Archive for Agosto 25th, 2020

Il fascino indiscreto (e il prestigio) dei despoti

martedì, Agosto 25th, 2020
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di   Angelo Panebianco |

Nel suo discorso alla convenzione democratica Joe Biden ha detto che se verrà eletto non ci saranno più coccole ai dittatori né si permetterà loro di interferire nelle campagne elettorali americane. Nella promessa di Biden, gli Stati Uniti torneranno a distinguere nettamente fra democrazie e dittature. Dopo il ciclone Trump e gli sconvolgimenti che egli ha provocato nella politica estera americana, un’eventuale Amministrazione Biden significherebbe per molti versi, e pur tenuto conto delle mutate circostanze, un ritorno all’antico. Quali che possano essere le concessioni di Biden alla sinistra del Partito democratico in certe scelte di politica interna, in materia fiscale e di welfare,la sua politica estera promette il recupero dei legami(quasi spezzati da Trump)con gli antichi alleati europei e asiatici e il contrasto agli appetiti neo-imperiali di Russia e Cina, potenze che in questi anni hanno ottenuto,nei vari scacchieri, molti vantaggi.

Se Biden verrà eletto sarà interessante osservare le ricadute sugli atteggiamenti di certi settori dell’opinione pubblica europea: subiranno ancora quei settori,come è accaduto negli ultimi anni, il fascino delle potenze autoritarie? La perdita di prestigio degli Stati Uniti nel mondo,e anche in Europa,in coincidenza con la percezione di una sua diminuita potenza, comincia ad essere segnalata dalle rilevazioni demoscopiche fin dal 2012/2013.

Inoltre, soprattutto negli ultimi anni, risulta assai accresciuto in vari Paesi europei il prestigio delle potenze autoritarie. Hanno concorso a questo risultato il nazionalismo di Trump, i successi economici cinesi e anche la comprovata capacità della Russia di sfruttare le opportunità offerte dalla società aperta occidentale per manipolarne le opinioni.

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Conte avverte i ministri: la scuola è responsabilità di tutti, non soltanto di Azzolina

martedì, Agosto 25th, 2020

di Alessandro Trocino

Conte avverte i ministri: la scuola è responsabilità di tutti, non soltanto di Azzolina

Una riunione d’urgenza, non tanto perché si dovessero prendere decisioni immediate, ma perché crescono le preoccupazioni a tre settimane dalla riapertura delle aule scolastiche. E soprattutto perché aumenta il pressing del centrodestra, dal leghista Matteo Salvini alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Attenzione — avverte un ministro — se facciamo un passo falso, la destra è pronta ad attaccarci». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non è tranquillo e ha voluto che fosse chiaro a tutti che la responsabilità della scuola non è solo del ministro Lucia Azzolina. E così ha convocato il titolare della Sanità Roberto Speranza, dei Trasporti Paola De Micheli, degli Affari Regionali Francesco Boccia, oltre ad Angelo Borrelli, capo della Protezione civile e il commissario per la scuola Domenico Arcuri. A tutti ha chiesto conto nel dettaglio della situazione e ha assegnato a ciascuno una quota parte di oneri, se le cose dovessero andare male: «La responsabilità è di tutti». Ma tra le preoccupazioni c’è anche quella del rialzo dei contagi e così, a seguire, si è tenuta una riunione tra Conte e i capi delegazioni dei partiti di governo, per via telematica. Riunione chiesta da Dario Franceschini, capo del gruppo dem, il quale teme un ulteriore estendersi della tendenza che si è vista in queste settimane, e cioè l’eccessiva litigiosità tra Regioni, che porta a norme e divieti a macchia di leopardo, con il rischio di confusione e di conflitti.

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Coronavirus, Galli: «Pochi casi da ricovero, nulla di paragonabile rispetto alla prima ondata»

martedì, Agosto 25th, 2020

di Adriana Bazzi

Coronavirus, Galli: «Pochi casi da ricovero, nulla di paragonabile rispetto alla prima ondata»

Il suo è un osservatorio privilegiato. Massimo Galli, da infettivologo e clinico, è sempre stato in prima linea nella cura dei pazienti con Covid-19, fin dall’inizio della pandemia, all’Ospedale Sacco di Milano. Come ricercatore ha sott’occhio la letteratura scientifica dove continua a pubblicare ricerche di peso, sue e del suo gruppo, su questo nuovo coronavirus. E, nella veste di «grande comunicatore», riesce a far passare, attraverso i media, messaggi di prevenzione alla popolazione.

Professore cosa vede oggi nel suo reparto? (Galli dirige il Dipartimento di malattie infettive ed è professore all’Università di Milano).
«Rispetto alla prima grande ondata non c’è nulla di paragonabile: c’è un modesto stillicidio di casi da ricovero, ma non situazioni gravi in persone fragili, come nei mesi passati».

Quindi, i mille e più casi al giorno di contagi, segnalati soprattutto fra chi rientra dalle ferie, non arrivano in ospedale.
«No. I nuovi contagi riguardano soprattutto i giovani (ed è ovvio visto che i tamponi si fanno soprattutto a loro!) che raramente vanno incontro a una malattia grave. Anzi, spesso sono asintomatici. Il problema è che diventano un serbatoio di infezione e possono spargere il virus alla vecchia zia, per dire. Ma non vanno demonizzati. Alla fine la riapertura delle discoteche ha significato per loro, confinati per mesi dal lockdown, una sorta di liberi tutti. Adesso bisogna correre ai ripari, magari con quarantene fatte con intelligenza, non con piglio burocratico».

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