Archive for Settembre, 2020

Coronavirus nel mondo: lite Trump-Biden sul vaccino

martedì, Settembre 8th, 2020

Negli Usa il numero dei decessi per coronavirus ha superato quota 189 mila, mentre i casi sono più di 6,3 milioni. E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dei dati della Johns Hopkins University. Gli Stati Uniti sono in assoluto il Paese più colpito del mondo dalla pandemia. Seguono, per numero di contagi, l’India, il Brasile e il Messico.

La situazione nel mondo: grafici e mappe


Usa, scintille Trump-Biden sul vaccino

Nella corsa alla Casa Bianca, il tema della sicurezza del futuro vaccino contro il coronavirus si pone con prepotenza sempre maggiore: Trump, che ha lasciato intendere come il vaccino potrebbe essere pronto in tempo per il voto, ha contestato al ticket rivale (Biden e la compagna di corsa, la senatrice Kamala Harris) di aver messo in dubbio pubblicamente il futuro vaccino contro il coronavirus e li ha invitati a scusarsi “immediatamente per la spericolata retorica anti-vaccino”. “Chi si farà la dose? Avete intenzione di essere i primi a dire, ‘fammelo’, ora che dicono che va bene?”, aveva detto Biden. Anche Harris aveva messo fortemente in dubbio il futuro vaccino aggiungendo che è “un problema per tutti”: “Non mi fiderei di Donald Trump e ci dovrebbe essere una fonte attendibile che parlasse dell’efficacia e dell’affidabilità di qualunque cosa stia parlando”.
Trump ha liquidato le parole di Biden e Harris come retorica politica che “mette in pericolo vite umane”.

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Elezioni in Toscana: mai così incerta la corsa per la Regione. La sfida tra Giani e Ceccardi

martedì, Settembre 8th, 2020

di CARMELA ADINOLFI

08 settembre 2020 Fino all’ultimo voto. Con un testa a testa al fotofinish tra il candidato del centrosinistra, Eugenio Giani, e la sfidante del centrodestra Susanna Ceccardi. E il timore che una scossa nelle urne toscane possa provocare un vero e proprio terremoto a Roma. A due settimane esatte dal voto, l’esito delle elezioni regionali in Toscana resta incerto. E non sono solo gli ultimi sondaggi, diffusi prima dalle stop, a dare forza a questa ipotesi. Quanto il cronoprogramma dell’ultima fase di campagna elettorale di entrambi gli schieramenti politici. Con l’arrivo dei big di tutti partiti a presidiare il territorio – Nicola Zingaretti e Matteo Salvini in testa – che qui, nell’antico fortino della sinistra picconato alle fondamenta già da qualche anno, si giocano tutto. 

Toscana, 180 sindaci per Giani ma la vice al momento non c’è

di ERNESTO FERRARA

La grande paura, che serpeggia soprattutto in casa Pd, è che un’eventuale sconfitta alla tornata del 20 e 21 settembre possa, di riflesso, creare non pochi problemi alla stabilità del governo. Oltre che costringere i dem all’ennesima resa dei conti interna. Insomma, in Toscana i prossimi giorni saranno un remake del film già visto a gennaio scorso in Emilia Romagna. Ma con un candidato diverso da Stefano Bonaccini (che non a caso, la scorsa settimana, è passato a Firenze per dare una mano a Giani e spiegargli la sua ricetta per battere la destra). E con la spinta delle Sardine che – a differenza di quanto accaduto nella vicina Bologna – arriva solo alle ultime battute della campagna elettorale: il leader, Mattia Santori, ha chiamato a raccolta il movimento per un aperitivo-flash mob sabato prossimo a Cascina, nel Pisano. 

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Willy Monteiro Duarte, un video incastra i fratelli Bianchi

martedì, Settembre 8th, 2020

di Fulvio Fiano

Willy Monteiro Duarte, un video incastra i fratelli Bianchi

Artena Colleferro si chiude in un giorno di lutto e il sindaco viene convocato a Roma dal prefetto Matteo Piantedosi per un vertice straordinario con le forze dell’ordine per analizzare quello che succede nelle campagne a mezz’ora dalla Capitale. Minacce di morte e di vendetta piovono a decine sui quattro accusati dell’omicidio preterintenzionale di Willy Monteiro Duarte, il 21enne di origini capoverdiane ucciso in una rissa, sabato notte. Gabriele e Marco Bianchi, 26 e 24 anni, Francesco Belleggia, 23, e Mario Pincarelli, 22, saranno sentiti oggi negli interrogatori di garanzia a Rebibbia e sembrano pronti a scaricare gli uni sugli altri la responsabilità del calcio che ha colpito al volto l’aspirante cuoco intervenuto in difesa di un amico. Ma a chiarire la dinamica di quanto accaduto all’esterno del pub La Movida c’è anche un video ora all’esame dei carabinieri e della Procura di Velletri, che ha conferito al policlinico di Tor Vergata l’incarico dell’autopsia (comincia domani).

«Quella sera Gabriele e Marco sono venuti da me, al locale, erano inferociti con gli altri due, dicevano “Hanno fatto un casino…”. Non dico che non c’entrano niente ma io sono sicuro che i miei fratelli non hanno ucciso nessuno e la verità verrà fuori. Ci sono i testimoni», si sfoga in lacrime Alessandro, 33 anni, il maggiore dei quattro fratelli Bianchi. Sull’uscio del grande cancello in metallo della villa dei genitori in contrada Colubro, ai margini di Artena, si dispera per la sorte di Willy. E teme per la sua famiglia, tanto da chiudere in via precauzionale il suo risto-pub per qualche giorno: «Ci hanno dipinti come boss, hanno detto che è il covo degli assassini. Ma l’ho aperto con i miei sacrifici. Nostra madre lavorava nelle serre e mio padre nei campi. I guantoni ai miei fratelli li ho regalati io, gli ho trasmesso la passione per l’Mma ma anche il rispetto per l’avversario. Non avrebbero mai dato un calcio a un ragazzo a terra, indifeso. Sono allenati e sanno controllarsi».

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La sfida di Beppe Severgnini: cinquanta motivi per i neoitaliani

martedì, Settembre 8th, 2020

di BEPPE SEVERGNINI

La sfida di Beppe Severgnini: cinquanta motivi per i neoitaliani

Roma, 25 aprile 2020: alla Garbatella si festeggia la Liberazione in lockdown cantando dai balconi (foto Claudio Guaitoli) shadow

Dalla bufera siamo usciti diversi. Peggiori o migliori? Direi: non siamo andati indietro. A modo nostro, siamo andati avanti. La pandemia ci ha costretto a trovare dentro di noi — nelle nostre città, nelle nostre famiglie, nelle nostre teste, nel nostro cuore — risorse che non sapevamo di possedere. Non perché siamo sciocchi, ma perché eravamo distratti e litigiosi. La storia dimostra che le società umane crollano per distrazione, mollezza, capricci. La dittatura del superfluo non proclama la legge marziale, non sfila impettita per le strade. Vince senza combattere, dopo averci infiacchito.

Quello che state per leggere è un libro cui pensavo da tempo. Ho cercato di riassumere la nazione quindici anni fa, a beneficio degli stranieri. La testa degli italiani (Rizzoli 2005) è stato tradotto in quattordici lingue, ma è servito come specchio anche a molti connazionali. L’immagine riflessa non è piaciuta a tutti; e qualcuno se l’è presa con l’autore che reggeva lo specchio. Ma la maggioranza dei lettori italiani ha capito cosa avevo provato a fare: una sintesi onesta e affettuosa. I due aggettivi non sono incompatibili.

La stagione virale che abbiamo attraversato ha cambiato diverse cose; altre erano già cambiate nel corso degli ultimi anni. È tempo di raccontare i Neoitaliani, ho pensato. La pandemia è una macchina della verità. Non soltanto ha rivelato chi siamo; ci ha consentito di pensare a chi potremmo essere. Abbiamo imparato qualcosa, come individui e come collettività. Certo, sono lezioni che avremmo voluto apprendere in un altro modo. Ma la vita, quando decide di insegnarci qualcosa, non chiede il permesso.
Ecco alcuni dei cinquanta motivi per essere italiani.

Perché sappiamo essere seri, ma lo ammettiamo malvolentieri

Quarant’anni fa, quando per distrarmi dagli studi di giurisprudenza scrivevo per «La Provincia» di Cremona, tenevo una rubrica settimanale intitolata Parlar sul Serio. Un prevedibile gioco di parole — Serio è il nome del fiume che attraversa Crema — ma un gioco, per così dire, accurato. Siamo seri, dalle nostre parti, come sanno essere seri gli italiani. Ma ci scoccia ammetterlo.

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La sicurezza sui conti correnti? Cosa cambia adesso (e come)

lunedì, Settembre 7th, 2020

Michele Di Lollo

I nostri conti correnti saranno blindati. Per l’Europa il viaggio virtuale dei nostri soldi, da A a B, era troppo lungo e troppo rischioso. Troppe incertezze con bonifici che magari impiegavano anche dieci giorni per essere stornati.

Ora tutto cambia. La nuova normativa comunitaria, che entrerà definitivamente in vigore il prossimo gennaio, sarà utile per agevolare i consumatori e per stabilire tempi certi delle transazioni. Da gennaio, dunque, cambieranno i criteri per la gestione dei conti correnti in maggiore sicurezza e anche a difesa di eventuali attacchi informatici. L’Unione europea ha introdotto una legge per tutelare i dati online dal furto di eventuali hacker che prevede un sistema di autenticazione chiamato Psd2.

La direttiva dell’Ue fa parte delle riforme già avviate sulla regolamentazione dei metodi di pagamento. Tutto il sistema si basa sostanzialmente sull’impiego di un’applicazione (anche detta comunemente “app”) bancaria da installare comodamente sul nostro cellulare. A questa sarà inviata una richiesta di conferma da parte della nostra banca ogni qual volta procediamo a un pagamento tramite Pos. La convalida a quel punto dovrebbe ricevere il via libera attraverso una verifica su dati biometrici della nostra identità, che potrà avvenire o tramite il riconoscimento facciale o l’impronta digitale.

Sì ok, ma cosa cambia?

Le novità non riguarderanno soltanto i pagamenti con le carte di credito o bancomat, ma anche l’accesso diretto ai conti online, i nuovi servizi di spesa offerti nel settore dell’e-commerce e shopping online. Qualcuno potrebbe chiedersi in sostanza: cosa cambierà? Bè, cambierà molto. Si potrà ottenere un finanziamento in pochi secondi, tanto per fare un esempio. Inoltre, grazie a una semplice app potremo riassumere tutti i nostri dati che saranno in sicurezza.

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Fase 3, quasi metà degli italiani non frequenta i negozi privi di norme di distanziamento

lunedì, Settembre 7th, 2020

Il 45% dei consumatori italiani ha deciso di non frequentare più gli esercizi commerciali che non hanno una chiara segnaletica relativa al distanziamento sociale. E’ quanto emerge da uno studio promosso da Roland DG su oltre 2.500 consumatori. Lo studio rivela che una segnaletica chiara ha un impatto notevole sulla fiducia dei clienti.

Più attenzione alle norme In Italia, l’86% dei consumatori ha affermato di sentirsi più al sicuro negli esercizi che indicano chiaramente le norme per il rispetto del distanziamento sociale. Inoltre, i risultati dell’analisi mostrano che i marchi con un’inadeguata segnaletica sulle norme di sicurezza anti Covid-19, rischiano danni d’immagine. Queste regole sono oggi più che mai sotto i riflettori, con la stragrande maggioranza dei consumatori, l’85%, che dichiara di essere più sensibile a questo aspetto rispetto a prima della pandemia.

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COMUNICATO STAMPA – MONITORAGGIO MIUR: L’ITS DI LANCIANO SI CONFERMA TRA GLI “ITS D’ECCELLENZA”

lunedì, Settembre 7th, 2020

Il riconoscimento permetterà alla Fondazione di usufruire di fondi aggiuntivi della “premialità”

L’ITS sistema meccanica si conferma tra i migliori ITS in Italia e primo in Abruzzo. A dirlo il monitoraggio annuale prodotto dall’INDIRE per conto del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che assegna un punteggio di 90,8 su 100 (indice di efficacia) alla Fondazione di Lanciano. Un indice che valuta la qualità della formazione, il livello dei docenti, l’allineamento dei corsi rispetto alle esigenze del mondo del lavoro e naturalmente il numero di occupati (placement) tra i suoi diplomati registrato ad un anno dal diploma.

Grande soddisfazione è espressa dal Presidente della Fondazione, Gilberto Candeloro, che commenta così la notizia: “Siamo orgogliosi del risultato ottenuto che ci conferma come l’ITS Meccanica sia un’eccellenza d’Abruzzo per quanto riguarda la formazione di tecnici in linea con Industria 4.0 al servizio delle aziende di tutti i settori: dall’automotive, alla meccanica-automazione, farmaceutica, agro-food etc. Questo – aggiunge Candeloro – è reso possibile grazie alla grande sinergia di tutti i partner della Fondazione, enti locali, scuole, università, e soprattutto grazie alla collaborazione instaurata con le imprese abruzzesi e il consorzio IAM che colgo l’occasione di ringraziare poiché senza il loro contributo tutto questo non potrebbe essere realizzato.”

L’ITS Meccanica di Lanciano offre quest’anno la possibilità di iscriversi a due nuovi corsi, che si svolgeranno in parte in aula ed in parte in azienda, nell’ambito della meccatronica ed automazione 4.0, uno in collaborazione con l’azienda SEVEL ed uno con le aziende abruzzesi del settore. E’ possibile iscriversi on-line sul portale della Fondazione fino al 2 ottobre (http://www.innovazioneautomotive.eu/its-sistema-meccanica/).

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I Draghi del presidente

lunedì, Settembre 7th, 2020

In un certo senso va anche compreso e, almeno in parte, giustificato il presidente del Consiglio.

Nella tarda primavera di due anni fa si ritrova a guidare un Governo frutto di un’alleanza figlia delle scelte elettorali degli italiani, ma del tutto avulsa rispetto al contesto politico internazionale, con il capo del partito più votato (nonché potentissimo ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico) che dialoga con i gilet gialli e il capo dell’altro partito (nonché potentissimo ministro dell’Interno) che va a braccetto con la destra nemica mortale di Macron e Merkel. Gli tocca quindi fare una fatica immensa per diventare interlocutore credibile, dentro e fuori i confini nazionali.

Poi nella primavera di quest’anno gli tocca fronteggiare (con un’altra maggioranza, perché nel frattempo c’è stata una crisi di governo) la pandemia, esperienza di governo comunque durissima, ancorché formativa.

Al termine di questo biennio Giuseppe Conte è però un’altra persona rispetto al momento in cui ha varcato per la prima volta il portone di Palazzo Chigi.

È infatti politicamente assai più solido, è internazionalmente più conosciuto (si pensi al tweet con “Giuseppi” di Donald Trump), è più padrone della scena quando si trova in pubblico o davanti ai media.

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Siamo tutti spiati

lunedì, Settembre 7th, 2020

Avrò avuto quindici o sedici anni e un giorno mia madre indicò un cassetto della stanza dove dormivo. Questo è tuo, disse, ci puoi fare quello che vuoi, metterci quello che vuoi, né io né tuo padre lo apriremo mai. Ci mettevo le sigarette che avrei fumato di nascosto, le copie delle lettere d’amore spedite alle ragazze, il libretto delle giustificazioni truffaldino per marinare la scuola (ogni tanto penso ai ragazzi di oggi, coi loro registri elettronici, la segnalazione delle assenze in tempo reale, i voti online un’ora dopo, penso al cassetto di mia madre estratto e sbatacchiato dalla tecnologia come in una visita notturna della Stasi, penso a quanto mi sia servito a crescere la violazione delle regole, nascondere un’insufficienza e studiare per recuperarla, decidere di non andare a scuola e assumermene il rischio e la responsabilità, penso ai nostri figli sterilizzati nel controllo digitale perenne, all’annullamento del loro libero arbitrio in nome della sorveglianza a fin di bene, all’ansimante ricerca della sicurezza a discapito della libertà, il vero onnivoro tratto del nostro presente).

Mia madre aveva capito che doveva esserci un angolo mio inviolabile, che il suo ruolo di genitore non coincideva con quello di sentinella, che ogni essere umano ha diritto a un piccolo indicibile, e soprattutto aveva colto la profonda differenza tra il sanzionare un errore e il prevenirlo col più implacabile piantonamento. Le società libere sanzionano l’errore (il reato), le società dispotiche lo prevengono con ogni mezzo, compresi quelli liberticidi.

Sorrido alla vista di mattacchioni in piazza o in tv a difendere la loro libertà dall’aggressione totalitaria di una mascherina. Sembrano quei balenghi che rigirano la saccarina nel caffè al culmine di un pasto di otto portate, sono (siamo) tutti tracciabili e rintracciabili via smartphone, videoripresi a ogni angolo di strada, scandagliati dagli algoritmi, l’ispezione totale è diventato programma politico nelle apparentemente trascurabili parole – trascurabili se non facessero parte di una strategia ancora dozzinale e abbozzata, dunque già pericolosa – del deputato a cinque stelle Manuel Tuzi, per il quale la riduzione dei parlamentari obbedisce all’esigenza di rendere “meglio controllabile” un’assemblea normalmente dedita al crimine. A questo si riduce la democrazia: a una convivenza fondata sulla guerriglia fra ladri e guardie (autoproclamate).

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Comunali, la Lega a Reggio Calabria col vice di Salvini: rinnovamento è la parola d’ordine. Ma di nuovo c’è poco. Protesta dei ‘meridionali liberi’

lunedì, Settembre 7th, 2020

di ALESSIA CANDITO

Molte bandiere, non troppe persone, gadget – adesivi, braccialetti, frisbee marchiati Lega – distribuiti a pioggia fra i presenti. A poco più di dieci giorni dal minitour calabrese di Matteo Salvini, la Lega torna in piazza a Reggio Calabria, per tirare la volata ad Antonino Minicuci, il candidato sindaco indicato dal Carroccio per “prendersi” la città metropolitana di Reggio Calabria.  

Una partita che il Capitano – costretto a ripiegare su piccole e grandi amministrazioni dopo aver perso la battaglia delle regioni, dove sono stati Fdi e Forza Italia a spartirsi i candidati governatore – non può sbagliare. Ecco perché lo spiegamento di forze è quello delle grandi occasioni, anche se ad ascoltare il vicesegretario federale Andrea Crippa, spedito allo scopo sulla riva calabrese dello Stretto, non ci sono più di un centinaio di persone fra candidati con familiari al seguito, attivisti e qualche curioso. 

Assenti tutti o quasi gli alleati del centrodestra, la Lega in piazza rimane con i suoi. Non sono tantissimi e non a tutti sono graditi. “Terroni fieri delle nobili origini della nostra civiltà, mai venderemo la nostra dignità” recita lo striscione che un gruppo di contestatori a nome dei “meridionali liberi” srotola mentre dal palco si susseguono gli interventi.  

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