRBM (l’istituto di Pomezia che sta sviluppando il vaccino studiato allo Jenner institute di Oxford, ndr) la join venture, Advent dedicata alla manifattura di vaccini basati su adenovirus. Poi ci siamo staccati reinventando un nuovo istituto».

Reithera è di proprietà di una società svizzera, la Keires, sede a Basile, che versa le tasse al governo elvetico. Rivendica ugualmente la totale italianità del candidato vaccino anti Covid?
«È vero la Reithera Srl è al 100% di proprietà svizzera , ma opera in Italia con personale italiano. Ed è qui che è stato ideato e prodotto il vaccino in fase di studio. Ora abbiamo una capacità produttiva di centinaia di migliaia di dosi e ci stiamo attrezzando per farne milioni entro la fine dell’anno, in consorzio con altre due società biotec straniere per velocizzare i tempi. Stiamo lavorando non solo per preparare le dosi ma anche per renderne facile la distribuzione in fiale da poter essere conservate in frigorifero».

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Ucraina, l’ex premier Tymoshenko positiva al Covid: è grave

lunedì, Agosto 24th, 2020

di Redazione Online

Ucraina, l'ex premier Tymoshenko positiva al Covid: è grave

L’ex premier ucraina, Yulia Tymoshenko, è risultata positiva al Covid-19 ed è in gravi condizioni con la febbre. Lo riporta il Guardian che cita come fonte Reuters. Tymoshenko, 59 anni, due volte a capo del governo prima della sua sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2010, è diventata il primo politico ucraino di alto profilo ad aver contratto il nuovo coronavirus. «Le sue condizioni sono valutate come gravi, la sua temperatura arriva ai 39 gradi», ha detto la portavoce del suo partito Patria, senza riferire se Tymoshenko sia stata ricoverata in ospedale.

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Verona, città sommersa dall’acqua: le strade sono fiumi di grandine

lunedì, Agosto 24th, 2020
La città veneta violentemente colpita dal maltempo | CorriereTv
Un violento nubifragio si è abbattuto nel pomeriggio a Verona e provincia causando pesanti danni e disagi. Alberi sradicati, grandine, strade allagate con l’acqua che ha raggiunto livelli allarmanti. L’ondata di maltempo ha interessato varie zone della città scaligera, dal centro storico al quartiere residenziale di Borgo Trento fino a Veronetta, rione ripetutamente colpito da nubifragi anche nelle scorse settimane. Colpita anche la Valpolicella, da stimare eventuali conseguenze ai vigneti.
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