Archive for Dicembre, 2020

Di Maio: «Il premier non subisca. Sciogliamo i nodi e ripartiamo»

sabato, Dicembre 12th, 2020

di Alessandro Trocino

Di Maio: «Il premier non subisca. Sciogliamo i nodi e ripartiamo»

ROMA La pressione sul premier non è mai stata così forte e anche il voto sul Mes al Senato è una vittoria dimezzata, se si fa il conto del numero degli attacchi subiti da Giuseppe Conte da parte di chi teme o non apprezza fino in fondo la sua leadership. Gli affondi di Matteo Renzi, per la prima volta, sembrano ricompattare le altre forze politiche, a cominciare dal Pd. E neanche i 5 Stelle condannano la strigliata del leader di Italia viva. Luigi Di Maio commenta con i suoi: «Il premier non dovrebbe subire pressioni ma gestirle. Mi hanno insegnato che o subisci o gestisci». E per gestire, bisogna prendere l’iniziativa in prima persona e cercare di essere collaborativi, più che procedere in solitaria: «È importante che Conte veda i leader delle forze politiche che in Consiglio dei ministri non sono presenti». Perché il governo è sostenuto da una maggioranza, che a sua volta è composta da partiti che hanno leader ed esigenze che vanno rispettate. Il ministro degli Esteri non vuole partecipare a «continue polemiche e accuse reciproche fuori luogo», perché quando c’è un problema, spiega, «ci si siede al tavolo e da persone adulte le cose si risolvono». Valutazioni che Di Maio fa anche alla luce dell’ultimo Dpcm(il decreto del premier sulle misure anti Covid), che ha visto una retromarcia sulle restrizioni della mobilità tra i piccoli comuni, come chiesto dallo stesso Di Maio: «È evidente che la capi delegazione non basta, se poi quello che viene deciso cambia al primo sussulto».

Un chiarimento

Sa bene Di Maio che molti pensano che lui abbia serie ambizioni a Palazzo Chigi. Ma, naturalmente, respinge i sospetti: «Sono solo tattiche e strategie per mettermi contro Giuseppe, che invece stimo e di cui ho fiducia». Fiducia che sarebbe rafforzata se ci fosse davvero «un chiarimento con gli altri leader che lo sostengono, così da sciogliere i nodi sul tavolo e fermare le polemiche. Bisogna mettere testa e cuore sulla ricostruzione». Anche perché l’ex capo politico dei 5 Stelle racconta preoccupato ai suoi che questi giorni gli ricordano di quando il governo Conte I era in difficoltà e Salvini stava per mandare tutti a elezioni anticipate. Non è andata così, allora.

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Covid, in Italia l’Rt è sceso a 0,82. «Rischio alto in 5 Regioni»

sabato, Dicembre 12th, 2020

Il report dell’Istituto superiore di Sanità sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia pubblicato l’11 dicembre 2020 rivela che la situazione è in miglioramento, anche se la circolazione del virus Sars-CoV-2 resta sostenuta in tutte le Regioni italiane, e 16 di esse sono oltre la soglia critica per quanto riguarda l’impatto sul Servizio sanitario nazionale.

L’indice Rt

«Nel periodo 18 novembre – 1 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,82 (range 0,76 – 0,91)», si legge nel report. «Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 20 tra Regioni e Province autonome. Di queste, 19 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di credibilità maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità».

Le Regioni a rischio alto

Secondo il report, se pure «si continua ad osservare una riduzione generale del rischio», 14 Regioni sono classificate a rischio moderato, due a rischio basso (Basilicata e Molise) e 5 a rischio alto (Emilia Romagna, Provincia di Trento, Puglia, Sardegna e Veneto). Due delle cinque Regioni classificate a rischio alto (Puglia e Sardegna) sono state classificate a rischio alto per 3 o più settimane consecutive, e «questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale».

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I gol che chiusero gli Anni di piombo

venerdì, Dicembre 11th, 2020

Alessandro Sallusti

La prima e ultima volta che ho intervistato Paolo Rossi è stata nel 1976. Entrambi avevamo vent’anni, io sognavo di fare il giornalista, lui il calciatore.

E in quel momento entrambi credevamo che il destino ci fosse avverso. Lui non riusciva a diventare titolare del Como, che gli preferiva Renato Cappellini, centravanti di scuola Inter di grande esperienza ma ormai verso la fine della carriera. Io non riuscivo a essere assunto dal quotidiano della città, L’Ordine, in cui da un paio d’anni mi occupavo di sport minori. Due riserve, insomma, che la sera cadevano in depressione come tutte le riserve. Capitava che io e lui ci consolassimo nell’unica pizzeria che a Como era aperta fino a tarda sera, chiamata – non era il vero nome – Il vunciùn, che in dialetto significa «lo zozzone», soprannome che ben identificava il posto. Lui lasciò disperato Como prima di me, e fu la sua fortuna. L’ho rivisto una sera quarant’anni dopo e nonostante nel frattempo fosse diventato il Pablito nazionale, si ricordava di quelle serate e pure – cosa paradossale – con una certa nostalgia.

Facciamo un balzo avanti nel tempo, 1984. Il Giornale per cui lavoro mi spedisce in Africa a fare un reportage sulla devastante carestia di quegli anni. Arrivo a fatica in una missione sperduta nel cuore del Mali, una piccola oasi popolata di bambini abbandonati che la mattina, scalzi, giocano con un pallone sgonfio in uno spiazzo terroso. Il missionario, che aveva insegnato loro due parole della nostra lingua, li riunisce e mi presenta. Uno di questi frugoletti si alza e mi dice: «Tu italiano? Tu Paolo Rossi».

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 11 dicembre: 18.727 nuovi casi e 761 morti

venerdì, Dicembre 11th, 2020

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 11 dicembre: 18.727 nuovi casi e 761 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.805.873 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 18.727*, +1% rispetto al giorno prima (ieri erano +16.999), mentre i decessi odierni sono 761, +% (ieri erano +887), per un totale di 63.387 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse sono 1.052.163 complessivamente: 24.169 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +2,3% (ieri erano +30.099). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 690.323, pari a -6.204 rispetto a ieri, -0,9% (ieri erano -13.988). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.

I tamponi sono stati 190.416, ovvero 18.830 in più rispetto a ieri quando erano stati 171.586. Mentre il tasso di positività è del 9,8% (l’approssimazione di 9,834%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti meno di 10 sono risultati positivi; ieri era del 9,9%. Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Qui la mappa del contagio in Italia.

Più contagi in 24 ore rispetto a ieri, con più tamponi. Anche se i nuovi casi sono sotto quota 20 mila per il sesto giorno consecutivo (non dimentichiamo il picco di 40 mila di novembre con il tasso di positività del 16%), l’incidenza rimane alta e impedisce il tracciamento. Un buon segnale arriva dal rapporto di casi su tamponi che rimane pressoché stabile sotto il 10%: scende di poco passando dal 9,9% dal 9,8%. Attenzione a non abbassare la guardia. «Un rilassamento in questo momento potrebbe provocare un disastro — dice il governatore della Campania Vincenzo De Luca —. Natale e Capodanno quest’anno non esistono».

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“Il vaccino ci permetterà di tornare alla vita normale fra 9-12 mesi”

venerdì, Dicembre 11th, 2020

Mauro Indelicato , Sofia Dinolfo

Da quando sono stati messi a punto i primi vaccini contro il Covid-19 si sono create delle aspettative per un ritorno alla normalità nei prossimi mesi. Assieme alla speranza di potersi sottoporre quando prima possibile alla vaccinazione, ci sono allo stesso tempo fra i cittadini alcune perplessità relative all’efficacia e alla sicurezza del trattamento. Ne abbiamo parlato con il dottor Antonio Cascio, primario del reparto Malattie Infettive del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo.

Si parla di più vaccini pronti ad essere iniettati agli italiani ad inizio anno. Quale arriverà prima e sulla base di cosa?

“Durante il primo trimestre del 2021 in base agli accordi preliminari d’acquisto sottoscritti dalla Commissione europea potrebbero arrivare in Italia verosimilmente circa 26 milioni dosi di vaccino anti COVID-19 così suddivise: Astra-Zeneca (vettore virale) circa 16 milioni di dosi, Pfizer BioNTech (mRNA) circa 8 milioni di dosi, Moderna (mRNA) circa 1 milione e 400mila dosi. Alla fine del primo trimestre in teoria il 15% della popolazione suscettibile dovrebbe essere vaccinato (priorità per operatori sanitari, ospiti lungodegenze e anziani con età maggiore di 80 anni). Il primo ad arrivare, in base alle decisioni dell’EMA sarà quello di Pfizer-BioNTech”.

Ci si può vaccinare tranquilli visto che i tempi per la realizzazione di questi antivirali è stata più rapida rispetto agli standard?

“Si, io sono sufficientemente tranquillo. Non mi aspetto da questi vaccini nessun effetto collaterale degno di nota, ad eccezione delle persone che abbiano in precedenza sofferto di serie reazioni allergiche/anafilattiche e precisando che le reazioni anafilattiche sono una possibilità, per quanto molto rara, anche con altri tipi di vaccinazioni o altri prodotti iniettabili come gli antibiotici o altri farmaci”.

Si parla di una percentuale di sicurezza del 92%. E la parte rimanente? Va bene questo tetto?

“In realtà queste percentuali si riferiscono alle persone che saranno protette a seguito della vaccinazione. Un valore del 92% è sufficientemente alto. La parte che non ha risposto alla vaccinazione o che non si è potuta o voluta vaccinare godrà dell’immunità di gregge quando questa sarà raggiunta”.

Quali potrebbero essere gli effetti collaterali nel breve e nel lungo termine?

“Nel breve termine: eritema e dolore nel punto di inoculazione, astenia, mal di testa, brividi, febbre. Molto raramente malessere generalizzato e tumefazione dei linfonodi. Estremamente rari potrebbero essere i gravi episodi allergici (choc anafilattico, edema della glottide) a farmaci o alimenti in soggetti che già in passato hanno sofferto di tali episodi. Queste persone in questa fase dovrebbero essere esonerate dalla vaccinazione e in ogni caso tutte le sedi dove sarà eseguita la vaccinazione dovranno essere provvisti degli adeguati presidi per affrontare eventuali complicanze e avere a disposizione l’adrenalina da somministrare intramuscolo. Da ricordare che episodi sincopali (perdita improvvisa di coscienza) possono essere dovute semplicemente alla paura e allo stato d’ansia del soggetto che si appresta ad eseguire qualsiasi pratica medica. In ogni caso, chi si sottopone al vaccino dovrà essere monitorato prudentemente almeno per 15 minuti dopo l’iniezione. Nel lungo termine non sono previsti e teoricamente non dovrebbero esserci”.

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Governo, Renzi: «Conte chieda scusa o sarà crisi». Bonafede: «Minaccia irresponsabile»

venerdì, Dicembre 11th, 2020

di Carlotta De Leo

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha definito «storico» l’accordo raggiunto nel Consiglio europeo terminato ieri sul Recovery Fund, che garantirà all’Italia la possibilità di spendere oltre 200 miliardi di euro per la ripresa dopo la crisi causata dalla pandemia. «È un Consiglio Ue che si può definire storico, un altro passo avanti per rendere concreto il programma di risorse» del Recovery Fund, ha detto. «Il Recovery Fund è la sfida più complessa dal punto di vista sociale ed economico. Abbiamo raggiunto questo risultato senza rinunciare a nessuno dei nostri principi, abbiamo ribadito il principio dello stato di diritto».

Il premier: «Per andare avanti serve coesione»

Le tensioni interne alla maggioranza — legate alla struttura che dovrà decidere come allocare le risorse garantite dal piano europeo — sono però sempre più alte. Il premier lo dice chiaramente: «Per andare avanti serve la massima coesione, fiducia reciproca e massima determinazione. Abbiamo davanti sfide troppo complesse che non si possono affrontare se non c’è da parte di tutte le componenti piena convinzione, determinazione e convergenza verso un medesimo obiettivo che non può che essere il bene dell’Italia». Conte, rispondendo a una domanda sulla eventualità di una crisi di governo (ed elezioni anticipate), riconosce l’esistenza di «istanze molto critiche che sono state in modo molto sonoro rappresentate». Conte non intende sfuggire al confronto e assicura che avverrà «nelle prossime ore e nei prossimi giorni con le singole forze politiche di maggioranza e poi collegialmente», annunciando quella che potrebbe anche essere definita una sorta di «verifica» di governo. «Serve trasparenza:il Paese merita risposte e chiarezza di posizioni da parte di tutti». Il premier ha aggiunto di aver ricevuto un messaggio da parte del leader della Lega, Matteo Salvini, che chiedeva un confronto. «Gli ho risposto che il tavolo di confronto resta sempre aperto» e che «ci confronteremo anche con la Lega e le altre forze di opposizione che lo vorranno».

Renzi: «Conte chieda scusa o ci sono i numeri per nuovo esecutivo»
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Joe Biden e Kamala Harris incoronati “persone dell’anno” da Time

venerdì, Dicembre 11th, 2020

Joe Biden e Kamala Harris sono stati nominati dal magazine Time “persone dell’anno” per il 2020. Il riconoscimento, annunciato dal cantautore Bruce Springsteen alla fine di uno speciale di un’ora su Nbc, è il primo che viene assegnato dal celebre magazine a un presidente eletto e a un suo vice, che si conquistano così l’ambita copertina.

Il ticket ha segnato una storica vittoria nelle presidenziali del 3 novembre scorso: Biden è stato il candidato che ha raccolto più voti nella storia degli Stati Uniti, mentre Harris è diventa la prima donna, per di più di colore e con origini sudasiatiche, a occupare la poltrona di vice. 

“Per aver cambiato la storia americana – ha scritto il direttore del Time, Edward Felsenthal – per aver mostrato che le forze dell’empatia sono più grandi delle furie della divisione, per aver condiviso una visione di guarigione in un contesto di sofferenza mondiale, Joe Biden e Kamala Harris sono le Persone dell’Anno 2020″.

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Chiusa l’inchiesta di Roma sull’omicidio Regeni: “Seviziato per giorni, atroci sofferenze”

venerdì, Dicembre 11th, 2020

Verso la richiesta di giudizio in Italia per quattro appartenenti ai servizi di sicurezza egiziani coinvolti nella scomparsa di Giulio Regeni, il ricercatore friulano sequestrato, torturato e ucciso nel 2016 a Il Cairo.

La Procura di Roma ha chiuso l’inchiesta sui presunti responsabili, dopo due anni di indagini, durante i quali a più riprese era stata chiesta la collaborazione da parte degli inquirenti egiziani, che mai hanno fornito, ad esempio, gli indirizzi degli indagati per notificare loro gli atti. Sono accusati a vario titolo di sequestro, lesioni personali aggravate (essendo stato introdotto il reato di tortura solo nel luglio 2017) nonché il delitto di concorso in omicidio aggravato. Chiesta l’archiviazione per un quinto agente.

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Bettini: “In caso di crisi urne inevitabili”. Renzi: “No, scommetto su altro”

venerdì, Dicembre 11th, 2020

Se dovesse cadere il Conte bis, sottoposto a continue scosse, si tornerà inevitabilmente a votare? La pensa così Goffredo Bettini, consigliere politico del segretario del Pd Nicola Zingaretti, nel suo appello all’unità nell’intervista concessa al Corriere della Sera. Non la pensa così Matteo Renzi, agitatore del momento, nella sua intervista al Messaggero in cui lascia intendere che prima si potrebbe cercare un nuovo equilibrio parlamentare. Chi difficilmente farebbe parte di questo nuovo consesso è Matteo Salvini, che però al Corriere della Sera offre nuovamente la disponibilità a un confronto con il Governo. 

Goffredo Bettini al Corriere: “Se dovesse implodere, urne inevitabili”. “Sulla proposta che la maggioranza dovrà approvare in Parlamento” sul Recovery Plan “occorre una convergenza convinta delle forze sociali e dei partiti che sostengono Conte. Ci vuole collegialità, perché le risorse che abbiamo a disposizione una volta consumate non torneranno più. Va colta da tutti la solennità del momento”, esorta il dirigente dem. “Se l’attuale esecutivo dovesse implodere, per ragioni interne e non a causa dell’opposizione, sarebbe secondo me impossibile continuare la legislatura con altre soluzioni. Nessuno sarebbe più in grado di mettere in piedi ipotesi credibili. A quel punto ritengo inevitabili le urne. E tutti dovranno rispondere della propria parte di responsabilità nell’aver portato il Paese, in un momento così delicato, all’avventura di nuove elezioni”. 
Parlando di Matteo Renzi, Bettini evidenziato che “ha contribuito a varare questo Governo. Sapeva di pagare un prezzo per la sua tradizionale avversione verso il M5S. Eppure in questi mesi abbiamo retto”. Ora “non so se, nella fase nuova che si sta aprendo, Renzi abbia intenzione di togliere il suo sostegno a Conte. Per certi aspetti non mi interessa leggere nella sua testa, piuttosto sapere che senza Italia Viva il governo non avrebbe più i numeri per andare avanti. Quindi, con pazienza, occorre ricomporre ascoltando tutti. E occorre, dall’altra parte, porre i problemi in maniera costruttiva”.

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PiazzaPulita, sondaggio Index sulla fiducia nei leader: per la prima volta Giorgia Meloni davanti a Giuseppe Conte

venerdì, Dicembre 11th, 2020

Giorgia Meloni questa settimana ha superato, secondo Index, Giuseppe Conte“. Lo dice con la voce un po’ esitante, Corrado Formigli, a cui il dato – ammettiamolo – non farà certo piacere. Ma carta canta, il sondaggio Index Research sulla fiducia nei leader proposto a PiazzaPulita, nella puntata in onda su La7 giovedì 10 dicembre, parla chiarissimo. Per la prima volta, secondo l’istituto demoscopico in questione, la leader di Fratelli d’Italia scavalca il premier in termini di fiducia: la Meloni è stabile al 38%, mentre Conte perde la bellezza di 2 punti percentuali in sette giorni e scivola al 36 per cento. Terza piazza per Matteo Salvini, stabile al 29%, dunque Nicola Zingaretti e Silvio Berlusconi, entrambi in calo dell’1% rispettivamente al 26 e al 20 per cento. Infine Carlo Calenda, Luigi Di Maio e Matteo Renzi, per i quali non si registrano variazioni, e il cui tasso di fiducia è rispettivamente al 17, 17 e 13 per cento. Per inciso, il calo di fiducia registrato dai due principali leader della coalizione giallorossa, come ovvio, si traduce anche in un brusco calo di fiducia per il governo: meno 3% in sette giorni, a uno scarno 32 per cento.

LIBERO.IT

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