Covid, la Spezia e il quartiere zona rossa: «Troppi contagi, ora fanno paura». Sotto accusa la festa per la Serie A
sabato, Settembre 19th, 2020di Marco Imarisio
L’unico suono è una voce registrata che parla nel vuoto. L’auto della Protezione civile attraversa un quartiere deserto per ricordare a gente tappata in casa che sono proibiti gli assembramenti, per dire a locali e ristoranti già chiusi che devono chiudere «tassativamente» entro la mezzanotte. In Piazza Brin ogni finestra ha le tapparelle abbassate. In giro non c’è un’anima e un suono, e questo silenzio è un già vissuto che si sperava di evitare.
Il notiziario delle 18
Anche oggi non è stata una buona giornata. Anche oggi, proprio come allora, gli spezzini sono rimasti appesi al notiziario delle 18. Per scoprire che sono stati registrati 88 nuovi casi di contagio, terzo peggior dato d’Italia dopo Napoli e Roma, che però hanno qualche milione di abitanti in più rispetto a una piccola città dove invece vivono solo 92.000 persone, quasi mille delle quali è risultata positiva al Coronavirus nelle ultime due settimane. Un dato abnorme. La Spezia sembra quasi una anticipazione del futuro prossimo, così come lo temiamo tutti, toccando ferro perché non accada. In un quartiere c’è di fatto il coprifuoco, imposto dal divieto di assembramento. Nelle altre zone invece è un tranquillo venerdì sera. «Il Covid-19 non sa leggere il nome delle strade». «Tutta Spezia è zona rossa». I volantini sono in quattro lingue. Italiano, inglese, francese e soprattutto spagnolo. «Toda La Spezia es zona roja, basta de racismo». Nel quartiere umbertino regna il silenzio, la protesta è affidata a fogli di carta bianca appesi ovunque. Poco distante, in centro, la vita scorre normale, non fosse che per i lampeggianti blu delle pattuglie, che vigilano su mascherine e distanziamento. «Forse il problema è proprio questo» sospira Filippo Ansaldi, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria ligure. «Durante l’estate si è perso il concetto di rischio e sono aumentati i comportamenti inadeguati, per altro in una delle città più vecchie d’Italia».