Roma, 1 dicembre 2020 – Lewis Hamilton, pilota della Mercedes, è risultato positivo al Coronavirus durante i test obbligatori precedenti le gare. Lo rende noto il sito ufficiale della F.1: “A parte i sintomi lievi, per il resto è in forma e sta bene, e l’intera squadra gli manda i migliori auguri per una pronta guarigione”.
Il sette volte campione del mondo non potrà così partecipare nel prossimo fine settimana al Gran Premio di Sakhir, nel Bahrain, che si
svolgerà come previsto, aggiunge la federazione. Ciò non
influirà sull’esito del campionato, che il pilota britannico si
è già aggiudicato matematicamente lo scorso 15 novembre, quando vinse il
GP di Turchia ed eguagliò il record di campionati vinti di Michael
Schumacher. Al momento sono in corso i controlli sui contatti di
Hamilton, che sono stati tutti individuati.
ROMA Le immagini di Milano e Torino piene di gente per strada, nonostante fossero appena uscite dalla zona rossa, hanno lanciato un allarme forte. Così come Roma, con l’apertura di un centro commerciale nel giorno del black friday in piena epidemia e le lunghe file, che hanno fatto gridare al pericolo gli esperti. Il Viminale si prepara a fronteggiare uno dei mesi più difficili con questa epidemia. Un periodo molto più complicato di luglio e agosto, quando il Covid sembrava quasi sparito. Ora si parte da ventimila e più positivi al giorno e un numero di morti elevatissimo. Per questo si sta pensando a come inasprire le regole e i controlli.
La circolare che Bruno Frattasi, capo di gabinetto della ministra Luciana Lamorgese,
si appresta a inviare ai prefetti, sarà puntata soprattutto su due
aspetti: maggior rigore per gli spostamenti e nelle vie dello shopping.
Ma se le forze dell’ordine potranno schierare un elevato numero di
agenti nelle stazioni, negli aeroporti e sulle autostrade – dove
verranno effettuati pattuglioni e posti di blocco – meno facile sarà
monitorare gli accessi alle strade dei negozi.
Le ipotesi
Tante
le ipotesi al vaglio: dagli esercizi commerciali aperti a rotazione e
più a lungo, a una sorta di check point con tanto di transenne e di
contapersone, come era già stato sperimentato nel periodo del
terrorismo. Difficilmente, però, si potrà contenere il flusso di questi
giorni, visto che i negozi continueranno a rimanere aperti e con questi
la voglia di comprare i regali per Natale. E allora, chi si occupa di
sicurezza ha predisposto di incontrare le associazioni di categoria
(Confcommercio, Confesercenti e altri), per sollecitare anche i
negozianti affinché tengano alto il livello di attenzione. A esempio,
assoldando dei vigilantes per far gestire le file e gli assembramenti
esterni.
ROMA Un fondo con una dotazione di partenza di 5,3 miliardi, ma
destinato ad allargarsi in base alle effettive necessità attingendo allo
scostamento di bilancio per il 2021. Soldi che serviranno a cancellare i
versamenti fiscali sospesi con il decreto Ristori Quater
(pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale) ma non in misura uguale per
tutti. Il governo lo ha chiamato “perequativo” proprio perché l’idea è
pareggiare i conti, realizzare una sorta di conguaglio tra le risorse
erogate finora con i vari provvedimenti di sostegno e quelle che
spetterebbero alle varie attività economiche sulla base di criteri più
definitivi di quelli adottati finora: criteri che sono stati
condizionati dalla fretta di assicurare un aiuto rapido alle imprese.
APPROFONDIMENTI
Il meccanismo
Dunque a gennaio, quando
il meccanismo dovrebbe diventare operativo, ci sarà qualcuno che non
otterrà ulteriori risorse e qualcun altro che invece se le vedrà
incrementare: ma non sotto forma di bonifici provenienti dall’Agenzia delle Entrate
quanto piuttosto di cancellazione del debito fiscale. Più precisamente,
il testo del decreto parla di «esonero totale o parziale dalla ripresa
dei versamenti fiscali e contributivi». Chiaramente, nessuna azienda si
troverà nella condizione di restituire quanto ha già percepito, ma
eventualmente potrebbe essere chiamata a versare le imposte dovute.
L’idea di fondo è proprio quella di sostituire le erogazioni dirette con
mancati versamenti tributari.
Il
punto chiave quindi è quali saranno i criteri usati per questa
redistribuzione. Il provvedimento appena approvato, rinvia ad un
successivo Dpcm, da adottare con deliberazione del Consiglio dei
ministri su proposta dei ministri dell’Economia e dello Sviluppo, con
parere delle commissioni parlamentari. Insomma una procedura complessa
sulla quale prevedibilmente si scatenerà la bagarre delle categorie
interessate.
Da sinistra: idrossiclorichina, plasma iperimmune, remdesivir (Afp, Imagoeconomica)
Le poche, pochissime certezze che
avevamo sulla terapia del Sars-CoV-2 in questi giorni si stanno
sciogliendo come neve al sole. Il New England Journal of Medicine, la rivista «bibbia» della medicina, ha appena pubblicato alcuni studi che modificano radicalmente le nostre convinzioni
sulle, peraltro poche, terapie che pensavamo essere efficaci nel
combattere l’infezione. Il primo è un trial randomizzato (i pazienti
venivano assegnati in modo casuale a ricevere la terapia sperimentale
oppure un placebo) condotto in Argentina sull’utilizzo del plasma iperimmune in pazienti con polmonite severa da Covid-19.
Plasma iperimmune
Nello studio non si è registrato nessun beneficio nella mortalità a 30 giorni e neanche nella necessità di dovere ricorrere alla terapia intensiva e alla ventilazione meccanica nei soggetti curati con il plasma. La terapia è stata ben tollerata senza particolari effetti collaterali nel gruppo di pazienti che l’ha ricevuta, ma sostanzialmente inefficace. Alcuni aspetti tecnici di questo studio, molto ben condotto, restano da approfondire e necessitano di ulteriori conferme e in questo potranno essere molto utili i risultati del trial italiano denominato «Tsunami» proposto dall’Azienda ospedaliero-universitaria Pisana e promosso dall’Istituto superiore di sanità e da Aifa, che saranno disponibili appena terminato il reclutamento dei pazienti.
Idrossiclorochina
Un altro studio invece mette una pietra tombale, se ancora ce ne fosse stato bisogno, sull’utilità dell’idrossiclorochina (l’ormai famoso Plaquenil),
questa volta nella prevenzione del Covid-19. I ricercatori americani e
canadesi hanno condotto uno studio in doppio cieco randomizzato, placebo
controllato, in soggetti che avevano avuto un contatto stretto con
qualcuno che era poi risultato essere positivo al virus e dopo quattro
giorni hanno loro somministrato o l’idrossiclorochina per cinque giorni o
il placebo. Nessuna riduzione del rischio di infezione si è registrata
nel gruppo trattato con il farmaco antimalarico, mentre invece si sono
avuti un certo numero di effetti collaterali sebbene non gravi.
Le immagini hanno colpito tutti. Milano, Torino, Verona, Roma, Napoli, Palermo
e molte altre città. Lo shopping prenatalizio è partito, e la folla è
ricomparsa nelle vie del centro. Fiumane di persone, cappotti e
cappelli, borse e sacchetti. La normalità è il prodotto più richiesto in
Italia alla fine del 2020. Gli acquisti online sono comodi, ma
desideriamo anche colori, suoni e profumi. La consuetudine, quando ce la
portano via, diventa più attraente. Vogliamo fare quello che abbiamo
sempre fatto: camminare per strada, entrare in un negozio, guardare la
gente, sentire il brusìo della vita che esce di casa. Ma possiamo
permettercelo?
Oggi è il primo giorno di dicembre: le scene che abbiamo visto sabato sono compatibili con una pandemia? La risposta è facile, e l’abbiamo appresa a nostre spese l’estate scorsa: no, non possiamo permettercelo. Il secondo lockdown tricolore (rosso, arancione, giallo) è servito, per fortuna. Le cose vanno meglio, ma non vanno bene. È inutile ripetere i numeri dei ricoveri, delle terapie intensive, dei decessi. Parlate con un medico: vi convincerà in pochi minuti. Cosa fare allora perché l’umanissimo, comprensibile sollievo pre-natalizio non porti una terza ondata Covid e un nuovo disastro? Il governo deve aggiungere regole e inasprire i controlli?
Non servirebbe a nulla, se non a indispettirci. Di
regole ce ne sono abbastanza — alcune francamente esoteriche, come
quelle sugli sconfinamenti regionali e sulle seconde case — e non ne
servono altre. E il compito prioritario del governo, oggi, è un altro:
preparare un efficace «piano vaccini», affinché non si ripeta quanto è
accaduto con le mascherine in primavera e con il vaccino influenzale in
autunno.
Maggiori controlli sarebbero necessari.
Ma carabinieri, polizia e polizia municipale hanno già abbastanza da
fare: non possiamo chiedergli di diventare i cerberi della nostra vita
quotidiana. Gli ingenui no-vax e gli irritanti negazionisti
rappresentano una minoranza. La grande maggioranza degli italiani sta
dimostrando capacità di sopportazione, calma e pazienza. Ma della
pazienza dei popoli non si deve abusare: mai.
Cosa fare allora, per evitare che in
dicembre — mese di ricorrenze, feste, mercatini, acquisti e regali — si
ripetano le scene viste sabato? Molto semplice e molto
complicato. Dobbiamo guardarci in faccia e dire: adesso tocca a noi.
Siamo adulti, i rischi di una pandemia e le regole-base per evitarli li
abbiamo capiti, ormai. Sembra una norma anacronistica, e invece è la
regola alla base di tutte le regole. Si chiama responsabilità.
Fabio Ciciliano è il segretario del Comitato tecnico scientifico, è «l’uomo dei verbali», l’esperto che conosce ogni dettaglio delle norme in vigore.
Secondo il governatore del Veneto Zaia
per evitare gli assembramenti non serve chiudere cinema e teatri perché
la folla è altrove. È d’accordo? «La folla sarà dovunque si
darà la possibilità di assembrarsi, quindi anche nei cinema e nei
teatri, soprattutto quando, al termine di un periodo di restrizioni, le
persone hanno bisogno di una giusta e normale vita sociale. Purtroppo
non è ancora il momento».
Nemmeno per aprire i ristoranti a Natale e Santo Stefano?
«In realtà per Natale, Santo Stefano e Capodanno si potrebbero
considerare le indicazioni del Cts quando ha suggerito di aprirli nei
giorni festivi e la domenica a pranzo, anche per prevenire aggregazioni
familiari nelle case che sarebbero poco controllate».
Alberghi di montagna chiusi per tutte le vacanze natalizie e quarantena per chi decide di trascorrerle all’estero. Il governo, per combattere l’emergenza Covid sceglie di blindare l’Italia. I ministri Speranza e Boccia illustreranno ai governatori di Regione le direttive per questo dicembre: impianti sciistici chiusi, niente spostamenti tra Regioni e scuole chiuse fino al 7 gennaio le altre principali indicazioni.
Test anti-Covid abusivi, sanzioni per 145mila euro
Mancata autorizzazione allo svolgimento dei tamponi per il
Covid-19 e omessa o ritardata comunicazione dei casi di positivita’
emersi a seguito delle analisi cliniche. Sono alcune delle
irregolarità riscontrate dai Nas che nell’ultima settimana hanno
controllato quasi 300 aziende e laboratori di analisi, privati e
convenzionati, e altre strutture operanti nel commercio e
nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e
sierologiche. Le irregolarità in 67 centri. Contestate 94 violazioni
penali ed amministrative, per un ammontare di 145mila euro di sanzioni
pecuniarie.
01 dic
08:46
Corea del Nord, a Kim Jong-un inoculato un vaccino cinese
Al leader supremo nordcoreano Kim Jong-un è stato somministrato un
vaccino contro il Covid-19 sviluppato dalla Cina. La notizia è stata
raccolta dall’intelligence giapponese e diffusa dal Center for the
National Interest degli Stati Uniti. Kim e “diversi funzionari di alto
livello” sono stati vaccinati contro il coronavirus “nelle ultime due o
tre settimane”, hanno spiegato fonti nipponiche. E’ stato utilizzato uno
dei rimedi sperimentali forniti dal governo cinese.
01 dic
08:18