Archive for Settembre 15th, 2020

Mancano all’appello centomila professori E i banchi arriveranno alla fine di ottobre

martedì, Settembre 15th, 2020

di ELENA G. POLIDORI

Bambini delle elementari in ginocchio che usano le sedie come banchi per scrivere, oppure con il quaderno sulle ginocchia piegati per riuscire a disegnare. O – ancora peggio – seduti per terra. Questo è stato il primo giorno di scuola per alcune sezioni di scuole primarie genovesi che non hanno ancora ricevuto i banchi monoposto pensati per la scuola post Covid, ma a macchia di leopardo, un po’ in tutta Italia (a Roma in particolare) mancano all’appello i banchi monoposto o a rotelle che dovevano essere consegnati per la riapertura. In serata Palazzo Chigi ha voluto mettere i puntini sulle i: “Abbiamo fornito gratuitamente 136 milioni di mascherine chirurgiche nelle scuole di tutta Italia e 445mila litri di gel igienizzante”. Ma a mancare sono soprattutto gli insegnanti. Quasi 100 mila, secondo il primo screening fatto alla riapertura degli istituti, soprattutto al Nord. Al Sud, invece, si va ancora a caccia del reperimento degli spazi che permettano il distanziamento, mentre di banchi, in generale, all’appello ne mancano 800 mila.

Alla riapertura post Covid, la scuola ha ripresentato le criticità di sempre acuite da nuove necessità e urgenze che comunque ieri il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha cercato di stemperare, rispedendo al mittente molte critiche dal sapore elettorale: “Un Paese non può dividersi sull’esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola – ha detto Mattarella da Vo’ Euganeo, paese particolarmente colpito dal Covid e dove ha voluto inaugurare l’anno scolastico –. La riapertura della scuola è una prova per la Repubblica. Per tutti. Nessuno escluso”. Mattarella, tuttavia, non ha negato i problemi esistenti, puntando il dito su una piaga antica dell’emisfero istruzione. “A subire le conseguenze più pesanti del lockdown sono stati gli studenti con disabilità – ha attaccato il Capo dello Stato –. Nella ripartenza della scuola l’attenzione a questi studenti dovrà essere inderogabile, a cominciare dall’assegnazione degli insegnanti di sostegno”.

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Vaccino Pfizer: 100 milioni di dosi a fine anno

martedì, Settembre 15th, 2020

di ALESSANDRO MALPELO

Roma, 15 settembre 2020 – Vaccino anti-Covid, dopo lo stop-and-go di AstraZeneca occhi puntati su Pfizer. Sono otto nel mondo le sperimentazioni in dirittura d’arrivo, cioè con test su volontari in fase clinica. Chi taglierà il traguardo per primo? La soluzione Oxford, è cronaca di questi giorni, ha registrato un effetto indesiderato, ma c’è un’alternativa che viene alla ribalta. Ne parliamo con Valentina Marino, direttore medico di Pfizer.

Dottoressa, la Commissione Ue il 9 settembre scorso ha prenotato milioni di dosi del vaccino Pfizer, scommettendo nel successo dell’impresa. A che punto siamo con la preparazione?

“Stiamo effettuando sperimentazioni su trentamila persone a livello globale tra Stati Uniti, Argentina, Brasile e Germania. Al momento non si registrano eventi avversi severi. Dagli studi di fasi I-II sono emersi buoni risultati. Ora siamo in fase III, vengono vaccinati soggetti di età compresa tra 18 e 85 anni. Sarebbe imprudente prevedere l’esito finale dei test, i risultati sono attesi per la fine di ottobre, quindi a breve”.

Come riuscite a ottenere la protezione immunitaria nei confronti di un virus così contagioso?

“Questo vaccino, che non ha ancora un nome ma una sigla identificativa (BNT-162), veicola un Rna messaggero all’interno delle cellule, inducendole a produrre l’antigene, in questo caso la proteina spike, determinando così la sintesi di anticorpi neutralizzanti verso il Sars-Cov-2”.

Come verranno smistati i lotti?

“Come altri farmaci biologici, queste molecole devono essere conservate a -80 gradi centigradi, quindi occorre mantenere la catena del freddo fino al momento della somministrazione”.

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Elezioni in Toscana la madre di tutte le battaglie. Governo e Pd tremano, la Lega ci crede

martedì, Settembre 15th, 2020

di LUIGI CAROPPO

Firenze, 15 settembre 2020 – “Occhio, se si perde la sconfitta è di tutti. Nessuno si senta escluso, sia chiaro”. Casa della Cultura, quartiere di Novoli, periferia ovest di Firenze dove ha sede il quartier generale del Pd toscano. Riecheggiano queste parole. Toni forti.

Stavolta, prima volta in 50 anni, lo scenario fa paura a pochi giorni dal voto delle elezioni regionali. Alla sindrome del tradizionale tafazzismo del centrosinistra si associa, e aggrava il quadro, il senso di accerchiamento al fortino rosso sbiadito.

Firenze, l’Empolese, il Mugello e il Chianti più la piana fiorentina, Prato finora hanno retto. Fedeli alla linea che sembra vacillare. Poi c’è la propaggine riconquistata di Livorno, dopo 5 anni grillini, e anche Lucca. Il resto è una distesa di bandierine azzurre: tutto intorno ci sono amministrazioni in cui il centrodestra sta dimostrando che può governare anche in Toscana, con sindaci civici o di partito. “E il mondo va avanti lo stesso, anzi va meglio” sottolinea il fedelissimo di Giorgia Meloni, Giovanni Donzelli, fiorentino, deputato e responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia.

Sì, la Toscana è contendibile. Sembrava uno slogan, è la realtà. È già una svolta storica. “Ma non ci basta, noi vogliamo entrare nella Storia”, esclama entusiasta Daniele Belotti, bergamasco fino al midollo, coordinatore toscano della Lega. Lo dicono le previsioni degli analisti, le sensazioni che si annusano nelle piazze, ai gazebo, nelle fabbriche. “Prima gli imprenditori, quando dovevano incontrare un leghista, ci facevano parcheggiare l’auto nella strada vicina la fabbrica per non farsi vedere, ora ci spalancano le porte”, racconta Guglielmo Picchi, senatore del Carroccio. Gli fa eco Massimo Mallegni, senatore-commissario di Forza Italia: “L’alternanza è una valore, abbiamo gli amministratori migliori”. La sfida tra l’esperto Eugenio Giani (presidente del consiglio regionale uscente, candidato del centrosinistra, nato socialista e poi confluito tra i dem) e la “leonessa” di Cascina, ex sindaco, europarlamentare, Susanna Ceccardi sarà risolta al fotofinish. Se non all’ultimo voto, siamo lì.

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