Archive for Settembre 11th, 2020

Il termometro del Paese

venerdì, Settembre 11th, 2020

di   Massimo Gramellini

Ultime notizie dalla scuola più pazza del mondo. Il Piemonte è la prima regione a non fidarsi dei genitori e a pretendere che scrivano sul diario la temperatura corporea del pargolo. Altre ne seguiranno, vedrete. Avere scaricato la prevenzione sulle famiglie è stata una trovata bizzarra. Bastava comprare dei termoscanner invece che dei banchi a rotelle, così da poter misurare la febbre là dove serve farlo: all’ingresso della scuola, anziché all’uscita di casa. Ma chi ha scritto le norme avrà idea di come avvenga il risveglio delle famiglie italiane? Non ci troviamo nella cascina del Mulino Bianco, ma in un luogo caotico, popolato da gente assonnata e perennemente in ritardo che si ingorga intorno alla caffettiera ed entra ed esce dal bagno, litigando sulle precedenze. In questo clima che ricorda i gironi più cruenti dell’Inferno, tutti dovrebbero ritagliarsi cinque minuti di serenità per infilare termometri sotto le ascelle altrui? Cara grazia se lo farà chi vedrà suo figlio trascinarsi con gli occhi lucidi e un principio di bronchite. Gli altri se ne infischieranno, pronti a giurare, in caso di contagio, che a casa il pupo stava una meraviglia e di sicuro si è infettato in classe.

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Coronavirus, Israele verso un nuovo lockdown di due settimane: sarebbe il primo Paese a richiudere

venerdì, Settembre 11th, 2020

Come previsto, il comitato ministeriale di Israele per il coronavirus ha proposto nella notte un nuovo lockdown del Paese a fronte del picco dei contagi delle ultime settimane. Nella fase iniziale il previsto lockdown durerà due settimane e riguarderà la festa di Rosh ha-Shanà (il Capodanno ebraico) e il digiuno di Kippur. La decisione sarà convalidata dal governo domenica: se approvata, sarebbe il primo Paese al mondo a riproporre il lockdown.

L’inizio del lockdown sarà stabilito dal governo, ma secondo i media israeliani è prevedibile che avverrà dopo mercoledì, cioè al ritorno del premier Benyamin Netanyahu da Washington, dove il 15 settembre saranno firmati gli accordi di pace fra Israele ed Emirati arabi uniti.

Una volta che il lockdown sarà entrato in vigore, gli israeliani non potranno allontanarsi dalle proprie abitazioni per oltre 500 metri. Il sistema educativo sarà chiuso e cosi’ lo saranno anche tutti gli esercizi privati non indispensabili. Preghiere potranno essere tenute solo all’aperto o in spazi ritenuti idonei dalle autorità sanitarie.

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Incendi in Oregon, 500mila evacuati: Trump vara lo stato di emergenza

venerdì, Settembre 11th, 2020

Non si fermano gli incendi che stanno devastando il nord-ovest dell’Oregon, dove sono state evacuate 500mila persone. Il presidente Trump ha firmato la dichiarazione di emergenza. Le fiamme sono arrivate molto vicino alla città di Molalla, a circa 50 chilometri da Portland, innescando un ordine di evacuazione obbligatorio per la locale comunità.

Incendi California, San Francisco da apocalisse: il cielo diventa arancione 

Incendi California, San Francisco da apocalisse: il cielo diventa arancione 
Incendi California, San Francisco da apocalisse: il cielo diventa arancione 
Incendi California, San Francisco da apocalisse: il cielo diventa arancione 

L’evacuazione ha coinvolto più del 10% dei 4,2 milioni di abitanti dello Stato, secondo quanto riferito dall’Ufficio per la gestione dell’emergenze dell’Oregon. Tra i centri più colpiti c’è la cittadina di Phoenix vicino al confine di stato della California lungo l’Interstate 5, dove gli abitanti hanno visto la loro comunità quasi totalmente distrutta. 

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Toscana, allarme rosso per il Pd

venerdì, Settembre 11th, 2020

L’agenda, parla l’agenda. Sassoli, Gualtieri, Orlando, Bonaccini,  Cuperlo, Zingaretti il 17. Il giorno prima che la destra salirà sul palco a Firenze per la sua chiusura “nazionale” di questa campagna elettorale: Salvini, Meloni, nel cuore di una regione dove, fino a poco tempo, erano ospiti non graditi. Adesso contendibile.

Ecco, è la Toscana l’Ohio italiano, come lo fu l’Emilia a gennaio, nuovo stress test per tutti, per il governo, per il Pd, anche per chi lo nega: “Ma è evidente – dice il governatore uscente Enrico Rossi – che le elezioni qui hanno ripercussione sul quadro politico. Ma come si fa a dire comunque vada, non succede niente? A parte che è un messaggio che non motiva, poi è lunare, è come se la Spd perdesse la Renania Westfalia, un terremoto”. A proposito, le Sardine, arrivano anche loro in extremis, una specie di soccorso rosso, proprio sabato prossimo a Cascina, la trincea rossa espugnata proprio dalla Ceccardi, la candidata del centrodestra alla regione, ai tempi in cui si presentava in versione pasionaria: spray al peperoncino in mano, al grido di caccia all’immigrato, magliette di quelle che piacciono tanto a Salvini: “Prima hanno fatto i danni –  si sono detti i “ragazzi” delle Sardine – con un candidato che non tira, ora ci chiamano a salvare il salvabile”. Perché questo è il problema: proprio non tira questo Eugenio Giani, presidente uscente del consiglio regionale, flemmatico politico di vecchia data, un po’ laico, un po’ socialista, folgorato poi sulla via del renzismo. Lo stesso Renzi, che lo volle con tutto se stesso, adesso gli ha consigliato di non sovraesporsi troppo in tv, perché non è propriamente un seduttore di ascoltatori: “Matteo – sussurrano i maligni – già si predispone a scaricare sul candidato il suo flop, il problema è che se fa troppo flop rischiamo di perdere”.

Una settimana fa, per raddrizzare una campagna complicata, ansiosa come tutte le partite contendibili dove vincevi facile, Nicola Zingaretti ha spedito a Firenze d’urgenza due dirigenti nazionali, Nicola Oddati, il coordinatore dell’iniziativa politica e Marco Furfaro, il responsabile della comunicazione per un “gabinetto di crisi” in vista del rush finale. Attorno al tavolo della sede del Pd di via Forlanini, anche il candidato, la segretaria regionale del Pd Simona Bonafè, Luca Lotti ed Enrico Rossi, il quale ai tempi in cui si discutevano le candidature era avanti un bel po’ rispetto alla destra. Ma aveva la fatwa di Renzi. E con lui Lotti, Marcucci, un pezzo del mondo locale legato a Orlando impose Giani: “Così non va – il senso della riunione – dobbiamo raddrizzare il tiro sennò si perde”.

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Parma, addio all’editore Franco Maria Ricci

venerdì, Settembre 11th, 2020

É morto oggi Franco Maria Ricci, nella sua casa a Fontanellato, a Parma.

Editore e collezionista, famoso per aver pubblicato negli anni ’80 la rivista FMR conosciuta in tutto il mondo e aver creato il Labirinto della Masone a Fontanellato, aveva 82 anni, gran parte dei quali trAscorsi alla ricerca della Bellezza: non a caso Ephemere – La bellezza inevitabile è il titolo del documentario che il team del ‘suo’ Labirinto della Masone gli aveva dedicato per gli 80 anni.

Era nato a Parma il 2 dicembre 1937. Indebolito da una lunga malattia, è morto d’infarto.

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La scomparsa di Franco Maria Ricci è un grande dolore. Con lui viene a mancare un intellettuale di straordinaria sensibilità e intelligenza, un editore colto e raffinato, un uomo che ha sempre operato per divulgare la conoscenza del nostro patrimonio culturale” scrive il ministro Dario Franceschini.

Franco Maria Ricci ha creato dal 2015 a Fontanellato il più grande labirinto esistente, composto interamente di piante di bambù (in totale sono circa 200 mila), alte tra i 30 centimetri e i 15 metri, appartenenti a venti specie diverse. Un percorso in cui inoltrarsi e perdersi, per fantasticare e riflettere.

Parma 2020, una mostra rende omaggio a Franco Maria Ricci

“Lo ricordo con affetto e stima. Cultore del bello e della bellezza come motori del mondo, un uomo d’altri tempi, pacato e riflessivo. Un’anima sincera e un esempio per chiunque, ha saputo portare in alto il nome di Parma, in Italia e nel mondo. La città lo ricorderà sempre, grazie Franco Maria Ricci per tutto quello che hai fatto e realizzato”, scrive il sindaco Federico Pizzarotti.

“Perdiamo una persona di grande spessore. Nella sua vita, in ogni pensiero e iniziativa ha fatto cultura, dall’editoria al design. FMR, per molti la rivista d’arte più bella al mondo, e il Labirinto della Masone a Fontanellato, nel parmense, dicono dell’eleganza e del fascino delle sue idee e modo di essere. Il pensiero va ai familiari, al quale esprimo vicinanza e le più sentite condoglianze anche a nome della Giunta e dell’intera comunità regionale”, è il codoglio del presidente della Regione Stefano Bonaccini.

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Fondi Lega, arrestati tre commercialisti per il caso Lombardia Film Commission

venerdì, Settembre 11th, 2020

di Giuseppe Guastella

Fondi Lega, arrestati tre commercialisti per il caso Lombardia Film Commission

L’appuntamento in Procura era per le 9.30 di stamattina. Era, perché Alberto Di Rubba, commercialista revisore contabile del gruppo della Lega in Senato, ieri sera è stato arrestato con il collega Andrea Manzoni, che svolge lo stesso ruolo alla Camera, con Michele Scillieri, altro commercialista (nel suo studio milanese nel 2017 era domiciliata la «Lega per Salvini premier») e con Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri. Sono tutti ai domiciliari per l’inchiesta sull’acquisto della sede di Lombardia Film Commission, vicenda per la quale da luglio è a San Vittore Luca Sostegni, prestanome di Scillieri nell’affare da 800 mila euro, gran parte dei quali finiti ai tre professionisti contigui al partito di Matteo Salvini.

I quattro nuovi arrestati erano già stati indagati dai pm Eugenio Fusco e Stefano Civardi i quali, come ora si capisce, avevano chiesto l’arresto di tutti, Sostegni compreso, già il 15 luglio al gip Giulio Fanales. Il giorno dopo, però, dovettero ordinare il fermo urgente di Sostegni quando alla Guardia di Finanza di Milano fu chiaro che l’uomo stava per fuggire in Brasile dopo aver ricattato e tentato di estorcere 30 mila euro ai tre commercialisti minacciandoli di rivelare ciò che sapeva.

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Omicidio di Willy Monteiro Duarte, l’ultimo mistero e il ruolo del gruppo di Colleferro

venerdì, Settembre 11th, 2020

di CLEMENTE PISTILLI

Quante ombre ancora sul massacro di Willy Monteiro Duarte, ucciso a calci e pugni nella notte tra il 5 e il 6 settembre in una piazza di Colleferro. Tante da non essere eliminate neppure dalle intense indagini svolte sinora dagli inquirenti e che hanno portato il gip del Tribunale di Velletri, Giuseppe Boccarato, a convalidare gli arresti dei quattro giovani di Artena accusati di omicidio preterintenzionale. Visto un amico in difficoltà il 21enne non si è girato dall’altra parte. Ha cercato di difenderlo, di mettere pace e quel suo altruismo domenica scorsa a Colleferro gli è costato la vita. Il branco che aveva accerchiato il suo compagno di scuola lo ha massacrato. Lo hanno detto subito e chiaramente ai carabinieri gli amici di Paliano che erano con lui.

Di quel gesto di generosità non c’è però traccia nelle dichiarazioni fatte proprio dal gruppetto di Colleferro a cui l’apprendista cuoco con il sogno del calcio era andato in soccorso. Il gruppo che sarebbe fuggito spaventato mentre il coetaneo rantolava a terra.

Dubbi, inoltre, spuntano fuori pure sui protagonisti del pestaggio, che a quanto pare non sarebbero stati solo quattro. Incrociando quanto emerso sinora dagli atti d’indagine con le risposte date a Repubblica da alcuni ragazzi presenti quella sera nel locale “Duedipicche” e in largo Santa Caterina troppe cose sfuggono e sul perché manca ancora una risposta. L’ennesimo mistero su una notte di ferocia e follia in cui è stata spezzata la vita di un ragazzo dal cuore buono.

Omicidio di Willy Monteiro Duarte: ecco cosa sappiamo sulla notte del delitto

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‘Concerto per l’Italia’, 80 acrobati del palco per l’evento della Scala a cielo aperto

venerdì, Settembre 11th, 2020

di ANNAMARIA LAZZARI

Milano, 11 settembre 2020 – Fervono i preparativi per il “Concerto per l’Italia” della Filarmonica della Scala, in programma questa domenica. Da martedì una squadra di ottanta operai sta lavorando – anche in piena notte – per allestire l’evento sinfonico gratuito in programma in piazza Duomo, diretto dal maestro Riccardo Chailly, con la presenza del violinista Maxim Vengerov. Quello del 13 settembre, alle 20.30, sarà il primo live di musica in piazza Duomo, dopo i mesi di chiusura. Fino all’anno scorso il concerto annuale gratuito della Filarmonica si era svolto a giugno; l’ottava edizione, per la pandemia, è slittata a questo mese.

Il concerto incarna un “messaggio di ripartenza“, sottolinea Hetel Pigozzi, coordinatore generale della Filarmonica. Fra gli operai ci sono “delle maestranze, una vera élite. Per alcuni di loro questo è il primo concerto dopo mesi di forzata inattività. Sono persone felici di essere tornate a lavorare, anche se le preoccupazioni per il settore non sono scomparse”, riflette Alfredo Mastroianni, direttore di produzione che ieri ha fatto il punto sullo stato dei lavori. “Abbiamo già montato la struttura del palcoscenico e anche la copertura, posta ad una altezza di 14 metri”, ha spiegato. Il palco sul lato del Duomo, dove, oltre a direttore e solista, suoneranno 75 musicisti, “misurerà 42 metri di lunghezza per 18 di profondità”, precisa Werner Ficher, altro direttore di produzione. Nella parte opposta invece c’è il ponteggio per lo spazio destinato a telecamere e regia: il concerto sarà infatti trasmesso in diretta da Rai Cultura (su Rai 5, Radio 3 e RaiPlay) in Italia e in altri Paesi del mondo.

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Ripresa economica: il merito è di chi non si è arreso alla pandemia

venerdì, Settembre 11th, 2020

di RAFFAELE MARMO

Gli ultimi numeri dell’Istat e dei previsori (a cominciare dalla Bce) consentono di ipotizzare come reale lo sperato e vitale rimbalzo dell’economia per l’autunno. Ma il Pil, nel tornante della storia che stiamo attraversando, non è solo l’indicatore che misura lo stato della nostra capacità di produrre, ma, mai come in questo caso, si configura come l’indice che certifica l’uscita dalla paura e dalla paralisi di un’intera società e di un sistema resiliente nel profondo. Diciamolo come va detto: quel numeretto positivo a due cifre che ci attendiamo per il secondo semestre dell’anno è merito di un sistema di imprese (di imprenditori e di lavoratori) che non si è fatto abbattere neanche dalla pandemia. 

Sono le piccole, medie e grandi imprese del Paese, i cento distretti, le migliaia di multinazionali tascabili, gli operai e gli impiegati, i professionisti e le partite Iva, gli uomini e le donne che nei molteplici ruoli, nei capannoni, negli uffici, dietro uno sportello e nelle case hanno continuato a produrre, garantire servizi, tessere contatti, stringere affari e stipulare contratti, sono loro che stanno permettendo di mettere insieme, pezzo dopo pezzo, quelle percentuali che possono far risorgere l’Italia.

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Colpo di scena: l’industria centra il rimbalzo

venerdì, Settembre 11th, 2020

di CLAUDIA MARIN

Si chiama rimbalzo, ma qualcuno l’ha ribattezzato “rimbalzone”: indica la possibile ripartenza a ’U’ del Pil, con un +10 atteso per il trimestre luglio-settembre rispetto ai 90 giorni precedenti. È l’oggetto del desiderio di imprese, famiglie, banche, sindacati, oltre che del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dell’intero governo.

Un obiettivo che sembrava lontano dalle nostre possibilità, ma che, a sorpresa, potrebbe diventare realtà entro poche settimane, se i nuovi dati del Pil dovessero essere in linea con i numeri sulla produzione industriale di luglio, che fa segnare un +7,4% su giugno, meglio di Francia e Germania.

Lo stato di salute dell’economia italiana rimane grave: basti pensare al crollo del 30% delle aperture di partite Iva tra aprile e giugno. Ma continua la risalita dal baratro. Ad aprile, in pieno lockdown, la produzione era crollata del 50% sull’anno precedente, a maggio del 20%, a giugno del 13,9%, a luglio siamo a -8%. Certo, nel complesso di sette mesi 2020 siamo a -17 punti come media, nel confronto col 2019. Ma il trend di luglio è anche qualitativo: la ripresa è stata molto diversificata, con settori che aumentano a doppia cifra su giugno (computer e mezzi di trasporto) e altri che non riescono a recuperare le perdite dei mesi di lockdown (tessile e abbigliamento). Altri, come alimentare e farmaceutica, pareggiano i conti con il 2019.

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