Archive for Settembre, 2020

“Un pericolo e una vergogna”: scontro sul caso dei boss scarcerati. Bonafede: “Avviato monitoraggio”

venerdì, Settembre 4th, 2020

“Una rivolta nel carcere di Benevento, con cinque agenti feriti, celle in fiamme e un muro sfondato. Il tutto mentre più di 100 boss usciti di cella durante il lockdown non sono tornati in galera nonostante la propaganda del governo. Solidarietà alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria: l’Italia non merita un governo così incapace e pericoloso. Chi sceglie la Lega sceglie la certezza della pena, chi sceglie il Pd preferisce le rivolte e i boss a casa”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini riferendosi agli uomini dei clan rimasti ai domiciliari per il rischio contagio, nonostante il decreto Bonafede che doveva riportarli in cella.

“Salvini si conferma solo capace di fare propaganda, strumentalizzare ogni vicenda. Sembra quasi che non veda l’ora che queste cose succedano per specularci sopra”, gli risponde il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo dem. E ancora: “La lotta alla mafia non ce la può certo spiegare chi vorrebbe sospendere il codice antimafia”.


A quattro mesi dalla fine del lockdown sono ancora 112 su 223 i boss e trafficanti di droga che non sono più ritornati in cella nonostante il decreto del ministro della Giustizia che a inizio di maggio aveva tentato di mettere un argine alla valanga di scarcerazioni per il rischio di contagio in carcere.

Alfonso Bonafede ha deciso di rispondere con un post su Facebook: sulle scarcerazioni legate all’emergenza Covid, “decise dalla magistratura in piena autonomia e indipendenza nel bel mezzo della pandemia è stato già avviato uno stretto monitoraggio per verificare l’applicazione dei due decreti antimafia”, che hanno imposto ai giudici di rivalutare le loro decisioni.

“Di persona detenuta al 41 bis attualmente ancora ai domiciliari ce n’è una sola, pendente il ricorso davanti alla Corte Costituzionale”, ha sottolineato il Garante nazionale delle persone private della libertà personale Mauro Palma nel tentativo di ridimensionare la polemica riguardante gli oltre cento detenuti.

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L’arte come felicità e fantasia e non come critica militante

venerdì, Settembre 4th, 2020

Vittorio Sgarbi

Non si spegne nella memoria il sorriso di Philippe Daverio. Per lui l’arte era una festa, una crescita della felicità. Soltanto in questi termini si può capire fino in fondo la differenza tra lui e un critico d’arte, peggio ancora se militante.

E in quattro tempi della sua vita egli mostrò sempre la stessa vitalità. Poco più giovane di lui, lo incontrai già pieno di vita e di entusiasmo nel 1975, quando Milano era imperdibile non solo per i suoi musei ma per le gallerie: il Milione , lo Studio Marconi, Lorenzelli , Farsetti, lo storico Cavallino di Carlo Cardazzo, Gianferrari, ognuna in qualche modo galleria di tradizione; ma solo alla galleria Philippe Daverio in via Montenapoleone 6 si respirava un’aria nuova, un’aria libera, e non per minore impegno nella storia (da quell’esperienza uscirono i cataloghi generali, che l’università e le sovrintendenze non erano in grado di garantire, su Giorgio de Chirico e su Gino Severini). Ma ti poteva accadere la sorpresa di vedere i vetri di Guido Balsamo Stella o i dipinti di Gianfranco Ferroni.

La garanzia di Daverio non era notarile ma di fantasia, di autorevolezza, di invenzione, di apertura, di strade nuove. E, nel 1978, quando arrivò a Venezia, il grande editore Giulio Einaudi che avevo conosciuto a casa di Maria Teresa Rubin De Cervin Albrizzi, rimase incuriosito del mio febbrile desiderio di conoscenza e dalla mia curiosità. Appreso che ero nato a Ferrara, mi chiese di accompagnarlo alla grande mostra di antiquariato che si teneva allora in Palazzo Grassi prima che fosse il santuario dell’arte che, dalla Fiat a Pinault, è poi diventato, per vedere un quadro che lo incuriosiva, di un grande e allora misconosciuto pittore: Gaetano Previati.

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La Toscana fa “tremare” Conte. Perché si può ribaltare la Storia

venerdì, Settembre 4th, 2020

Francesco Curridori

Dopo l’Emilia Romagna anche la Toscana diventa, per la prima volta, contendibile per il centrodestra.

L’eurodeputata ed ex sindaco di Cascina, Susanna Ceccardi, è in gara appoggiata dalla Lega, FdI, Forza Italia e la lista Toscana civica. Alla sua destra il consigliere regionale Roberto Salvini, dopo essere stato espulso dal Carroccio, scende in campo con il Patto per la Toscana. Il centrosinistra schiera il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, un piddino con un passato nei socialisti appoggiato da Pd, Italia Viva-+Europa, Europa Verde, Sinistra Civica Ecologista, Orgoglio Toscana e Svolta! Alla sua sinistra si candidano Marco Barzanti per il Partito Comunista Italiano, Salvatore Catello per il Partito Comunista e il consigliere comunale di Firenze Tommaso Fattori per Sì Toscana a Sinistra. Il M5S schiera la consigliera regionale Irene Galletti, mentre Tiziana Vigni è la candidata novax del Movimento 3V.

I risultati precedenti e i sondaggi attuali

Nel 2015 Enrico Rossi fu rieletto col 48% dei voti, davanti al candidato sovranista Claudio Borghi che, sostenuto dalla Lega e da Fratelli d’Italia, si fermò al 20%. In terza posizione, col 15% arrivò il grillino Giacomo Giannarelli, mentre il forzista Stefano Mugnai ottenne il 9% e Tommaso Fattori il 6,3%. Secondo un sondaggio effettuato da Tecnè per l’agenzia Dire, stavolta, lo scarto tra le due principali coalizioni è inferiore ai dieci punti percentuali. Giani viene dato tra il 44 e il 48%, mentre alla Ceccardi, che nel 2016 espugnò la rossa Cascina col 50,3% dei voti, viene assegnato una percentuale tra il 38,5% e il 42%. La grillina Galletti si fermerebbe tra il 6 e il 10%.In Toscana la partita è aperta. Un sondaggio spaventa la sinistra

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Il lockdown che continua dentro di noi

venerdì, Settembre 4th, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

Durante i giorni più bui del lockdown ci siamo ripetuti tante volte, anche per farci coraggio, che dopo le grandi crisi segue sempre la fase della ricostruzione. Abbiamo ricordato la grande reazione popolare, il gran darsi da fare del nostro dopoguerra; e abbiamo, insomma, previsto che la difficoltà ci avrebbe resi più forti, più reattivi. In buona parte, questa reazione c’è già stata. Penso ai tanti imprenditori, soprattutto ai piccoli, che hanno avuto la forza di reinventarsi. Penso soprattutto al commovente impegno di tutti gli operatori della sanità. Ma per altri versi, mi chiedo se questi giorni bui non ci abbiano anche – sempre in buona parte – fiaccati, sfiduciati.

Si chiamava “Sdraiati“ un libro scritto sette anni fa da Michele Serra e dedicato ai nostri ragazzi così a lungo stesi sul divano: e al silenzio, all’assenza di noi genitori. Ecco, penso ai ragazzi che con il lockdown hanno visto interrompersi un ritmo, una routine se volete, che era però la loro vita quotidiana. Si parla tanto della scuola d’obbligo e dei danni subìti dai bambini nel non andare a scuola; ma non si parla abbastanza degli universitari. All’università non si va tutti i giorni, ma le lezioni, i colloqui con i professori, gli scambi degli appunti, i giri nelle librerie degli atenei, ecco, tutto questo è venuto a mancare, tutto questo è stato sostituito da gelide lezioni online, perfino le lauree hanno perso la loro sacralità e la loro giocosità. E sono venuti a mancare, anzi a sparire, pure gli stage, con i quali i neolaureati entravano in contatto con il mondo del lavoro. Tanti, tantissimi ragazzi stanno così ancor di più sul divano; in tanti, ancora oggi, hanno vissuto e vivono tutto questo come il crollo di un ponte che li conduceva nel futuro.

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Silvio Berlusconi è ricoverato al San Raffaele per il Covid

venerdì, Settembre 4th, 2020

di Redazione Online

Silvio Berlusconi è ricoverato  al San Raffaele per  il Covid

LaPresse

Silvio Berlusconi è risultato positivo al coronavirus mercoledì 2 settembre. Fonti del Corriere confermano che l’ex premier 83enne ora è ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano per un lieve aggravamento. A quanto risulta non è in terapia intensiva, sono in corso accertamenti per difficoltà respiratorie.

La senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha detto ad Agorà Rai, su Rai3: «Berlusconi ha passato la notte in ospedale, è stato ricoverato ieri sera. La mattinata è iniziata un po’ male. Berlusconi sta bene, ha passato la notte bene. C’è stato bisogno di un piccolo ricovero precauzionale per monitorare l’andamento del Covid-19».

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Il sondaggio: taglio dei parlamentari, il 71% dice Sì al referendum. Tra gli elettori del Pd 1 su 3 è contrario

venerdì, Settembre 4th, 2020

di Nando Pagnoncelli

Il sondaggio:  taglio dei parlamentari, il 71% dice Sì al referendum. Tra gli elettori del Pd 1 su 3 è contrario

Il 20 e il 21 settembre gli italiani saranno chiamati a confermare o a respingere la riforma costituzionale approvata nell’autunno scorso dal Parlamento, che prevede la riduzione del numero dei deputati (da 630 a 400) e dei senatori (da 315 a 200). C’è molta attesa per il referendum costituzionalenon tanto per il risultato finale, che risulta piuttosto scontato (come si evince dal sondaggio odierno), quanto per le ripercussioni che si potranno avere sullo scenario politico e, in prospettiva, istituzionale. Ad agosto si è finalmente accesa la campagna soprattutto su impulso del «fronte del No» che fino ad allora era rimasto pressoché silente. Ne consegue che il livello di conoscenza dell’evento, che fino a fine luglio era circoscritto al 35% degli elettori, è balzato all’81%.

Il livello di importanza attribuita al tema referendario è elevato, quasi tre italiani su quattro (72%) lo giudicano molto (51%) o abbastanza (21%) rilevante. La partecipazione al referendum rappresenta sempre un’incognita, anche se nel caso di referendum costituzionale, a differenza di quello abrogativo, per decretare la validità dell’esito non è richiesto il superamento del quorum rappresentato dalla maggioranza degli aventi diritto al voto.

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Smart working, le differenze in Europa. E cos’è il south working?

venerdì, Settembre 4th, 2020
Prima del Covid in Italia lavorava da casa solo il 5% dei dipendenti, in Svezia e Paesi Bassi il 37%. E ora il south working. Sapete cos’è? – di Maria Serena Natale /CorriereTv
La pandemia lo ha reso indispensabile, anche dopo il Covid non uscirà dalle nostre vite. Il lavoro agile per i Paesi mediterranei è stato una scoperta, più a Nord era una pratica già diffusa. Lavoro subordinato strutturato per obiettivi, senza vincoli orari o spaziali: può essere un’opportunità, ma richiede concertazione e aggiornamenti normativi. Prima dell’emergenza in Italia lavorava da casa in modo stabile o occasionale solo il 5% dei dipendenti, in Svezia e Paesi Bassi il 37%. E ora da noi prende forma una declinazione specifica: il south working. Sapete cos’è?
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Una spericolata crisi di nervi

giovedì, Settembre 3rd, 2020

Come ogni tragedia che si rispetti nel Movimento 5 stelle, finisce tutto in farsa. Della cinquantina di deputati che hanno firmato l’emendamento per lo stop al rinnovo dei vertici dei Servizi segreti non ce n’è uno che si sia sfilato dal voto di fiducia imposto dal Governo. Anche la prima firmataria, Federica Dieni, che martedì prometteva fuoco e fiamme, rientra nei ranghi e vota sì, sottilenando “l’amarezza” per come è stata trattata “un’iniziativa che non era contro il Governo. In 28 non partecipano al voto, tra assenze e malattie solo alcuni in polemica, come Vittoria Baldino, che rimarca la “scelta infelice” del ricorso alla fiducia, ma assicura: “Conte non è in discussione”. Faccenda chiusa? Tutt’altro.

Il Movimento è sull’orlo di una crisi di nervi, gli strascichi sono pesantissimi. Una parte del gruppo continua a vedere lo zampino di Luigi Di Maio dietro l’operazione, zampino che l’interessato nega energicamente, con Giuseppe Conte che di buon mattino dirama una nota per smentire frizioni con il ministro degli Esteri. I due si sono telefonati e, raccontano gli entourage, pienamente chiariti. Ma i veleni non smettono di scorrere, i miasmi salgono dalle riunioni carbonare in Parlamento e nei suoi dintorni. “Hanno visto tutti che le firme erano di deputati delle più disparate Commissioni – commenta un deputato – c’era una regia dall’alto”. Di Di Maio? “E di chi se no?”. Cosimo Adelizzi è pronto a giurare il contrario: “Luigi non c’entra nulla, nessuno lo ha sentito su questa vicenda”.

E allora? Con le ore prende quota una versione differente. Che porta in direzione dei sottosegretari Angelo Tofalo e Carlo Sibilia. Sarebbero stati loro, a detta di molti, a essere tra i più attivi nel raggranellare firme che la Dieni aveva presentato con le migliori intenzioni, normale proposta di modifica prerogativa di un parlamentare che se ne vede approvare (poche) e bocciare (tante) quotidianamente.

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Crisanti: “Ogni bambino positivo genera la necessità di fare 100-150 tamponi”

giovedì, Settembre 3rd, 2020

“Fatti un po’ di calcoli e di simulazioni, direi che servirebbero 3-400 mila tamponi al giorno”. Lo ha detto a SkyTg24 il virologo Andrea Crisanti, ricordando ad esempio che “solo la riapertura delle scuole riguarda più di 8 milioni di studenti: ogni volta che uno ha la febbre, scatta il tampone per i compagni di classe, gli insegnanti, i bidelli, i genitori. Sono 100-150 tamponi per ogni singolo caso”.

“A scuola la mascherina andrebbe indossata anche seduti al banco quando si parla perché quando si parla si emettono droplet”, ha sottolineato il virologo. “La scuola non serve solo ad imparare ma anche ad interagire, se teniamo tutti zitti per ore andrebbe bene ma non ce li vedo ragazzi che non aprono bocca per tanto tempo”.

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Bonus bici, meglio tardi che mai: rimborsi per tutti dal 4 novembre

giovedì, Settembre 3rd, 2020

L’annuncio del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Per richiedere fino a 500 euro e il 60% del costo servono fattura o scontrino e Spid. “Ritardo evidente, ma per farlo avere a tutti”

Il decreto attuativo per il bonus mobilità è stato registrato domenica scorsa alla Corte dei Conti “e sabato 5 settembre sarà finalmente pubblicato in Gazzetta ufficiale. Non nascondo che ci siano stati degli intoppi amministrativi, che comunque con il lavoro a pieno ritmo in tutto il mese di Agosto abbiamo superato”.

Lo ha annunciato del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in un post su Facebook sottolineando che il fondo è stato quasi raddoppiato: da 120 a 210 milioni spiegando che dal 5 settembre partiranno i 60 giorni necessari alla società per finire il portale e assicurare la possibilità di utilizzare queste risorse aggiuntive che, grazie a un assestamento di bilancio, saranno operative affinché nessuno rimanga indietro”. Dal 4 novembre, dunque, al via i rimborsi e, dice, “nessun click day”.

“Vogliamo che chi abbia acquistato una bicicletta o un altro mezzo di trasporto individuale, caricando la fattura o scontrino parlante – spiega Costa – possa essere rimborsato nelle modalità previste: fino 500 euro e per il 60% del costo. Stiamo chiedendo quindi ancora un po’ di pazienza, ne sono consapevole, ma con una data finalmente all’orizzonte e l’attesa servirà a poter soddisfare tutti”.

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