Archive for Dicembre, 2020

Coronavirus, le ultime notizie dall’Italia e dal mondo sul Covid

lunedì, Dicembre 14th, 2020

di Silvia Morosi

Coronavirus, le ultime notizie dall'Italia e dal mondo sul Covid

I casi di Covid nel mondo superano i 72 milioni secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University, mentre i decessi confermati sono oltre 1.612.367 milioni dall’inizio della pandemia. E in Italia l’ultimo bilancio, relativo a oggi 14 dicembre, è di 12030 nuovi casi e 491 morti (qui il bollettino con i dati e qui tutti i bollettini che mostrano la situazione dall’inizio della pandemia. Qui la mappa del contagio, e qui la newsletter con gli approfondimenti).
Ore 17.34 – 491 vittime, superata soglia 65 mila
Superata la soglia dei 65 mila morti di Covid in Italia: con le 491 vittime delle ultime 24 ore sono 65.011, secondo gli ultimi dati del ministero della Salute. In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.855.737 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 12.030, +0,6% rispetto al giorno prima (ieri erano +17.938).

Ore 17.22 – De Blasio, New York si prepari a shutdown totale
La città di New York si deve preparare all’eventualità di uno shutdown totale. A evocare l’ipotesi è il sindaco Bill de Blasio. «Il governatore ha detto che dovremmo prepararci per la possibilità di uno shutdown totale, e sono d’accordo. Dobbiamo ammettere che è un’ipotesi e dobbiamo iniziare a prepararci», afferma de Blasio.

Ore 16.40 – Londra, nuovo lockdown
Londra richiude da mercoledì. Ad appena due settimane dalla fine del lockdown nazionale, la capitale britannica tornerà al livello più alto di restrizioni, nel tentativo di fermare una crescita dei contagi ormai fuori controllo. Questo vuol dire che pub, ristoranti e bar dovranno riabbassare la saracinesca, fatta eccezione per il servizio di takeaway; allo stesso modo chiuderanno cinema e teatri, mentre i negozi restano aperti; ma sarà vietato entrare e uscire dalla città, dunque non si potrà venire qui da fuori per il tradizionale shopping natalizio. Per l’economia di Londra è un colpo devastante: centinaia di migliaia di posti di lavoro potrebbero saltare, soprattutto in quei settori, dall’ospitalità alle arti, che più avevano sofferto a causa dei lockdown e che non erano mai riusciti a riprendersi. Infatti fino all’ultimo ci sono state resistenze da parte del business e dei deputati locali: ma il governo è stato inflessibile, nel momento in cui i contagi nella capitale si stavano espandendo più velocemente che in qualsiasi altra parte del Paese. Dunque Londra da mercoledì passa al livello 3 di restrizioni, il più alto; era già al livello 2, che prevede di il divieto di incontrare persone al di fuori del proprio nucleo familiare, se non all’aperto (al livello 1 non c’è quasi nessuno, tranne la Cornovaglia e l’isola di Wight). Questo semi-lockdown durerà per almeno due settimane, anche se nei cinque giorni a cavallo di Natale sarà consentito incontrare in casa altri due nuclei familiari (una norma salva-cenone). (di Luigi Ippolito)

Ore 16.12 – Zampa: «Governo stringerà un po’ di più ma non come Germania»
Il governo adotterà «provvedimenti un po’ più stringenti, non so fino a che punto ma penso che noi non siamo nelle stesse condizioni della Germania, in quanto la nostra curva non è in salita, c’è un Rt in lieve discesa dappertutto ma abbiamo numeri ancora molto preoccupanti. Numeri che, quando abbiamo chiuso le scuole, immaginavamo assai più bassi di quelli che invece continuiamo a registrare». Lo ha detto la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, intervenuta a Rainews 24.

Ore 15.54 – Rezza, campagna vaccini anche in estate e oltre
«La campagna vaccinale inizierà lentamente, a gennaio, in modo quasi dimostrativo, come sta accadendo in Inghilterra. Poi si aumenterà man mano, con l’arrivo di altre dosi, e si continuerà sicuramente oltre l’estate, probabilmente anche durante». Lo ha detto Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di prevenzione del Ministero della Salute, durante il Seminario Nazionale di Farmacoepidemiologia «La valutazione dell’Uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia», organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

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Italia zona rossa o “grande zona arancione” a Natale: le ipotesi sul tavolo

lunedì, Dicembre 14th, 2020

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Italia zona rossa o 'grande zona arancione' a Natale: le ipotesi sul tavolo


Sarà il Comitato tecnico scientifico questo pomeriggio a portare al tavolo del governo proposte per nuove regole da introdurre durante le feste di Natale. Questo il mandato che il vertice di Palazzo Chigi con i capi delegazione dei partiti ha affidato agli scienziati, coordinati da Agostino Miozzo. Il premier Giuseppe Conte, inizialmente restio a introdurre nuove restrizioni, ha ascoltato i ministri «rigoristi» Speranza, Franceschini, Boccia e Bonafede e ne ha compreso la preoccupazione.

Il Natale rischia di essere l’anticamera della terza ondata di Covid a gennaio e, oltre al drammatico impatto sulla salute degli italiani e sulle strutture sanitarie, anche la stabilità del governo potrebbe risentirne. Il problema adesso è come dosare le misure. Due le ipotesi principali. Decidere che durante le feste l’Italia sarà una grande zona arancione, con bar e ristoranti chiusi, spostamenti limitati ma negozi aperti, oppure una zona rossa nazionale: a quel punto ci troveremmo con un nuovo lockdown generale, come in primavera, quando si poteva uscire di casa solo per urgenze, necessità e salute e con autocertificazione in tasca.

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COMUNICATO STAMPA – NOMINA PRESIDENTE ITS SISTEMA MECCANICA LANCIANO

lunedì, Dicembre 14th, 2020

LANCIANO (14.12.20) – Il Consiglio di Indirizzo dell’ITS Sistema Meccanica di Lanciano (Ch), nella seduta dell’11 dicembre 2020, ha nominato nuovo Presidente della Fondazione l’Ing. Paolo Raschiatore, già consigliere di IAM (Innovazione Automotive e Metalmeccanica, soggetto gestore del Polo Innovazione Automotive).
La nomina del nuovo presidente, che è esercitata a titolo gratuito, va a consolidare lo stretto rapporto di ITS con il mondo delle aziende che è la vera forza della Fondazione.
“Accolgo con molto piacere questa carica che mi offre l’opportunità di lavorare per le nuove generazioni di tecnici offrendo la mia esperienza pluriennale in azienda in settori fortemente innovativi e tecnologici”. L’Ing. Raschiatore, amministratore di Vision Device s.r.l., è un esempio di imprenditoria tutta abruzzese e fortemente innovativa in linea con le nuove tecnologie abilitanti Industria 4.0.
Inoltre, il nuovo Presidente e tutti i soci salutano il presidente uscente Ing. Gilberto Candeloro, che tanto ha contribuito, durante la sua presidenza, alla crescita, al raggiungimento di buoni risultati ed all’alta qualità dell’ITS.
La Fondazione ITS Meccanica è un’eccellenza abruzzese che forma tecnici di alto profilo professionale nell’ambito della meccatronica messi al servizio delle numerose aziende della filiera automotive e meccanica della regione. In questo momento, nonostante la pandemia, sono 130 i giovani tecnici in formazione alcuni già dislocati nelle maggiori aziende del settore in Abruzzo.
Ultimo riconoscimento a livello nazionale è stato il conferimento del PREMIO NAZIONALE DI ECCELLENZA DUALE 2020 della Camera di Commercio Italo-Germanica AHK insieme alla grande azienda SEVEL S.p.A., per il progetto formativo “manutentori 4.0” che vede la realizzazione ogni anno di un corso ITS dedicato alla formazione di queste importanti figure professionali.  

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Google Down: YouTube, Gmail e Drive non funzionano

lunedì, Dicembre 14th, 2020

Google è down in tutto il mondo. Tante le segnalazioni degli utenti, raccolte sul sito DownDetector dei problemi ai diversi servizi di Big G, tra cui YouTube. E proprio su YouTube è una scimmia viola a informare gli utenti che «Something went wrong», qualcosa è andato storto. Non solo: oltre alla piattaforma video, non funzionano Gmail, Google Drive e la G Suite. Fondamentale strumento per la didattica a distanza.

La mappa delle segnalazioni per YouTube

La mappa delle segnalazioni per YouTube

Al momento sono oltre ventimila le persone che hanno denunciato malfunzionamenti ai servizi Google a partire dalle 12.30 circa. In particolare gli utenti che stanno tentando di usare YouTube, Gmail o Google Drive si concentrano in Europa, anche se le segnalazioni sono arrivate da tutto il mondo.

Le segnalazioni per Google down

Le segnalazioni per Google down

Su Twitter, ovviamente, gli hashtag che denunciano l’ansia degli utenti privi di quegli strumenti che utilizzano di più ogni giorno sono diventati trending topic. #googledown ha già collezionato quasi 50mila tweet in un’ora, seguono #YouTubeDOWN e #gmaildown.

Ed effettivamente Google è ormai talmente presente nelle nostre vite che diventa davvero complesso stare senza i suoi servizi. Anche solo per poche ore. Come fare a comunicare senza gmail? Come fare lezione senza GSuite? O, come lamenta un utente, come fare persino ad accendere la luce? Le sue lampadine sono intelligenti e sono controllate da Google Home, il servizio per controllare la Smart Home che ora, ovviamente, non funziona.

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Addio a John Le Carré, il maestro delle spy story

lunedì, Dicembre 14th, 2020
ARCHIVO - En esta fotografía del 13 de septiembre de 2011, el autor británico John le Carré asiste al...
ARCHIVO – En esta fotografía del 13 de septiembre de 2011, el autor británico John le Carré asiste al estreno de “Tinker Tailor Soldier Spy” en Londres. (AP Foto/Sang Tan, Archivo)

In ‘Una spia che corre sul campo’, uscito poco più di un anno fa, aveva raccontato gli anni della Brexit, immaginando un’alleanza tra i servizi segreti di Londra e l’America di Trump con il duplice scopo di minare le istituzioni democratiche europee e smantellare il sistema internazionale dei dazi. “E’ mia convinta opinione che per la Gran Bretagna, per l’Europa e per la libera democrazia in tutto il mondo, l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue al tempo di Trump e la conseguente dipendenza senza riserve sugli Stati Uniti in un’era in cui gli Usa hanno imboccato la strada del razzismo istituzionale e del neo-fascismo è un disastro senza precedenti”, aveva fatto dire a uno dei personaggi del romanzo.

E per manifestare contro la Brexit era sceso in piazza a ottobre 2019 John Le Carré, maestro della spy story acclamato nel mondo, celebre per le sue storie di spionaggio intrise di realismo e critiche nei confronti della società moderna, dalla Guerra Fredda ai fallimenti della globalizzazione, morto il 13 dicembre all’età di 89 anni.

Vero nome David J. M. Cornwell, nato a Poole, nella regione inglese del Dorsetshire, nel 1931, Le Carré insegna all’università di Eton, prima di diventare un funzionario del ministero degli Esteri britannico ed essere reclutato dall’MI5 e poi dall’MI6. Dall’esperienza nei servizi segreti prederà spunto per creare il personaggio di George Smiley, leggendario protagonista di numerosi suoi romanzi. L’esordio, in quell’anno, è con ‘Chiamata per il morto’, poi verrà ‘Un delitto di classe’, ma sarà la sua terza fatica letteraria, ‘La spia che venne dal freddo’, uscito nel 1964, a regalargli la fama planetaria. Oltre 20 milioni di copie vendute nel mondo, racconta la storia di Alec Leamas, agente britannico trasferito nella Germania dell’Est, che sarà interpretato sul grande schermo da Richard Burton nel primo di una lunga serie di adattamenti delle sue opere, tra cinema e tv.

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Anche Giuseppe Conte ha la “sindrome di Palazzo Chigi”

lunedì, Dicembre 14th, 2020

Quando qualche psicologo o psichiatra finalmente darà alle stampe il primo trattato di Neuropolitica (la scienza che indaga sulle turbe mentali dei nostri leader, dal narcisismo alle manie di persecuzione all’infantilismo acuto), un intero capitolo non potrà non essere dedicato alla ben nota «sindrome di Palazzo Chigi»: il disturbo di cui sono raramente vittime i premier della Prima e molto più spesso quelli della Seconda Repubblica. Per non fare nomi, ne hanno sofferto personaggi del calibro di Bettino Craxi, Ciriaco De Mita, Silvio Berlusconi, Romano Prodi, Mario Monti, Matteo Renzi. Sta mostrando chiari sintomi di questa sindrome pure l’attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sebbene all’inizio ne fosse sembrato stranamente immune. Si tratta in pratica di una malattia professionale legata all’esercizio del comando, al delirio di onnipotenza che ne deriva e, volendo nobilitarla, al carico spaventoso di responsabilità sulle spalle di uno solo; per cui strada facendo viene smarrito il senso delle proporzioni e al suo posto si sviluppa un concetto esagerato del proprio ego, fino al punto di considerarsi indispensabili, insostituibili ma non solo, purtroppo. Vediamo meglio di cosa si tratta.

All’origine della sindrome chigiana c’è l’illusione di essere l’ombelico del mondo. Te la trasmette la finta familiarità che si instaura nei summit internazionali, cara Angela e carissimo Donald, un po’ come entrare in un olimpo di vip planetari dove simpatie e capricci si mescolano con gli intrighi di Stato. Il senso di appartenere a un club esclusivo si corrobora in virtù di certi privilegi, all’apparenza meschini, che vanno dall’utilizzo dei voli di Stato (Renzi si fece acquistare un apposito Air Force One) ai picchetti d’onore con pennacchi e presentatt’arm, dai fondi riservati ad uso del premier e dei più stretti collaboratori ai dossier degli 007 infarciti di pettegolezzi; per non dire dell’esercito di cortigiani e ruffiani, di «nani e ballerine» (come si sarebbero definiti ai tempi di Craxi) dai quali un premier è circondato, adulatori capaci di farti provare da subito la libidine del potere. Col risultato che in breve tempo ti scordi di essere stato un signor nessuno, magari un avvocato che passava di lì per caso; dimentichi di guidare il governo grazie ai partiti, ai loro voti, ai loro orrendi maneggi, e ti convinci di avere un seguito elettorale, un consenso tutto tuo fondato sul rapporto diretto con il paese. «Io e popolo». Cominci dunque a compulsare i sondaggi che spesso vengono taroccati apposta per farti piacere; cedi alla tentazione di calibrare le scelte in base al consenso; moltiplichi gli appelli e le comparsate tivù; ti ergi a paladino del fare, del lavorare, del rimboccarsi le maniche contro i «gufi» della politica che remano contro, o ti infilano i bastoni tra le ruote.

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“Non chiamateci geni”. Viaggio nel laboratorio Oxford del vaccino anti Covid

lunedì, Dicembre 14th, 2020
MUSTAPHA BITTAYE/ UNIVERSITY OF OXFORD/ SARAH

By Jasmin Gray 

Quando ha ricevuto la notizia, la dottoressa Amy Flaxman ha pianto di gioia.

«Sono scoppiata subito a piangere. È stato un sollievo. È stata un’emozione. Tutti noi abbiamo lavorato strenuamente per arrivare a quel momento».

La notizia dell’estrema efficacia del vaccino anti-Covid sviluppato dall’università di Oxford è finita su tutte le prime pagine del mondo. Ma per Flaxman, immunologa del team che ha contribuito alla creazione del vaccino, la scoperta porta con sé una soddisfazione in più.

«Naturalmente, abbiamo lavorato tantissimo sull’aspetto della sicurezza», ha rivelato a HuffPost UK. «La domanda successiva, va da sé, riguardava l’efficacia del vaccino. Confermata anche quella, ho tirato un sospiro di sollievo».

La corsa al vaccino anti-Covid ha avuto inizio sin dalle primissime fasi della pandemia. In tutto il mondo, interi di team di scienziati hanno mollato tutto, messo da parte per un momento i propri progetti, e si sono prefissi un obiettivo molto chiaro: trovare una vaccinazione in grado di fermare il virus che ha messo in ginocchio le nostre vite.

E l’università di Oxford, insieme al partner AstraZeneca – colosso farmaceutico britannico-svedese – è da sempre in prima linea sul fronte della ricerca. 

Col sostegno di fondi governativi, per un totale di 65,5 milioni di sterline, gli scienziati del Jenner Institute e dell’Oxford Vaccine Group hanno unito le forze per una sfida che necessita dell’aiuto di tutti, e che per dimensioni e portata rappresenta una rarità per il famoso ateneo universitario. 

In tempi normali, si lavora spesso individualmente su trial clinici distinti, mentre alcuni team più grandi si occupano di malattie come la malaria, spiega il dottor Sean Elias, assegnista di ricerca. Ma nella battaglia contro il Coronavirus, “abbiamo tutti unito le forze”

“In tantissimi non riuscivano a capacitarsi dell’esistenza della pandemia”, afferma. «Ma chi lavora nel campo delle malattie infettive e dello sviluppo dei vaccini ha sempre saputo dei possibili rischi».

“Non ne avevamo previsto l’arrivo necessariamente in questo periodo storico, ma di certo eravamo già consapevoli delle circostanze in cui ci saremmo ritrovati qualora fosse successo”.  

Tuttavia, questa consapevolezza non è servita ad attenuare le richieste, talvolta pressanti, che derivano dal lavorare su un vaccino tanto atteso, mentre il numero di morti continuava a salire.

L’unica via d’uscita chiara dalla pandemia era un vaccino, cosa che sapevano tutti. Dunque, eravamo ben consapevoli della nostra responsabilità.

Dr. Mustapha Bittaye

Finora, solo nel Regno Unito, più di 1,76 milioni di persone sono risultate positive al Covid-19 – e più di 65.500 hanno perso la vita a causa di un virus di cui, fino all’inizio di quest’anno, si sapeva ben poco.

Il trial clinico del vaccino è stato “molto più concitato” dei precedenti studi condotti al Jenner Institute, afferma l’immunologa Amy Flaxman, che ha lavorato anche sull’ebola e sugli studi clinici sull’influenza.

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Vaccino, AstraZeneca accelera ma potrebbe essere somministrato soltanto agli under 55

lunedì, Dicembre 14th, 2020

di Mauro Evangelisti

Il vaccino di Pfizer (16 milioni di dosi previste per l’Italia nei primi sei mesi del 2021) non basta in un Paese paralizzato dal coronavirus, dove ogni settimana muoiono 4.000 persone. Il 12 gennaio è prevista l’autorizzazione di quello di Moderna, ma l’impatto sarà limitato (5 milioni di dosi nel primo semestre). Servono le 16 milioni di fiale di AstraZeneca su cui si contava già nel primo trimestre. Possibile una soluzione di compromesso per superare l’ostacolo della sperimentazione da completare tra i più anziani: riservare quel vaccino a chi ha meno di 55 anni. APPROFONDIMENTI

Andiamo per ordine. Sul sito ufficiale dell’Ema (European Medicines Agency) alla voce «Vaccini contro Covid-19» si spiega che sono in fase di valutazione quattro prodotti. L’agenzia dell’Unione Europea scrive che per Pfizer-BioNTech la “rolling review”, traducibile in revisione continua, valutazione dei risultati nel corso della sperimentazione, è iniziata il 6 ottobre e il primo dicembre è partita la «valutazione della domanda di autorizzazione all’immissione in commercio condizionata». Sappiamo che il 29 dicembre ci sarà la risposta, che appare scontata dopo il sì delle agenzie analoghe del Regno Unito e degli Usa. Stessa situazione per Moderna: “rolling review” dal 16 ottobre, valutazione per l’immissione in commercio iniziata il primo dicembre, la riunione decisiva per l’approvazione il 12 gennaio. Ma nella lista ci sono altri due vaccini che interessano da vicino l’Italia: il primo dicembre è iniziata la rolling review per “Ad26.COV2.S”, prodotto da Janssen-Cilag International, gruppo Johnson&Johsnson; l’Italia conta di ricevere nel 2021 53 milioni di dosi, di cui 14 già nel secondo trimestre. Ancora però non c’è la richiesta dell’autorizzazione al commercio, quindi non sappiamo quando ci sarà il via libera, ma è probabile che se ne parlerà a inizio primavera.

Infine, c’è il caso di AstraZeneca: sul vaccino prodotto in collaborazione con Oxford e con l’italiana Irbm, l’Italia nutre grandi speranze. Ha in opzione 40,3 milioni di dosi, ma prevedeva di riceverle tutte già nel primo semestre, addirittura 16 tra gennaio e marzo. Tenendo conto che è un vaccino che non necessità della complicata catena del freddo, è evidente che il successo della sperimentazione sarebbe quanto mai importante. La rolling review è cominciata prima di tutti gli altri (I ottobre), ma ancora non c’è la richiesta di autorizzazione per il commercio. Ma Onofrio Palombella, coordinatore della task force vaccini di AstraZeneca, ha spiegato che a gennaio, se ci sarà il sì dell’Ema, le prime dosi saranno consegnate. Cosa sta succedendo?

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Spostamenti a Natale, l’Italia verso la zona rossa nei giorni festivi e prefestivi

lunedì, Dicembre 14th, 2020

di Alberto Gentili

Il Natale fa paura: potrebbe innescare la terza ondata dell’epidemia. Così nelle prossime ore il governo deciderà di portare l’intero Paese in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi. Un lockdown nazionale con negozi, ristoranti, bar, etc, sbarrati durante il week-end e nelle giornate delle Feste. Una stretta che avrebbe una sola eccezione, in quanto «marginale e ininfluente» e già annunciata al Parlamento: il via libera alla mobilità tra i Comuni «limitrofi» con meno di 5mila abitanti e per non più di 30 chilometri.

Spostamenti a Natale, governo valuta Italia zona rossa o arancione in giorni festivi. Deroghe per i piccoli comuni

Il nuovo giro di vite, che probabilmente sarà sottoposto al voto delle Camere, verrà deciso questa mattina durante un incontro con il Comitato tecnico scientifico (Cts). In questa sede verranno dettagliate le nuove misure restrittive che potrebbero essere, nelle zone a più basso indice di contagio, di tipo “arancione”: negozi aperti, ristoranti chiusi, divieto di superare i confini del proprio Comune. La stretta potrebbe essere a singhiozzo: cominciare da sabato e domenica prossimi, riprendere dal 24 al 27 dicembre; ripartire di nuovo dal 31 dicembre al 2 gennaio e dal 5 al 6 gennaio. Sempre che, come suggerisce il Cts, non si decida invece per un periodo più lungo: da sabato prossimo al 10 gennaio. Sulle orme di quanto ha fatto la cancelliera Angela Merkel.

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Andrea Bocelli duetta con la figlia Virginia

lunedì, Dicembre 14th, 2020

Andrea Bocelli in un’inteso e commovente duetto con la figlia Virginia durante l’esibizione si è tenuta ieri sera al Teatro Regio di Parma, nello spettacolo di Natale del tenore “Believe in Christmas” www.raiplay.it.

L’evento si è svolto in totale sicurezza, ma le adesioni sono state da record. E non solo in Italia: infatti, si stima che oltre 200.000 persone si siano collegate in streaming da più di cento Paesi del mondo. Quello di Parma è uno dei palchi più rinomati d’Italia, ed è famoso per ospitare un festival popolare in tutto il mondo, dedicato a Giuseppe Verdi.

Anche Zucchero e Cecilia Bartoli a “Believe in Christmas”, il Natale di Bocelli in diretta streaming dal Teatro Regio di Parma

Gli ospiti e la produzione

Lo show ha visto l’esecuzione di alcuni pezzi estratti dal suo «Believe», affiancati alle più popolari canzoni di natale. Notevole anche il cast degli ospiti: Zucchero, Cecilia Bartoli, il soprano Clara Barbier Serrano e la talentuosa violinista ucraina Anastasia Petryshak.

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