Archive for Agosto 22nd, 2020

L’errore di accodarsi ai populisti

sabato, Agosto 22nd, 2020

di BRUNO VESPA

Riepiloghiamo. Il 14 settembre riapriranno le scuole. Il 20 e il 21 settembre si svolgeranno elezioni in sette regioni, 1184 comuni e il referendum per la conferma della riduzione dei parlamentari da 945 a 600. Queste date non sono in discussione anche se i contagi (come purtroppo è accaduto anche ieri) dovessero aumentare. Siamo comunque a un quinto della Francia, un quarto della Spagna, un terzo della Germania. In nessun paese le scuole sono rimaste chiuse per sei mesi e mezzo. Si mascherino tutti, se necessario, ma le scuole debbono riaprire. Massima prudenza, ma non possiamo mandare il Paese allo sfascio.

Nelle sette regioni, è molto probabile che il centrodestra si riprenda la Valle d’Aosta dopo una parentesi autonomista e mantenga, oltre al Veneto, anche la Liguria, nonostante l’alleanza Pd-5 Stelle. Se stamattina alla presentazione delle liste non ci saranno sorprese, potrebbe conquistare Marche e Puglia, mentre la Campania è blindata per il Pd e la Toscana quasi. Se lo scontro nelle sei regioni ‘ordinarie’ finisse 3-3 (con il Pd che perde le Marche e mantiene la Puglia) Zingaretti brinderebbe in segreto. Se finisse 4-2 per il centrodestra, sarebbero guai. Ma ci sarà tempo per riparlarne.

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Covid, gli insegnanti hanno paura: troppi rischi. “In aula così non ci torniamo”

sabato, Agosto 22nd, 2020

di VERONICA PASSERI

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, se la prende con i sindacati (“Sabotano la ripartenza”), ma in realtà non manca tra gli insegnanti un diffuso senso di paura per i rischi di contagio connessi alle lezioni in presenza. Di questo sentiment i social, se non le dichiarazioni ufficiali, sono pieni. Basta avere accesso a uno dei gruppi Facebook che riuniscono docenti e scorrere i post, quasi tutti con nome e cognome, scritti da insegnanti di tutta Italia – da Palermo a Milano, da Brescia a Taranto, da Bologna a Napoli e Firenze – in cui questi timori diventano palpabili.

La domanda viene posta in modo diretto in un post: “Siete pro o contro l’apertura a settembre dell’anno scolastico?”. I commenti sono, in poche ore, quasi 650. E la maggioranza è per il no. Il refrain è “così, contro”, perché, spiega Marta, “non dobbiamo rimetterci né noi né i nostri alunni” e perché, attacca Valeria, “non hanno fatto nulla per il rientro in sicurezza”. “Riaprire la scuola? No! – osserva in un altro gruppo Fb Beatrice – Troppe cose che non possono essere realizzate, troppa confusione”. E dunque che fare? Secondo Roberta “si dovrebbe riaprire dopo le votazioni”, quindi dopo il 20-21 settembre. C’è anche chi è a favore come Alessia che dice “sì, ma con classi dimezzate”. O come Valentina: “Pro o contro? Pro pro pro, la scuola deve andare avanti”.

C’è poi un capitolo specifico sulle misure di prevenzione. “La sicurezza del metro di distanza è molto discutibile – osserva Chiara –, io prenderei lo schermo di plexiglas come i farmacisti e i tabaccai, perché noi no?”. C’è chi risponde che “la scuola non è solo dove si interroga, è il luogo dove si impara a stare a contatto: nascosta dietro al plexiglas come lo fai?”. Ma per tanti la soluzione è una: “Distanza e finestre aperte anche a gennaio”.

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Navalny è arrivato a Berlino

sabato, Agosto 22nd, 2020

Berlino, 22 agosto 2020 – Alexey Navalny è a Berlino. L’oppositore del presidente russo Vladimir Putin è atterrato all’aeroporto di Tegel alle 8.47 locali (anche se in origine lo scalo di arrivo doveva essere Schoenefeld). Dopo lunghe trattative con l’ospedale di Omsk, in Siberia, dove è rimasto ricoverato due giorni in seguito a un sospetto avvelenamento, il dissedente russo (attualmente in coma) è stato infine caricato su un aereo Medevac diretto all’ospedale è stato infine caricato su un aereo Medevac diretto all’ospedale Charité nella capitale tedesca.

I medici giunti dalla Germania hanno anche potuto visitare Navalny, dopo che ieri era arrivato l’ok delle autorità sanitarie russe al suo trasferimento. 

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Roberto Speranza sul Covid: “Fatto un pezzo di strada fondamentale, ma guai a pensare che la partita sia vinta”

sabato, Agosto 22nd, 2020

“Abbiamo fatto un pezzo di strada fondamentale, ma guai a pensare che la partita sia vinta”. Invita alla cautela e all’attenzione il ministro della Aalute, Roberto Speranza, intervenendo oggi all’incontro dal titolo “Sanità pubblica: una integrazione possibile tra statale e privata?”, che si è svolto nell’ambito del 41esimo meeting di Rimini.

“Sono stati mesi oggettivamente molto difficili – ha proseguito Speranza perlando del momento più duro della lotta alla pandemia di Coronavirus – ora siamo fuori dalla tempesta ma non ancora in un porto sicuro, non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia. C’è bisogno di un grande livello di attenzione”.

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REFERENDUM, PERCHÉ NO/-29. Riforma su taglio parlamentari basata su due fake news

sabato, Agosto 22nd, 2020

Già definirla “riforma” è una forzatura. Da che mondo è mondo, le riforme costituzionali vengono giustificate con una maggiore efficienza ed efficacia del sistema e/o delle Istituzioni. Non è questo il caso. Nel dibattito che alla Camera precedette l’approvazione in quarta lettura del taglio della rappresentanza parlamentare, né i grillini, che per interesse di parte l’avevano voluta, né i deputati degli altri partiti, che per timore dell’impopolarità l’avevano avallata, hanno osato difendere nel merito questa masochistica amputazione democratica. Nessuno si è spinto fino a sostenere che il Parlamento avrebbe funzionato meglio e sarebbe stato meglio rappresentato, anche perché tutti sapevano e sanno che è vero il contrario.

La maggior parte degli interventi ha battuto su due concetti: abbiamo un Parlamento elefantiaco e dobbiamo ridurlo alla media europea; col taglio risparmieremmo un sacco di soldi. Due fake news. Attualmente, l’Italia ha la stessa percentuale di parlamentari rispetto alla popolazione del Regno Unito, percentuale simile a quelle di Francia e Germania. Altri Paesi, come Austria e Danimarca, hanno molti più parlamentari di noi.

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La Germania già richiude oltre 100 scuole

sabato, Agosto 22nd, 2020

L’anno scolastico in Germania è ricominciato tre settimane fa, anche se il ritorno in classe degli studenti è stato deciso solo da 9 Lander su 16. In questo breve lasso di tempo sono già oltre 100 gli istituti che sono stati chiusi completamente o parzialmente.

A scriverlo è il Corriere della Sera, che spiega che le chiusure sono state necessarie in particolare in Nord Reno Vestfalia, la regione con più contagi, a Berlino (41 istituti in quarantena su 825), ad Amburgo e Francoforte. Le scuole hanno l’obbligo di avvertire le autorità sanitarie quando riscontrano casi e sono poi queste a decidere, di volta in volta, quale misure applicare. Possono decidere di tenere in quarantena anche soltanto alcune classi. Tutti gli alunni e il personale delle scuole tedesche hanno normalmente l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza di un metro e mezzo e di portare le mascherine all’interno degli istituti, ma non durante le lezioni (in Nord Reno Vestfalia obbligatorio anche durante le lezioni).

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“Viviana non si è uccisa e non ha ammazzato Gioele”. Parla il cugino e legale della famiglia

sabato, Agosto 22nd, 2020

“Viviana non si è uccisa e non ha ucciso il piccolo Gioele”. Ne è convinto Claudio Mondello, il legale e anche cugino del padre di Gioele, il bambino ritrovato senza vita nei boschi di Caronia, anche se manca ancora l’ufficialità che si tratti del bambino scomparso lo scorso 3 agosto. Ma ieri sera il padre del piccolo, Daniele Mondello, ha riconosciuto le scarpette blu del bimbo.

Il cugino, sulle pagine Facebook, fornisce una sua idea. “Faccio mia la ricostruzione di chi ha restituito Gioele alla propria famiglia: Giuseppe Di Bello, ex brigadiere dei Carabinieri – scrive – È probabile che il bambino abbia vagato tra i boschi fino al momento in cui è incorso in un incontro funesto, forse un suino nero dei Nebrodi; in zona ve ne sono molteplici sia da allevamento che allo stato brado”.

Poi scrive sul social: “Mi coinvolse un senso di protezione”. A queste parole Viviana affida il bisogno di condividere la propria vulnerabilità: l’immenso amore per il suo cucciolo – il piccolo Gioele – e la necessità (in primo luogo) di proteggerlo da ogni possibile insidia. È con questo spirito che intraprende un viaggio il quale, se avesse goduto di maggiore fortuna, si sarebbe compiuto nel breve volgere di una mattinata di Agosto. Nessuno ne avrebbe saputo nulla”.

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Pd, Zingaretti boccia la proposta di Bettini: no a un polo dei moderati guidato da Renzi

sabato, Agosto 22nd, 2020

Stavolta, in casa dem, incassa solo no Goffredo Bettini. Anche dal segretario.L’ex parlamentare – membro della direzione nazionale del Pd, uno dei principali consiglieri di Zingaretti – dice che allo schieramento democratico serve “un’alleanza a tre gambe, con Pd, M5s e area moderata e liberale”. E indica Matteo Renzi come punto di riferimento proprio per quest’ultima area: “Renzi ha talento per progettare questo nuovo spazio. Sarebbe una svolta rispetto al suo ruolo di picconatore minoritario. Ritornerebbe ad essere una grande personalità della democrazia italiana. Quest’area conta nell’opinione pubblica il 10 per cento ma è attualmente spezzettata”. Una riflessione affidata, da Bettini – uno dei teorici dell’alleanza con i 5Stelle anche nei territori – a un articolo sul Foglio. 

Tra i primi a dire no Andrea Marcucci, presidente dei senatori Pd un tempo molto vicino a Renzi: “Bettini guarda al passato e vuole rimettere in pista i Ds”, dice. “Il Pd nato al Lingotto è un’altra cosa e resterà il riferimento principale dei riformisti e dei moderati”. Altolà anche da un ex segretario dem, Maurizio Martina: “Non sono affatto convinto che il nostro futuro si giochi nella riproposizione del centrosinistra col trattino. Faremmo un gigantesco regalo ad altri. Dov’è finita la nostra ambizione innovatrice?”.

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Sardegna, in Costa Smeralda il sindaco spegne la musica. E al Billionaire ci sono sei positivi

sabato, Agosto 22nd, 2020

di MONIA MELIS

CAGLIARI – Passata mezzanotte a Porto Cervo si spegne la musica, pure nei locali più esclusivi. Prima si può suonare, ma a volume moderato. E così i divieti di fine estate portano polemiche social, con rinforzi politici. Succede in Gallura, ad Arzachena – comune di riferimento della Costa Smeralda – dove un’ordinanza del sindaco, Roberto Ragnedda impone le restrizioni alle serate.

Le ragioni della misura smorza-movida sono i recenti casi di Covid 19, tra i ragazzi romani passati nella costa gallurese (alcuni di rientro da Ibiza). Ma non solo: sono 13 gli ultimi accertati. E così l’imprenditore Flavio Briatore, patron del noto Billionaire chiude in anticipo e attacca duramente l’amministrazione: “Impossibile lavorare e offrire il servizio richiesto dai nostri clienti”. Poi le scuse a pubblico, lavoratori e artisti. Tutto spento dopo nemmeno un mese tondo dall’apertura. Ma ora spunta una grana più grossa attorno al ristorante-discoteca: ci sono anche alcuni ospiti tra i sei casi risultati positivi, oltre a membri dello staff, mentre oltre cento sono già in isolamento. In attesa di sapere l’esito di altri 57 tamponi in corso.

Nel frattempo il sindaco non si era lasciato intimidire e aveva risposto a stretto giro, con lo stesso mezzo: un video postato su Facebook. In primo piano, seduto alla scrivania difende la scelta, definendola di buonsenso. E tra una battuta e l’altra attacca a sua volta Briatore. “Pensavo fosse una parodia di Crozza – dice – invece poi ho visto che era l’originale”.

Dice di aver incontrato gli altri operatori coinvolti, ma non lui: “Anche se avrei preferito andare a Monte Carlo e incontrarlo lì”. Ribadisce di essere dalla parte degli imprenditori: “Il 23 agosto forse finisce il business non la stagione: noi lo invitiamo ad innalzare il livello dell’offerta, magari aprendo ad aprile e chiudendo ad ottobre. Questa è la sfida che posso proporre per il prossimo anno”.

Un passaggio pure sugli attacchi personali: “Mi spiace se Briatore dice che non ho mai lavorato: s’immagini che sono venuto anche a scaricare le bibite del suo locale, vent’anni fa, e mi rendevo conto anche di come venivamo trattati dai suoi direttori, però è acqua passata”. E la chiusura: “Questa ordinanza in realtà va a tutelare la salute di tutti ma soprattutto dei più anziani, come lei, che è giusto che si proteggano”.

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Lo strapotere esercitato dai sindacati della scuola

sabato, Agosto 22nd, 2020

di   Ernesto Galli della Loggia

Non molti italiani sanno che al piano terreno del ministero dell’Istruzione, in viale Trastevere, non ci sono uffici e impiegati come in tutti gli altri piani. No, nelle stanze di quel piano si trovano — non si riesce a capire bene autorizzati quando e da chi — acquartierati i numerosi sindacati della scuola che li occupano con tanto di targhe, manifesti vari e quant’altro. Insomma un pezzo di edificio pubblico — pubblico come pochi — è stato di fatto dato in concessione ad alcune associazioni private (che tali sono i sindacati) perché lo usino a loro discrezione.

La presenza fisica concreta dei sindacati nel cuore dell’amministrazione della scuola è il simbolo dello strapotere che essi esercitano da decenni nel campo dell’istruzione, strapotere che ha dato vita a un vero e proprio virtuale regime di cogestione e costituisce una delle principali cause del declino di questo settore strategico della nostra vita nazionale. Tanto più merita perciò di essere segnalata positivamente la decisa presa di posizione della ministra Lucia Azzolina che in un’intervista di ieri a Concita De Gregorio su Repubblica ha coraggiosamente denunciato la «resistenza strenua al rinnovamento» dei sindacati stessi e i loro «atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di molti ma di alcuni».

Parole che valgono in generale ma che con ogni evidenza traggono spunto da quanto sta accadendo in queste settimane riguardo l’annunciato ritorno a scuola di settembre . A questo proposito la questione della sicurezza (anche quella legale dei dirigenti scolastici) è fuor di dubbio una questione cruciale. Che si presta però fin troppo bene ad essere oggetto di agitazione a base di facili denunce di ritardi e contraddizioni, di demagogiche richieste ultimative : così come per l’appunto stanno incessantemente facendo da tempo i sindacati della scuola. I quali si guardano bene tuttavia — come del resto i partiti di opposizione che su questo terreno non sono loro da meno — di indicare che cosa farebbero loro al posto della titolare del Ministero, quali efficaci meccanismi securitari a cui nessuno ha mai pensato essi adotterebbero.

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