Archive for Settembre, 2020

Inizio scuola, una ripartenza zoppicante. Eppur si muove

lunedì, Settembre 14th, 2020

di GABRIELE CANÈ

Intanto mettiamoci d’accordo sulle definizioni, non solo per un problema di forma, ma anche e soprattutto di sostanza. Bene. Se diciamo che oggi “riapre la scuola”, diamo un’immagine inesatta. Sbagliata. Se invece osserviamo che oggi in molte parti d’Italia ricominciano in qualche modo le lezioni, beh, ci avviciniamo più correttamente alla realtà. Con la consapevolezza che anche questa ripartenza zoppicante è comunque un avvenimento di segno positivo. Da salutare con soddisfazione, e da affrontare con la voglia di tutti di superare gli ostacoli. Che saranno tanti.

Lo ha detto anche il presidente Conte in un video messaggio dai toni accattivanti, come il mestiere gli impone, e con la l’ammissione che “ci saranno disagi”. Come tutti sanno, del resto, e come la comunicazione ufficiale spesso non faceva intendere neanche lontanamente. Un po’ come succede con la cassa integrazione in deroga: l’Inps ci dice che in effetti qualcuno è rimasto indietro, però metà di quelli che incontri e che ne avrebbero diritto, ti confermano che bene che vada hanno visto i mesi di marzo e aprile. Mistero. Per la scuola è un po’ la stessa cosa.

Perché non ci dovrebbero essere alunni sforniti della “mascherina di Stato”, ma a tante famiglie le direzioni didattiche hanno spiegato di non averle, raccomandando di portarsele da casa, gel compreso. Perché i banchi “rotanti”, ammesso che servano, arriveranno più avanti. Perché la ripartenza c’è, ma a singhiozzo: qualche ora o qualche giorno in aula, altri da remoto; nei giorni pari l’ingresso due ore dopo, in quelli dispari l’uscita due ore prima. Con i genitori in paranoia per cercare di organizzarsi, e le aziende in attesa di sapere chi sarà al lavoro, o chi marcherà visita per fare compagnia al pupo.

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Regionali 2020, i curricula di tutti i candidati: ecco le loro vere competenze

lunedì, Settembre 14th, 2020

di Milena Gabanelli e Simona Ravizza

Con il voto del 20-21 settembre i cittadini di Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia decideranno a chi consegnare le chiavi delle loro regioni. Ma quali sono i poteri del Presidente che andranno ad eleggere? Dalla riforma costituzionale del 1999 con cui è stata decisa la sua elezione diretta e con la modifica del Titolo V del 2001, chi guida una Regione incide pesantemente sulle vite di tutti noi (vale anche per la Valle d’Aosta, di nuovo al voto dopo due anni, ma qui il Presidente viene votato all’interno del Consiglio regionale).

I poteri di un Presidente

I bilanci regionali valgono 16 miliardi per il Veneto, 7 per la Liguria, 15 per la Toscana, 5 per le Marche, 25 per la Campania e 14 per la Puglia. Fino all’80% sono spesi per la Sanità che vuol dire decidere quali ospedali aprire e quali chiudere, chi mettere ai vertici, se potenziarli per ridurre i tempi di attesa o allargare gli accreditamenti agli imprenditori della sanità privata, quali servizi sociosanitari garantire sul territorio, chi deve ricevere i soldi per la ricerca. Poi c’è il trasporto pubblico locale il cui funzionamento dipende dalle gare per scegliere le società che lo devono gestire, da come vengono definite le tratte di percorrenza, dai trasferimenti dei finanziamenti ai Comuni (metro e gomma) o alle società che gestiscono i treni regionali.

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Caivano, Ciro Migliore: «Maria Paola Gaglione era la donna della mia vita ma la sua famiglia ci ostacolava»

lunedì, Settembre 14th, 2020

di Fulvio Bufi

Caivano, Ciro Migliore: «Maria Paola Gaglione era la donna della mia vita ma la sua famiglia ci ostacolava»

Sul corpo di Ciro il linguaggio dei tatuaggi racconta quanto si senta uomo e quanto così voglia essere riconosciuto. Immagini anche troppo truci rispetto al fisico esile e ai lineamenti del viso che lo fanno sembrare più giovane — più piccolo — dei suoi ventidue anni. Ma il suo corpo mostra anche i segni dell’incidente e del pestaggio subito dal fratello della fidanzata. Il braccio sinistro bloccato da un tutore, lividi e graffi dappertutto, un occhio nero, ed è chiaro che lì c’è arrivato un pugno.

Quei momenti non riesce a raccontarli, anche se con i carabinieri ha dovuto farlo. Riesce invece a parlare di Maria Paola (Gaglione, morta dopo essere stata speronata in moto dal fratello ndr), che «non è stata la mia prima ragazza, ma sicuramente è stata la prima di cui mi sia innamorato».

Quando?
«Tre anni fa, quando ci siamo conosciuti nella villa di Caivano», che è un posto del Parco Verde, disastrata come tutto il Parco Verde, e però per i ragazzi che al Parco Verde ci sono nati e cresciuti è una villa come lo sono le ville per chi scopre la vita: un posto di incontri, di approcci, di libertà.

Poi siete andati a vivere insieme.
«Un mese fa. Ma non a Caivano, ad Acerra».

E perché?
«Perché volevamo allontanarci dalla sua famiglia. Loro ci hanno sempre ostacolati. Non volevano che stessimo insieme perché dicevano che eravamo due femmine. Ma non è vero. Io non sono una femmina. Avevo 15 anni quando ho capito di essere un uomo, mi sentivo e mi sento un uomo. E Maria Paola mi ha sempre amato come uomo».

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Coronavirus, Locatelli: «La scuola non apre per richiudere, ma le famiglie siano responsabili»

lunedì, Settembre 14th, 2020

di Margherita De Bac

Coronavirus, Locatelli: «La scuola non apre per richiudere, ma le famiglie siano responsabili»

«Non apriamo per richiudere», sintetizza con uno slogan Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 al lavoro nel Comitato tecnico-scientifico. «Le lezioni in presenza devono ricominciare. Tutto il Paese e lo Stato hanno profuso il massimo dello sforzo per garantire la sicurezza sia in termini di dotazioni (banchi separati, mascherine) sia per arrivare a protocolli condivisi per gestire al meglio eventuali casi di contagio. Senza contare l’attenzione massima per i trasporti che dovranno sostenere un numero elevatissimo di passeggeri tra studenti e operatori».

Quindi vi sentite a posto?
«Sì, ma teniamo conto che un problema così complesso richiede la partecipazione di tutti. Famiglie, studenti, docenti. Non si può pensare che la responsabilità sia demandata solo a chi decide. Sono certo che con l’impegno di tutti non solo la scuola riapre, ma si arriverà fino alla fine dell’anno».

Scommette?
«Qualche episodio di infezioni ci sarà, va messo in conto, se negassi non sarei realista».

I bambini vanno a scuola e poi dai nonni. Non è pericoloso?
«È poco sostenibile che i bambini non debbano avere contatti con i nonni, sarebbe una deprivazione di affetto. Gli alunni saranno resi consapevoli che essere responsabili nei comportamenti significa proteggere i loro amati nonni».

È vero che il ritorno in classe farà salire l’indice di contagio, l’Rt, dello 0,4 per cento?
«Le stime vanno lette nel contesto specifico. Un aumento di nuovi casi positivi ci sarà, ma contenuto e non dovremo spaventarci. Non siamo nella situazione dello scorso marzo. Ora siamo bene attrezzati e il quadro epidemiologico è migliore. Ogni giorno l’Italia può produrre 35 milioni di mascherine. Undici andranno alle scuole. Sono quelle chirurgiche, le più adatte e sicure. Come medico le ritengo preferibili a quelle di stoffa».

C’è il rischio di tornare indietro?
«No, non ci sono i presupposti per ripristinare chiusure. Siamo sempre il Paese con la più bassa incidenza di casi, 27 per 100.000 abitanti».

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Scuola, 5,6 milioni di studenti tornano in classe: le incognite tra cattedre vacanti e mancanza di spazi

lunedì, Settembre 14th, 2020

Lunedì 14 settembre è la data cerchiata di rosso sul calendario di 5,6 milioni di studenti del nostro Paese. Anche se quest’anno il giorno scelto dal governo per la riapertura delle scuole porta con sé dubbi e incertezze. A partire dai nomi di chi si siederà dietro alle cattedre: dopo lo stop causato dal Coronavirus, le stime parlano di circa 60mila posti ancora non assegnati. I docenti considerati fragili – cardiopatici o malati oncologici – verranno destinati a nuove mansioni in segreterie o biblioteche, lontani dagli studenti. Ancora nessuna risposta invece sulle graduatorie per sostituire i 13mila insegnati risultati positivi al tampone

Arcuri: “Sforzo ciclopico, contenti del risultato raggiunto” – “Abbiamo fatto tutti insieme uno sforzo ciclopico e siamo contenti del risultato raggiunto” riguardo i preparativi per la riapertura delle scuole. E’ il commento del commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, il quale ha aggiunto: “Abbiamo distribuito ai 19mila istituti scolastici italiani 94 milioni di mascherine che saranno nella disponibilità dei dirigenti. Studenti e docenti avranno la mascherina per svolgere le attività in sicurezza”.

La Cisl avverte: “Ci saranno problemi nel garantire il distanziamento” – Tra le categorie sottostimate per la ripartenza non ci sarebbero solo gli insegnanti: “Mancano anche i collaboratori scolastici”, avverte Maddalena Gissi della Segreteria Generale Cisl Scuola, “e alcune realtà avranno problemi perfino nel garantire il distanziamento sociale all’ingresso”. L’appello lanciato dal sindacato è quello di “unire le forze con i soggetti che hanno sottoscritto il protocollo di sicurezza per le scuole, primi tra tutti la protezione civile, al fine di garantire una buona ripresa”. 

Nel Lazio chiusa una scuola su tre – Non tutte le Regioni però sembrano riuscire ad arrivare pronte alla data stabilita. “Nel Lazio il 30% delle scuole non riaprirà. abbiamo ancora 16mila studenti senza un’aula”, dice l’assessore regionale Claudio Di Berardino. Nel piano della Regione Lombardia ci sarebbe invece una corsia preferenziale per effettuare i tamponi agli studenti con sintomi riconducibili al Covid in modo da avere l’esito in 24 ore. 

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 13 settembre: 1.458 nuovi casi e 7 morti

domenica, Settembre 13th, 2020
Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 13 settembre: 1.458 nuovi casi e 7 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 287.753 persone (+0,5 rispetto a ieri, +0,5%; ieri +1.501) hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 35.610 sono decedute (+7; ieri +6) e sono state dimesse 213.634 (+443, +0,2%; ieri +759). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 38.509 (+1006, +2,7%; ieri +736); il conto sale a 287.753 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia.

I tamponisono stati 72.143 (20.563 in meno rispetto a ieri che erano stati 92.706)

I pazienti ricoverati con sintomi sono 2.042 (+91, +4,6%; ieri +91), di cui 187 in terapia intensiva (+5, +4%; ieri +7).

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Roberto Speranza: “Fuori dal virus fra sei mesi”

domenica, Settembre 13th, 2020

“Dobbiamo ancora mantenere il distanziamento, portare le mascherine, lavarci le mani, ma non è per sempre: dopo l’autunno e l’inverno vedremo la luce”: lo ha affermato il ministro della salute, Roberto Speranza, in un’intervista a Repubblica in cui ha spiegato che “una cura e un vaccino per il Covid sono vicini” e quindi si tratta di “resistere altri sei mesi”. In questo senso ha ricordato che l’Ue sta comprando un pacchetto di vaccini “6+1, quello di Astra Zeneca è uno dei sei ed è in fase più avanzata”.

Sul ritorno a scuola Speranza chiede di mettere fine a “polemiche inutili” perchè “non è un problema della ministra Azzolina ma di tutti noi”. “Abbiamo fatto più che negli altri Paesi europei, nessuno pensa che la situazione sia perfetta, non abbiamo la bacchetta magica e i problemi della scuola italiana non nascono col Covid. Ma ci sono risorse senza precedenti, stiamo provando a investire sul personale scolastico e sulle attrezzature, forniremo 11 milioni di mascherine al giorno a tutti gratuitamente”.

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Riforme, la proposta del Pd: “Revisione del bicameralismo, sfiducia costruttiva e revoca dei ministri”

domenica, Settembre 13th, 2020

Revisione del bicameralismo. Revoca dei ministri. Sfiducia costruttiva. A una settimana dal Referendum Costituzionale sul taglio dei parlamentari, il Pd annuncia di essere pronto per presentare un progetto di riforma costituzionale. L’intento è “rafforzare l’impronta riformista dell’attuale maggioranza di governo”. E nelle parole dei dem si tratta di “una proposta organica che consenta, dopo aver dato il via libera alla riduzione dei parlamentari come uno dei tasselli di un quadro di riforme, di ottenere due risultati: l’ottimizzazione e razionalizzazione della forma di governo parlamentare e il superamento del bicameralismo paritario con le sue anomalie e storture. Una proposta sulla quale saranno raccolte le firme nelle Feste dell’Unità in corso, nei circoli, nelle piazze e nelle strade delle nostre città”.

Voto ai 18enni per i senatori, la riforma passa anche a Palazzo Madama. Ma destra e Iv provano mettere in difficoltà il Pd

di GIOVANNA CASADIO

Ecco nel dettaglio la proposta del Pd:
1) Introduzione, in analogia con il modello tedesco, dell’istituto della sfiducia costruttiva, nonché attribuzione al presidente del Consiglio dei ministri del potere di proporre al presidente della Repubblica non solo la nomina bensì anche la revoca dei ministri. Due riforme in grado di rafforzare la stabilità dei governi in presenza di una legge elettorale proporzionale ad alta soglia come quella alla base dell’accordo di maggioranza;

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M5S, Di Maio strappa con Casaleggio, rottura vicina

domenica, Settembre 13th, 2020

di ANTONELLA COPPARI

Di Maio ufficializza il dissenso con Casaleggio. A chi gli chiede se sono in sintonia risponde: “È evidente che il Movimento ha visioni differenti al suo interno”. Non che ce ne fosse bisogno, la distanza era lampante. Ma stavolta non si certifica solo ciò che era noto: sullo sfondo campeggiano quegli Stati Generali con i quali il Movimento non si decide a fare i conti e la sorte del governo Conte.

Di Maio: “Avanti con le alleanze”

Oggetto della contesa, infatti, è il carattere della futura leadership: Di Maio si rende conto di non poter ora ambire alla successione di se stesso, e punta su una governance: “Ci vuole una leadership forte che non vuole dire un leader, ma un gruppo di gestione“. Il gioco è palese. Un gruppo non potrà mai rappresentare una guida forte. Sia che ne faccia parte, sia che ne resti fuori, il ministro degli Esteri continuerà ad avere voce in capitolo. Casaleggio, sempre più spinto ai margini nel nuovo Movimento, vuole invece un vero capo: sulla carta non dovrebbero esserci dubbi.

A ostacolare la soluzione più lineare sono, però, due scogli: il primo è proprio la divisione dei grillini. Solo un ’comitatone’ permetterebbe alle fazioni di mettersi d’accordo, visto che sarebbero tutte rappresentate. Il secondo scoglio è persino più insormontabile: se al traguardo dovesse arrivare un solo concorrente, è realistico immaginare che sarebbe Alessandro Di Battista, su cui punta Casaleggio. Ma nessuno si illude: Di Battista leader (“M5s non ha tradito Gianroberto, che ora si rivolta nella tomba”? gli chiedono su twitter. E lui: “Rispondo per le mie azioni”) sarebbe la pietra tombale per il governo. Ma in ballo c’è altro. Trattandosi delle prime assise congressuali di una forza che sin dalla nascita aveva aborrito ’i rituali della vecchia politica’ come M5s strutturerà questi rituali resta un mistero: un gruppo di parlamentari dell’associazione Parole guerriere chiede un vero congresso per mozioni. Vade retro! Sarebbe proprio una liturgia da vecchia politica! E finirebbe con vincitori e vinti: ciò che molti tendono a evitare.

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Medico va a lavorare con 38,5 di febbre. Positivo al Covid, contagiati 4 operatori

domenica, Settembre 13th, 2020

Torino- Un medico risultato poi positivo al Coronavirus avrebbe lavorato in reparto dell’ospedale di Alessandria pur avendo la febbre a 38,5 gradi. Il caso della positività del dipendente al Coronavirus era già stato reso noto ieri dalla stessa azienda ospedaliera, oggi il dettaglio della febbre che sarebbe stata abbondantemente fuori dai limiti ammessi è riportato dal quotidiano La Stampa. Si tratta di un medico in servizio nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Santi Antonio e Biagio e ora ricoverato in condizioni che, secondo voci non confermate, sarebbero gravi. Ai colleghi avrebbe detto che aveva solo un’influenza. Ora sarebbero quattro i casi positivi al Covid risultati a seguito dei controlli eseguiti sugli operatori del reparto di Ginecologia: per tutti sono già state attivate le procedure del cado ed è stato disposto l’isolamento domiciliare.

“Se le indiscrezioni saranno confermate, saremo severi perché non possiamo giocare con la vita delle persone“. Così l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, interpellato dall’Adnkronos sulla vicenda. “Sulla vicenda ho già chiesto una relazione ai dirigenti sanitari dell’ospedale per capire come si sono svolti i fatti che dovrei ricevere nelle prossime – aggiunge Icardi -, certo se le indiscrezioni di queste ore saranno confermate, non si tratterebbe solo di un problema ma si sarebbe creata una vera e propria situazione di pericolo che richiederebbe non solo un provvedimento disciplinare ma anche una segnalazione all’autorità giudiziaria”. 

Coronavirus, il bollettino del 12 settembre

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