Archive for Settembre 25th, 2020

Coronavirus: Raffaele Fitto positivo, contagiata anche la moglie

venerdì, Settembre 25th, 2020

E’ positivo al Covid l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Raffaele Fitto, candidato sconfitto di centrodestra alla presidenza della Regione Puglia. Lo ha annunciato lui stesso con un post su Facebook.  “Dopo aver ricevuto, mercoledì scorso, la notizia da parte di un mio stretto collaboratore della sua positività al test covid-19 – scrive – ho chiesto immediatamente alla Asl di essere sottoposto a tampone insieme alla mia famiglia. Solo io e mia moglie siamo risultati positivi anche se al momento senza sintomi. Continuerò ovviamente la quarantena fino a nuove indicazioni da parte delle autorità sanitarie”. 

Dopo aver ricevuto, mercoledì scorso, la notizia da parte di un mio stretto collaboratore della sua positività al test…

ANSA

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Covid, De Luca: «Se la curva dei contagi non cala chiuderemo tutto»

venerdì, Settembre 25th, 2020

«Siamo in una fase delicata, nei prossimi giorni se non avremo dati tranquillizzanti ripercorreremo senza esitazione quanto già fatto per fermare movida, luoghi di ritrovo, discoteche. Siamo nel pieno dell’epidemia, se la curva continua a salire chiuderemo tutto. Se l’alternativa è tra avere morti in strada o fare una allegra passeggiata, non ci sarà alcun dubbio». Così il governatore della Campania Vincenzo De Luca su Facebook, ribadendo l’appello a comportamenti corretti specie conl’uso delle mascherine, reso obbligatorio anche all’aperto. «Dobbiamo fare oggi uno sforzo straordinario altrimenti avremo momenti davvero difficili per le nostre famiglie. Solo con comportamenti responsabili non avremo ripercussioni sulle attività economiche».

«Seconda ondata è già in atto»

«Oggi abbiamo in Campania 253 positivi ai tamponi. Siamo in una situazione di piena epidemia, la seconda ondata di cui parlavamo è già in atto. La situazione è delicata, grave, seria», ha aggiunto. «Se abbiamo deciso di rendere obbligatorio l’uso della mascherina – ha detto – è semplicemente perché siamo in una situazione che dal punto di vista del numero dei contagiati è più pesante di marzo, aprile e maggio, con l’aggravante che siamo all’apertura dell’anno scolastico, cosa che non avevamo allora. Vi prego di riflettere su questi numeri e ritrovare la consapevolezza e responsabilità necessaria ad affrontare questa fase per garantire sicurezza alle famiglie. Non si scherza più».

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“La rapina della Ztl”. Gasparri azzanna la Raggi: con la scusa del Covid…

venerdì, Settembre 25th, 2020

L’ultima vessazione nei confronti dei cittadini romani da parte della sindaca Virginia Raggi è quella che il senatore di Maurizio Gasparri, commissario del coordinamento Forza Italia Roma Capitale, e Francesco De Micheli coordinatore FI del I Municipio, definiscono la “rapina” della ZTL. 

“Da parte del Comune di Roma siamo a una ulteriore forma di vessazione nei confronti dei cittadini. Per sei mesi la ZTL è stata ovviamente aperta al libero accesso di tutti senza limitazioni. I residenti pagano molti soldi per poter andare a casa loro. Sarebbe stato logico, come alcuni avevano anche chiesto ed altri avevano annunciato, che il permesso a pagamento per i residenti fosse prorogato dello stesso tempo in cui l’accesso al centro è stato gratuito per tutti, ovvero per almeno sei mesi. Invece ora il comune nega questo diritto. In pratica da marzo alla fine di agosto chiunque è potuto entrare in centro gratuitamente ma i residenti invece sono entrati a pagamento e quel pagamento non viene compensato da una proroga di sei mesi, senza ulteriori oneri, dei permessi di accesso. Una vera e propria rapina. Un atto inaudito di questa sindaca che mette così il suggello al suo quinquennato che sarà sommerso dalle pernacchie e dai boati dei romani”, si legge in una nota dei due esponenti azzurri. 

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Parigi, quattro persone accoltellate vicino all’ex sede di Charlie Hebdo

venerdì, Settembre 25th, 2020

Martina Piumatti

Nuova allerta Parigi. Secondo quanto riportato da Le Parisien, due individui avrebbero accoltellato e ferito quattro persone vicino all’ex sede della redazione di Charlie Hebdo.

La polizia ha confermato che due delle quattro persone ferite sono in condizioni critiche. Tra di loro ci sono due giornalisti della società di produzione Premiere Lines, che si trova vicino alla redazione del giornale satirico e una donna della società Bocode. Sono stati trasferiti all’ospedale Salpetriere. Lo ha confermato il direttore, Paul Moreira, precisando che uno dei feriti è “grave”. “È qualcuno che stava in strada con una specie di mannaia, che li ha attaccati davanti all’edificio”, ha raccontato a BfmTv. “È agghiacciante”, ha aggiunto, precisando che l’agenzia – che produce inchieste su svariati temi, compreso il jihadismo – “non ha ricevuto minacce”. Mentre un dipendente dell’agenzia di stampa ha raccontato che questa mattina i due colleghi stavano fumando una sigaretta fuori dall’edificio, in strada. “Poi ho sentito delle urla, mi sono avvicinato alla finestra e ho visto uno dei miei colleghi, insanguinato, che veniva inseguito per strada da un uomo con una mannaia”, ha aggiunto. Un testimone che ha dato l’allarme ha riferito che la prima ad essere colpita sarebbe stata la donna, aggredita con una specie di macete, davanti al murales in omaggio ai fumettisti del settimanale uccisi nell’attentato terroristico del 2015 dopo la pubblicazione di controverse caricature del profeta Maometto. Nei giorni scorsi Charlie Hebdo aveva ripubblicato le caricature in coincidenza dell’inizio del processo e al Qaeda aveva minacciato nuovi attacchi tramite i canali di propaganda del gruppo jihadista.

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“Il tempo dell’antipolitica è finito”. Intervista a Giuseppe Provenzano

venerdì, Settembre 25th, 2020

Ministro Provenzano, mi pare che le vostre richieste di svolta, dai decreti sicurezza al Mes, non abbiano sortito effetto sul Presidente del Consiglio, o sbaglio? “Sul Mes vedremo”, “sui decreti sicurezza approfondiremo”: nella sua intervista alla Stampa, Conte ha riproposto la filosofia del rinvio.

De Angelis, vedo che già vuole litigare. Un conto sono le interviste, un altro i processi politici. E a noi interessano questi. Le nostre battaglie, anche nel Governo, hanno sortito effetti in Europa, proprio sulle questioni che lei solleva. Non un fatto trascurabile, direi. Il Mes da braccio della troika diventa strumento di una politica keynesiana per il bene comune della salute. La revisione di Dublino rende non solo sbagliata, ma del tutto anacronistica la legislazione italiana sull’immigrazione. L’Italia ora è lì, sulla frontiera più avanzata dell’Europa, e non può restare indietro.

Mi limito a constatare che questa svolta si ferma ai confini nazionali. La domanda è questa: voi avete chiesto, anche sulla scia della spinta elettorale, in modo sacrosanto, una nuova agenda. Che farete se nulla cambia? Ponete scadenze o condizioni a questa interminabile discussione?

Ma è già cambiato. Sulla modifica ai decreti Salvini c’è un accordo, e va portato in Cdm al più presto. Lo chiedevamo prima del voto, ora non ci sono più alibi. Aggiungo, sul punto, che dopo quello che sembra configurarsi come lo scandalo del caso Suarez, sarebbe il caso di accompagnarli con lo Ius culturae. Penso ai compagni dei nostri figli a scuola, e mi indigno anch’io. Gli italiani, peraltro, sul punto sono più avanti della politica. Abbiamo temporeggiato troppo, ora è tempo del coraggio.

“Tempi brevi” e “basta alibi”, dice lei. Vale lo stesso sul Mes? 

Certo, però non è il gioco delle bandierine. Sono anche i tempi non proprio brevi del Recovery che ci portano a guardare a quella linea di credito sanitario del Mes senza ideologie, anche perché è immediatamente disponibile. Non serviva il voto, bastava il buon senso. Ma le do una notizia, che vedo ogni tanto vi sfugge: servono anche i voti in Parlamento.

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Coronavirus, il carnevale di Rio posticipato a tempo indeterminato

venerdì, Settembre 25th, 2020
Drum queen Raissa de Oliveira from the Beija Flor samba school performs during Carnival celebrations...

Rinviato, sine die, il Carnevale di Rio de Janeiro. Si sarebbe dovuto tenere il prossimo febbraio, ma l’emergenza coronavirus ha imposto lo stop all’evento che ogni anno attira milioni di persone. Bisogna andare indietro nella storia fino al 1912 per trovare un precedente. E la notizia arriva dopo che il carnevale di San Paolo era già stato rinviato di otto mesi, fino a ottobre 2021.

Il Brasile, uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia, conta oltre 4,6 milioni di casi di Covid-19 e 139.808 morti. I dati ufficiali di ieri parlano di 32.817 contagi e 831 decessi in 24 ore. Le scuole di samba che lavorano tutto l’anno alla preparazione del Carnevale di Rio avevano già messo in guardia: senza un vaccino è difficile mantenere la tradizione.

C’è chi comunque studia una “soluzione alternativa”. Come Jorge Castanheira, presidente di Liesa, la Lega indipendente delle scuole di samba di Rio. Si pensa, ha detto in dichiarazioni riportate dalla Bbc, “a qualcosa che si possa fare in sicurezza”.

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Giorgetti: “Il proporzionale sarà un disastro per l’Italia”

venerdì, Settembre 25th, 2020

“Il proporzionale contiene tutti gli elementi più negativi e deleteri per un Paese a cui invece occorrerebbero stabilità, governi certi, con deputati e senatori che rispondano ai cittadini e ai territori”. Lo dice il leghista Giancarlo Giorgetti in una lunga intervista su Repubblica
Giorgetti riflette sul dopo voto, sulla battuta d’arresto della Lega, “ho parlato con Salvini” e sul partito rispetto all’Europa. Ha votato no al referendum, ma quattro volte sì in Parlamento sul taglio dei parlamentari, ma – dice- “questa proposta di legge proporzionale prima non era sul tavolo”.
“Le leggi elettorali – continua -vengono fatte come al solito a uso e consumo di quelli che comandano in quel momento, pensando di fare qualcosa che torni utile a chi la fa”. Cosa, è bene ricordare, fatta anche dal centrodestra con la famosa porcata made in Calderoli. Ma tant’è e Giorgetti ammette l’errore del passato.

“Una legge elettorale dovrebbe garantire un governo che duri per tutta la legislatura – dice Giorgetti-  legittimato dal popolo e non frutto di accordi e trasformismi in Parlamento. E dovrebbe servire a portare in Parlamento deputati e senatori qualificati e non nominati. Un obiettivo che si raggiunge o con le preferenze, con tutte le distorsioni e i potenziali traffici di influenze, oppure grazie un sistema – che io prediligo – con i collegi maggioritari”.

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L’Italia ce la fa? No, non ce la fa. Ma gli italiani sì

venerdì, Settembre 25th, 2020

di MICHELE BRAMBILLA

In Italia il rischio di ammalarsi di Covid-19 è «basso», secondo la Ecdc, che è l’agenzia dell’Unione Europea per la prevenzione e il controllo delle malattie. L’Europa ci colloca, all’interno del continente, fra i Paesi virtuosi, alla pari di altri undici, fra i quali c’è la Germania, ma mancano ad esempio Gran Bretagna, Francia, Spagna e quell’Austria che non perde occasione per trattarci come untori cui non far varcare il confine del Brennero.
La promozione europea ci conferma in quanto già avevamo capito: in questa storia del Covid, facendo i dovuti scongiuri, possiamo dire che ce la siamo cavata molto meglio di tanti altri Paesi che siamo soliti indicare come modelli inarrivabili.

Prendiamo gli Stati Uniti, ad esempio. Provinciali come siamo, pensiamo sempre che tutto ciò che viene dall’America sia fenomenale: dai tempi di Alberto Sordi nei panni di Nando Mericoni “auanagana” e “orrait”. Bene, abbiamo visto come hanno affrontato il virus negli Usa: con i cadaveri nelle strade nei sacchi della spazzatura, le cure vietate a chi non può esibire la carta di credito al pronto soccorso e un lockdown peggiore del nostro.

Quanto alla Gran Bretagna, il suo premier il virus l’ha affrontato facendo lo sbruffone. Ha detto che conveniva che s’infettasse l’intera popolazione per raggiungere l’immunità di gregge, e comunque dov’è il problema, prima o poi dobbiamo morire tutti. Salvo poco dopo ammalarsi, finire in rianimazione e ordinare la serrata generale. Ora Londra, che aveva provato a riaprire, torna a chiudersi.

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Covid, la lista nera Ue: Italia a basso rischio. Scoppia il caso Francia, 16mila contagi

venerdì, Settembre 25th, 2020

di ALESSANDRO FARRUGGIA

L’Italia è tra i Paesi con “un basso rischio” e “basso impatto per la popolazione e il sistema sanitario” e una “bassa probabilità di infezione” al Covid. A dirlo stavolta è il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc). Da Paese pericoloso focolaio dell’infezione siamo diventati un modello positivo. Secondo l’Ecdc con l’Italia tra i ’bravi’ ci sono anche Cipro, Finlandia, Germania, Grecia, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia e Polonia. Rispetto alla scorsa settimana retrocedono tra i Paesi di “seconda fascia” il Belgio e la Svezia, che si uniscono a Austria, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Regno Unito che sono definiti “a moderato rischio” per la popolazione generale ma “ad alto rischio per gli individui vulnerabili”.

Nella terza categoria, quella “ad alto rischio“, ci sono Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Malta, Romania e la Spagna.

Il riconoscimento viene dopo quello dell’Oms ed è ancora più significativo alla luce di quello che accade Oltralpe dove si sono registrati nelle ultime 24 ore 16.096 nuovi casi, un numero mai raggiunto dall’inizio della pandemia. E in serata, il premier francese Jean Castex non ha escluso un ritorno al lockdown: “Non si gioca con un’epidemia. Dobbiamo fare di tutto per evitare un nuovo lockdown, ma se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, dovremmo tenere in conto anche questa soluzione”.

“In alcuni Paesi membri – ha ricordato ieri la commissaria europea per la Salute Sella Kyriakides – la situazione è oggi peggiore che al picco dell’epidemia, a marzo, e questo significa che le misure di controllo adottate con si sono rivelate abbastanza efficaci o non sono state imposte o seguite quanto necessario”. Non è chiaramente il caso dell’Italia dove Cts e Iss ribadiscono che questo risultato è frutto delle rigorose politiche di prevenzione che hanno previsto un lungo lockdown e dal comportamento della popolazione.

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Maroni: “Europa e Sud, ecco gli errori di Salvini”

venerdì, Settembre 25th, 2020

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Presidente Maroni, alle regionali la Lega ha vinto o perso?

“Mi aspettavo un 4-2 e non un 3-3. Pensavo che Fitto avrebbe vinto”.

Perché allora quest’aria da sconfitti dalle vostre parti?

“Salvini aveva parlato di 6-0. Dichiarazione un po’ improvvida”.

Cose che in campagna elettorale si dicono per spronare…

“Come accade in Borsa, il titolo non cala o cresce a seconda dei risultati reali ma in base alle aspettative. Pur avendo vinto nelle Marche e governando in 15 regioni la percezione non è quindi di una vittoria”.

Più che altro è parso emergere il quadro di due Leghe diverse: una regionale che vince e una nazionale che perde.

“Non condivido questa analisi. La Lega è sempre stata così, nasce di lotta e poi diventa di governo mantenendo la sua connotazione originaria. Stavamo al governo con Berlusconi ma non rinunciavamo alle battaglie identitarie. La Padania, per esempio”.

Si aspettava superZaia?

“Obiettivamente si. Zaia è molto bravo, è appassionato del Veneto. Ha rinunciato a un ruolo da ministro per andare a fare il governatore”.

Scelta a prima vista bizzarra.

“Per un vero federalista è più importante governare il proprio territorio che avere un ruolo persino da ministro”.

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