Archive for Settembre, 2020

Stefano Massini, “Parole in corso”: da dove arriva il termine ‘smog’

sabato, Settembre 12th, 2020

Ogni giorno una parola, o un modo di dire, da scomporre e ricomporre: “Parole in corso” è la nuova rubrica dello scrittore Stefano Massini, dal lunedì al venerdì su Repubblica.it

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Istat, crolla sotto il 40% il tasso di occupazione dei giovani. Aumentano le disuguaglianze territoriali e di genere

sabato, Settembre 12th, 2020

di ROSARIA AMATO

ROMA – Tasso di disoccupazione all’8,3% nel secondo trimestre di quest’anno, con un calo di 0,9 punti rispetto al primo trimestre e di due punti rispetto al secondo trimestre 2019. Lo rileva l’Istat, spiegando però che il calo è legato all’aumento dell’inattività dovuta all’emergenza epidemiologica da Covid 19 e al lockdown. I disoccupati sono saliti a 2.057.000. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono aumentati di 5,5 punti percentuali rispetto al primo trimestre e di 10 punti rispetto al trimestre precedente raggiungendo quota 14.183.000 unità.

A perdere il lavoro non solo sono stati soprattutto i dipendenti con contratto non superiore a 6 mesi (428 mila nel secondo trimestre), ma i giovani, tant’è che il tasso di occupazione della fascia 15-34 anni è scesa al 39,1%, nel 2008 era oltre il 50%. Inoltre non ci sono state nuove assunzioni a tempo determinato, di stagionali. L’ammontare di occupati che al momento dell’intervista dichiarano di aver iniziato il lavoro nei primi sei mesi dell’anno è inferiore di oltre 400 mila unità rispetto a quello dello stesso periodo del 2019.

Gli occupati si riducono di 470.000 unità rispetto al primo trimestre e di 841.000 unità rispetto al secondo trimestre 2019. La riduzione è dovuta soprattutto al calo dei lavoratori a termine e degli indipendenti, visto anche il blocco dei licenziamenti imposto dal governo. Rispetto al secondo trimestre 2019 i dipendenti a termine sono diminuiti di 677.000 unità (-21,6%) mentre gli indipendenti hanno perso 219.000 unità (-4,1%) a fronte di un -3,6% dell’occupazione complessiva. Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni scende al 57,6%.

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La scommessa di Salvini e Meloni sulla Puglia : “Vinciamo con Fitto e mandiamo a casa Conte”

sabato, Settembre 12th, 2020

di GIULIANO FOSCHINI

BARI – “Se non vinciamo questa volta, allora non vinceremo mai più”. La confessione di un dirigente di Forza Italia è la più sincera fotografia della campagna elettorale per il nuovo presidente della Regione Puglia: dicevano, la Puglia nera, la Puglia di Pinuccio Tatarella, “la regione più a destra della Germania di Hitler” (cit. Massimo Cassano, ex sottosegretario al Lavoro, poi in Forza Italia, ora con Michele Emiliano). E invece in quindici anni è diventata la Puglia rossa, anzi rossissima, 10 anni addirittura con  Nichi Vendola e ora altri cinque con Michele Emiliano.

“Questa volta”, però, qualcosa potrebbe cambiare. O, meglio, ritornare. Ne sono convinti in tanti. E ne è convinto soprattutto lui, Raffaele Fitto, l’enfant prodige della Democrazia Cristiana, consigliere regionale a 20 anni dopo che il padre Salvatore, presidente della Regione, morì in un incidente stradale mentre tornava a casa. Fitto jr è diventato presidente della Regione a 31 anni e, dopo la sconfitta impronosticabile contro Nichi Vendola nel 2005, è stato prima “protesi” di Berlusconi (ministro dal 2008 al 2011), poi parlamentare europea facendo un salto da Moro a Giorgia Meloni, dalla Democrazia cristiana illuminata a Viktor Orbân. La sua candidatura a governatore è stata voluta e imposta dalla Meloni adopo molti mal di pancia, della Lega soprattutto, che sulla Puglia aveva lanciato un’opa.

Non è un caso che, soltanto oggi, dopo due mesi di campagna elettorale, Matteo Salvini che pure è stato qui in almeno quindici occasioni, salirà per la prima volta su un palco accanto a Fitto, e a Giorgia Meloni. A conferma di quanto la destra consideri cruciale la vittoria pugliese. Dicono infatti: se si prende la Puglia, cade il Governo. E ancora: è l’Ohio d’Italia. Non sono parole casuali: il premier Giuseppe Conte è pugliese. E sulla sua regione aveva fatto un investimento, anche di immagine. Non a caso fino all’ultimo minuto ha cercato anche pubblicamente di far chiudere un accordo tra centrosinistra e 5 Stelle, prendendo però una porta in faccia dai grillini.

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Omicidio Willy, cambia l’accusa: «Chi l’ha picchiato voleva uccidere»

sabato, Settembre 12th, 2020

di Fulvio Fiano

Dal nostro inviato a Paliano — Rischiano l’ergastolo i quattro presunti assassini di Willy Monteiro Duarte. L’accusa a loro carico è da ieri quella di omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi come già anche il gip, nell’ordinanza di arresto, aveva ritenuto «astrattamente» possibile in attesa dell’autopsia. Ma sono fin troppo evidenti i segni sul corpo di Willy e le conseguenze che hanno causato. È stata così sufficiente la relazione preliminare del medico legale a fornire gli elementi necessari perché la Procura di Velletri aggravasse l’accusa. Un’accelerazione impressa alle indagini che proseguono con l’ascolto di decine di testimoni, le perizie sull’auto e i vestiti degli arrestati e l’esame di celle e tabulati telefonici per mettere ordine nei punti ancora da chiarire nella dinamica della rissa.

Secondo l’esame del dottor Saverio Potenza, il pestaggio ai danni del ragazzo di origini capoverdiane è paragonabile a un’azione omicida. Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (con ruoli ancora da definire fino in fondo) si sono accaniti su Willy fino a procurargli numerose fratture dal collo all’addome. Colpi dati in sequenza a partire dal primo calcio allo sterno, seguito da altri al volto. Fino ad arrivare a saltare su di lui quando era a terra esanime, come riferiscono i testimoni. La notizia arriva alla vigilia dei funerali ai quali anche il premier Giuseppe Conte parteciperà. Presente anche il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

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Willy, la rabbia dilaga in un’Italia che non educa più i suoi figli

sabato, Settembre 12th, 2020

di Carlo Verdelli

Forse abbiamo un problema più urgente del Recovery Fund, dell’esito del referendum o di chi vincerà alle prossime Regionali. Persino più urgente dell’onda rimontante dei contagiati dal Coronavirus. Il problema è la rabbia, che sta sradicando le protezioni sociali che la contenevano e dilaga senza freni, senza limiti. Il problema è che cosa stiamo diventando come Paese, rassegnati al peggio.

Il problema, per esempio, è Willy Monteiro Duarte, straziato di botte e lasciato lì a rantolare, rannicchiato come un feto, in una piazza di Colleferro, che è intorno a Roma ma potrebbe essere ovunque. Willy pestato a sangue e a morte da tre o quattro balordi tatuati, appena più adulti di lui, scesi da un suv nero per sistemare a modo loro un inizio di rissa. Lui che prova a rialzarsi da terra dopo ogni scarica di colpi, facendosi forza sulle braccia, fino alla botta letale. Aveva cercato di smorzare gli animi appena si erano accesi, in soccorso di un amico finito sotto il tiro dei nuovi selvaggi. Dai, smettetela, andiamo via. «Non dimenticherò mai il rumore del suo corpo che cadeva», dirà un testimone. Sono le tre di notte, finirà di spegnersi alle cinque, squassato da una furia senza causa, senza senso. La fine tragica di un sabato italiano, ma di un’Italia brutta e cattiva che non vogliamo riconoscere, più indifferenti che allarmati.

Il funerale di Willy, oggi, è il funerale di una nazione che non sa più educare né proteggere i propri figli, dove accelerano, come ha scritto su questo giornale Walter Veltroni, i rischi di scollamento. Ed è l’odio per l’odio, epidemia sottovalutata, a fare da solvente a quella colla sociale che ha fatto di noi una democrazia rispettabile e rispettata. L’odio per chi è diverso, per chi viene da fuori, per chi è grasso, per chi è debole, per le donne, per chi ha un handicap, per chi prova ad opporsi alla legge del più forte, che non rientra, non ancora almeno, tra le leggi che come nazione ci siamo dati.

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Milano, esplosione in palazzo di piazzale Libia: tre piani distrutti nello scoppio, un ferito grave

sabato, Settembre 12th, 2020

di Gianni Santucci

Una violentissima esplosione si è verificata sabato mattina, poco dopo le 7, in un condominio in piazzale Libia 20 a Milano, in zona Porta Romana. Lo scoppio ha distrutto almeno tre piani dell’edificio, mentre i danni hanno coinvolto almeno 8 piani dello stabile. Sul posto i vigili del fuoco e i mezzi di soccorso del 118 con molte ambulanze. Centinaia di persone si sono precipitate in strada. I vigili del fuoco stanno accertando la presenza di altre persone negli appartamenti superiori.

Milano, esplosione in un palazzo di piazzale Libia

Il boato si è sentito in tutta la zona Sud di Milano.

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Di Maio: avanti con le alleanze, strada giusta. “Il Sì al referendum sarà una rivoluzione”

sabato, Settembre 12th, 2020

di AGNESE PINI

Ministro Di Maio, un anno fa in una lettera aperta al nostro giornale fu il primo a lanciare la proposta di un patto locale tra Pd e 5 Stelle, in occasione delle elezioni regionali in Umbria. Ad oggi però quell’idea non è ancora riuscita a farsi strada: si sta per votare in sette regioni e solo in Liguria i 5 Stelle sono alleati col Pd. È un progetto da mettere in archivio?

“Presentarsi alle prossime amministrative in coalizione con altre forze politiche e civiche non solo è un progetto in cui credo, ma è la strada che ci hanno indicato i nostri iscritti con una delle ultime votazioni. Per queste regionali purtroppo eravamo fuori tempo massimo, probabilmente ci si doveva organizzare meglio e prima. Magari in qualche caso è stata un’occasione sfumata, ma ci atteniamo alle decisioni dei territori e le supportiamo fino in fondo. Anche per il futuro, però, il punto di partenza sarà sempre la voce di chi è sul territorio. Quindi altro che archiviare, siamo nella fase viva di un modo di presentarsi agli elettori più strutturato, diffuso e organico”.

La segretaria dem regionale Simona Bonafè sostiene che votare 5 Stelle in Toscana significa far vincere la Lega. Si può dire che in parte abbia ragione?

“Votare il MoVimento 5 Stelle significa scegliere il MoVimento 5 Stelle. Non ho mai creduto a giochetti, strategie, suggestioni varie da propinare agli elettori. Credo nelle battaglie portate avanti fin dall’inizio, con orgoglio e una precisa identità, proprio come fa da sempre il MoVimento».

Salvini ipotizza un cappotto sette-a-zero per la sua coalizione, il 21 settembre. Vaticini trionfalistici a parte, una chiara affermazione del centrodestra potrebbe mettere a rischio la tenuta del governo?

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Matera, turiste minorenni violentate. I verbali: “Non chiamate il 113, rovinate la festa”

sabato, Settembre 12th, 2020

Matera – Quattro arrestati, tre indagati, e uno (ancora da identificare) ricercato, dalla polizia a Matera nell’ambito dell’indagine sulla violenza sessuale di gruppo subita da due turiste minorenni inglesi a Marconia di Pisticci. Nella piccola frazione del Materano le due inglesi hanno partecipato a una festa in una villa e lì si è consumato il reato nella notte fra il 7 e l’8 settembre. Il gip di Matera Angelo Onorati ha disposto le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Le indagini della Polizia hanno portato all’arresto di quattro giovani tutti di Pisticci (Matera), di età compresa fra i 19 e i 23 anni: sono Michele Masiello, Alberto Lopatriello, Alessandro Zuccaro e Giuseppe Gargano. Le accuse sono di violenza sessuale e lesioni personale aggravate e continuate. L’attività investigativa ha evidenziato “la brutalità, la gravità ed efferatezza delle violenze commesse con modalità subdole, che avrebbero potuto essere reiterate nei confronti di altre donne”. Oltre ai quattro arrestati, altri tre giovani sono al momento indagati, e di un ottavo coinvolto non si conosce ancora l’identità. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Matera, Pietro Argentino, durante la conferenza stampa.

La ricostruzione delle violenze

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la violenza sessuale sarebbe avvenuto nel giardino della villa dove era in corso una festa privata. L’attività investigativa è partita dalla denuncia delle vittime, entrambe in vacanza nella località jonica, una delle quali con parenti a Marconia, mentre l’altra è un’amica. Poco dopo essere arrivate alla festa, accompagnate dalla sorella trentenne di una delle due, le ragazzine inglesi sono state avvicinate da due degli indagati. In seguito, “approfittando dello stato di alterazione psichica delle due minorenni, dovuto – è scritto in un comunicato diffuso dalla Questura di Matera – all’assunzione di alcol“, uno degli otto giovani coinvolti, Giuseppe Gargano ha spinto con forza una delle due in una zona buia, seguito dagli altri amici e dall’altra ragazzina.

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Alitalia cancella il Roma-Malpensa, dal 1 ottobre non volerà più dallo scalo varesino

sabato, Settembre 12th, 2020

Dal prossimo 1 ottobre Alitalia non volerà più dall’aeroporto di Milano Malpensa. I voli rimasti operativi in partenza dallo scalo varesino, a causa del Covid, erano infatti solo i due giornalieri diretti a Fiumicino e che ora Alitalia ha deciso di cancellare. E’ la prima volta dall’inaugurazione dello scalo della brughiera nel 1948 che la compagnia aerea nazionale resterà senza voli da e per Malpensa.

Potrebbe quindi essere il volo Az01023, che decollerà da Malpensa alla volta di Fiumicino il 30 settembre ad interrompere una storia durata oltre settanta anni. I motivi di questa scelta sarebbero da ricercare nella mancata ripresa del traffico intercontinentale. Il collegamento tra il secondo e il primo aeroporto italiano era infatti prevalentemente utilizzato come navetta per i passeggeri provenienti soprattutto da New York e Tokyo, tratte servite da Alitalia ma al momento interrotte a causa del coronavirus.

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Il termometro del Paese

venerdì, Settembre 11th, 2020

di   Massimo Gramellini

Ultime notizie dalla scuola più pazza del mondo. Il Piemonte è la prima regione a non fidarsi dei genitori e a pretendere che scrivano sul diario la temperatura corporea del pargolo. Altre ne seguiranno, vedrete. Avere scaricato la prevenzione sulle famiglie è stata una trovata bizzarra. Bastava comprare dei termoscanner invece che dei banchi a rotelle, così da poter misurare la febbre là dove serve farlo: all’ingresso della scuola, anziché all’uscita di casa. Ma chi ha scritto le norme avrà idea di come avvenga il risveglio delle famiglie italiane? Non ci troviamo nella cascina del Mulino Bianco, ma in un luogo caotico, popolato da gente assonnata e perennemente in ritardo che si ingorga intorno alla caffettiera ed entra ed esce dal bagno, litigando sulle precedenze. In questo clima che ricorda i gironi più cruenti dell’Inferno, tutti dovrebbero ritagliarsi cinque minuti di serenità per infilare termometri sotto le ascelle altrui? Cara grazia se lo farà chi vedrà suo figlio trascinarsi con gli occhi lucidi e un principio di bronchite. Gli altri se ne infischieranno, pronti a giurare, in caso di contagio, che a casa il pupo stava una meraviglia e di sicuro si è infettato in classe.

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