Archive for Settembre 28th, 2020

Coronavirus: ecco le responsabilità della Cina

lunedì, Settembre 28th, 2020

di Milena Gabanelli e Luigi Offeddu

È accaduto anche con la pandemia da Coronavirus: la Cina, dal 1945 membro del Consiglio di sicurezza dell’Onu con diritto di veto, tace o nega da sempre quando le si chiede conto di come rispetta i diritti umani, in questo caso la libertà di informazione. Stavolta però il suo silenzio viene pagato anche da molti altri Paesi.

Il South China Morning Post, storico quotidiano di Hong Kong, riporta più volte informazioni da fonti governative: il primo contagio del nuovo morbo è stato registrato in Cina il 17 novembre 2019. L’informazione all’Oms dovrebbe essere immediata, ma le autorità attendono fino al 31 dicembre prima di comunicare al corrispondente ufficio di Pechino una «strana polmonite» sviluppatasi a Wuhan nel mercato di animali vivi. I «wet market» erano già i principali indiziati del precedente Sars-Cov1 del 2002. Però solo il 9 gennaio 2020 Pechino parla di «nuovo coronavirus» simile al precedente Sars. Il 30 gennaio l’Oms dichiara l’emergenza internazionale.

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 28 settembre: 1.494 nuovi casi e 16 morti

lunedì, Settembre 28th, 2020
Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 28 settembre: 1.494 nuovi casi e 16 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 311.364 persone (+1.494 rispetto a ieri, +0,5%; ieri +1.766) hanno contratto il virus Sars-CoV-2 . Di queste, 35.851 sono decedute (+16; ieri +17) e sono state dimesse 225.190 (+773, +0,4%; ieri +724). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 50.323 (+705, +1,4%; ieri +1.025); il conto sale a 311.364 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia.

I tamponi sono stati 51.109 (-36.605 rispetto a ieri che erano stati 87.714).

I pazienti ricoverati con sintomi sono 2.977 (+131, +4,6%; ieri +100), di cui 264 in terapia intensiva (+10, +3,9%; ieri +7).

Questa è la mappa del contagio in Italia. Qui i bollettini dei giorni scorsi.

I casi Regione per Regione

Il dato fornito qui sotto, e suddiviso per Regione, è quello dei casi totali (numero di persone trovate positive dall’inizio dell’epidemia: include morti e guariti). Nella foto in alto è visibile quello dei soggetti attualmente positivi. La variazione indica il numero dei nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore. Laddove non è indicata la percentuale di aumento, il dato è inferiore allo 0,1%.

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Manager pubblici: chi guadagna più di Tridico

lunedì, Settembre 28th, 2020

di Rita Querzè

L’Inps gestisce 185 miliardi di euro all’anno di versamenti contributivi, 157 miliardi di prestazioni pensionistiche e 130 miliardi di spesa assistenziale. Si discute dello stipendio del suo presidente, Pasquale Tridico: 150 mila euro lordi l’anno. In realtà anche tra i dirigenti della pubblica amministrazione c’è chi guadagna di più. E nel settore privato le retribuzioni dei dirigenti sono decisamente più alte.

Le retribuzioni top nel privato

Mediobanca ha analizzato la campagna compensi del 2017 di 230 imprese con sede in Italia quotate in Borsa. L’amministratore delegato più pagato per la singola carica ha guadagnato 5,986 milioni lordi (9,132 milioni lordi nel 2017): è Philippe Donnet di Generali. Se si considerano tutti i compensi (c’è per esempio chi ricopre contemporaneamente il ruolo di direttore generale e amministratore delegato) il più pagato è stato Carlo Cimbri, amministratore delegato e direttore generale del gruppo Unipol, con 7,917 milioni lordi nel 2018. Il secondo è stato Giovanni Tamburi, presidente e ceo di Tip (Tamburi investment partners, una merchant bank) con 7,7 milioni. Il terzo Massimo Della Porta, presidente di Saes Getters (società produttrice di componenti e sistemi realizzati con materiali avanzati utilizzati in applicazioni industriali e medicali) con 7,006 milioni (4,068 milioni nel 2017). Il quarto più pagato è stato Remo Ruffini, presidente e ceo di Moncler, con 6,515 milioni.

E quelle nel pubblico

Lo stipendio di Ernesto Maria Ruffini come direttore dell’Agenzia delle Entrate potrebbe aggirarsi intorno ai 200 mila euro all’anno. Nel 2015 Rossella Orlandi, l’ex direttrice della Agenzia delle Entrate nota per la sua battaglia aperta all’evasione fiscale è stata tra i primi manager pubblici per stipendio percepito e ha reso pubblica la propria dichiarazione dei redditi. Lei stessa dichiarò di percepire uno stipendio lordo di 209.603 euro.
Come segnalato di Milena Gabanelli e Fabio Savelli sul Corriere, il presidente della Consob Paolo Savona ha 82 anni, è un pensionato e per legge non potrebbe percepire stipendio. Ma pur di averlo in Consob si è trovato il modo di far prevalere la legge dell’Authority su quella dello Stato, e quindi Savona percepirà 240 mila euro annui fino all’età di 89 anni.
C’è poi il caso del presidente dell’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del Lavoro, Domenico Parisi, che percepisce 160 mila euro lordi l’anno, quindi 10 mila in più di Tridico.

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Aerei, sfiorata la collisione in volo tra due Boeing di Ryanair. Il rapporto choc spagnolo

lunedì, Settembre 28th, 2020

di Leonard Berberi

Un controllore fresco di ferie, un altro appena entrato in servizio, un sistema anti-collisione a terra malfunzionante per tre volte in due giorni e una doppia indicazione identica che invece di risolvere il problema l’ha accentuato. Gli ingredienti per uno scontro in aria a 645 chilometri orari c’erano tutti sopra i cieli della Spagna. E se non fosse stato per un altro controllore — di turno in Francia — si è rischiato di assistere al peggior incidente della storia d’Europa da trent’anni a questa parte con 344 morti innocenti. Il tutto in un momento in cui non c’era nemmeno tanto traffico.

La vicenda

È quello che si legge nell’informativa tecnica della commissione spagnola di indagine per gli incidenti nell’aviazione civile (Ciaiac) pubblicata di recente, ma che riguarda una vicenda del 2 ottobre 2018, poco prima delle tre del pomeriggio, che ha visto coinvolti due Boeing 737 della principale low cost europea, Ryanair, uno partito (sigla EI-FRY) da Santiago di Compostela e diretto a Palma di Maiorca con 184 persone a bordo, l’altro (EI-DWW) decollato da Siviglia con 160 individui e con destinazione Tolosa. I velivoli sono arrivati a una distanza minima allarmante per gli standard di 4.200 metri in orizzontale e un centinaio di metri in verticali.

Il secondo episodio

È il secondo episodio del genere — e nel giro di poco più di un mese — sopra lo spazio aereo iberico: il 10 novembre di quello stesso anno per 19 secondi è stata sfiorata un’altra collisione in quota e sempre per colpa di un controllore di volo che da terra ha innescato la serie di eventi che ha portato a un incontro fin troppo ravvicinato tra due aerei (un Embraer di Air Europa decollato da Venezia e un Airbus A320 di Wizz Air partito da Craiova) entrambi in avvicinamento all’aeroporto di Madrid.

Le traiettorie dei due Boeing di Ryanair (foto dal rapporto d’indagine)

Le traiettorie dei due Boeing di Ryanair (foto dal rapporto d’indagine)

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Scuola, il concorso straordinario si terrà dal 22 ottobre

lunedì, Settembre 28th, 2020

Inizierà il 22 ottobre il concorso straordinario per 32mila docenti delle medie e delle superiori con almeno tre anni di servizio. Le prove andranno avanti almeno fino a metà novembre. Subito dopo toccherà ai docenti ordinari per infanzia/primaria e per le secondarie di primo e secondo grado, per altre 46mila cattedre complessive. L’obiettivo è ultimare la fase preselettiva entro il 2020.

Effetto retroattivo – Il concorso, la cui data andrà in Gazzetta Ufficiale martedì, arriva a scuola iniziata e non servirà comunque per rendere di ruolo gli insegnanti precari: questo succederà, in maniera retroattiva, dal prossimo anno per chi supera il concorso. Ai vincitori, infatti, sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal primo settembre 2020. Nel frattempo si cercano le soluzioni per svolgere il concorso rispettando le normative sanitarie in vigore e si cercano aule informatiche nelle scuole per permettere il distanziamento sociale. 

TGCOM

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Stipendi livellati. La retorica anti casta uccide il merito

lunedì, Settembre 28th, 2020

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Nel “caso Tridico“ stupisce non tanto la delibera che ne aumenta lo stipendio a 150mila euro lordi all’anno (circa 6mila netti al mese), quanto che un dirigente apicale di quel livello potesse ricevere in precedenza una busta paga inferiore ai 3mila euro, molto meno di tanti dirigenti dell’Inps stesso, e – secondo aspetto che lascia senza parole – che nessun politico, neppure quelli che l’avevano nominato, i grillini, abbiano speso una dichiarazione per affermare una verità tanto evidente: chi lavora con competenza, preparazione e si assume grandi responsabilità, magari rischiando anche il posto, dever ricevere un emolumento adeguato.

E 3mila euro per il presidente di un ente che mobilita 300 miliardi all’anno, ha migliaia di dipendenti, non sono adeguati. Lasciando da parte le considerazioni sulle capacità o non capacità mostrate dal professor Pasquale Tridico in questo anno e mezzo alla guida dell’Inps, su quanto si è visto nella gestione della cassa integrazione post-Covid o nel caso dei tre furbetti del bonus, considerazioni che vanno al di là del ragionamento.

Non l’hanno difeso i grillini, non l’ha difeso il presidente del Consiglio di quel governo che l’aveva nominato, Giuseppe Conte. Tutti si sono detti stupiti dell’aumento di stipendio, o hanno fatto intendere di esserlo stati. L’hanno scaricato. Non l’hanno difeso perché la narrazione anticasta di cui i 5 stelle si sono alimentati e di cui tuttora detengono il copyright (il referendum di domenica scorsa lo conferma) presuppone che non conti quanto si è capaci di fare, non conti il merito o il curriculum che si esibisce per ottenere un posto. Conta solo che si venga pagati poco perché altrimenti si è “casta“.

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Superbonus edilizio 110%: ecco quanto costa cedere il credito fiscale alle banche

lunedì, Settembre 28th, 2020

Carlotta Scozzari

Con il Superbonus, il Decreto rilancio del governo di Giuseppe Conte ha innalzato al 110% la detrazione fiscale sulle spese edilizie sostenute dall’1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 relative a tutta una serie di interventi di efficienza energetica e antisismici. Le nuove misure, comunque soggette a condizioni e limiti, si sono così aggiunte alle detrazioni già previste in forma di Sismabonus ed Ecobonus.
In particolare, come spiega il sito dell’Agenzia delle entrate, Superbonus spetta in caso di:

  • interventi di isolamento termico sugli involucri
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
  • interventi antisismici: in questo caso, la detrazione già prevista dal Sismabonus è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

Tra le novità introdotte, spiega sempre l’Agenzia delle entrate, “è prevista la possibilità, al posto della fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. In questo caso si dovrà inviare dal 15 ottobre 2020 una comunicazione per esercitare l’opzione”.

Ma quanto costa cedere il credito fiscale corrispondente al Superbonus a una banca? Business Insider ha fatto un giro sui siti internet dei principali istituti di crediti italiani, per scoprire che solo pochi forniscono ai clienti già dal web un’informazione chiara sui costi. Quasi tutti gli altri gruppi non indicati qui sotto invitano il cliente a contattare privatamente la banca per conoscere i dettagli finanziari dell’operazione di cessione del credito fiscale.

Intesa Sanpaolo

A privati e condomìni, Intesa Sanpaolo propone 102 euro per ogni 110 euro di credito fiscale acquistato per gli interventi relativi al Superbonus 110% con recupero in cinque anni. In altri termini, la banca compra il credito al 92,7% del valore nominale, quindi con un costo del 7,3 per cento.

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Caditoie e fogne, bloccati i bandi del Giubileo. Ecco perché Roma si allaga

lunedì, Settembre 28th, 2020

di LORENZO D’ALBERGO

Fogne al collasso. Bandi per la manutenzione delle caditoie finanziati con i fondi del Giubileo della Misericordia – sì, quello del 2015 – ancora bloccati. E poi il servizio di spazzamento delle strade di Ama che continua a scontare carenze importanti. Se ci si chiede perché le ormai consuete bombe d’acqua alla capitolina (per la Protezione Civile la prossima potrebbe arrivare entro 24 ore) continuino a mandare in tilt la città, la risposta sta in una micidiale stratificazione di guai. Problemi strutturali e beghe amministrative.

Roma, piove in città, piscine in strada: da via Petroselli alla Tiburtina a Ostiense, la città sott’acqua

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Ma procediamo con ordine. Le fognature di Roma sono vecchie. Vecchissime. Tolte quelle inaugurate dai 5S, le più recenti sono state realizzate a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Nel frattempo la capitale si è espansa, rendendo inadeguato un sistema che deve sostenere il peso di 800 mila tra caditoie e tombini.

Un handicap a cui si sommano i ritardi nell’assegnazione delle gare giubilari. I 2,9 milioni di euro stanziati per le caditoie della grande viabilità e gli 1,8 destinati a quella municipale sono ancora fermi. Gli appalti sono stati banditi nel 2017 e poi, come richiesto dall’Anac, ripubblicati nel 2018. ” Manca poco. Dovrebbero essere assegnati entro 45 giorni ” , fanno sapere dall’assessorato ai Lavori pubblici. Perché tanto ritardo? Per due lotti su quattro sono saltate fuori anomalie nelle offerte. Stop obbligato e sotto con nuovi controlli.
” Ma mezzi e risorse – assicurano dal Campidoglio – non mancano”. Il milione di euro messo in campo nel 2019 è stato affidato. E, dopo la pausa dettata dal lockdown, ora i lavori vanno avanti a pieno ritmo. Poi ci sono le squadre di pronto intervento del Simu, dedicate soprattutto ai sottopassi. Gli operai negli ultimi mesi hanno visto di tutto: nei pozzi hanno trovato lattine di Coca-Cola di 20 anni fa, tubature scollegate, caditoie semicoperte da colate di asfalto.

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Trump spiana la strada a Amy, la magistrata cattolica e conservatrice

lunedì, Settembre 28th, 2020

dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

“Libertà religiosa. Sicurezza. Legge e ordine”. Sono questi i terreni sui quali la Corte suprema sarà chiamata a misurarsi, sono queste le sfide che attendono la nuova giudice costituzionale – se confermata dal Senato. Donald Trump è stato chiaro nel calibrare il messaggio. L’annuncio del nome era ormai scontato: Amy Coney Barrett, 48 anni, madre di sette figli, cattolica molto conservatrice. Una magistrata dalle credenziali impeccabili ma anche con un orientamento etico e politico perfetto per piacere alla componente religiosa che è il pilastro dell’elettorato repubblicano: la parte più compatta e disciplinata alle urne. Trump in cinque sostantivi ha mandato a quella parte degli elettori il messaggio di mobilitazione in vista del voto. Lui è a un passo dal realizzare la sua terza nomina di un giudice costituzionale, e li ha sempre scelti con questo profilo. I cattolici conservatori, gli evangelici, i cristiani rinati che sono l’ala integralista del protestantesimo, perdonano il “grande peccatore” per la sua vita privata, il suo linguaggio, i suoi eccessi, perché non li ha mai traditi sulle scelte che per loro contano di più.

Trump spiana la strada a Amy,  la magistrata cattolica e conservatrice


Conta molto nella coreografia dell’evento il ruolo della famiglia. Prima Trump ha voluto ricordare che la Barrett è una madre esemplare, devota e dedicata ai figli. Poi ha sottolineato che di quei sette figli due sono adottivi e originari di Haiti, il più giovane è un figlio biologico con sindrome Down. Lei stessa, nel prendere la parola, è tornata a descrivere i suoi figli. Messaggi ben visibili. Famiglia multietnica: i repubblicani non sono razzisti. Il figlio Down: tutti sanno quel dettaglio della biografia di Amy, lei fu informata della diagnosi pre-natale e si rifiutò di prendere in considerazione un’interruzione di gravidanza. Il figlio minore, ha precisato, “è il preferito da tutti i fratelli e sorelle”.  

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Caso Gregoretti e processo a Salvini, la Lega in piazza contro i giudici

lunedì, Settembre 28th, 2020

di CARMELO LOPAPA

ROMA – La Lega aveva assicurato che sabato prossimo non ci sarebbe stata alcuna piazzata anti giudici, in concomitanza con l’udienza del processo a Salvini al Tribunale di Catania. Nulla che evocasse l’infelice sfilata di parlamentari di Forza Italia davanti al Tribunale di Milano contro i “troppi” processi subiti dal Cavaliere, era l’11 marzo del 2013. E invece dall’agenda del leader leghista di questa settimana, ecco sbucare l’evento di piazza. A conclusione dei due giorni di incontri e dibattiti in programma giovedì 1 e venerdì 2 alla Nuova Dogana del capoluogo etneo dal titolo “Gli italiani scelgono la libertà”.
Tutti convocati – deputati, senatori, europarlamentari e quanti più militanti possibile – per le 10 del mattino di sabato, negli stessi minuti in cui il segretario sarà davanti al suo giudice per rispondere dell’accusa di sequestro di persona per la vicenda della nave Gregoretti. “Catania capitale europea della libertà. Processate anche me”, sarà la scritta che campeggerà cubitale sul palco del parcheggio Borsellino, dentro il Porto di Catania. Si terrà lì una lunga maratona oratoria dei parlamentari (ma anche di altri ospiti invitati dal partito) in difesa del capo finito sotto processo.

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