Le vaccinazioni allenano il sistema immunitario (anche contro il Covid)
venerdì, Settembre 11th, 2020Vaccinarsi allena il nostro sistema immunitario a combattere contro tutte le infezioni e questo vale per diversi vaccini, tanto che sarebbe uno dei motivi per cui i bambini sono più protetti contro il Covid-19. Per rinforzare le nostre difese, quindi, non servono integratori, ma «fare le vaccinazioni raccomandate e seguire la formula 0-5-30». Lo dice il Professor Alberto Mantovani, Direttore scientifico di Humanitas e professore emerito di Humanitas University, sul New England Journal of Medicine, nell’articolo appena uscito firmato insieme al collega olandese Mihai Netea. Mantovani, il ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica internazionale, è il primo ad aver osservato come «vaccinarsi può aumentare il tono di base dell’immunità innata, come in un allenamento».
Per capire come
potrebbe funzionare anche contro il coronavirus questo meccanismo, che
ha trovato riscontro in ricerche di base e osservazioni cliniche (di cui si parla nell’articolo), abbiamo chiesto al Professore di spiegarci che cos’è l’immunità innata.
«È
la prima linea di difesa del sistema immunitario – spiega Mantovani – .
Si stima che in più del 90% dei casi in cui combattiamo contro un
potenziale patogeno, il problema sia gestito dai meccanismi complessi di
questa linea di difesa, che viene chiamata “innata”, perché non ha
bisogno di aver incontrato un microbo specifico prima. Sono le cellule
che danno il segnale di allarme ai direttori dell’orchestra immunologica
che chiamiamo linfociti T».
Come è possibile allenare l’immunità innata e come lo fanno i vaccini?
«La
seconda linea di difesa, cioè il sistema immunitario che si manifesta
con gli anticorpi, è dotato di “memoria”, mentre si credeva che
l’immunità innata non lo fosse. Le osservazioni che abbiamo fatto hanno
mostrato che c’è una qualche forma di memoria anche nell’immunità
innata, una memoria che preferiamo chiamare “allenamento”, una
protezione che non riguarda solamente un virus, ma è più ampia».