Archive for Dicembre, 2020

Vaccino, il piano è in salita: operazioni a rilento, si parte dallo Spallanzani

sabato, Dicembre 19th, 2020

di Mauro Evangelisti

A Natale partiranno dal Belgio 9.750 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Il 26 saranno consegnate all’Istituto Spallanzani di Roma, dove ci sono dei super frigoriferi che possono conservare fino a 300mila fiale. Il giorno dopo saranno distribuite in tutta Italia, in particolare 1.620 andranno in Lombardia, 975 in Emilia-Romagna, 955 nel Lazio, 910 in Piemonte e 875 in Veneto. Il 27 dicembre, in contemporanea con gli altri Paesi europei, inizierà la vaccinazione anti-Covid, anche se sarà una partenza simbolica, visto il numero limitato di dosi. Le primissime vaccinazioni in Italia saranno eseguite, già al mattino del 27, allo Spallanzani, l’ospedale di eccellenza che ha vissuto un 2020 in prima linea contro il coronavirus: a dieci tra infermieri, medici e ricercatori (donne e uomini) sarà somministrata la prima dose di Pfizer-BioNTech. Nel pomeriggio si procederà nel resto d’Italia.

Brusaferro: «Rt in crescita elemento grave preoccupazione, ​rallentamento e appiattimento curva»


LE TAPPE
Entro gennaio le dosi saranno oltre 1,8 milioni. Successivamente si aggiungeranno quelle di Moderna, da cui ieri l’Unione Europea ha acquistato altri 80 milioni di fiale (in totale 160). Questo è lo scenario, ma ci sono alcuni intoppi lungo la strada. Non c’è solo il tema della catena del freddo che dovrà essere garantita a Pfizer (sempre sotto meno 70 gradi). Il bugiardino del vaccino (BNT162b2c), distribuito nel Regno Unito, spiega che ogni flaconcino (0,45 ml) contiene 5 dosi di 30 microgrammi che vanno scongelate, preparate e diluite, somministrate a coppia a distanza di 21 giorni. La persona è protetta sette giorni dopo la seconda iniezione.


I NODI
Primo problema: una volta scongelato, il vaccino non diluito può essere conservato per un massimo di 5 giorni a una temperatura tra 2 e 8 gradi e fino a 2 ore fino a 25 gradi. In sintesi: prima di togliere dai super frigoriferi le fiale bisognerà avere ben chiaro il percorso della vaccinazione. Ma c’è anche altro: è necessaria la presenza di un medico per controllare chi viene vaccinato per 30 minuti (prima e dopo l’iniezione). Sia chiaro: gli effetti collaterali rientrano nella normalità, ma comunque sarà necessario vigilare. Oltre alle reazioni allergiche, sono possibili febbre, mal di testa, dolori alle ossa. Adolfo Pagnanelli, primario del pronto soccorso del Policlinico Casilino di Roma: «Ci si potrebbe organizzare un po’ come in un seggio elettorale, con un medico che sovrintende alle iniezioni in 3 o 4 postazioni». Altro problema: la più ampia vaccinazione della storia avverrà in piena pandemia, con sistemi di protezione, percorsi, divisioni e questo rallenterà moltissimo le operazioni. «Dobbiamo anche capire – racconta il dottor Pier Luigi Bartoletti, medico romano che guida le Usca-r nel Lazio – se sarà necessario eseguire il tampone a tutti, prima di vaccinarsi».

Rating 3.00 out of 5

Dpcm e ristori, per bar e ristoranti l’indennizzo copre solo parte dei danni: la serrata costerà 7 miliardi

sabato, Dicembre 19th, 2020

di Michele Di Branco

Quattrocento milioni, poi aumentati a 645 per il pressing di Iv e Pd, di sostegno ai bar e ristoranti costretti a chiudere durante le Feste. Soldi trovati in extremis dal governo. Qualcosa certo, ma decisamente ancora poco. Anche se si considera che in un anno normale a dicembre la ristorazione fattura 8 miliardi. Quest’anno non si andrà probabilmente oltre i 4 miliardi. Quattrocento milioni, insomma, sono solo il 10% del fatturato. Solo il giorno di Natale per il pranzo il fatturato del settore è di circa 300 milioni. Secondo i calcoli di Confcommercio, i negozi nel loro complesso dovrebbero bruciare 7-10 miliardi di fatturato tra Natale, Capodanno e la Befana. Il governo ha già investito circa 100 miliardi dall’inizio della crisi e non ci sono i margini per una ulteriore deviazione dei conti pubblici. Appuntamento rinviato a gennaio quando Palazzo Chigi chiederà un ulteriore scostamento di Bilancio, sul 2021, da 20 miliardi.

Roma, ristoranti chiusi a Natale. Caos regole ma è boom di prenotazioni

Soldi che serviranno a finanziare un decreto Ristori-quinquies necessario a indennizzare le perdite delle festività e a realizzare un intervento generale di ristoro perequativo che prescinda dai codici Ateco, dai gradi di rischio epidemiologico e guardi a quanto accaduto nel 2020 per compensare le perdite di fatturato (anche della filiera) registrate nella seconda parte del 2020. Verrà anche identificato un criterio temporale che vada al di là delle singole mensilità per non penalizzare una serie di attività che hanno natura stagionale. Nel provvedimento allo studio del Tesoro, dovrebbe trovare posto un ulteriore stop alle tasse.

La gastronomia

Questa volta il gruppo Castroni ha fatto bene i conti. Dopo la Pasqua completamente invenduta, «abbiamo comprato il 60% dei prodotti rispetto all’anno prima, non più mille panettoni ma 600 e così via». A parlare è Roberto Castroni, imprenditore dell’omonimo gruppo, titolare del negozio storico di via Cola di Rienzo e di quelli in via Frattina e viale Marconi. «Siamo andati al buio, tagliando un buon 40% di ordinazioni. E possiamo dire che questo è stato un Natale da 60%. Forse per il settore food anche migliore di quanto pensassi visto il momento tremendo che stiamo vivendo, anche se peseranno i mancati acquisti degli ultimi giorni». Un marchio romano che si è difeso grazie ai romani, visto il turismo assente. «Queste misure ci danneggiano sicuramente per tutta la parte legata a fine anno come pure per la Befana, però l’80% del lavoro si sarà esaurito intorno al 23.

A quel punto il Natale quest’anno è terminato: dal 25 al 6 gennaio rimarrà un invenduto, forse riusciremo a vendere un 10%. Ma ci siamo salvati e parlo a nome della categoria del settore alimentare. Siamo in guerra e noi siamo soldati, ci dicono di fare questo e lo facciamo. Siamo parte del popolo e subiamo le regole stabilite, non sappiamo cosa le giustifica. Ma il settore che chirurgicamente è stato colpito più di tutti è quello della ristorazione. Spero che arrivino interventi mirati per loro, che sono la colonna della nostra economia. In Italia siamo famosi per il mangiare, se saranno chiusi per i prossimi mesi rappresenterà un grosso danno a livello turistico. Siamo in contatto con tanti ristoranti chiusi. Il mancato acquisto di tutta una serie di prodotti di qualità da parte loro si ripercuote sui nostri fatturati. Parlo di tutte le specialità di un certo livello, dalle spezie ai risi, alle bottiglie importanti. Cose che non si trovano normalmente in giro».

Rating 3.00 out of 5

La classe dell’infermiera

sabato, Dicembre 19th, 2020

di   Massimo Gramellini

Daniela ha appena saputo da una circolare che la scuola media milanese di suo figlio «sospenderà le attività didattiche nei giorni 21 e 22 dicembre» per scivolare dolcemente al giorno 23, quando cominceranno le vacanze vere. Cioè ha saputo che suo figlio, già orfano nei mesi scorsi di un numero insopportabile di lezioni, non entrerà più in classe fino al 7 gennaio (se tutto andrà bene). La circolare tace pudicamente sulle ragioni della sospensione: permettere agli insegnanti di ricongiungersi ai familiari lontani. Daniela è a dir poco indignata. Sono infermiera in un pronto soccorso, mi scrive, ma giustamente a nessuno è venuto in mente di chiudere gli ospedali per consentire ai miei colleghi non lombardi di partire. Il diritto all’istruzione vale forse meno di quello alla salute? E conclude: ho sempre insegnato a mio figlio che i professori meritano rispetto, ma con quale coraggio continuerò a farlo, dopo una simile prova di menefreghismo?

Diciamo che, come sempre, la politica ha fornito ottimi alibi. Sarebbero bastate indicazioni chiare, così da evitare la fuga anticipata di massa nel fine settimana, ma si è preferito cambiare colore di continuo alle zone come i camaleonti.

Rating 3.00 out of 5

Vaccino Covid, Magrini (Aifa): «Come funzionerà? Ecco date e cifre del piano»

sabato, Dicembre 19th, 2020

di Margherita De Bac

Nicola Magrini, direttore dell’agenzia del farmaco Aifa, come sarà il calendario di questa vaccinazione storica?
«Il 24 dicembre, una volta che il vaccino sarà approvato dalla Agenzia europea lunedì 21 dicembre e poi congiuntamente dalla Commissione europea e da Aifa – camion dell’azienda Pfizer partiranno dal sito di produzione in Belgio con i primi quantitativi. Il 25 dicembre, scortati dall’esercito, raggiungeranno lo Spallanzani. Da qui, tra il 25 e il 26, le dosi saranno inviate a tutte le Regioni. Il 27 dicembre saremo pronti assieme a tutti gli altri Paesi europei a cominciare con una grande e comune somministrazione europea dimostrativa».

Dimostrativa?

«Il 27 dicembre è una data concordata con l’Ue per dare un segnale di unità e condivisione. Tutti i Paesi membri daranno il via in contemporanea alla campagna. Si era discusso di anticipare ulteriormente al giorno di Natale, ma ci siamo accordati per il 27. In Italia 10mila operatori sanitari – medici e infermieri – si sono prenotati spontaneamente per la vaccinazione che consentirà in partenza di avere ospedali Covid free».

E dopo?

«Nei giorni successivi inizieranno regolari consegne settimanali da circa 300mila dosi ciascuna, destinate ai 222 punti di vaccinazione già indicati dalle Regioni ai quali se ne aggiungeranno altri fino ad arrivare ai 300 concordati. Tutti dotati di celle frigorifere capaci di garantire la temperatura di conservazione del vaccino».

Perché lo scaglionamento?
«Sono state organizzate consegne settimanali per gestire meglio l’operazione, soprattutto nella fase iniziale. Verrà assicurata una disponibilità continua. Lo scaglionamento graduale è un vantaggio perché consentirà anche aggiustamenti in funzione dei fabbisogni regionali».

E poi?
«Le consegne andranno avanti così per circa un mese. Poi dovremmo cominciare a ricevere anche il vaccino di Moderna, se sarà approvato i primi di gennaio. Nel primo trimestre contiamo di immunizzare un milione e mezzo di italiani al mese appartenenti alle categorie indicate come prioritarie: operatori sanitari, lavoratori e ospiti delle residenze per anziani».

Fra gli operatori sanitari a chi va la precedenza?

«Si andrà per ordine di prenotazione come ricevute dal Commissario all’Emergenza Covid 19. Stiamo andando molto rapidamente dopo che l’Ema ha annunciato di aver anticipato i tempi di approvazione e proprio in questi giorni sono incessantemente in corso riunioni delle Commissioni tecniche Ema ed Aifa per la valutazione dei dossier. Il via libera formale della Commissione europea al vaccino Pfizer è previsto il 23, il giorno stesso le agenzie regolatorie nazionali come Aifa riceveranno le schede tecniche e informative sul prodotto tradotte in italiano. Noi abbiamo già trasmesso ad Ema la traduzione italiana, un documento di 25 pagine. Sul nostro sito pubblicheremo tutte le informazioni per i cittadini».

Rating 3.00 out of 5

Decreto Natale 2020, gli spostamenti ammessi (solo in 2 persone): le regole definitive

sabato, Dicembre 19th, 2020

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Dopo giorni di attesa, di retromarce, ripensamenti e scontri interni alla maggioranza, il governo ha varato il decreto che introduce nuove regole e divieti per le festività (qui tutti i dettagli).

L’Italia va in fascia rossa in tutti i giorni festivi e prefestivi, in arancione negli altri. Rimangono in fascia gialla soltanto il 21, il 22 e il 23 dicembre ma con il divieto di uscire dalla propria Regione.

La novità è rappresentata dalla possibilità di andare nei giorni festivi a casa di parenti e amici, però con una limitazione: si può essere soltanto in due anche se si può essere accompagnati da minori di 14 anni.
Il coprifuoco rimane fissato dalle 22 alle 5
. In vigore il divieto di assembramento e l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso e all’aperto. Il decreto varato venerdì 18 dicembre 2020 si aggiunge infatti al Dpcm entrato in vigore il 4 dicembre e valido fino al 15 gennaio.

Dal 24 dicembre al 6 gennaio 2021 è consentito lo spostamento nelle seconde case purché si trovino all’interno della Regione di residenza. Per chi va all’estero tra il 21 dicembre e il 15 gennaio c’è l’obbligo, al rientro in Italia, di rimanere in quarantena per 14 giorni.

Tutti gli spostamenti nei giorni rossi e arancioni dovranno essere giustificati con il modulo di autocertificazione. Rimangono in vigore le multe per chi non rispetta i divieti, le verifiche da parte delle forze dell’ordine potranno essere svolte anche nei giorni successivi al controllo.
1 – In quali date l’Italia è zona rossa?
Dal 24 dicembre al 6 gennaio, nei festivi e prefestivi, cioè nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio.

2 – Quando si applicano le regole delle zone arancioni?
Nei giorni feriali tra Natale e Capodanno, quindi 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio.

3 – È possibile spostarsi nei giorni «rossi»?
Solo per comprovate esigenze di lavoro, necessità e salute. Con autocertificazione. Ma il governo ha previsto delle deroghe.

4 – Andare a pranzo dai parenti è una questione di necessità?
No, ma il governo — come dicevamo — ha previsto delle deroghe. Nei giorni festivi e prefestivi ci si può spostare verso un’abitazione privata, «nei limiti di due persone».

Rating 3.00 out of 5

Covid, Conte illustra il Decreto Natale: Italia rossa in festivi e prefestivi fino all’Epifania, senza misure rischieremmo grosso”

venerdì, Dicembre 18th, 2020

Al termine di un lungo Cdm, Giuseppe Conte presenta il Decreto Natale per gestire l’emergenza Covid. L’Italia sarà zona rossa in tutti i festivi e prefestivi fino al 6 gennaio, con negozi, bar e ristoranti chiusi. Garantendo però un “minimo di socialità”: sarà possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi,con eventuali figli minori di 14 anni. “Senza misure andremmo incontro a grossi rischi”, ha affermato il premier.

Dopo giorni di discussioni, il governo vara la nuova stretta per evitare che i pranzi e le cene delle Feste facciano da detonatore per una terza ondata a gennaio e febbraio. Dal 24 dicembre al 6 gennaio si potrà dunque uscire di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute.

Zona arancione negli altri giorni – L’intero territorio nazionale sarà zona arancione i giorni 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio. In questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio Comune senza giustificarne il motivo. Per venire incontro a comuni fino a 5000 abitanti fino a 30 chilometri, ma non nei capoluoghi di provincia. Rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio, mentre i negozi saranno aperti fino alle 21.

Il vaccino non sarà obbligatorio – Il governo non prevede l’obbligatorietà del vaccino, ha precisato Conte. “E’ una scelta precisa, lo offriamo facoltativamente ma abbiamo già iniziato a promuovere una campagna per spiegare che il vaccino e’ testato dalle istituzioni più qualificate in Europa. Sarà un vaccino sicuro, sarà offerto a tutti e speriamo tutti si predispongano a farlo”.

Rating 3.00 out of 5

Decreto Natale: zona rossa nei festivi e prefestivi, arancione negli altri

venerdì, Dicembre 18th, 2020

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini


Zona rossa nei festivi e prefestivi, arancione negli altri. Il governo trova l’accordo e porta la proposta all’incontro con i presidenti delle Regioni. Passa la linea di far rimanere i divieti pesanti il 24, 25,26,27, dal 31 dicembre al 3 gennaio e il 5 e il 6 gennaio. Restano in arancione i giorni 28, 29 e 30 dicembre e 4 gennaio.

Rimane la deroga di poter invitare due persone senza contare i minori di 14 anni. È questa la mediazione che il governo porterà all’incontro con le regioni.

Dopo il confronto con i governatori la scelta definitiva sarà presa dal consiglio dei ministri convocato per le 18. E poi parlerà in conferenza stampa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Gli spostamenti: la deroga per i piccoli Comuni

Nel periodo delle festività si potrà uscire dal territorio dei piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri. È la decisione che il governo avrebbe comunicato alle Regioni.
Non ci si potrà però muovere per andare nei Comuni capoluogo, anche se si trovano entro un raggio di 30 km.

Rating 3.00 out of 5

Milano, iniziato l’esodo: 200 mila persone in partenza, code all’alba a Malpensa

venerdì, Dicembre 18th, 2020

Il weekend del 19-20 dicembre è l’ultimo in cui si può partire prima delle festività natalizie: e già da venerdì mattina all’aeroporto di Malpensa si respirava aria di esodo, con centinaia di persone in partenza. Per la maggior parte voli nazionali, con le persone che tornano alle città di provenienza, più qualche partenza per i Paesi europei dove non ci sono divieti. Si calcola che nel fine settimana 200.000 persone circa lasceranno il capoluogo lombardo: circa 80 mila prenderanno l’aereo (picco nella giornata di venerdì), 50 mila il treno e il resto del traffico si snoderà in autostrada sulle auto private.

Sea ha comunicato i numeri delle partenze previste nel weekend: 56 mila da Malpensa e 24 mila da Linate, un flusso molto più intenso rispetto agli ultimi giorni (nell’intera settimana dall’11 al 16 dicembre sono stati 55 mila) anche se senza nessun paragone con l’anno scorso: -88% rispetto allo stesso periodo del 2019, quando il Covid già circolava in Italia ma nessuno lo sapeva e la gente si spostava ancora tranquillamente per andare in vacanza.

Alla stazione Centrale di Milano giovedì sera si sono registrati i primi momenti di calca, in attesa dei treni notturni. Venerdì mattina flusso continuo di viaggiatori fin dalle prime ore del mattino, ma situazione complessivamente tranquilla. I treni viaggiano al 50% di capienza e il numero dei convogli è il 30% di quelli che viaggiavano prima dell’epidemia; percorsi separati e controlli ai tornelli all’ingresso. Una cinquantina i treni a lunga percorrenza che durante la giornata lasceranno Milano diretti al Centro-Sud: praticamente esauriti i biglietti per i Frecciarossa da Milano a Napoli venerdì, e sul sito di Trenitalia restano pochissimi posti anche per sabato e domenica.

«Questa crescente incertezza su quelle che saranno le limitazioni negli spostamenti nel periodo tra Natale e Capodanno ha spinto molti, almeno quelli che possono, a muoversi con anticipo usando il treno e l’aereo. Stazione Centrale, Linate e Malpensa le corse più frequenti mentre in senso inverso, quindi verso la città sono molto poche» dice Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu 02.4040, radiotaxi di Milano. «Certamente -spiega – un incremento nelle ultime settimane c’è stato, ma bisogna anche essere onesti e dire che partivamo dai dati del mese scorso quando le corse a testa erano al massimo una o due al giorno».

Rating 3.00 out of 5

Covid, in Germania boom di casi e decessi: più morti che in Italia

venerdì, Dicembre 18th, 2020

Roma, 18 dicembre 2020 – Nuovo boom di casi di Covid in Germania, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 33.777 contagi e 813 morti. Lo ha riferito il Robert Koch Institute (Rki). Nel paese mercoledì è entrato in vigore un nuovo lockdown ‘duro’ per cercare di frenare l’epidemia e oggi a Bild, in un articolo titolato “la catastrofe del Coronavirus nell’assistenza agli anziani”, scrive che in nessun posto muoiono così tanti pazienti per o col Covid come nelle case di cura per anziani in Germania. Il tabloid pubblica alcuni dati “drammatici” sulle percentuali delle vittime: nel Land di Berlino, ad esempio, dal 1 ottobre a metà dicembre, si legge, le vittime nei centri per anziani sono state 422, e cioè il 63% del totale. Ad Amburgo, sono state 136, il che vuol dire il 65% delle vittime complessive della città anseatica. Nello Schleswig-Holstein la quota segnalata è addirittura del 90%.

Ma il Coronavirus continua la sua corsa anche nel resto del mondo: gli Stati Uniti registrano 3mila morti e 250mila contagi in 24 ore e, per contrastare i contagi da Covid, diversi paesi adottano restrizioni in vista delle feste di Natale. Intanto, in Francia il presidente Emmanuel Macron, positivo al Coronavirus, ha lasciato l’Eliseo ieri sera, per proseguire la quarantena a La Lanterne, residenza ufficiale del Capo dello Stato situata a Versailles. Sua moglie Brigitte Macron, risultata negativa, non è con lui, precisa l’emittente ‘Bfmtv’.  Il presidente francese dovrà restare in isolamento per almeno sette giorni. Secondo l’Eliseo, soffre di una forte tosse e stanchezza oltre che di febbre.

Svezia, il re Carlo XVI: “Sul Covid abbiamo fallito”

Restrizioni per le feste, Oms: “Restate a casa a Natale”

In vista delle feste, diversi paesi pensano a nuove restrizioni: il Portogallo introdurrà un coprifuoco notturno nazionale per il Capodanno, nel tentativo di contenere la diffusione del Coronavirus. Come annunciato dal premier, Antonio Costa, il coprifuoco scatterà dalle ore 23 del 31 dicembre, mentre dal 1 fino al 3 gennaio alle 13. “Il sacrificio di fine anno serve a proteggere il Natale”, ha sottolineato il premier. In Austria, invece, dal 25 dicembre al 10 gennaio, potrebbe iniziare il suo terzo lockdown per contenere la diffusione del Covid-19. ll motivo del provvedimento è legato alla forte pressione sugli ospedali: 3.220 sono le persone ricoverate nei normali reparti e 530 quelle che necessitano delle cure della terapia intensiva. Le persone decedute sono complessivamente 4.982, mentre le persone che hanno contratto la malattie sono 330.726.

Anche l’Oms Europa fa un appello per arginare la pandemia: restare a casa durante il Natale. In un comunicato, riporta il Guardian, il direttore dell’organismo, Hans Kluge, ha sottolineato che “non vale la pena” uscire, con il rischio di infettarsi. “C’è una differenza tra ciò che è permesso fare e ciò che dovreste fare”, ha aggiunto, appellandosi quindi al senso di responsabilità individuale, a prescindere dalle restrizioni alla mobilità adottate dai governi.

Il deputato di ultradestra Seitz è positivo: per protesta indossava mascherina bucata

“Ospedali sopraffatti” a San Pietroburgo

Il numero di pazienti ricoverati a San Pietroburgo perché affetti da polmonite da Covid-19 o da polmonite ‘semplice’ continua a crescere. Lo ha dichiarato il vice capo del Comitato per la salute di San Pietroburgo, Andrei Sarana. Secondo i suoi dati, 979 pazienti sono stati ricoverati in ospedale nell’ultimo giorno e solo 982 letti d’ospedale (il 4% del totale) sono ancora disponibili. Gli ospedali per coronavirus hanno ricoverato il 7% di pazienti in più questa settimana rispetto a una settimana fa. “Gli ospedali sono sopraffatti. Le ospedalizzazioni sono in aumento, anche se la curva dei test positivi ha raggiunto il plateau”, ha detto Sarana. San Pietroburgo ha registrato 3.700 casi al giorno nelle ultime tre settimane, secondo quanto riporta Interfax.

Rating 3.00 out of 5

Pescatori liberati, Conte e Di Maio a Bengasi. Ma la trasferta era necessaria?

venerdì, Dicembre 18th, 2020

di RAFFAELE MARMO

La soddisfazione della comunità nazionale e di ciascuno di noi è massima per la liberazione dei pescatori italiani tenuti prigionieri dai libici del generale Haftar per oltre tre mesi. Ma, passata la gioia, non possiamo non farci qualche domanda e non restare sconcertati dalle zone d’ombra per un atto di cedimento reale e altamente simbolico del premier Conte e del Ministro degli Esteri, Di Maio, di fronte a un signore della guerra che ha compiuto un crimine: il sequestro dei nostri connazionali. E’ sacrosanto fare di tutto per salvare vite umane, ma era così necessario recarsi ai massimi livelli dello Stato, magari carichi di doni, da chi ha tenuto in ostaggio i nostri pescatori?

Non era meglio lasciare l’ingrato compito ai servizi di sicurezza? E allora, delle due, l’una. Conte e Di Maio sono andati in Libia per gloriarsi pubblicamente della liberazione dei cittadini italiani illegalmente detenuti e, in questo senso, prendersi il (presunto) merito dell’operazione? E, dunque, si sono mossi verso Bengasi per conquistare una passerella mediatica, ritenendo, magari, di far dimenticare il grande caos politico e di gestione della pandemia in cui si dibatte il governo? Vogliamo pensare e sperare che non sia questa la motivazione del viaggio. Anche perché c’è davvero ben poco da festeggiare dopo aver lasciato nelle illegali prigioni libiche 18 pescatori per oltre 100 giorni. Semmai, ci sarebbe solo da chiedere scusa a loro e alle famiglie per non aver fatto l’impossibile prima.

Rating 3.00 out of 5
Marquee Powered By Know How Media.