Archive for Settembre 21st, 2020

Caso Palamara: quanta fretta al Csm

lunedì, Settembre 21st, 2020

di Paolo Mieli

In principio fu, la sera dell’8 maggio 2019, un incontro malandrino all’Hotel Champagne di Roma. C’erano cinque magistrati che, assieme ai deputati Luca Lotti e Cosimo Ferri, discussero in modo probabilmente improprio di nomine ai vertici di importanti procure. Di lì in poi un curioso trojan — che intercettava con modalità intermittenti — mise agli atti una gran quantità di altrettanto impropri scambi d’opinione, tra Palamara e altri suoi amici togati. Ne nacque una tempesta. Oltre un terzo dei consiglieri del Csm dovette lasciare l’incarico allorché furono riconosciute le loro voci captate dal trojan. Alcuni, non identificati, tremano tuttora. Ascoltate le registrazioni, il magistrato Nino Di Matteo disse che quel modo di trattare sottobanco l’affidamento di incarichi gli ricordava i «metodi mafiosi». Un suo collega, Giuseppe Cascini, osservò che mercanteggiamenti del genere gli facevano tornare alla mente «i tempi della P2». Sembrava fosse giunta l’ora del giudizio universale. Ma siamo pur sempre in Italia e, a poco a poco, abbiamo dovuto arrenderci alla costatazione che si è proceduto (e si procederà) alla maniera di sempre. E che a pagare il conto per quei tramestii sarà il solo Luca Palamara, ex potentissimo capo dell’Associazione nazionale magistrati, ora abbandonato da tutti (quantomeno dagli ex colleghi). Per quel che riguarda poi l’annunciata riforma di purificazione della magistratura che, dopo la scoperta di quel verminaio, sembrava improcrastinabile — pulizia che fu sollecitata in più occasioni persino dal Capo dello Stato — se ne sono perse le tracce.
Nel procedere contro Palamara gli ex colleghi del Csm per un bel po’ di tempo se la sono presa comoda. Più che comoda. Adesso invece, all’improvviso, mostrano di aver fretta e di voler giungere rapidissimamente alla sentenza che segnerà la conclusione del procedimento disciplinare contro di lui. Si tratterà quasi sicuramente di un verdetto di condanna che porterà, con identica probabilità, alla espulsione di Palamara all’ordine giudiziario. Allo stesso modo con cui lo stesso Palamara è stato cacciato dall’Associazione nazionale magistrati.

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Riapertura stadi, Miozzo (Cts): «Una follia far entrare più di mille spettatori»

lunedì, Settembre 21st, 2020

di Fiorenza Sarzanini

Riapertura stadi, Miozzo (Cts): «Una follia far entrare più di mille spettatori»

«A chi preme per riaprire gli stadi vorrei ricordare le conseguenze drammatiche che ha avuto Atalanta-Valencia del 19 febbraio scorso. In questo momento abbiamo altre priorità, pensare di riempire gli spalti sarebbe una follia». È preoccupato e arrabbiato Agostino Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico che più volte ha messo in guardia dai rischi di una ripresa dei grandi eventi.

All’epoca di Atalanta-Valencia non c’erano le misure di protezione.
«È vero e questo è un aspetto positivo per il ritorno alla normalità, ma oggi l’apertura degli stadi è ostacolata da almeno tre problemi. Il primo è la vicinanza tra le persone, il momento in cui si esulta, quello in cui si protesta. Poi ci sono gli ingressi, quando ci si accalca alle biglietterie e ai varchi di accesso, e il deflusso. Aprire con più di mille spettatori è in questo particolare momento impensabile, il mondo del calcio è troppo importante per il nostro Paese, in previsione di una graduale apertura sarà necessario verificare gli effetti che questi eventi possono causare sulla curva e su quel maledetto indice di trasmissione Rt che a noi preme mantenere sotto controllo. È importante seguire le esperienze degli altri Stati dell’Ue».

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Affluenza alle urne alle ore 23 per referendum ed elezioni regionali 2020: i dati

lunedì, Settembre 21st, 2020

È vicinissima al 40 per cento la quota di elettori che, durante la giornata di domenica 20 settembre, ha deciso di recarsi alle urne per prendere parte al referendum costituzionale sulla riforma che prevede il taglio del numero dei parlamentari (che alla Camera passerebbero da 630 a 400 mentre al Senato scenderebbero da 315 a 200). Il dato è comunicato dal ministero dell’Interno: quando sono giunti i dati di 7.903 Comuni su 7.903, il dato è del 39,40%.

Ricordiamo che si tratta di un referendum confermativo, per la validità del quale non sarà necessario raggiungere il quorum (qui si spiega perché). Se il trend di voto di oggi dovesse continuare, è però pressoché certo che lunedì si superi la soglia del 50 per cento dei votanti.

Chi dovesse ancora andare alle urne, e fosse indeciso sul voto da esprimere, troverà qui una sintesi delle ragioni del sì, e qui una sintesi di quelle del no.

Oltre che per il referendum, i cittadini italiani sono chiamati alle urne per le elezioni regionali (in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia: qui la guida con tutti i candidati), comunali (oltre mille i Comuni al voto: eccoli) e suppletive (in Veneto e Sardegna). I dati dell’affluenza per queste consultazioni sono riportati più in basso.

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