De Luca si vaccina, Cacciari: “È solo un teatrino. Ma i bei gesti non servono, basterebbe il buon senso”
lunedì, Dicembre 28th, 2020di Emanuele Lauria
Professor Cacciari, nel giorno dei vaccini subito una polemica su presunti abusi di potere. Ha sentito del governatore De Luca?
“Si è fatto fare il vaccino e pure la foto?”.
Eh sì.
“Me l’immaginavo. Mi faccia indovinare ancora: ha protestato per primo de Magistris?”.
Proprio così.
“È il solito teatrino politico. Succedono le cose più scontate del mondo, assistiamo ormai a reazioni pavloviane. Guardi, posso dirle che non mi interessa per nulla?”.
Tuttavia sullo sfondo c’è un problema serio: giusto che un politico dia l’esempio o invece questa vicenda ci dice che l’Italia, ancora una volta, corre il rischio di essere teatro di favoritismi?
“Non lo so, io voglio fare il buono e dico che magari i politici rientrano fra le categorie da proteggere, poiché hanno responsabilità e incontrano molte persone. Però non mi si parli di esempi: non c’è proprio bisogno di esempi per andare a vaccinarsi. È una cosa di assoluto buon senso”.
Negli Usa il vaccino l’ha fatto Biden per primo.
“E allora… Se l’ha fatto il presidente degli Stati Uniti, perché attaccare De Luca? La questione in realtà è molto semplice: detto che mi sembra più che ovvio che i primi a tutelarsi debbano essere medici e infermieri, vorrei che si arrivasse a un calendario chiaro sulle vaccinazioni, che gli scienziati indicassero quali sono i soggetti che hanno la priorità. E, naturalmente, che non si sfugga dal principio di gratuità del vaccino”.
Lei andrà a farlo?
“Ma che domanda è? Le persone ragionevoli si vaccinano. Una volta che gli scienziati mi assicurano che parliamo di una pratica sicura ed efficace, che ha superato i test necessari, non vedo perché dubitarne. Poi, per carità, i matti e i no vax esistono e ci saranno sempre”.
Sa che c’è chi teme controindicazioni per la salute.
“Ma su, se è per questo c’è gente che muore dopo avere assunto la tachipirina. Comunque, queste cose chiedetele agli scienziati. Io non sono preparato. Quando e se il mio medico dirà, andrò a vaccinarmi. Io mi pongo altre domande”.
Quali?
“Vorrei capire se si sta pensando a fare qualcosa per i sopravvissuti alla pandemia, che per fortuna saranno la maggioranza. Vorrei capire se ci si interroga davvero su come salvare le imprese, sostenere i disoccupati. Ecco, questo mi interessa di più: cosa accadrà, ad esempio, quando cesserà il blocco dei licenziamenti? È peccato chiedere un’intervista in meno a una persona uscita dalla terapia intensiva e una in più a qualcuno fra i 300 mila stagionali rimasti senza lavoro per lo stop alla stagione invernale?”.