Archive for Agosto, 2020

Incroci pericolosi da Di Maio

martedì, Agosto 25th, 2020

È Roma la prima tappa di un tour tra le capitali europee del ministro degli Esteri cinese Wang Yi. Ad attenderlo a Villa Madama ci sarà Luigi Di Maio, ma in quelle ore davanti al Ministero degli Esteri ci sarà anche Nathan Law, uno dei leader del movimento per la democrazia di Hong Kong, uno dei sei ricercati all’estero per una presunta violazione della nuova legge di sicurezza nazionale imposta dalla Cina. 

Incroci pericolosi, mentre Pechino porta in Europa la propria proposta tecnologica sul 5G, duramente osteggiata negli Usa e nel Regno Unito. Vero è che proprio in queste ore il segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin, e il rappresentate al commercio Robert Lighthizer hanno avuto un colloquio telefonico con il vicepremier cinese Liu He, da cui è emerso che “tutte e due le parti vedono dei progressi e sono impegnate a prendere le misure necessarie per assicurare il successo di un accordo commerciale” fra Cina e Stati Uniti. “Le parti hanno discusso un significativo aumento degli acquisti di prodotti americani ma anche le azioni future necessarie per l’attuazione dell’accordo”.

Una distensione che continua a mancare quando si passa a discutere di Huawei, o di tecnologie per il 5G in generale, o ancora quando si parla delle app TikTok e WeChat. Per questo il Dragone cerca di rafforzare la propria influenza su un Vecchio Continente rimasto ancora in larga parte neutrale nella guerra di parole, sanzioni e dazi tra i due colossi mondiali. Il ministro Wang Yi è in EUropa per rilanciare dossier rallentati o bloccati dalla pandemia del Covid-19, per cui dopo Roma si sposterà in Olanda, Norvegia, Francia e Germania.

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Basta promesse

martedì, Agosto 25th, 2020
Basta

La foto del campanile di Amatrice, svettante nel nulla a macerie sgombrate, ha qualcosa di più spaventoso delle immagini di quattro anni fa, 24 agosto 2016, quando la luce dell’alba lo sorprese superstite fra i cumuli della distruzione. Soltanto cinque mesi più tardi, Luigi Di Maio elesse il campanile a emblema dei ritardi del governo – non ancora il suo – e le promesse del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, moneta patacca buona a prendere in giro le persone.

Non lo si scrive per segnalare un’eccezionalità del piccolo leader a cinque stelle: anzi, è uno sconsiderato costume delle opposizioni ancorarsi ai terremoti, purtroppo così frequenti e così devastanti, per dimostrare l’incompetenza e l’accidia dei nemici di maggioranza. Talvolta, per calare sul tavolo una briscola pesante, si insinuano o più volentieri si denunciano loschi affari sulla pelle del popolo, senza l’incomodo di allegare un indizio. Trascorso un anno dal collasso di Amatrice, Beppe Grillo impegnò quella palestra di psichedelie che è il suo blog (una volta qui era tutta Bibbiano) per giocarsela come al solito da Cavaliere Mascherato, in sella al destriero bianco contro le jene che speculano sulla disperazione della gente: “Sul business dei disastri ride solo il Pd” (anni fa Ivano Fossati cantava delle verità dette dal lato brutto a cui non si rimedia, ma in questi tempi senza verità – straripanti di invettive a caso, di parole senza significato e dunque senza conseguenze, né per chi le pronuncia né per chi le riceve – si rimedia a tutto).

Se la moneta patacca è dei governi, i veri patacones sono sempre delle opposizioni. Ed è denaro di cartapesta che gli torna sempre in tasca. La commemorazione di stamattina, sul campo sportivo di Amatrice, è stata disertata dai parenti delle vittime e la diserzione resa manifesta dalle sedie vuote (è la seconda volta in poche settimane: la prima a Genova per l’inaugurazione del ponte sul Polcevera). Poi una donna sfiancata – perduta prima la casa, quindi il marito suicida – è andata faccia a faccia con Giuseppe Conte a dirgli ora basta, ora basta promesse. 

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Le università riaprono a metà: boom di stanze disponibili, frena il caro-affitti

martedì, Agosto 25th, 2020

MILANO – Le incertezze sulla ripresa scolastica e, in particolare, i piani contingentati di riapertura delle Università stravolgono il mercato delle stanze in affitto. Una tendenza messa in evidenza dai dati raccolti dal portale Immobiliare.it, secondo il quale “dopo anni in cui accaparrarsi una stanza era diventata per molti studenti e lavoratori ardua impresa, il 2020 registra un’impennata nell’offerta, con picchi che arrivano al +290%”.

Come ricostruito da Repubblica, gli Atenei stanno programmando una ripartenza ‘a metà’ con aule a numero chiuso e riempimento previsto al 50%. In ogni caso si adottano situazioni differenti: se a Bergamo si prevedono le lezioni in presenza solo con meno di 50 studenti, a Roma Tre è prevista l’accoglienza fisica delle matricole mentre per tutti gli altri si andrà avanti con la didattica online. “Il Covid-19 ha avuto come effetto collaterale quello di svuotare, da Nord a Sud, le stanze generalmente affittate agli studenti e ai lavoratori fuori sede. A livello Italia la disponibilità di camere rispetto al 2019 è infatti più che raddoppiata (+149%)”, dicono dal portale immobiliare.

Ecco i dati raccolti sul web. Milano è la città record per quanto riguarda la disponibilità di stanze: +290% su base annuale, seguita da Bologna (+270%). Offerta quasi triplicata a Padova (+180%) e Firenze (+175%) e raddoppiata a Torino (108%), Roma (+130%) e Napoli (+100%).

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Bomba d’acqua a Cortina, le strade trasformate in torrenti

martedì, Agosto 25th, 2020

BELLUNO – Una bomba d’acqua si è abbattuta stasera su Cortina D’Ampezzo, provocando allagamenti diffusi e trasformando molte strade in torrenti. Alcuni rii minori della cittadina sono esondati e si contano molti scantinati invasi dalla pioggia.

Maltempo: violento nubifragio su Verona, Vicenza e Padova

Gran lavoro per i vigili del fuoco, che hanno cercato di far defluire con canali improvvisati nel terreno l’enorme flusso d’acqua scaricatosi a valle verso il centro di Cortina dalle zone più alte. Semi sommerso il sentiero della vecchia ferrovia. Una cinquantina finora gli interventi dei pompieri.

REP.IT

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Navalnyj è stato avvelenato, la conferma dall’ospedale di Berlino. L’Ue: “Mosca avvii indagine trasparente”

martedì, Agosto 25th, 2020

dalla nostra corrispondente TONIA MASTROBUONI

BERLINO – Alexej Navalnyj è stato avvelenato. La Charitè, l’ospedale dove l’oppositore anti-Putin è ricoverato da venerdì, ha diffuso un comunicato dopo “approfondite analisi” e ha concluso che c’è stata un'”intossicazione” attraverso una sostanza “appartenente al gruppo degli inibitori da colinesterasi”. Il più famoso dei quali, ha ricordato uno stretto collaboratore di Navalnyj, Leonid Volkov, è il Novachok, agente nervino di produzione russa. 

Russia, atterrato a Berlino l’aereo con a bordo Navalnyj: verrà curato in Germania


Dura la reazione del governo tedesco: il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert ha fatto sapere in un tweet che, “alla luce del ruolo rilevante che Navalny ricopre nell’opposizione politica in Russia”, la cancelliera e il ministro degli Esteri, Heiko Maas, chiedono che le autorità russe “chiariscano questi fatti approfonditamente e in piena trasparenza”. I responsabili, continua il comunicato congiunto, “devono essere indagati e devono essere ritenuti pienamente responsabili” dell’avvelenamento. 

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Taglio dei parlamentari, i partiti divisi nella trappola del referendum

martedì, Agosto 25th, 2020

di RAFFAELE MARMO

Il taglio del numero dei parlamentari è ormai rimasto figlio unico e anche un po’ derelitto e orfano del grillismo anti-casta dei tempi d’oro, provvidenzialmente finiti, del «vaffa!». E, anzi, anche nel Movimento appare sempre più come la bandiera ingiallita di Luigi Di Maio e pochi altri. Eppure, il referendum di settembre rischia di trasformarsi ugualmente in una trappola micidiale per gli altri partiti e gli altri leader, da Nicola Zingaretti e Matteo Salvini. Tant’è che entrambi, se non vogliono rimanere con le mani nella morsa e se non hanno il coraggio di sostenere il No al taglio, farebbero bene quantomeno a lasciare elettori e simpatizzanti liberi di votare come meglio credono, senza indicazioni di partito, come si diceva una volta. 

Diciamo le cose come stanno: la maldestra sforbiciata grillina alla composizione delle Camere non ha niente a che vedere con una riforma che sia minimamente degna di questo titolo. È un colpo di scure fatto calare a casaccio, più che sul numero dei parlamentari, sulla rappresentanza in quanto tale e, dunque, sulla stessa democrazia rappresentativa nel suo rapporto con territori e comunità. Solo che, purtroppo, per mere e superficiali ragioni di alleanza contingente di governo e senza alcun ragionamento sul merito e sugli effetti dell’intervento, oltre che sul prezzo dell’operazione, prima il capo della Lega e poi il segretario del Pd hanno accettato di pagare pegno al diktat grillino, approvando il taglio in Parlamento. Magari con la recondita riserva che non sarebbe mai scattato.

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Coronavirus, lo studio: “Molti asintomatici grazie a vecchi anticorpi”

martedì, Agosto 25th, 2020

di LORELLA BOLELLI

Perché non tutti coloro che risultano esposti al Sars-CoV-2 sviluppano la malattia? Che cosa li protegge dall’infezione acuta? Una ricerca condotta a San Diego in California su vecchi campioni di sangue di donatori hanno evidenziato che nel 40-60% di quelle provette erano presenti cellule T che riconoscevano il virus, nonostante la sua circolazione non fosse ancora avvenuta. Sulle potenzialità della memoria d’immunità cellulare si sta concentrando anche uno studio italiano condotto dall’Istituto Humanitas di Milano, il Covid Care Program, che ha testato, nei mesi della pandemia, quattromila dipendenti dei sette ospedali del gruppo per capire quanto si fosse espanso oltre il numero effettivo di malati. E ora si appresta a verificare, in chi ha mostrato la presenza di anticorpi tali da preservarlo, quanto durerà questa salvaguardia e, in caso di una seconda ondata, quale sarà il livello neutralizzante, quello cioé in grado di rendere innocuo ogni attacco del contagio.

Maria Rescigno, principal investigator del Laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota Humanitas e docente dell’Humanitas University, sta coordinando l’indagine che ha finora stabilito che in media il 15% del campione è risultato positivo agli IgG, cioé agli anticorpi che testimoniano il contatto con il virus (ma con punte del 43% a Bergamo) e tra costoro il 10% è stato totalmente asintomatico mentre il 20% ha manifestato uno o due sintomi non immediatamente riferibili al Covid (raffreddore o mal di gola).

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Il fascino indiscreto (e il prestigio) dei despoti

martedì, Agosto 25th, 2020
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di   Angelo Panebianco |

Nel suo discorso alla convenzione democratica Joe Biden ha detto che se verrà eletto non ci saranno più coccole ai dittatori né si permetterà loro di interferire nelle campagne elettorali americane. Nella promessa di Biden, gli Stati Uniti torneranno a distinguere nettamente fra democrazie e dittature. Dopo il ciclone Trump e gli sconvolgimenti che egli ha provocato nella politica estera americana, un’eventuale Amministrazione Biden significherebbe per molti versi, e pur tenuto conto delle mutate circostanze, un ritorno all’antico. Quali che possano essere le concessioni di Biden alla sinistra del Partito democratico in certe scelte di politica interna, in materia fiscale e di welfare,la sua politica estera promette il recupero dei legami(quasi spezzati da Trump)con gli antichi alleati europei e asiatici e il contrasto agli appetiti neo-imperiali di Russia e Cina, potenze che in questi anni hanno ottenuto,nei vari scacchieri, molti vantaggi.

Se Biden verrà eletto sarà interessante osservare le ricadute sugli atteggiamenti di certi settori dell’opinione pubblica europea: subiranno ancora quei settori,come è accaduto negli ultimi anni, il fascino delle potenze autoritarie? La perdita di prestigio degli Stati Uniti nel mondo,e anche in Europa,in coincidenza con la percezione di una sua diminuita potenza, comincia ad essere segnalata dalle rilevazioni demoscopiche fin dal 2012/2013.

Inoltre, soprattutto negli ultimi anni, risulta assai accresciuto in vari Paesi europei il prestigio delle potenze autoritarie. Hanno concorso a questo risultato il nazionalismo di Trump, i successi economici cinesi e anche la comprovata capacità della Russia di sfruttare le opportunità offerte dalla società aperta occidentale per manipolarne le opinioni.

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Conte avverte i ministri: la scuola è responsabilità di tutti, non soltanto di Azzolina

martedì, Agosto 25th, 2020

di Alessandro Trocino

Conte avverte i ministri: la scuola è responsabilità di tutti, non soltanto di Azzolina

Una riunione d’urgenza, non tanto perché si dovessero prendere decisioni immediate, ma perché crescono le preoccupazioni a tre settimane dalla riapertura delle aule scolastiche. E soprattutto perché aumenta il pressing del centrodestra, dal leghista Matteo Salvini alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Attenzione — avverte un ministro — se facciamo un passo falso, la destra è pronta ad attaccarci». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non è tranquillo e ha voluto che fosse chiaro a tutti che la responsabilità della scuola non è solo del ministro Lucia Azzolina. E così ha convocato il titolare della Sanità Roberto Speranza, dei Trasporti Paola De Micheli, degli Affari Regionali Francesco Boccia, oltre ad Angelo Borrelli, capo della Protezione civile e il commissario per la scuola Domenico Arcuri. A tutti ha chiesto conto nel dettaglio della situazione e ha assegnato a ciascuno una quota parte di oneri, se le cose dovessero andare male: «La responsabilità è di tutti». Ma tra le preoccupazioni c’è anche quella del rialzo dei contagi e così, a seguire, si è tenuta una riunione tra Conte e i capi delegazioni dei partiti di governo, per via telematica. Riunione chiesta da Dario Franceschini, capo del gruppo dem, il quale teme un ulteriore estendersi della tendenza che si è vista in queste settimane, e cioè l’eccessiva litigiosità tra Regioni, che porta a norme e divieti a macchia di leopardo, con il rischio di confusione e di conflitti.

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Coronavirus, Galli: «Pochi casi da ricovero, nulla di paragonabile rispetto alla prima ondata»

martedì, Agosto 25th, 2020

di Adriana Bazzi

Coronavirus, Galli: «Pochi casi da ricovero, nulla di paragonabile rispetto alla prima ondata»

Il suo è un osservatorio privilegiato. Massimo Galli, da infettivologo e clinico, è sempre stato in prima linea nella cura dei pazienti con Covid-19, fin dall’inizio della pandemia, all’Ospedale Sacco di Milano. Come ricercatore ha sott’occhio la letteratura scientifica dove continua a pubblicare ricerche di peso, sue e del suo gruppo, su questo nuovo coronavirus. E, nella veste di «grande comunicatore», riesce a far passare, attraverso i media, messaggi di prevenzione alla popolazione.

Professore cosa vede oggi nel suo reparto? (Galli dirige il Dipartimento di malattie infettive ed è professore all’Università di Milano).
«Rispetto alla prima grande ondata non c’è nulla di paragonabile: c’è un modesto stillicidio di casi da ricovero, ma non situazioni gravi in persone fragili, come nei mesi passati».

Quindi, i mille e più casi al giorno di contagi, segnalati soprattutto fra chi rientra dalle ferie, non arrivano in ospedale.
«No. I nuovi contagi riguardano soprattutto i giovani (ed è ovvio visto che i tamponi si fanno soprattutto a loro!) che raramente vanno incontro a una malattia grave. Anzi, spesso sono asintomatici. Il problema è che diventano un serbatoio di infezione e possono spargere il virus alla vecchia zia, per dire. Ma non vanno demonizzati. Alla fine la riapertura delle discoteche ha significato per loro, confinati per mesi dal lockdown, una sorta di liberi tutti. Adesso bisogna correre ai ripari, magari con quarantene fatte con intelligenza, non con piglio burocratico».

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