Archive for Dicembre, 2020

Fontana: «Lombardia in zona gialla dall’11 dicembre»

venerdì, Dicembre 4th, 2020

di Stefania Chiale

La Lombardia dovrebbe entrare in zona gialla l’11 dicembre. Il condizionale è d’obbligo perché il passaggio è garantito soltanto se i dati continueranno ad essere in linea con quelli degli ultimi giorni. L’ha confermato giovedì il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che immagina da metà dicembre una Regione con libertà di movimento, movimento che i governatori (tutte le Regioni dovrebbero essere a quel punto in zona gialla) puntano ad avere tra i Comuni anche nei giorni 25 e 26 dicembre e 1° gennaio, contrariamente a quanto stabilito dal decreto legge approvato nella notte tra mercoledì e giovedì. Il governatore, però, non nasconde qualche preoccupazione, in particolare, per il weekend del 19 e 20 dicembre, l’ultimo in cui si può partire prima delle festività natalizie.

Teme una nuova «fuga dal Nord»: «Rischiamo di rivivere quello che successe nella notte fra il 7 e l’8 marzo» — ha detto Fontana parlando a Mattino 5, venerdì mattina —. Il rischio è proprio quello. Proprio perché oggi possiamo prevederlo, dovremo cercare di attrezzarci perché ci sia particolare attenzione nelle stazioni, negli aeroporti e da tutti i luoghi da cui la gente potrebbe partire. Bisognerà parlare con le Prefetture e con le forze dell’ordine per evitare che si creino più danni che lasciare la libertà a tutti di circolare nel periodo natalizio».

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Esame farsa di Suarez, indagati Paratici e i legali Juve: «Chiesero aiuto alla ministra De Micheli»

venerdì, Dicembre 4th, 2020

di Fiorenza Sarzanini

Esame farsa di Suarez,  indagati Paratici e i legali Juve: «Chiesero aiuto alla ministra De Micheli»

La Guardia di Finanza ha eseguito la sospensione dall’attività per 8 mesi della rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia Giuliana Grego, del direttore Simone Olivieri e dei professori che esaminarono il calciatore —allora del Barcellona, oggi dell’Atletico Madrid — Luis Suarez. Secondo l’accusa, «è emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università».

Le accuse

I reati contestati sono «rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici». Sono indagati anche altissimi dirigenti della Juventus. Si tratta di Fabio Paratici, direttore dell’area tecnica, oltre allo storico legale bianconero Luigi Chiappero e alla collega Maria Turco. Paratici chiese aiuto alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, che è stata interrogata e ha ammesso di aver procurato al manager suo amico d’infanzia il contatto di Bruno Frattasi, capo di Gabinetto del ministero dell’Interno. «Sono stato contatto dall’avvocato Chiappero che voleva sapere a chi dovessero rivolgersi per attivare la procedura di cittadinanza. Non mi disse che era per Suarez», ha detto al Corriere Frattasi. «Ci capita spesso di ricevere richieste di questo tipo per chiarimenti procedurali e rispondiamo per cortesia istituzionale. L’ho indirizzata al dipartimento competente. Mi disse che aveva avuto il numero dalla ministra de Micheli». A quel punto, l’avvocato Chiappero ha parlato con il viceprefetto Antonella Di Nacci. Chiappero e Paratici, interrogati rispettivamente a settembre e a novembre, hanno reso false dichiarazioni al Pm.

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 4 dicembre: 24.099 nuovi casi e 814 morti

venerdì, Dicembre 4th, 2020

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 4 dicembre: 24.099 nuovi casi e 814 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.688.939 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono +24.099, +1,4% rispetto al giorno prima (ieri erano +23.225), mentre i decessi odierni sono +814, +1,4% (ieri erano +993), per un totale di 58.852 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse complessivamente sono 872.385: +25.576 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +3% (ieri erano +23.474). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 757.702, pari a -2.280 rispetto a ieri, -0,3% (ieri erano -1.248). Diminuiscono ancora gli attuali positivi, perché i guariti odierni, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi. Si tratta di un trend cominciato a fine novembre, che si verifica oggi per l’ottava volta nella seconda ondata (vedi 23/11 , 25/11 e 27/11, 30/11, 1/12 , 2/12 e 3/12).

I tamponi sono stati 212.741, ovvero 13.988 in meno rispetto a ieri quando erano stati 226.729. Mentre il tasso di positività è dell’11,3%: vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 11 sono risultati positivi; ieri era del 10,2%. Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Qui la mappa del contagio in Italia.

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Nevica in Liguria, Tir e auto bloccati sulla A7: interviene la Protezione civile

venerdì, Dicembre 4th, 2020

La forte nevicata che sta interessando la Liguria ha creato disagi e code sulla A7, tra Busalla e Genova Bolzaneto. Alcuni Tir e auto sono bloccati e le squadre della Protezione civile, intervenute sul posto, hanno portato coperte, bevande calde e cibo agli automobilisti e ai camionisti in difficoltà.

Nel corso della mattinata si sono registrati disagi causati dalla neve in particolare sulle autostrade di collegamento con le regioni confinanti, cioè A6, A7 e A26. I fenomeni, sia nevosi sia relativi alla pioggia, sono destinati a proseguire anche sabato.

Autostrade per l’Italia: “Operativi 500 mezzi” – Sono pienamente operativi gli oltre 500 mezzi spargisale e spazzaneve e i 700 addetti alla viabilità previsti dal Piano Operativo attivato fin dalle prime ore della mattinata da Autostrade per l’Italia nelle tratte tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Nei tratti appenninici delle due autostrade A7 e A26 è stato necessario attuare anche provvedimenti di fermo e dirottamento obbligatorio dei mezzi pesanti.
Toti: “Soccorsi attivi 24 ore su 24” – Le squadre della Protezione civile sono intervenute “su richiesta della Prefettura che si occupa di coordinare e gestire le operazioni di soccorso”.

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Censis, sì degli italiani alla stretta per le feste di Natale e fine anno: «Anche il carcere per chi viola quarantena»

venerdì, Dicembre 4th, 2020

di Alessandra Arachi e Redazione Online

Censis, sì degli italiani alla stretta per le feste di Natale e fine anno: «Anche il carcere per chi viola quarantena»

Quasi l’80% degli italiani si dice a favore della stretta in vista delle prossime festività. A rivelarlo il 54esimo rapporto del Censis sulla situazione del Paese, quest’anno incentrato sui cambiamenti apportati dal Covid nelle nostre vite. «In vista del Natale e del Capodanno — si legge nel report dell’istituto di ricerca fondato nel 1964 — il 79,8% degli italiani chiede di non allentare le restrizioni o di inasprirle. Il 54,6% spenderà di meno per i regali da mettere sotto l’albero, il 59,6% taglierà le spese per il cenone dell’ultimo dell’anno. Per il 61,6% la festa di Capodanno sarà triste e rassegnata. Non andrà tutto bene: il 44,8% degli italiani è convinto che usciremo peggiori dalla pandemia (solo il 20,5% crede che questa esperienza ci renderà migliori)… Il virus ha colpito una società già stanca», mette in evidenza lo studio.

«Ampliate le diseguaglianze sociali»

Inoltre, «il 90,2% degli italiani è convinto che l’emergenza sanitaria e il lockdown hanno danneggiato maggiormente le persone più vulnerabili, ampliando le disuguaglianze sociali già esistenti». Se da un lato, da marzo a settembre 2020 «ci sono 582.485 individui in più che vivono nelle famiglie che percepiscono un sussidio di cittadinanza (+22,8%)», dall’altro 1.496.000 individui (il 3% degli adulti) hanno una ricchezza che supera il milione di dollari (circa 840.000 euro): di questi, 40 sono miliardari e sono aumentati sia in numero che in patrimonio durante la prima ondata dell’epidemia. Secondo i dati raccolti dal Censis, ad esempio, l’esperimento della didattica a distanza durante la pandemia sembra non aver funzionato in modo adeguato. «Per il 74,8% dei dirigenti la didattica a distanza ha di fatto ampliato il gap di apprendimento tra gli studenti» anche se «il 95,9% è molto o abbastanza d’accordo sul fatto che la Dad» sia stata «una sperimentazione utile per l’insegnamento».

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Covid, ottanta sindaci per il vaccino: “Vogliamo che sia obbligatorio per liberare le nostre città”

venerdì, Dicembre 4th, 2020

di Giovanna Casadio

Il vaccino deve essere obbligatorio”. Oppure va previsto “un patentino Covid free, che attesti l’avvenuta vaccinazione, per accedere al ristorante e allo stadio, ai concerti e ad altri servizi”. Proposta dei sindaci. Per ora sono una ottantina i primi cittadini di centrosinistra e civici – capitanati da Matteo Ricci, presidente di Ali (l’associazione delle autonomie locali) e sindaco dem di Pesaro – che hanno sollevato la questione. 

Ma già da ieri è pronto un documento dove nero su bianco vengono spiegate le ragioni della richiesta al governo per rendere il vaccino obbligatorio. L’appello sarà fatto passare di città in città, negli 8 mila Comuni italiani, affinché il maggior numero di sindaci lo sottoscriva. C’è poco da allargare le maglie o da limitarsi a sperare genericamente o dibattere sul filo del diritto. Se il vaccino è la speranza per uscire dalla pandemia, occorre però raggiungere l’immunità di gregge, ovvero il 70% di popolazione vaccinata. Quindi “appena il vaccino sarà validato dall’Istituto superiore di sanità e verranno meno i dubbi – presumibilmente da marzo il governo organizzerà la distribuzione massiccia – allora dobbiamo pensare a come accelerare sull’immunità di gregge”. È il ragionamento di Ricci, già condiviso tra gli altri dai sindaci di Bergamo, Mantova, Ancona, Reggio Calabria, Cuneo, Latina.  

Decreto Natale, tensione nel governo. Bellanova (Iv): “Misure incomprensibili”. Regioni: “Stupore e rammarico”

03 Dicembre 2020

“Con l’avversità purtroppo degli italiani al vaccino, mostrata anche dagli ultimi sondaggi, rischiamo di raggiungere l’indispensabile immunità di gregge in un tempo lunghissimo. Invece ne abbiamo bisogno per liberare le città e tutto il Paese”, commenta Ricci.  Nel documento – intitolato “Liberiamo le città” – è scritto che “il giorno della liberazione dal Covid non sarà il giorno in cui arriva il vaccino, ma quando ogni città e il Paese intero avrà raggiunto l’immunità di gregge”.

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Legge di bilancio: riammessa in manovra la proposta della patrimoniale

venerdì, Dicembre 4th, 2020

È stato riammesso ai voti l’emendamento a firma Fratoianni-Orfini sulla patrimoniale. È quanto si legge nella comunicazione sull’esito dei ricorsi della commissione Bilancio della Camera. La proposta dell’istituzione “di una imposta sostitutiva sui grandi patrimoni” si legge, è stata riammessa “in considerazione della difficoltà di effettuare una puntuale quantificazione riguardo alla stima degli effetti di gettito derivanti dalla proposta emendativa, fermo restando che più puntuali informazioni potranno essere acquisite in proposito dal governo nel corso dell’esame dell’emendamento stesso”.

Manovra, stop alla patrimoniale. Emendamento inammissibile per mancanza di coperture

L’emendamento di Fratoianni e Orfini prevede per tutti l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli e l’istituzione di un’imposta sostitutiva sui grandi patrimoni di almeno 500 mila euro “derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie possedute in Italia e all’estero”: il prelievo parte dallo 0,2% per i patrimoni tra 500mila euro e un milione, sale allo 0,5 tra uno e 5 milioni, all’1 percento tra i 5 e i 50  milioni e al 2 percento oltre i 50 milioni di euro.
la manovra

Patrimoniale: M5S, Iv e centrodestra contro la proposta di Orfini e Fratoianni. E anche il Pd prende le distanze

Per il solo 2021 si prevede che per chi ha base imponibile superiore a un miliardo l’aliquota sia del 3%. Si prevede anche che chi abbia “immobili, investimenti ovvero altre attività di natura finanziaria, suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia” abbia l’obbligo di dichiararli pena “una sanzione amministrativa pecuniaria che va dal 3 per cento al 15 per cento dell’importo non dichiarato”.



Ma sempre in tema di ddl bilancio, tornano in corsa anche gli emendamenti sulla limitazione degli incentivi fiscali alle aggregazioni aziendali, esclusi in prima battuta dall’esame per problemi di copertura finanziaria. Lo ha stabilito il presidente della commissione Bilancio della Camera, Fabio Melilli (Pd).

In particolare verranno quindi ammessi al voto, dalla settimana prossima, gli emendamenti analoghi presentati da parlamentari m5s, pd, leu e fdi, che riducono l’ambito applicativo dell’anticipazione dell’utilizzo in compensazione delle dta. La misura prevista dal disegno di legge è stata interpretata come un incentivo alle aggregazioni bancarie, con un occhio particolare al futuro di Mps. Mellili segnala la necessita di “acquisire più dettagliati elementi di quantificazione, con particolare riguardo agli esercizi successivi al 2022”.



Tornano in carreggiata anche gli emendamenti – tra questi quello firmato dal presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin (Iv) – che chiedono il differimento della ‘Sugar tax’, “nel solo presupposto – avverte il presidente della commissione Bilancio – che dell’ulteriore proroga prevista dall’emendamento non si tenga conto ai fini dell’acconto 2022”. In base al medesimo presupposto vengono ammissibili anche le analoghe proposte di modifica avanzata da Lega e Fi.

E se eviterà effetti di gettito, torna a puntualizzare Melilli, potrà essere riammesso alla votazione pure l’emendamento depositato dall’ex vice ministro dell’Economia, Massimo Garavaglia (Lega), che prevede la costituzione da parte dell’Agenzia delle Entrate di una piattaforma telematica dedicata alla compensazione di crediti e debiti derivanti da transazioni commerciali e risultanti da fatture elettroniche.

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Cashback, ecco le regole per iscriversi al programma e ricevere i rimborsi sui pagamenti elettronici

venerdì, Dicembre 4th, 2020

a cura di Raffaele Ricciardi

MILANO – Grande attesa per il cashback di Stato sulle spese effettuate con moneta elettronica. Al via (salvo ripensamenti dell’ultima ora) l’8 dicembre, può consentire a un maggiorenne residente in Italia di mettere insieme – nella migliore delle ipotesi – oltre 5 mila euro di rimborsi sui propri acquisti dai prossimi giorni all’estate del 2022.

Cos’è il cashback di Stato?

È il rimborso del 10% delle spese effettuate per gli acquisti presso negozi, bar, grande distribuzione, ristoranti, supermercati o presso gli artigiani e professionisti. La condizione per ottenerlo è che si paghi con carte o app di pagamento. Non ci sono importi minimi di spesa, ma un numero minimo di operazioni da effettuare per poter entrare nel programma. È invece previsto un tetto al rimborso che si può ottenere da ogni singola spesa: sono rimborsabili gli acquisti fino a 150 euro di valore (quindi 15 euro di cashback). Se gli importi pagati fossero superiori, concorrerebbero comunque al cashback fino a 150 euro.

Guida allo Spid: come ottenere l’identità digitale per accedere ai servizi pubblici

Perché un rimborso sulle spese?

Il cashback fa parte delle iniziative del governo per migliorare il posizionamento italiano verso la cashless society, una società che riduce l’uso dei contanti in favore della moneta elettronica (siamo 23esimi in Europa per questa voce, ma la pandemia sta accelerando – come ha certificato la stessa Bce – la transizione verso i pagamenti digitali). Per moneta elettronica s’intende l’insieme di strumenti di pagamento di beni e servizi, da parte dei consumatori finali, digitali e tracciabili quali carte di debito, carte di credito, applicazioni per dispositivi mobili. Alla tracciabilità dei pagamenti, che favorisce (per quanto dibattuta) una riduzione del sommerso, si è unita la volontà di dare ossigeno agli esercenti. Il rimborso di Stato è un incentivo al consumo presso i negozi fisici (l’e-commerce è escluso dal piano) che hanno sofferto i lockdown. Infine, l’obbligo di registrare un numero minimo di transazioni (100 all’anno sono più della nostra media, che secondo PwC era di 77 transazioni a testa nel 2019 contro le 177 europee) mira a rendere la moneta elettronica uno strumento di pagamento quotidiano e non solo dedicato ai ‘grandi’ acquisti.

Quali sono i riferimenti normativi?

Previsto già dalla legge di Bilancio per il 2020, poi congelato con la pandemia, il cashback è stato quindi rifinanziato dal dl Agosto. Il decreto-cardine è arrivato dal Mef il 24 novembre scorso, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Inizialmente prevista per il 1° dicembre, la data di partenza è slittata per evitare sovrapposizioni con la fase più acuta della seconda ondata pandemica: sarebbe stato difficile conciliare, anche dal punto di vista comunicativo, un incentivo allo shopping fisico con l’esplicita richiesta alla popolazione di restare a casa.

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“Nonno” Mattarella garante della linea dura

venerdì, Dicembre 4th, 2020

Massimiliano Scafi

Linea dura. Non fate fesserie. Scordatevi i cenoni e seguite le regole, perché «il virus va sconfitto».

Il primo nonno d’Italia avverte dunque i nipotini: a Natale ognuno a casa propria. «La difficile condizione dovuta alla pandemia sta creando disagi e difficoltà a tutti – dice Sergio Mattarella-tuttavia le dolorose restrizioni nella mobilità e nei contatti sociali sono necessarie». Il capo dello Stato è preoccupato per la salute dei cittadini ma anche, e parecchio, per la stabilità del governo. Se il 9 dicembre Giuseppe Conte andrà sotto nel voto sul Mes, dovrà salire sul Colle per rimettere il mandato. Se tutto andrà in frantumi, spiegano al Quirinale, non ci sarà più spazio per rimpasti, ritocchi o altre formule.

La palla ora è a Palazzo Chigi. Toccherà al premier trovare una soluzione, lavorando su un testo che possa ottenere il sì dei ribelli grillini e magari qualche benevolo sostegno esterno. Conte media, Mattarella però «non resta a guardare»: un no alla Ue è considerato «un evento nefasto».

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Nuovo Dpcm Natale, le regole: niente estranei in casa, spostamenti e sconto fino a 150 euro per chi compra nei negozi

venerdì, Dicembre 4th, 2020

di Rosario Dimito e Diodato Pirone

l nuovo Dpcm varato ieri sera da Giuseppe Conte fissa nuove regole per il periodo di Natale, il primo segnato dalla pandemìa Covid. Ecco lo scenario delle norme per arrestare i contagi.

Spostamenti

Dal 21 al 6 Regioni isolate
Non si esce dai Comuni
il 25, il 26 e il 1° gennaio

Il governo intende limitare al massimo gli spostamenti durante il periodo natalizio. Dunque dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati gli spostamenti al di fuori della Regione di appartenenza e il 25, 26 e 1 gennaio sono vietati anche gli spostamenti fra comuni. Naturalmente si può muovere chi deve lavorare o chi ha necessità. Possibile anche aiutare parenti in difficoltà seria. In questo caso bisognerà muoversi con autocertificazione e dichiarare quello che si sta facendo alle forze dell’ordine. APPROFONDIMENTI

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Covid, epidemia stabile e indice Rt a 0,71. Gli esperti: «In atto una fase discendente, ma non per i ricoveri»

Il coprifuoco

In casa dalle 22 alle 5
A Capodanno divieto
prolungato fino alle 7

Il coprifuoco notturno ci accompagnerà per tutte le vacanze natalizie e anzi a Capodanno sarà prolungato fino alle 7 del mattino. Dunque sappiamo già fin d’ora che dalle 22 alle 5 di ogni notte non si potrà uscire di casa ad eccezione delle ragioni che ormai tutti conoscono: lavoro, salute, stati di necessità. Chi esce dovrà avere con sé il modello di autocertificazione da mostrare (e confermare nelle motivazioni) alle forze dell’ordine se dovesse essere fermato.

Il rientro in classe

Dal 7 gennaio ripartono
le lezioni in presenza,
al 75% per le superiori

Il 7 gennaio gli studenti delle scuole superiori torneranno in aula in una percentuale del 75% e non più del 50% come previsto dalla prima bozza del Dpcm. La modifica è stata decisa nel corso della Stato-Regioni con l’esecutivo che ha accolto alcune richieste dei presidenti regionali e del ministero dell’Istruzione.
Dal 7 gennaio il primo ciclo sarà dunque in presenza al 100%, le superiori al 75%. La modifica è stata comunicata nel pomeriggio anche a Regioni ed Enti locali a cui è stato presentato un protocollo di lavoro per risolvere le criticità legate alle modalità del trasporto pubblico locale e del tracciamento dei casi di contagio. 

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