Archive for Settembre 17th, 2020

Coronavirus, 11 contagi in Alto Adige. Ci sono 2 persone in terapia intensiva. In una settimana raddoppiati i ricoveri

giovedì, Settembre 17th, 2020

BOLZANO. Sono due le persone in terapia intensiva in Alto Adige per il Covid mentre sono 15 i ricoverati per coronavirus nei reparti ospedalieri e 38 i pazienti in isolamento a Colle Isarco. Numeri importanti peggiorati drasticamente nell’ultima settimana che ha visto crescere i contagi rispetto a qualche settimana fa e che non può non far alzare il livello di attenzione di tutta la comunità.

Oggi i nuovi positivi sono stati 11 su 1.529 tamponi (con un rapporto contagi/tampone dello 0,7%)e così le persone contagiate totali dall’inizio dell’epidemia in provincia di Bolzano salgono a 3.183 con in totale 155.482 tamponi effettuati su 82.321 persone. Continuano a salire le persone in isolamento domiciliare: oggi sono 1.672 delle quali 66 di ritorno da Croazia, Grecia, Spagna o Malta.

Se i dati odierni si confrontano con una settimana fa, il 10 settembre, si può notare la crescita di tute le voci. Il 10 settembre, infatti, i positivi totali erano 3.037, quindi 146 in meno, le terapie intensive erano 0, gli isolamenti a Colle Isarco erano 16, i ricoveri ospedalieri 8 e c’erano circa 400 persone in meno in isolamento domiciliare. 

Rating 3.00 out of 5

Firenze, sgominato traffico internazionale droga: decine di arresti

giovedì, Settembre 17th, 2020

Nel corso di una maxi operazione internazionale antidroga, la polizia di Firenze ha sgominato un cartello criminale considerato “leader dei gruppi albanesi specializzati nel traffico di droga in ambito continentale”. Il blitz ha portato a decine di arresti e al sequestro di tonnellate di cocaina e di milioni di euro.

L’indagine è stata condotta nell’ambito di un “Joint Investigation Team” costituito dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine, dalla squadra mobile di Firenze, dalla Finec olandese e dalla Direzione centrale per i servizi antidroga, con il coordinamento di Eurojust ed Europol, della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e della Direzione centrale della polizia criminale.

In totale sono 31 le misure di custodia cautelare disposte. Durante le indagini sono stati inoltre sequestrati oltre 5,5 milioni di euro e quasi 4 tonnellate di cocaina. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, detenzione e spaccio di droga. Gli arresti hanno riguardato le città di Firenze, Genova, Modena, Pisa e Lucca, oltre a una serie di paesi esteri tra cui Albania, Belgio, Emirati Arabi Uniti, Germania, Grecia, Olanda, Romania, Ungheria e Ecuador.

Rating 3.00 out of 5

Omicidio Willy, i fratelli Bianchi col reddito di cittadinanza: avviata indagine patrimoniale sulla famiglia

giovedì, Settembre 17th, 2020

Suv, bottiglie di champagne, alberghi a cinque stelle: questa la vita mostrata dai fratelli Bianchi sui loro social. Un tenore da nababbi che però si scontra con quanto scoperto dagli inquirenti che indagano sulla morte di Willy Monteiro Duarte: attraverso il padre usufruivano del reddito di cittadinanza. Anche Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, indagati per il pestaggio mortale, usufruiscono del sussidio.

La domanda per poter avere il reddito di cittadinanza è stata presentata dai vari capi famiglia i quali hanno inserito i loro figli, tutti al di sotto dei 24 anni e senza reddito, come familiari a carico. Questo potrebbe nel caso dei Bianchi aver fatto crescere l’assegno mensile oltre i mille euro. Una cifra che comunque non si sposa con la vita agiata che questi ragazzi dimostravano di avere con le foto postate sui profili social. Per i quattro picchiatori di Colleferro si è già aperta l’indagine patrimoniale che potrebbe però allargarsi anche ai genitori visto che le dichiarazioni mendaci sono punite a norma di legge. 

Bianchi fermati 25 minuti dopo pestaggio – Intanto emergono alcuni dettagli sulla notte in cui Willy perse la vita. Sono stati fermati venticinque minuti dopo l’aggressione mortale a Willy Monteiro Duarte i fratelli Marco e Gabriele Bianchi. Il dato emerge dalle carte dell’inchiesta condotta dalla Procura di Velletri.  “I responsabili sono stati sorpresi alle ore 3:55 – scrivono gli inquirenti – dopo appena 25 minuti dal fatto, con ‘cose e tracce’ dalle quali apparivano aver commesso il fatto “immediatamente prima”. In particolare l’autovettura con la quale gli aggressori sono giunti sul luogo del delitto e poi si sono dati alla fuga, la camicia strappata indossata da Gabriele Bianchi ed il palese stato di agitazione”.

Rating 3.00 out of 5

Coronavirus, l’Oms: “In Europa la situazione è molto grave”

giovedì, Settembre 17th, 2020

In Europa, dove i nuovi casi settimanali di coronavirus “hanno superato quelli segnalati a marzo”, si sta verificando “una situazione molto grave”. A indicarlo è Hans Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’Oms, secondo il quale “oltre metà dei Paesi europei ha registrato aumenti di oltre il 10% nelle ultime due settimane, e in sette Paesi l’incremento è stato pari a più del doppio”. Questi numeri, quindi, “devono essere una sveglia per tutti”.

“La scorsa settimana, il conteggio settimanale della regione ha superato i 300mila pazienti”, ha proseguito Kluge. “A livello globale, circa il 14% dei casi di Covid-19 segnalati all’Oms riguarda gli operatori sanitari, e in alcuni Paesi è addirittura il 35%, sebbene i dati siano limitati ed è difficile sapere se gli operatori sanitari siano stati contagiati nei luoghi di lavoro o nelle comunità”, ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanita’ (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Abbiamo tutti un debito enorme nei confronti degli operatori sanitari, non solo perche’ si sono presi cura dei malati. Ma perché rischiano la propria vita per fare il proprio dovere”, ha aggiunto.

Posizione resta per quarantena di 14 giorni  – “La nostra posizione resta per una quarantena di 14 giorni, nell’interesse dei pazienti”, ha invece sottolineato la funzionaria dell’Oms Catherine Smallwood, nel corso di un briefing online, in merito alla decisione di alcuni Paesi, tra cui la Francia, di ridurre il periodo di quarantena per il coronavirus.

Rating 3.00 out of 5

Da Colleferro a Caivano, la violenza nichilista dei giovani

giovedì, Settembre 17th, 2020

di Antonio Polito

Da Colleferro a Caivano, la violenza nichilista dei giovani

Ci affanniamo a cercare l’«ismo» giusto, cui attribuire questa ondata di violenza gratuita, proterva, perfino estetizzante, che sta sconvolgendo la nostra estate. È fascismo? È razzismo, machismo, culturismo? È odio, è rabbia? Per quale ragione ogni argine morale sembra cedere, e a Vicenza si picchia un anziano perché difende una ragazza, e a Colleferro si ammazza un giovane perché difende un amico, e a Caivano si uccide una sorella perché ama? Ma c’è forse un altro «ismo» che abbiamo trascurato, e che precede e spiega tutti gli altri, ed è il nichilismo. Quella specie di intimità con il nulla (nihil in latino) che si sta impadronendo un po’ alla volta di tanti giovani. Che svuota di valore le loro vite, e le spinge a ribellarsi a ogni regola, anche quelle più elementari di umanità, perché tanto non c’è nulla per cui valga la pena.

Da Nietzsche

Il nichilismo, si sa, ha una lunga storia, filosofica e letteraria. Il suo avvento era stato profetizzato da Nietzsche, che aveva avvertito la «morte di Dio» e l’avvicinarsi della «catastrofe», consumata poi nella carneficina della Grande Guerra. L’aveva descritto Turgenev in Padri e figli, nella figura del giovane «che non presta fede a nessun principio, da qualsiasi rispetto quel principio sia circondato». L’aveva contrastato Dostoevskij, costruendo la grande figura tragica di Raskol’nikov, il giovane che uccide così, perché non sa che fare della propria vita, a che cosa dedicarla, e poi lo paga col tormento del pentimento. Forse oggi il nichilismo è anche più banale, come spesso accade al male. Ha perso la forza intellettuale di scagliarsi contro i valori, è meno ambizioso, ha spesso il volto di una «vita normale», ha scritto Julián Carrón. È un vuoto a perdere, assomiglia più a una lattina usata che a un’arma carica come la bomba che uccise lo zar Alessandro II, o la cintura esplosiva di chi si è fatto saltare in aria nelle vie delle città europee in segno di sprezzo per la vita.

Rating 3.00 out of 5

Clima, migranti e digitale: la svolta dell’Ue: “In Italia il vertice mondiale sulla salute”

giovedì, Settembre 17th, 2020

Marco Bresolin

DALL’INVIATO A BRUXELLES. L’Europa travolta dalla pandemia si è riscoperta «fragile». E la persistenza del virus «aumenta l’incertezza» che frena la ripresa. Per questo motivo Ursula von der Leyen assicura che «non è il momento di ritirare il sostegno all’economia». Tradotto: le regole del Patto di Stabilità resteranno sospese ancora a lungo perché – per portare l’Ue verso «una nuova vitalità» – bisogna continuare con le politiche di bilancio espansive. Ma al tempo stesso «bisogna trovare un delicato equilibrio tra il sostegno finanziario e la sostenibilità dei bilanci pubblici». Servono investimenti massicci, specialmente nei progetti eco-sostenibili e nella transizione digitale, ma «bisogna usare questa opportunità per fare le riforme strutturali». Ecco le direttrici lungo le quali dovranno muoversi i governi nei loro Recovery Plan nazionali.

Giustizia e Pa
Nel suo primo discorso sullo Stato dell’Unione, la presidente della Commissione dà indicazioni chiare alle capitali che in questi giorni stanno mettendo a punto le linee-guida dei progetti da finanziare con i fondi Ue. Almeno il 37% delle risorse dovrà andare alle spese in linea con gli obiettivi climatici (il Consiglio europeo aveva fissato l’asticella al 30%), almeno il 20% al digitale (i leader non avevano stabilito una quota minima) e il resto servirà a realizzare le riforme indicate dalla Commissione nelle sue raccomandazioni. Per l’Italia, tra le altre cose, «migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e il funzionamento della pubblica amministrazione», ma anche «rafforzare la resilienza e le capacità del sistema sanitario».

I bond per finanziarsi
Sul clima, von der Leyen vuole dimostrare che «il Green Deal è il nostro modello per realizzare la trasformazione». E ha fissato due obiettivi. Innanzitutto gli Stati Ue dovranno tagliare le emissioni nocive del 55% entro il 2030. «So che per alcuni è troppo e per altri è troppo poco», ma la presidente della Commissione considera l’obiettivo realistico: «La nostra valutazione d’impatto dimostra che l’economia e l’industria sono in grado di gestire la situazione». L’altro obiettivo è legato al Next Generation EU: la Commissione raccoglierà il 30% dei 750 miliardi attraverso Green Bond.

Rating 3.00 out of 5

L’Italia di Don Malgesini non è quella di Salvini

giovedì, Settembre 17th, 2020

Piero Sansonetti

Un sacerdote di 51 anni, Roberto Malgesini, è stato ucciso ieri mattina a Como a coltellate. Don Roberto da diversi anni si occupava soprattutto di assistere e difendere i migranti, i “clandestini”, i poveri. Anche ieri mattina aveva preparato le colazioni da distribuire ai senzatetto. Qualche minuto dopo le sette, in piazza san Rocco, è stato aggredito alle spalle e ucciso. Sembra che il colpo decisivo sia stato quello al collo. Probabilmente è morto in pochi minuti. Non si conosce un motivo plausibile per questo delitto. Pare che l’assassino sia un tunisino di 53 anni che don Roberto aveva sempre aiutato. Si è costituito. Probabilmente il delitto è senza movente, cioè, il movente è la follia. Il Vescovo ha commentato descrivendo Malgesini come il “Santo della porta accanto”. È una bella immagine.

Magari molti di noi, non credenti, possono non usare la parola santo, però chiunque l’ha conosciuto lo descrive come una persona e un sacerdote straordinario. Capace di amare gli altri, di dedicarsi a loro, con un senso fortissimo della giustizia, con una fede vera nei valori cristiani: uguaglianza, fratellanza, solidarietà, carità. Credeva così tanto nella sua missione, o nel suo lavoro se vogliamo usare un linguaggio molto laico, da essere arrivato al punto di dare la vita. Sarebbe bello, almeno per un giorno, tenere i commenti rasoterra. Inchinarsi di fronte al ricordo di questa persona fantastica e basta. Purtroppo non è possibile.

Rating 3.00 out of 5

Il referendum è un golpe fatto con le barzellette da Grillo e la sua banda

giovedì, Settembre 17th, 2020

Paolo Guzzanti

La vogliamo finire con questa invereconda sceneggiata al capezzale della Repubblica? Perché non dirlo apertamente? Il Movimento cinque stelle è una associazione golpista. Lo è in modo dichiarato. È un movimento che nasce come insurrezione contro il Parlamento e le istituzioni repubblicane con il proposito di aprirlo e aprirle, come la famosa scatola di tonno: dall’aula per il bivacco delle truppe di Mussolini, al picnic col tonno. Ma a parte il comune disprezzo per le aule sorde e grigie, non c’è altro che permetta di liquidare i pentastellati come una riedizione di un movimento fascista. Non c’entra niente. È invece un movimento organizzato allo scopo di intimidire con la minaccia della violenza la democrazia parlamentare che questo Paese si è dato. Questi non somigliano ad alcuno scarto del passato anche perché la Storia non si ripete mai neppure in versione di farsa. Ma la cosa più grave ed importante è che si debba registrare questa riluttanza a dichiararlo: il Movimento Cinque Stelle è una associazione che ha come scopo dichiarato quello di far cadere la democrazia e instaurare un nuovo ordine fondato su algoritmi di una ditta e sulle funebri barzellette di un comico tristissimo.

La minaccia alle istituzioni è consistita nel dichiarare che il movimento ha il potere di contenere o anche scatenare disordini sanguinosi secondo la nota teoria dei forconi “che soltanto noi a stento riusciamo a contenere”. Il forconismo-leninismo non è una novità. È anche il risultato di una somma di eventi e comportamenti. Caduto l’impero dell’Est sovietico, l’operazione Mani Pulite, accuratamente preparata (e totalmente priva di risultati) sterminò la Repubblica e i politici tentando di sostituire in corsa la vecchia classe dirigente con un’altra ricavata dall’ex Partito comunista innestato su segmenti della vecchia democrazia cristiana. Ma, prima ancora, aveva già attecchito l’idea moralista berlingueriana della supremazia ariana comunista: i comunisti e soltanto loro sono moralmente e sono geneticamente superiori. Cominciò quella che oggi si chiama narrazione, traducendo il termine “narrative” inglese, secondo cui non è importante che chi governa sappia amministrare e fare il bene della collettività, ma che sia irreprensibile e incorruttibile secondo la linea che nella rivoluzione francese dettava Saint-Just, detto anche l’angelo sterminatore.

Rating 3.00 out of 5

Il ritorno di Di Battista (per far perdere Emiliano)

giovedì, Settembre 17th, 2020

Era nell’aria. Circolavano voci, fino a quando poi è arrivata la conferma ufficiale: “Ci sarò perché Antonella lo merita e non posso mancare in Puglia”. Alessandro Di Battista venerdì sera chiude la campagna elettorale a Bari al fianco di Laricchia, la candidata grillina che ha rifiutato ogni tipo di accordo con il presidente uscente Michele Emiliano. Lo stesso premier Giuseppe Conte aveva auspicato un’alleanza sul territorio tra i due partiti di governo esponendosi non poco. Ma nulla da fare.

Il Movimento corre da solo, consapevole che una vittoria sia impossibile, ma nello stesso tempo sa di avere la forza per depotenziare il Pd, anche se una parte dei pentastellati, quella cosiddetta più governista, ha detto che voterà per il candidato dem. E quindi per dare un colpo al governo e un colpo ad Emiliano, l’ex deputato combat per eccellenza sceglie la Puglia per tornare sul palco, l’unico luogo dove i 5Stelle possono fare male ai dem, e quindi all’esecutivo stesso. In fondo non è un mistero che Dibba e anche Davide Casaleggio non abbiano mai guardato di buon occhio il secondo governo Conte.

C’è in gioco molto in questa regione, considerata da molti come l’Ohio italiano di queste elezioni regionali. Ci sono non solo gli equilibri di governo ma anche quelli all’interno del Movimento. E infatti i grillini si preparano già al day after, al giorno dopo il risultato elettorale che porterà poi verso gli Stati generali. “Entro un mese si faranno, bisognerà vedere come”, riferiscono coloro che temono come tutto possa ridursi a un voto online. Luigi Di Maio spinge per la prima volta davvero sull’acceleratore e, in campagna elettorale nella sua Campania, ha spiegato che “dopo le elezioni M5s deve convocare Stati generali e lavorare a una leadership. Leadership non vuol dire necessariamente leader ma è anche un organo collegiale, questo poi lo decideremo”. È per questa seconda opzione che propende l’ex capo politico: a una segreteria allargata e a tornare in campo. In fondo, come fanno notare alcuni parlamentari: “Si sta spendendo tanto in questa campagna elettorale e ci sta mettendo la faccia, soprattutto sul referendum”.

Rating 3.00 out of 5

Se falliamo il Recovery Fund roviniamo l’Italia

giovedì, Settembre 17th, 2020

di RAFFAELE MARMO

Se falliamo sul Recovery Fund avete il diritto di mandarci a casa. Una frase a effetto, una sfida, una scommessa: se non fosse che l’avviso del premier Giuseppe Conte, davanti agli studenti dell’Istituto “De Gasperi” di Norcia, può andare bene per un titolo e per acchiappare like – i famosi ’mi piace’ – su Facebook, ma non promette tanto bene come prospettiva. Ad Alcide De Gasperi, del resto, non sarebbe mai venuto in mente di ipotizzare una débâcle per il Piano Marshall. Ma questa è l’estetica della comunicazione. Il punto preoccupante è, invece, sostanziale.

Un eventuale fallimento del “nostro” Piano europeo da più di 200 miliardi di euro non sarebbe solo catastrofico per il governo (il che potrebbe lasciare anche indifferenti), ma si rivelerebbe una tragedia per un Paese che di quelle risorse ha maledettamente bisogno per tentare di rimettersi in carreggiata. Eppure, bastano due, tre numeri per rendersi conto che siamo partiti con il piede sbagliato e che la “irripetibile occasione”, come la definisce il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, rischia di trasformarsi nel ripetibile e solitamente ripetuto assalto alla diligenza di tradizione italiana. Ebbene, i progetti presentati dai Ministeri, svuotando metaforicamente i polverosi cassetti delle scrivanie nostrane, sfiorano quota 600. I miliardi di euro richiesti, invece che 209, sono circa 700.

Dentro questo caleidoscopio di proposte c’è di tutto: i grandi progetti per sanità, verde, digitale, ma anche una miriade di iniziative minime. Manca solo (ma non è detto che non lo inseriscano) il contributo per la festa del patrono, e però il finanziamento per rifare la facciata della Farnesina c’è.

Rating 3.00 out of 5
Marquee Powered By Know How Media.