Archive for Settembre 25th, 2020

La qualità negata a scuola

venerdì, Settembre 25th, 2020

di Ernesto Galli della Loggia

Che significa «investire nell’istruzione»? Che significa in concreto questa formula che sentiamo ripetere come un mantra da settimane, specie da quando è all’ordine del giorno la famosa «ripartenza del Paese» sollecitata dal luccicante miraggio dei forzieri di Bruxelles? Investire nell’istruzione va bene, ma in che cosa in particolare? Nel diritto allo studio? Nell’edilizia? Nel Mezzogiorno? Nella riduzione dell’abbandono scolastico? Nelle retribuzioni degli insegnanti? Nel favorire corsi e sedi d’eccellenza? Nella digitalizzazione, nel promuovere all’università un settore disciplinare piuttosto che un altro? Nessuno si cura di specificarlo: il che come si capisce è la migliore premessa per la solita distribuzione di soldi a pioggia di cui noi italiani siamo specialisti. Riempirsi la bocca di chiacchiere e concepire progetti grandiosi per poi alla fine distribuire un mare di mance che lasciano le cose come prima.Invece dovremmo preliminarmente chiederci: siamo davvero sicuri che in vista di una buona scuola (mi occupo solo di questa, non dell’università) il problema principale, quello da cui ogni altro dipende, sia quello finanziario? Non lo credo. Più soldi sono necessari, necessarissimi per mille ovvie ragioni, ma la questione decisiva è un’altra. Sono gli insegnanti. Sono infatti loro la scuola. La scuola in definitiva è la loro capacità e dedizione, la loro qualità, non i programmi, i laboratori, le attrezzature, l’«inclusione» o quant’altro. E dunque la crisi dell’istruzione scolastica dipende in larga misura dalla crisi della loro figura e del loro ruolo. In una parola dalla fine della loro centralità.

Negli ultimi decenni la peculiarità della figura dell’insegnante, di chi ogni mattina entrando in classe e chiudendosi la porta alle spalle affronta la scommessa cruciale: riuscire ad avviare delle giovani menti alla conoscenza e alla vita, oppure ridursi al rango di un impiegatuccio qualsiasi, questa peculiarità è andata scomparendo.

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Assemblea M5S, processo nei Cinque Stelle. Senza capi

venerdì, Settembre 25th, 2020

di Monica Guerzoni Alessandro Trocino

Alle sei del pomeriggio si materializza (da remoto) anche Vito Crimi, con i suoi «tre scenari grezzi» e tanto di slide per illustrarli. E l’assemblea congiunta del Movimento, che più volte era stata sul punto di saltare per protesta contro il capo politico, finalmente inizia. «Stasera vi porrò davanti agli scenari possibili e su quelli vi chiedo di riflettere», parte Crimi e concede ai parlamentari di votare via mail la ricetta per scongiurare la scissione e risollevare il M5S. Un passaggio tutto «interno ai gruppi parlamentari», più per capire l’aria che tira che per lasciare la decisione agli eletti. Perché poi, dopo aver ascoltato tutti, sarà Crimi a «fare la sintesi». In due sale diverse per le norme anti Covid ci sono 90 deputati e una quarantina di senatori e se non sono tutti è perché si era sparsa la voce che il reggente avrebbe disertato.

«Ma come, non viene?». «Se non ci dice quando saranno gli Stati Generali, che ci andiamo a fare?». Il tam tam tra Montecitorio e Palazzo Madama ha fatto scattare la rivolta. Lettere, telefonate, gran movimento di trolley pronti a partire, finché Crimi ci ripensa: «Mai detto che non sarei venuto». Eccolo qui allora, ed ecco i tre scenari. Il primo è scegliere subito il nuovo capo politico con un voto su Rousseau. Il secondo è puntare su un organo collegiale, una sorta di segreteria politica da votare anch’essa sulla piattaforma di Casaleggio. Ultima opzione, convocare senza altri temporeggiamenti gli Stati Generali, guidati da una commissione ad hoc di una decina di membri. Ed è questa, si capirà col passar delle ore, l’ipotesi su cui Crimi punta a far convergere la maggioranza dei voti. Se il reggente la spunterà, gli Stati Generali partiranno entro il 15 ottobre con le assemblee territoriali «dal basso» e la costituzione di una commissione che elabori proposte e documenti.

Applausi e musi lunghi. Fico non c’è, Buffagni nemmeno e vuote restano le sedie di Di Maio, Bonafede, Patuanelli e Fraccaro, a palazzo Chigi per il vertice sul 5G. In compenso ci sono le ministre Lucia Azzolina e Fabiana Dadone, che ha portato il figlio di pochi mesi, Leone. La senatrice Laura Bottici sparge ottimismo: «Ci sentiamo sballottati ma dobbiamo partire dalle cose positive». Mattia Fantinati sprona i colleghi a reagire alla botta: «Quando si cade bisogna rialzarsi». Giusto, ma come? Stati generali adesso, o a marzo? Brevi o lunghi? Un leader solo al comando, o una segreteria in stile Pd? E soprattutto, chi decide cosa?

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Vaticano, inchiesta sull’immobile di Londra: Becciu si dimette e rinuncia al cardinalato | “Soldi dei poveri al fratello”

venerdì, Settembre 25th, 2020

Il cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, si è dimesso dalla carica e ha rinunciato al cardinalato. Era finito al centro dell’inchiesta sull’immobile di lusso acquistato dal Vaticano a Londra. Papa Francesco ha accettato la “rinuncia dalla carica” del prelato. La decisione del Pontefice è stata comunicata nella serata di giovedì dallo stesso Bergoglio a Becciu. 

E’ la prima volta da quando Bergoglio è Pontefice che un porporato di Curia rinunci, oltre all’incarico nel proprio Dicastero, ai “diritti” connessi al cardinalato. Becciu era finito al centro dell’inchiesta sull’immobile di lusso acquistato dal Vaticano a Londra, per un valore di oltre 200 milioni di euro, quando era sostituto alla Segreteria di Stato della Santa Sede. Le indagini avevano portato al sequestro di computer e documenti presso gli uffici della Segreteria di Stato e dell’Aif, e alla sospensione di cinque funzionari, tra cui il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza e monsignor Mauro Carlino, segretario dello stesso Becciu.

Alle accuse, Becciu aveva sempre risposto dicendo che qualcuno aveva “approfittato della situazione”. Aveva però anche detto che neanche un penny dell’Obolo di San Pietro era stato usato per l’acquisto dell’immobile e che il palazzo si era “molto rivalutato dopo la Brexit”, sostenendo fosse stato un buon investimento per il Vaticano. Aveva infine rivelato di  non essere personalmente indagato essendo stato autorizzato a procedere dai suoi superiori.

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Voli cancellati post-lockdown: istruttoria Antitrust su 4 compagnie aeree

venerdì, Settembre 25th, 2020

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti delle compagnie aeree Blue Panorama, Easyjet, Ryanair e Vueling. Nel mirino c’è “la vendita di biglietti per servizi di trasporto aereo in seguito cancellati dalle compagnie a causa del Covid-19, pur essendo programmati per un periodo nel quale non erano più vigenti i limiti di circolazione imposti dai provvedimenti governativi”.

TGCOM

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