Archive for Agosto, 2020

California, enorme incendio vicino a Los Angeles: 8 mila in fuga, «è fuori controllo»

domenica, Agosto 2nd, 2020
California, enorme incendio vicino a Los Angeles: 8 mila in fuga, «è fuori controllo»

Un vasto incendio sta bruciando i boschi della contea di Riverside, in California, un centinaio di chilometri a Est di Los Angeles.

Quasi 8mila persone sono state costrette a lasciare le loro case: in totale le case evacuate sono state oltre 2500.

Il rogo è cominciato venerdì 31 luglio nella città di Cherry Valley, e da allora il caldo secco e i venti lo hanno alimentato fino a renderlo potenzialmente pericoloso: ha già devastato almeno 6.000 ettari di vegetazione e almeno una casa.

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Genova San Giorgio: 17mila tonnellate d’acciaio e 67mila metri cubi di calcestruzzo per il nuovo Ponte

domenica, Agosto 2nd, 2020

A Genova tutto è pronto per l’inaugurazione del nuovo Ponte sul Polcevera, in programma lunedì 3 agosto alle 18:30. A quasi due anni dal crollo del Morandi, comincia la storia del nuovissimo Genova San Giorgio. Completati i lavori di costruzione, i collaudi, le verifiche, sulle campate che ridisegnano lo skyline della città comincerà presto a scorrere il traffico automobilistico. 

Esito positivo del collaudo stabico, l’Anas testa l’agibilità – Il collaudo statico ha dato esito positivo, come testimonia il certificato rilasciato dall’Anas, che nel 2019 aveva ricevuto l’incarico dal commissario straordinario per la Ricostruzione Marco Bucci di occuparsi sia del collaudo statico sia di quello tecnico-amministrativo. Anas si sta occupando anche della verifica di agibilità del ponte, propedeutica all’apertura al traffico. La verifica di abilità, dopo tutte le dichiarazioni di conformità, e a esito positivo dei due collaudi, statico e tecnico-amministrativo, sarò rilasciata nei prossimi giorni in vista dell’apertura al traffico.

Il Ponte Genova San Giorgio, le nuove immagini
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In Sardegna 52 gradi percepiti, 14 le città con caldo da ‘bollino rosso’.

domenica, Agosto 2nd, 2020

ROMA – Cinquantadue gradi a Capo Carbonara (Sud Sardegna), 50 a Treviso, 49 a Termoli (Campobasso) e Marina di Gioiosa (Taranto). Sono queste le impressionanti ‘temperature percepite’ record quelle registrate intorno alle 14 dal Servizio Meteo dell’Aeronautica militare mentre dal pomerigigo sono in arrivo temprali al nord.

 Il gran caldo (con colonnine di mercurio un po’ ovunque oltre i 30) combinato all’elevata umidità  stanno provocando molti disagi: nella top ten delle temperature percepite figurano anche i 47 gradi di Ferrara, Decimomannu (Cagliari), Gela (Caltanissetta) e Lecce Galatina e i 46 di Trieste e Cozzo Spadaro (Siracusa). La regione con le temperature percepite più alte è la Sardegna, con i 45 di Capo Bellavista, i 44 di Capo Caccia, i 41 di Olbia e Alghero e i 40 di Cagliari Elmas.

Questo, secondo le previssioni è  uno dei weekend più torridi dell’anno. Quindi bollino ‘rosso’, oggi, e massimo livello di allerta per il caldo in 14 città italiane: Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Verona e Viterbo.  Ma è la Sardegna del sud a farla da padrona con temperature bollenti ,mentre dal pomeriggio-sera di oggi sono previste precipitazioni e temporali su Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento

Domenica sono 12 le città con il bollino rosso che indica il livello di massima allerta. Domani 2 agosto nell’elenco entrano Ancona e Palermo, escono Bolzano, Brescia, Torino e Verona. Previsto infatti un crollo termico su parte dell’Italia. In particolare il livello 3 di allerta è previsto per domani a Ancona, Bologna, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma e Viterbo. Attesi 39 gradi a Bologna e Latina, 38 a Firenze, 37 a Roma. Otto le città con bollino rosso da venerdì.

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Vincenzo De Luca, una valanga di liste come Cristo comanda

domenica, Agosto 2nd, 2020

Ecco, ci risiamo: il Sud come luogo comune, il “vado dove si vince”, le folgorazioni sulla via di don Vicienzo, come lo chiamano da quelle parti (De Luca). Anzi, la conversione di massa di mezzo centrodestra alla fede del vincitore annunciato. Roboante, sfacciato, eccessivo. Ma un certo punto è stato troppo anche per lui. Sentite questa, che dà l’idea della dimensione. L’altro giorno lui, il governatore, ha chiesto al suo fedelissimo Fulvio Di Bonavitacola di fermare gli ingressi, perché di posti per tutti non ci sono più. Ed è meglio non suscitare appetiti prima se non hai pane per tutte le bocche poi, perché, insomma, la gente di mondo lo sa: mica si cambia partito per ideale, in queste terre e di questi tempi: “Fulvio proviamo a ridurre le liste”. Al momento sono 17, l’obiettivo sarebbe di farne 12-14. Tanto il grosso di chi doveva entrare è entrato, con tanto di banda, fanfare e senza neanche tanto sdegno del Pd, ora si può fare a meno di bazzecole e pinzillacchere.

Dicevamo: il grosso, che evoca il metodo collaudato (ricordate le fritture di pesce e le clientele come Cristo comanda?). Contano anche le cliniche. E dunque, Aldo Patriciello, re delle cliniche molisane e proprietario anche qualche struttura in Campania, macina-voti come pochi ormai in Italia. Alle scorse Europee fu eletto con Forza Italia. Adesso sosterrà Vincenzo De Luca. Lo ha spiegato al Fatto: “Essere dialogante è la mia natura e la mia natura è la mia forza. E Clemente (sempre Mastella, ndr) è un amico”. Altra sua amica è Flora Beneduce, consigliere regionale di Forza Italia, con un processo in corso per presunto voto di scambio che riguarda la sua passata elezione. Si è fatta una lista e sosterrà Vicienzo. Qui la letteratura è sterminata. Mettete su Google il nome suo e quello di De Luca e troverete una valanga di foto di lei con Berlusconi, con la scritta “Mandiamo De Luca a casa”. Sempre curiosando un po’ sulla biografia, si scopre che la signora è la vedova dello storico ras democristiano, Armando De Rosa, assessore alla Sanità e ai Lavori pubblici ai tempi del terremoto dell’80. Fu arrestato un paio di volte. La seconda, raccontò di aver portato una tangente di 300 milioni ad Antonio Gava che però rimase deluso: “Armà, so’ pampuglie (spiccioli, ndr)”.

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“La società alle Bahamas di Fontana per evadere il fisco”

domenica, Agosto 2nd, 2020

“Quello alle Bahamas non era un trust, ma una società commerciale fantasma. Creata col solo scopo di evitare di pagare, sul conto svizzero, l’ “euro-ritenuta”, l’imposta al 15 per cento sui capitali degli italiani detenuti nelle banche elvetiche”. Repubblica ha intervistato il tributarista Sebastiano Stufano, uno dei maggiori esperti del settore, il quale ha spiegato per filo e per segno perché il governatore abbia aperto un secondo conto ai Caraibi, oltre a quello della mamma. E soprattutto perché sarebbe stato impossibile non saperlo.

Racconta a Fabio Tonacci di quello che i Fontana fecero nel 2005:

“Aprono un secondo conto, dove riversano i soldi che erano nel primo, e lo intestano alla Montmellon Valley, una società fantasma di Nassau. Tecnicamente si tratta di una international business company. Le banche svizzere ne hanno costituite a iosa nel 2005, per proteggere i capitali dei loro clienti dall’euro-ritenuta. Non è un caso che la Montmellon abbia sede legale presso la società di servizi della Ubs alle Bahamas”

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Cambiamo così la nostra scuola

domenica, Agosto 2nd, 2020

di Francesco Giavazzi

Nei progetti che l’Italia invierà a Bruxelles con la richiesta dei finanziamenti del Recovery Fund, vi sarà, mi auguro, un capitolo riguardante la scuola. Questo governo ha finora sottovalutato i problemi della scuola. Le ha lasciate chiuse per sei mesi, un periodo più lungo di qualsiasi altro Paese al mondo; ora pensa di aprirle il 15 settembre, per poi richiuderle dopo pochi giorni così da poter usare alcune aule come seggi elettorali. Invece, senza fermare la scuola, si potrebbero collocare i seggi nei Comuni o in qualche altro ufficio pubblico. Infine la ministra Azzolina si è applicata a lungo a studiare il colore dei nuovi banchi, con rotelline. Una così palese noncuranza e disprezzo per un aspetto fondamentale della vita civile lascia sconcertati.

La scuola, tutte le scuole, dalle primarie alle superiori, è essenziale per ridurre le diseguaglianze, soprattutto quelle che derivano da un diverso background familiare o culturale. È sempre stato così, ma oggi i modelli di crescita nel mondo tendono ad accentuare le diseguaglianze ed è quindi ancor più necessario cercare di ridurle. La nostra scuola in questo è gravemente carente. Spiegano le ragazze e i ragazzi di Tortuga in Ci pensiamo noi: 10 proposte per far spazio ai giovani che due sono i fallimenti della scuola che si riflettono sulla diseguaglianza. Primo gli abbandoni: nel 2018 il 14,5% di chi si era iscritto ha lasciato, senza concluderla, la scuola secondaria. Di questi giovani molti entrano in un limbo: non studiano, e non lavorano. In questa situazione si trovano oggi circa due milioni di ragazzi (dati Istat) che, abbandonata la scuola, scivolano ai margini del mercato del lavoro. Il nostro sistema di welfare, pensato per chi un lavoro lo possiede o lo ha perduto, non può nulla per aiutarli.

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Il sindaco di Lampedusa chiude l’hotspot: “Migranti resteranno sul molo”

domenica, Agosto 2nd, 2020

Luca Sablone

Mentre il governo resta del tutto immobile sul tema dell’immigrazione incontrollata, il sindaco di Lampedusa è passato ai fatti e ha annunciato la chiusura dell’hotspot di contrada Imbriacola: “Nell’hotspot ci sono mille persone, è stracolmo e ora è chiuso”.

Le raffiche di sbarchi hanno mandato in tilt la struttura che può ospitare massimo 95 persone: “Non si possono tenere mille persone dove possono esserne ospitate 95”. Totò Martello ha fatto sapere che i prossimi immigrati che arriveranno “dovranno stare sul molo Favaloro” e perciò ha ribadito quanto sia importante organizzare “l’immediato trasferimento dei migranti”.Migrante positivo a spasso per Palermo. E Lampedusa chiude l’hotspot

Non sono mancate polemiche nei confronti dell’esecutivo giallorosso: nel mirino è finito soprattutto il premier Giuseppe Conte, finito sotto accusa per non aver ancora dichiarato lo stato di emergenza. “Non capisco perchè non lo faccia, considerato che in due settimane abbiamo avuto 250 sbarchi”, ha tuonato il primo cittadino. Gli sbarchi proseguono con numeri sempre più alti: tra la notte scorsa e l’alba si sono registrati 7 sbarchi autonomi direttamente sulla terraferma ed è stato soccorso un barchino nelle acque antistanti all’isola. Intanto la Prefettura di Agrigento è al lavoro per pianificare nuovi trasferimenti dall’hotspot di Lampedusa.

“Lampedusa sta scoppiando”

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Strage di Bologna, ecco perché non si trova un Innominato

domenica, Agosto 2nd, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

Ricorre oggi il quarantesimo anniversario della bomba alla stazione di Bologna, la strage più grave – per numero di vittime – dell’Italia del dopoguerra. Come per tutte le stragi che hanno insanguinato il nostro Paese, anche per il massacro del 2 agosto 1980 non tutta la verità è stata raggiunta dalle infinite inchieste. Manca sempre il tassello più importante: il nome, i nomi di chi ha ideato. 
L’altro giorno l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, ha lanciato un appello alle coscienze: “Chi sa, parli”. Mi ha ricordato il titolo di un editoriale scritto da Carlo Maria Martini sul Corriere della Sera all’indomani della strage del rapido 904 (23 dicembre 1984): “Ascolta, Innominato”.

Ascolta Innominato, ovvero ascolta tu coscienza di peccatore. Che tu abbia una notte tormentata come l’ebbe il rapitore di Lucia, che tu capisca il male compiuto, che tu ti possa ravvedere, che tu possa rendere giustizia a chi da tanti anni la chiede. “Chiediamo ancora che chi sa qualcosa trovi i modi per comunicare tutto ciò che può aiutare la verità, perché anche se scappiamo dal giudizio degli uomini non scappiamo dalla nostra coscienza e soprattutto dal giudizio di Dio”, ha detto Zuppi. È la domanda che mi sono sempre posto, essendomi occupato di tante stragi italiane, da piazza Fontana in poi: possibile – con tanta gente coinvolta – che non ce ne sia uno che trovi, magari in punto di morte, la forza per dire “siamo stati noi”?

La risposta, la disillusione, me la diede anni fa un ex terrorista di destra. I mandanti di quelle stragi – mi disse – sono militari, o comunque uomini dello Stato che ragionano con la logica militare, secondo la quale alcuni morti (anche innocenti) sono il prezzo da pagare per un bene superiore. Se ad esempio voglio che l’Italia non prenda una certa piega politica, faccio il bene dell’Italia se una bomba mi serve a raggiungere questo scopo.

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Scatta l’ecobonus auto, ecco a chi tocca

domenica, Agosto 2nd, 2020

di CLAUDIA MARIN

Partenza a razzo per gli eco-incentivi per i veicoli (auto e moto) elettrici e ibridi e per quelli con motori tradizionali Euro 6: nel primo giorno di attivazione le prenotazioni sono state più di 10mila. Ma il sostegno alla domanda nel settore dell’automotive potrebbe essere ampliato e rafforzato nel decreto di agosto. “Vogliamo introdurre una misura forte”, ha avvisato il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, mentre la vice Alessia Morani ha specificato: “Potremmo estendere ai veicoli commerciali leggeri gli incentivi all’acquisto”.

Il governo, dunque, punta notevoli carte sul rilancio della domanda di auto e moto come fattore trainante per la ripresa del Pil. E l’operazione sembra incontrare il favore del mercato, a considerare i dati della prima giornata di operatività del bonus previsto per questo ambito. Due le aree di incentivo utilizzabili da ieri: da un lato è stato rafforzato l’incentivo per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni di CO2 da 0 a 60 gkm, prevedendo fino a un massimo di 10mila euro con il contributo anche dei venditori. E, dall’altro, è stata aggiunta anche la fascia di veicoli con emissioni di C02 61110 gkm, per i quali è possibile richiedere il contributo per un periodo limitato che va ‪dal 1 agosto al 31 dicembre 2020. In quest’ultimo caso, il contributo è di 3.500 euro con rottamazione di veicolo con più di 10 anni e di 1.750 senza rottamazione.

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In Sicilia il resto (560 milioni) è mancia

domenica, Agosto 2nd, 2020
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di   Aldo Grasso

Essere in ferie significa non avere niente da fare e avere tutto il giorno per farlo.

Alla Regione Siciliana «almeno l’80% dei lavoratori si gratta la pancia». Così pare, stando alle lamentele del presidente Nello Musumeci, irritato con buona parte dei suoi 13 mila dipendenti, «assolutamente improduttivi». Ma Felice Cavallaro ha raccolto per il Corriere uno sfogo ancora più grave: «Il servizio che io dirigo — ha confessato il dirigente dell’assessorato all’Energia, l’ingegnere Salvatore D’Urso — ha fondi comunitari da distribuire per 560 milioni. Che facciamo? Restiamo immobili su una montagna di denaro disponibile?». E così ha provato a richiamare in servizio i dipendenti in ferie.

L’immobilità deriverebbe dal fatto che dopo i «faticosi» mesi dello smart working molti impiegati hanno pensato bene di andare in ferie, a riposarsi. In ufficio non c’è nessuno (o quasi), impossibile sbrigare le pratiche, anche se di mezzo ci sono parecchi milioni che potrebbero far ripartire l’economia della regione, a «statuto speciale».

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