Archive for Settembre 21st, 2020

Elezioni 2020, Sì in testa al referendum | Zaia e Toti in netto vantaggio in Veneto e Liguria

lunedì, Settembre 21st, 2020

Si sono chiuse le operazioni di voto per referendum, suppletive del Senato, regionali e amministrative. Dai primi intention poll, in testa il sì al referendum, mentre per le Regionali, Luca Zaia appare senza avversari in Veneto. Grande vantaggio anche per Giovanni Toti in Liguria. Si profila invece un testa a testa in Puglia tra Emiliano e Fitto: in Toscana infine Giani viene dato in leggero vantaggio sulla Ceccardi.

Intention poll di Tecné per Mediaset: ecco i risultati

21 set 16:17

Referendum, terza proiezione Rai: sì al 67,8%

In base alla terza proiezione del consorzio Opinio Italia per la Rai, il sì raggiunge il 67,8,% al referendum costituzionale. Il no si attesta al 32,2%. La copertura del campione è data al 19%. 21 set 16:05

Referendum, seconda proiezione Rai: sì al 66,7, no al 33,3%

Cresce il distacco tra i favorevoli e i contrari al referendum sul taglio dei parlamentari. Secondo la seconda proiezione Rai, basata su un campione del 9%, i sì sono cresciuti al 66,7%, i no scendono al 33,3%. 21 set 15:42

Comunali, l’affluenza provvisoria è del 62,5%

L’affluenza definitiva alle Comunali è la più alta rispetto alle altre consultazioni elettorali di questa tornata. Al momento e’ del 62,5%: il dato riguarda 240 Comuni su 606 di 15 Regioni, escluse quelle a Statuto speciale.  21 set 15:37

Affluenza Regionali: in Campania, Liguria, Puglia e Veneto al 53%

L”affluenza provvisoria per le Regionali è del 52,91%: lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno quando è stata rilevata l’affluenza in oltre 700 comuni su 1600. Il dato però prende in considerazione soltanto l’affluenza di Campania, Liguria, Puglia e Veneto, poiché nelle altre tre regioni in cui si vota per le Regionali – Valle d’Aosta, Marche e Toscana – i dati non vengono comunicati dal Ministero dell’Interno.  21 set 15:22

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Coronavirus, più di metà del territorio francese è “zona rossa”

lunedì, Settembre 21st, 2020

A causa della recrudescenza dell’emergenza coronavirus, oltre la metà dei dipartimenti francesi è ormai dichiarato “zona rossa”. Sono infatti 50 i dipartimenti, corrispondenti alla maggioranza del territorio nazionale transalpino, che sono stati dichiarati in “zona di circolazione attiva del virus“. Una classificazione che permette, tra l’altro, ai prefetti di adottare misure supplementari per bloccare l’avanzata del coronavirus.CHIUDI ✕

Spagna, in lockdown 858mila abitanti dell’area di Madrid Circa 858.000 abitanti della regione di Madrid da oggi e per i prossimi 14 giorni sono nuovamente sottoposti al lockdown: uscire di casa sarà consentito soltanto per andare al lavoro, per recarsi in farmacia e per andare a scuola. Il confinamento riguarda principalmente i quartieri e i comuni a sud della capitale spagnola: la decisione era stata annunciata venerdì dalla governatrice Isabel Diaz Ayuso dopo un incremento dei casi.

Coronavirus, posti di blocco e militari per il secondo lockdown in Israele

Coronavirus, posti di blocco e militari per il secondo lockdown in Israele

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In Israele strade presidiate da migliaia di agenti e soldati per far rispettare il secondo lockdown nazionale. Il blocco, che durerà tre settimane, coincide con il “Rosh Hashana”, il Capodanno ebraico, che solitamente porta famiglie e amici a ritrovarsi. I casi totali registrati nel Paese sono 175mila, di cui 1.169 decessi; attualmente i nuovi contagi sono circa 5mila ogni giorno, fra i tassi d’infezione più alti al mondo.

In India 87mila nuovi contagi in 24 ore Quasi 87mila nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, con altri 1.130 morti. I nuovi dati sono stati annunciati dal ministero della Salute indiano, portando l’India a più di 5,4 milioni di casi segnalati dall’inizio della pandemia. La previsione e’ che entro poche settimane supererà gli Stati Uniti, attualmente il Paese con i casi più segnalati. Le morti totali registrate in India per Covid-19 sono 87.882. Più del 60% dei casi attivi è concentrato in cinque dei 28 Stati indiani: Maharashtra, Karnataka, Andhra Pradesh, Tamil Nadu e Uttar Pradesh.

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Il centrodestra va all’attacco per smantellare le zone rosse

lunedì, Settembre 21st, 2020

Stefano Zurlo

Il premier, accorto, ha fiutato l’aria e si è inabissato. Silenzio e distanza di sicurezza dalle urne. Ma la spallata, probabile, potrebbe farsi sentire anche dalle parti di Palazzo Chigi.

Certo, tutto dipende da come finirà. Il sogno giallorosso è un pareggio, un 3 a 3 – senza contare la Valle d’Aosta – che sarebbe anzi venduto come una vittoria e rilancerebbe l’alleanza per ora riluttante fra Pd e Cinque stelle. Ma il trend generale, ben più convincente di qualche volatile sondaggio, spinge avanti il centrodestra, arrivato unito all’appuntamento delle Regionali.

L’asse Lega- Fdi- Fi dovrebbe staccare gli avversari in Veneto, dove non c’è partita e semmai i risultati servono per definire i pesi interni alla Lega e i rapporti fra Zaia e Salvini, e dovrebbe mantenere anche la Liguria: qui, caso unico, Pd e 5 stelle hanno trovato l’intesa sul nome di Ferruccio Sansa ma il distacco sembra incolmabile. E però, c’è aria di ribaltone anche nelle Marche, da molti anni feudo del centrosinistra, mentre solo la Campania di De Luca pare inespugnabile. Così, siamo 3 a 1.

Poi c’è la sfida delle sfide: la Puglia di Emiliano che sembra aver avuto un colpo di reni al fotofinish e potrebbe spuntarla e più ancora la Toscana da sempre roccaforte rossa e oggi pericolosamente in bilico. Una sconfitta a queste latitudini, mai registrata da quando esistono le regioni, sarebbe dinamite sotto la poltrona di Zingaretti e provocherebbe un terremoto in casa Pd, ma avrebbe conseguenze importanti anche sulla tenuta dell’esecutivo.

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Chiara Ferragni: “Obiettivo quotazione in Borsa. L’Italia? Paese unico. Le donne? Gli uomini non ci prendono sul serio”

lunedì, Settembre 21st, 2020

Per il gruppo che ruota intorno a Chiara Ferragni c’è la possibilità di “essere quotato in Borsa o confluire in un grande gruppo del lusso. Questo è il nostro goal ma prima dobbiamo rendere marchio e azienda appealing: con una buona redditività e un giusto rapporto qualità prezzo, oltre a una diffusione e conoscenza internazionale del marchio perché competa realmente con altri del suo stesso livello, come Chloé o Kenzo”. Lo dice a ‘Corriere Economia’ la stessa influencer spiegando come questo ”è il lavoro che abbiamo iniziato due anni fa, quando sono diventata ceo di Serendipity, dopo aver già assunto la stessa carica in Tbs, la società che gestisce The Blond Salad”.

“I numeri erano in discesa – aggiunge – ed era importante cambiare obiettivo strategico” anche grazie ad accordi “con grande attenzione ai numeri, soprattutto alla redditività di medio lungo periodo. Per questo abbiamo scelto Swinger e stiamo cercando i partner migliori su tutte le categorie merceologiche, dalle fragranze al beauty, dal ready to wear all’underwear, al bambino. O al food, dove abbiamo realizzato partnership con marchi come Oreo”.

“Nel food abbiamo un progetto rivoluzionario, ma non posso ancora parlarne. Vogliamo essere pronti con tutto per quando ci sarà la ripartenza generale dei consumi” dice anticipando anche che nel rapporto con Lancôme, del gruppo L’Oréal “a settembre 2021 ci sarà un terzo step. Il beauty è un settore dove vogliamo continuare a investire, così come negli occhiali. Anche per questo dovevamo cambiare strategia: quando tratti con colossi come L’Oréal, e lo stesso vale negli occhiali, devi dimostrare che non sei il personaggio di turno, ma la concretezza del prodotto che proponi”.

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Altro che green

lunedì, Settembre 21st, 2020

Greta è tornata. Davanti al Parlamento svedese, di venerdì, come era solita fare prima del Covid insieme agli altri attivisti di Fridays for future, il movimento che chiede un cambio di rotta su ambiente e clima. E anche in Italia sono già in calendario altri due appuntamenti, il 25 settembre e il 9 ottobre, rispettivamente la Giornata mondiale di azione per la giustizia climatica e lo sciopero nazionale per il clima. Ma a un anno dalle grandi manifestazioni che hanno portato in strada migliaia di ragazzi (200mila solo a Roma il 27 settembre scorso) cosa è rimasto della grande promessa fatta dal Governo, quella cioè di puntare sul green? Il bilancio di un anno, ricostruito da Huffpost attraverso un fact checking delle principali misure messe in cantiere, dice che l’obiettivo è molto lontano.

Una premessa è d’obbligo. Covid ha ribaltato le priorità politiche di qualsiasi Paese, anteponendo le questioni della salute a tutte le altre, comprese quelle ambientali. Anche gli altri Paesi, come l’Italia, hanno quindi rivisto progetti e timing degli impegni presi prima dello scoppio della pandemia. Ma ora bisogna riprendere la questione in mano. Appena giovedì la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha riesumato il suo Green Deal, provando a rilanciare entusiasmo e obiettivi con un taglio delle emissioni entro il 2030 portato dal 40% al 55 per cento. E sempre da Bruxelles è arrivata un’indicazione politica chiara: ora che è passata la fase più acuta dell’emergenza sanitaria è tempo di dimostrare che l’impegno sul green verrà preso sul serio. Anche perché – e questo elemento genera un pressing sull’Italia – il 37% dei 750 miliardi del Recovery Fund andrà proprio al Green deal. 

I green bond fermi all’annuncio

I progetti che impattano sull’ambiente devono essere ovviamente finanziati. Un anno fa non c’era il Covid e quindi nemmeno il Recovery Fund, pensato proprio per sostenere la fase di ricostruzione post emergenza. Però la questione climatica era già esplosa. Erano i giorni di Greta e il Governo, il primo ottobre, annunciò la volontà di voler emettere green bond. “Vorremmo emettere green bond. Nelle emissioni ci saranno dei titoli dedicati a finanziare gli investimenti per la sostenibilità ambientale”, dichiarò allora il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Un sistema semplice per portare nelle casse dello Stato soldi da investire per progetti legati a sostenibilità, clima e questioni ambientali. I green bond non sono stati ancora emessi. E questo marca una prima incrinatura nel percorso dell’esecutivo. Altri Paesi, come la Germania e la Francia, ma anche Olanda, Belgio, Irlanda e Polonia, l’hanno fatto. E i primi riscontri dicono che l’operazione è conveniente, permette cioè di incassare facilmente. La prima emissione in Francia partiva da una stima di incasso di 3 miliardi. Ha avuto una domanda di 24 miliardi. La prima emissione di Berlino, datata 2 settembre, ha raccolto 6,5 miliardi, con richieste superiori a 30 miliardi. 

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Egitto: archeologi trovano 27 sarcofagi intatti da 2500 anni

lunedì, Settembre 21st, 2020

Sepolti più di 2.500 anni fa e da allora mai più aperti, 27 sarcofagi sono stati portati alla luce dagli archeologi in un’antica necropoli egizia.
La tomba è stata ritrovata all’interno di un pozzo in un sito sacro a Saqqara, un luogo di sepoltura attivo per più di 3.000 anni e patrimonio mondiale dell’Unesco.
La scoperta, riferisce la Bbc, è considerata dagli esperti una delle più grandi nel suo genere. Le fotografie pubblicate mostrano bare di legno ben conservate dipinte con colori vivaci e altri manufatti più piccoli. 

Egitto: archeologi trovano 27 sarcofagi intatti da 2500 anni


LA STAMPA

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“Salute”, online e su carta. Il contenitore più grande che svela chi siamo e perché

lunedì, Settembre 21st, 2020

Daniela Minerva

Saremo online il 22 settembre, in edicola il 24. E saremo il più grande e più ricco contenitore di informazioni su noi e il nostro corpo in lingua italiana. L’unico mezzo di informazione sulla salute che ha l’ambizione di rispondere alle domande che noi tutti ci poniamo di fronte ai malesseri, alle malattie, ai rischi. E che perciò costruiremo a partire dalle domande dei lettori. Ecco, questo è Salute. Stare bene secondo la scienza, che potrete trovare in edicola e online con La Stampa, La Repubblica, Il Secolo XIX e tutti i 13 giornali e siti internet del Gedi News Network. Milioni di persone, così diverse da riconoscersi in 16 testate giornalistiche diverse, da Roma a Torino, da Livorno a Trieste passando per Modena, Mantova Pordenone…. Alle quali ci presentiamo con Frontiere. Il Festival di Salute: online dal 22 al 27: una carrellata di talk show, videoinchieste, grandi scienziati che spiegano cosa succede dentro di noi: da Anthony Fauci, il comandante in capo della guerra americana contro Covid-19 a Jules Hoffman, premio Nobel per la medicina per aver scoperto, guarda un po’, i meccanismi dell’immunità; Alberto Mantovani, Giacomo Rizzolatti, Walter Ricciardi, Michele Maio, Piergiuseppe Pelicci, Roberto Burioni, Giorgio Scagliotti e tanti altri big della medcina italiana. Ma Salute non sarà solo medicina, cercherà risposte nei meandri della mente e dei sentimenti; con psichiatri, artisti, scrittori; che al festival non mancheranno di aprire altre porte sulla nostra salute: Vittorio Lingiardi, Sergio Rubini, Melania Mazzucco, Helena Janeczek, tra gli altri.

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La Rossanda, le Br e l’album di famiglia

lunedì, Settembre 21st, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

Ogni volta che si parla delle Brigate Rosse – e m’è capitato, solo questa settimana, ben due volte, a Bologna e a Forlì – c’è sempre qualcuno che sostiene la seguente tesi: le Br in realtà erano la longa manus della Cia, della polizia e dei carabinieri, della Dc e del Vaticano. Questa tesi, sostenuta dalla sinistra negli anni Settanta, oggi è curiosamente abbracciata anche da molti che non sono di sinistra, ma che hanno un certo compiacimento nel vedere ovunque il mistero, il complotto, le trame oscure. A tutti costoro rispose già in diretta Rossana Rossanda, la giornalista e intellettuale di estrema sinistra morta ieri a 96 anni.

Nel 1978, quando ancora molti chiamavano “sedicenti” le Br, Rossana Rossanda scrisse sul “manifesto” un memorabile articolo in cui diceva che, leggendo il linguaggio dei sequestratori di Aldo Moro, si riconosceva evidente il marchio di un album di famiglia: quello del comunismo italiano, soprattutto della parte più stalinista. Quando poi cominciarono gli arresti dei brigatisti, l’appartenenza a quell’album di famiglia risultò ancor più chiara. Rossana Rossanda era una comunista convinta ma eretica, e poteva permettersi di contraddire la colossale rimozione che la sinistra italiana aveva fatto del terrorismo rosso. Perché il punto è questo: nella sinistra italiana (una sinistra democratica, legalitaria, sicuramente pacifista) non si volle accettare l’idea che qualcuno avesse potuto scegliere la lotta armata.

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Da Liedholm alla rovesciata di Parola. “La leggenda dei Panini, i Disney italiani”

lunedì, Settembre 21st, 2020

di WALTER VELTRONI

È appena uscito ’Panini. Storia di una famiglia e di tante figurine’, il nuovo libro di Leo Turrini (320 pagine, 18 euro). Per concessione della casa editrice Minerva, pubblichiamo la prefazione al libro, scritta da Walter Veltroni.

Roma, 21 settembre 2020 – È una grande storia italiana, quella raccontata magnificamente da Leo Turrini. Un giornalista legato alla sua terra, non scevro di passioni sanguigne, appassionato dell’epica dello sport si è messo, come un investigatore del tempo, a ricostruire l’epopea di una delle famiglie della nostra imprenditoria il cui nome è entrato, letteralmente entrato, nelle case di intere generazioni di italiani.

Tutti coloro che sono stati bambini a partire dagli anni Sessanta sanno infatti chi sono i ’Panini’. Hanno comprato i loro album, incollato le loro figurine, scritto, ansiosi di risposta, al loro indirizzo di Modena. I fratelli Panini sono entrati nell’immaginario collettivo. Quel cognome identificava delle irremovibili e struggenti madeleines di ciascuno. Quelle figure di altri, sconosciuti, sono, nella nostra memoria, quella di noi una volta bambini. Fossero l’immagine maldestramente colorata da un litografo di Parma del coriaceo centrocampista ’Maciste’ Bolchi, prima figurina Panini, quella di Garibaldi in ’Uomini illustri’ , le vignette di Prosdocimi che riproducevano gli idoli canori del tempo, da Celentano a Tony Astarita, le fotografie di inconsapevoli canguri nelle collezioni sugli animali. Quei rettangoli di carta ci ricordano i nostri pomeriggi senza pensieri e ansie. E con l’assoluta fiducia nel futuro.

Le figurine si prestavano a un doppio uso, individuale e collettivo. Tanti anni fa mi capitò di scrivere, per celia, un saggetto sulla teoria marxiana a proposito del valore d’uso e di scambio applicandola alle figurine. Io rifuggivo, da ragazzo, da un uso che consideravo prosaico, volgare e blasfemo delle immagini ’Panini’. Non avrei mai aperto un commercio lascivo, uno scambio mercantile che avrebbe finito col ledere la sacralità di quelle fotografie colorata.

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Torino, uccide il figlio di 11 anni e si suicida. Annuncia la tragedia su Facebook

lunedì, Settembre 21st, 2020

Torino 21 settembre 2020 – Immane tragedia che provoca un sentimento di sgomento profondo. Ancora una volta un genitore ha ucciso il figlio e poi si è suicidato. Questa notte in provincia di Torino in un’abitazione di via Beltramo a Rivara nel Canavese. Un uomo di 47 anni, Claudio Baima Poma, italiano, operaio in un’azienda meccanica, ha utilizzato una pistola non legalmente detenuta per uccidere il figlio di 11 anni, Andrea. Poi, con la stessa arma, si è tolto la vita. L’allarme è scattato poco prima delle due. Sono in corso gli accertamenti sull’episodio da parte dei carabinieri della compagnia di Venaria Reale (Torino). Papà e figlio sono stati trovati nella camera da letto.

L’uomo era separato dalla compagna e soffriva di depressione. Agghiacciante il post su Facebook indirizzato alla compagna Iris in cui praticamente annuncia quello che avrebbe fatto.

Il post su Facebook

Prima di consumare una tragedia, l’uomo ha scritto un lungo post su Facebook in cui si rivolge alla ex convivente, Iris, la madre del bambino: “Abbiamo trascorso momenti bellissimi – scrive il 47enne – fino a quando ho iniziato ad avere problemi di schiena e di conseguenza un danno permanente alla gamba. Esattamente una settimana prima mi avevi chiesto di sposarti, ma poi hai iniziato a allontanarti piano piano. Da quel momento sono caduto in depressione e non mi sono più tolto da questo incubo”.

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