Archive for Dicembre, 2020

Fondo salva Stati, quei troppi (e inutili) distinguo

domenica, Dicembre 6th, 2020

di   Antonio Polito

Le pose gladiatorie sul Mes andrebbero prese per quello che sono: manifestazioni di una collaudata commedia dell’arte politica all’italiana. Il temuto voto del Senato non richiederà infatti una maggioranza qualificata: basterà che i sì siano più dei no. Obiettivo raggiungibile, con le opportune astensioni e assenze tattiche dall’Aula, e con un adeguato impapocchiamento della mozione di maggioranza. Lo sanno benissimo anche i dissidenti dei Cinquestelle, che solo per questo sono usciti allo scoperto, giocando a fare la faccia feroce come fecero sulla Tav. No Mes e NoTav del resto si assomigliano: due battaglie di retroguardia condotte con piglio d’avanguardisti da estremisti di destra e di sinistra. Salvo colpi di scena, per scongiurare i quali fonti del Quirinale hanno evocato le elezioni anticipate in caso di crisi, si può dunque capire la tranquillità ostentata da Conte, sicuro che non cadrà mercoledì: «Guido un governo europeista — ha detto — saremo protagonisti della riforma del Mes insieme a Parigi e Berlino». Cioè la voteremo. Meno tranquilli si può stare invece per l’Italia che, pur essendo stata colta gravemente impreparata non una, ma due volte, dalla crisi sanitaria, si appresta a rinunciare ai fondi del Mes pandemico per mere ragioni politiche, cioè per ripagare i Cinquestelle del loro sì alla riforma del Mes salva Stati e salva Banche.

Ma se la maggioranza balbetta, l’opposizione a guida sovranista di Salvini e Meloni sembra saper solo urlare, con accuse e critiche spesso poco comprensibili e in qualche caso prive di fondamento. Rischia infatti una nuova sconfitta. E conferma una sostanziale incapacità di leggere l’interesse nazionale in un quadro europeo; anche quando in tutta evidenza è proprio il quadro europeo (dagli acquisti massicci del nostro debito da parte della Bce, ai 209 miliardi per il piano di ricostruzione, al fondo Sure per sorreggere il mercato del lavoro) a tenere in piedi un’Italia piegata dalle due consecutive ondate di Covid, che da noi hanno fatto più lutti e danni che altrove.

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Pratica di Mare: dove si trova l’hub dei vaccini Covid (e perché è famoso)

domenica, Dicembre 6th, 2020

Roma – Il governo ha deciso: l’hub nazionale di stoccaggio dei vaccini anti Covid per la massiccia campagna di vaccinazione italiana sarà il sito della Difesa a Pratica di Mare. Il commissario straordinario Domenico Arcuri ha dato l’annuncio, d’accordo con il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ed il Ministro della Salute Roberto Speranza. Già il 3 dicembre Arcuri aveva anticipato l’individuazione dell’hub, sottolineando che era in un “luogo pubblico di massima sicurezza”. Il sito è strategico anche come posizione, essendo situato una frazione del comune di Pomezia, e dunque nella Città metropolitana di Roma Capitale.

Bollettino Coronavirus del 5 dicembre

Speranza: vaccini obbligatori? Per ora no

Intanto, su SkyTtg 24 all’evento ‘Live In’, il ministro della Salute Speranza dichiara: “Nei piani del governo c’è arrivare all’immunità di gregge. Partiremo con l’impostazione della volontarietà della vaccinazione. E valuteremo dove si arriverà”. E continua: “I cittadini sono consapevoli che il vaccino è la strada per sconfiggere questo virus, e credo che gli italiani saranno all’altezza di questa sfida”.  Al governo “toccherà fare una grande campagna, perché tutti possano avere gli elementi per essere convinti di vaccinarsi. Poi valuteremo in corso d’opera se ci sono le condizioni per raggiungere questo obiettivo con queste impostazioni”. Il ministro quindi non esclude un eventuale ricorso all’obbligatorietà ma anche senza mai parlare di obbligo vaccinale. 

Com’è il sito di Pratica di mare

Quello di Pratica di mare è un hub intermodale militare di ampie dimensioni, ottimale per la successiva distribuzione dei vaccini: è infatti in grado di accogliere vettori aerei, elicotteri e baricentrico per la connettività stradale.
Le preziose fiale di vaccino verranno concentrate nel sito, in cui sono disponibili shelter di ampie dimensioni, che garantiranno la massima efficacia per la conservazione e i massimi livelli di sicurezza per gli stock. 
Dà lì poi i vaccini saranno distribuiti, a cura delle Forze Armate, ai numerosi punti di somministrazione che il piano ha previsto su tutto il territorio nazionale, sempre nelle condizioni di massima sicurezza.

All’aeroporto militare Mario de Bernardi di Pratica di Mare sono ubicati: una stazione meteorologica, la sede centrale del Servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare, altri reparti dell’Aeronautica Militare, ma anche di Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri.

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I saldi slittano e si allungano In ordine sparso

domenica, Dicembre 6th, 2020

di ACHILLE PEREGO

Far partire, com’è già successo questa estate, con un mese di ritardo i saldi invernali, bloccando le vendite promozionali prima per dare una boccata d’ossigeno ai negozi, colpiti dall’emergenza Covid e dalla concorrenza dell’e-commerce, e non costringerli alla corsa alle offerte scontate. Dopo il Black Friday e nel mese dello shopping natalizio, l’allarme arriva da Confcommercio e Confesercenti, anche se la richiesta di un posticipo delle vendite di fine stagione ha visto richieste diverse anche in base alla situazioni delle singole regioni. Che, oltre che per le zone-Covid, sembrano andare in ordine sparso anche sul fronte del periodo dei saldi. Le vendite di fine stagione dell’inverno 2021 – un periodo per cui l’anno scorso Confcommercio aveva stimato un giro d’affari di 5,1 miliardi – vedrà infatti calendari diversi, regione per regione. Ad aver accolto la richiesta dei commercianti sono state soprattutto la Liguria, dove i saldi invernali partiranno il 29 gennaio con divieto di effettuare promozioni a dicembre e nel periodo antecedente.

Ma anche Emilia-Romagna, Toscana e Veneto, dove si partirà il 30 gennaio e dove, però, le promozioni ante-saldi saranno consentite. Nelle Marche si comincerà il 16 gennaio, con promozioni consentite fino al 15 dicembre (e forse fino al 31) mentre, salvo cambiamenti, per ora restano fermi alla partenza tradizionale del 5 gennaio regioni come la Lombardia, il Piemonte, l’Umbria e l’Abruzzo, mentre nel Lazio si comincerà il 12 gennaio.

Prima ancora di capire come andrà la stagione dei saldi, l’attenzione, spiega Massimo Torti, segretario generale di Federmoda-Confcommercio, è sul Natale, dove dovrebbero vincere gli acquisti di prossimità. Il rischio comunque è che all’appello manchino 18 miliardi di consumi, gran parte dei quali legati, avverte Confturismo, allo stop a vacanze e viaggi, con l’assenza di 10,3 milioni di turisti stranieri che avrebbero speso non meno di 8,5 miliardi. La richiesta di posticipare i saldi, spiegano Fabio Tinti, presidente di Fismo-Confesercenti e Sandro Assenti di Confesercenti Basse Marche, è legata agli stock del possibile invenduto a Natale che, offerto subito dopo in saldo, comprometterebbero ancora di più la tenuta economica dei negozi.

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Il 2020 è l’anno più brutto? «Veramente il 536 fu peggio». Morte e carestia per l’eruzione di due vulcani

domenica, Dicembre 6th, 2020

di Francesca Pierantozzi

Al peggio non c’è mai fine, recitava il proverbio. Era prima del 2020. Ai terrestri che si apprestano a salutare l’anno, resta almeno la speranza di un brindisi a San Silvestro: che il peggio sia questo. Negli ultimi mesi, le analisi storiche, economiche, filosofiche e sociologiche si sono sprecate per cercare di capire, ed eventualmente relativizzare, la portata apocalittica del Venti-Venti.

Censis, per 80% degli italiani giusto non allentare restrizioni a Natale


È davvero l’anno più brutto della storia dell’Umanità? Posta in modo tanto perentorio, la domanda non può che avere risposte sfumate: ovviamente no, dicono gli esperti, e dice anche un po’ il buonsenso. Chi potrebbe innanzitutto stabilire con sicurezza scientifica tale triste primato? «Il presentismo è la malattia di questo secolo, anche se comincia a mostrare le prime crepe ci dice François Hartog, storico francese, autore di un breve saggio il Covid e il Tempo appena pubblicato dal Mulino In questa ottica del tempo mediatico e informatico, secondo la quale il presente è la categoria più importante, il passato non esiste più e nemmeno il futuro interessa».

Covid, in Usa 2,2 milioni di donne hanno perso il lavoro: 1 su 4 costretta ad abbandonare la carriera


UMANITÀ INERME
Normale dunque, che delle generazioni che considerano il presente come l’unico possibile, l’anno in corso sia il peggiore di tutti i tempi. C’è da dire che gli ultimi dodici mesi hanno reso difficile il lavoro di relativizzazione anche per chi si sforza di avere un’ottica più storica, con i suoi quasi 70 milioni di contagiati, più di un milione e mezzo di morti. L’umanità si è trovata inerme davanti a un nemico invisibile, costretta a fermarsi e a chiudersi. La crisi sanitaria è diventata economica, sociale, umana, psicologica.

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Dpcm Natale e spostamenti. Miozzo, capo del Cts: «Serve la denuncia penale contro chi aggira i divieti»

domenica, Dicembre 6th, 2020

di Francesco Malfetano

«Il meccanismo emulativo che può ricrearsi prima e dopo le feste rischia di avere conseguenze drammatiche. Il “perché io non devo farlo se qualcuno lo fa” oggi può portare ad assumere atteggiamenti davvero pericolosi». A preoccupare il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, ora, con «numeri più contenuti» e il Natale alle porte, «sono i furbetti» che proveranno ad aggirare le restrizioni. «Possono invalidare i sacrifici di tutti» spiega, «per questo sarebbe opportuno rafforzare controlli e attuare rigidamente diritto e pene».

Dottor Miozzo, siamo in attesa che le Faq del governo chiariscano ogni aspetto del Dpcm. Non c’è però il rischio che tra precisazioni e casi specifici si arrivi ad un eccesso di lassismo?
«Il rischio che un’eccezione diventi una sorta di via libera esiste sempre, soprattutto in Italia dove tendiamo a non avere lo stesso rispetto delle indicazioni del governo che hanno in Nord Europa o nei Paesi orientali. I popoli mediterranei sono più indisciplinati, non lo scopriamo ora, anche se nel periodo del primo lockdown abbiamo stupito tutti».

Anche il Cts ha proposto delle deroghe però.
«Vero, abbiamo chiesto che le regole per gli spostamenti nei piccoli comuni fossero diverse. Imporre l’impossibilità di uscire dal territorio comunale in un paesino di mille o 4mila abitanti, ed in Italia ce ne sono tanti, è completamente diverso rispetto a farlo a Roma. Chi vive nella grande città, in questo periodo così assurdo, vive dei benefici che chi abita in un piccolo comune invece non ha. Detto questo ci rendiamo anche conto che le deroghe una volta che le fai diventano difficili da governare e da gestire».

Autocertificazione Natale, 26 e Capodanno: cosa bisogna scrivere. La circolare del Viminale

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Governo, i timori tra i ministri per l’«incidente» sul Mes. E Franceschini avvisa: «Se succede crolla tutto»

domenica, Dicembre 6th, 2020

di Monica Guerzoni

L’appello dai colori un po’ cruenti con cui Luigi Di Maio l’altra notte implorava i dissidenti del Movimento a «non portare Conte al patibolo» ancora risuona nelle stanze di Palazzo Chigi, che mai come in questo fine settimana si trova sotto il fuoco amico dei partiti. Il voto di mercoledì nell’aula del Senato sulla riforma del Mes (qui la scheda: cos’è e come funziona) fa paura, per quanto il premier continui a esorcizzarlo assicurando che no, il governo non cadrà. Anche grazie all’«azione di sensibilizzazione» interna condotta da Di Maio per ripescare i più inquieti tra i ribelli. La preoccupazione però resta e non è solo nello psicodramma senza fine dei 5 Stelle, ma nell’insofferenza crescente dei leader verso le scelte (e le scelte mancate) del capo dell’esecutivo.

In un clima avvelenato da rivalità e gelosie, molte delle quali innescati dai 209 miliardi del Recovery, tra i ministri è tornato a girare il mantra che il capo delegazione del Pd, Dario Franceschini, è solito scandire nei momenti difficili per allontanare lo spettro della crisi: «Quando il quadro è troppo fragile basta un incidente parlamentare per far crollare tutto, anche oltre la volontà di chi lo ha provocato». In piena pandemia, con i consensi in calo e dentro uno scenario a così alto rischio, se davvero volessero difendere il governo i leader delle forze politiche dovrebbero fare da scudo al presidente del Consiglio. E invece, ecco che Nicola Zingaretti, fino a qualche tempo fa il più solido alleato di Conte, rispolvera echi di andreottiana memoria e avverte che governare non può essere «tirare a campare». Ecco che Matteo Renzi invoca «un salto di qualità» e sulla Stampa si porta avanti, quasi sperando che il giurista pugliese scivoli sul Mes: «Se il 9 Conte va sotto si deve dimettere». Raccontano fonti di governo che il pressing sul fondatore di Italia viva è già partito e andrà avanti fino all’ingresso mercoledì nell’aula di Palazzo Madama. Uno dopo l’altro segretari e ministri proveranno a convincere il senatore di Rignano che il Quirinale non vede subordinate, «se si apre la crisi l’unica strada sono le urne».

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Divieto spostamenti tra regioni e comuni a Natale: controlli su autostrade e stazioni

domenica, Dicembre 6th, 2020

di Fiorenza Sarzanini

Divieto spostamenti tra regioni e comuni a Natale: controlli su autostrade e stazioni

«Controlli mirati per evitare gli affollamenti e vigilanza su autostrade e stazioni prima delle festività ». È la raccomandazione del Viminale per evitare fughe prima del Natale. La circolare firmata dal prefetto Bruno Frattasi, capo di Gabinetto della ministra Luciana Lamorgese raccomanda «in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, mirati servizi di controllo del territorio, specie in prossimità delle festività natalizie, dedicando particolare attenzione alle aree di maggiore affollamento, in cui si possono verificare fenomeni di inosservanza, anche involontaria, delle misure di distanziamento interpersonale». E prevede di «sensibilizzare tutti gli attori della sicurezza urbana coinvolti nel dispositivo di controllo, tenuto conto della necessità di rafforzare le risorse in campo in ragione della maggiore gravosità dell’impegno».

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Natale, i voli aerei prima della stretta del Dpcm vanno a ruba: in poche ore il costo è triplicato

domenica, Dicembre 6th, 2020

di Leonard Berberi

Natale,   i voli aerei prima della stretta del Dpcm vanno a ruba: in poche ore il costo è triplicato

Lo scorso giovedì pomeriggio il volo Ryanair FR1440 Milano Malpensa-Palermo del 19 dicembre lo si poteva comprare a 93 euro, tasse incluse, extra esclusi e in sola andata. Un prezzo tutto sommato conveniente, considerando il giorno (un sabato), il momento (poco prima di Natale) e la situazione (ci sono meno frequenze di un anno fa). Ma otto ore dopo il biglietto per quello stesso volo era schizzato a 250 euro, stando all’analisi che il Corriere della Sera ha effettuato su una decina di rotte nazionali. Stessa evoluzione — con rimbalzi repentini — hanno avuto anche le tariffe di altri voli tra il Nord (Lombardia soprattutto) e il Sud Italia (in particolare Sicilia, Calabria, Puglia): le cifre sono raddoppiate o triplicate. In qualche caso quasi quadruplicate, come il volo EasyJet 2849 Malpensa-Catania passato da 51 a 197 euro.

La conferenza di Conte

Cos’è successo giovedì? C’è stata la conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per illustrare le misure del nuovo Dpcm. Una su tutte: dal 21 dicembre al 6 gennaio non ci si potrà spostare tra le regioni. «Già un minuto dopo l’annuncio i nostri sistemi di prenotazione hanno iniziato a registrare un picco di biglietti venduti», spiegano dagli uffici di una delle maggiori compagnie low cost. Un primo balzo, a dire il vero. «Il secondo, e più importante, c’è stato attorno a mezzanotte». Il tempo — è una delle ipotesi — di capire meglio le novità del decreto.

I due giorni di «fuoco»

A leggere i primi report delle aviolinee che operano nel nostro Paese la maggior parte degli italiani sembra aver deciso di spostarsi per raggiungere le loro destinazioni natalizie il 19 e 20 dicembre. Non un giorno prima e non il giorno dopo quando è già scattato il divieto. Decine di voli sulla direttrice Nord-Sud sono già pieni, altri lo saranno nelle prossime ore, fanno capire dai vettori. Alitalia ha fatto sapere che le prenotazioni per volare dal 14 al 20 dicembre sono balzate del 50% (il dato è in salita), ma crescono del 13% anche quelle per la settimana successiva, quando in teoria non ci potrebbe spostare. Il 21 dicembre le tariffe in generale crollano: se il 20 dicembre il volo più conveniente sulla rotta Milano-Bari costa 109 euro (con picchi di 330), il giorno successivo bastano 13 euro.

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 5 dicembre: 21.052 nuovi casi e 662 morti

sabato, Dicembre 5th, 2020

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 5 dicembre: 21.052 nuovi casi e 662 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.709.991 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono +21.052, +1,2% rispetto al giorno prima (ieri erano +24.099), mentre i decessi odierni sono +662, +1,1% (ieri erano +814), per un totale di 59.514 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse complessivamente sono 896.308: +23.923 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +2,7% (ieri erano +25.576). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 754.169, pari a -3.533 rispetto a ieri, -0,5% (ieri erano -2.280). Diminuiscono ancora gli attuali positivi, perché i guariti odierni, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi. Si tratta di un trend cominciato a fine novembre.

I tamponi sono stati 194.984, ovvero 17.757 in meno rispetto a ieri quando erano stati 212.741. Mentre il tasso di positività è del 10,8%: (l’approssimazione di 10,79%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 10 sono risultati positivi; ieri era dell’11,3%%. Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Qui la mappa del contagio in Italia.

Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di tamponi: sono comunque sopra quota 20 mila per il quarto giorno di fila. Abbiamo lasciato alle spalle le impennate (40 mila casi il 13 novembre con il tasso di positività del 16%) e il rapporto di casi su test scende dall’11,3% al 10,8%. Ma l’incidenza dei casi rimane alta — ha spiegato ieri il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro — e con questi numeri quotidiani è impossibile riattivare il contact tracing. Senza dimenticare i tanti decessi. Massima attenzione fino alle feste: bisogna evitare una terza ondata a gennaio. «Non possiamo permetterci una recrudescenza ulteriore — ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza a SkyTg24 —, non vogliamo vedere i nostri presidi sanitari in una difficoltà assoluta, non vogliamo vedere questo numero purtroppo molto alto di decessi crescere ancora». «La strada per uscire dalla pandemia è lunga», come ha detto il premier Giuseppe Conte.

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Nuovo Dpcm Natale: la corsa al sud, treni e bus già esauriti

sabato, Dicembre 5th, 2020

L’assalto alla diligenza era già cominciato alla vigilia del varo del nuovo Dpcm “di Natale” ma poi le cariche sono continuate fino all’esaurimento dei posti. I treni ad alta velocità e anche i bus, a partire dai sempre più popolari Flixbus registrano il tuttio esaurito in direzione nord-sud durante il periodo delle festività natalizie. E’ vero che i posti così come il numero dei convogli non sono quelli dell’anno scorso, era pre Covid, ma comunque questa corsa al biglietto stride con le disposizioni che vietano o limitano gli spostamenti in quei giorni per evitare assembramenti di estiva memoria. Si intravede già un gran sventolare di autocertificazioni con le forze dell’ordine costrette al difficile compito di “filtrare” una ridda di giustificazioni. 

Zona rossa e arancione, 8 regioni e Bolzano cambiano colore. Solo Abruzzo rosso, Emilia e Puglia gialle

Ritorni in famiglia, brindisi con i parenti, pranzi con amici fuori porta: quest’anno il calendario non conta, tutto si concentrerà nella settimana prima di Natale e soprattutto nel week end cruciale del 18 dicembre. Una grande fuga che richiede controlli anti assembramento e un alto grado di responsabilità dei singoli, come sottolinea l’infettivologo del Sacco di Milano Massimo Galli: «Se tutti pensano “non sarò certo io a peggiorare la situazione comportandomi così”, quel che succede è che la gente si affolla e ammassandosi ricominceremo daccapo».

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