Archive for Gennaio 14th, 2021

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 14 gennaio: 17.246 nuovi casi e 522 morti

giovedì, Gennaio 14th, 2021

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 14 gennaio: 17.246 nuovi casi e 522 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 2.336.279 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 17.246*, +0,7% rispetto al giorno prima (ieri erano +15.774), mentre i decessi odierni sono 522, +0,6% (ieri erano +507), per un totale di 80.848 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse sono 1.694.051 complessivamente: 20.115 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +1,2% (ieri erano +20.532). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 561.380, pari a -3.394 rispetto a ieri, -0,6% (ieri erano -5.266). La flessione degli attuali positivi di oggi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.

I tamponi sono stati 160.585, ovvero 14.844 in meno rispetto a ieri quando erano stati 175.429. Mentre il tasso di positività è del 10,7% (l’approssimazione di 10,73%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 10 sono risultati positivi; ieri era del 9%. Qui la mappa del contagio in Italia.

Più contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di meno tamponi. I nuovi casi sono in aumento per il terzo giorno consecutivo (erano 12.532 l’11 gennaio). Con il rapporto di casi su test — il tasso di positività — che aumenta di oltre un punto e mezzo, attestandosi al 10,7%, dal 9% del giorno prima. Se ieri si trovavano 9 positivi su 100 tamponi, oggi se ne individuano più di 10, quasi 11. La curva sale e purtroppo non si arresta la crescita dei decessi, come evidenzia anche il monitoraggio indipendente di Gimbe sulla settimana 6-12 gennaio. Si teme una forte ripresa della diffusione del virus, quella che si sta verificando in altri Paesi europei. «Siamo ancora nella seconda ondata che è ancora molto alta e non riusciamo ad appiattirla», dice il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi a SkyTg24. «Il virus continua ad avanzare, se non a dilagare. Dovunque si fa fatica a debellare la seconda ondata», spiega il commissario straordinario Domenico Arcuri in conferenza stampa. Il prossimo mese e mezzo sarà cruciale per capire come si evolverà lo scenario, secondo Ricciardi.

La regione più colpita è la Lombardia con oltre 2 mila nuove infezioni (+2.587, qui il bollettino). Sopra la stessa soglia di 2 mila c’è anche il Veneto (+2.076). Seguono con un incremento a quattro cifre: Sicilia (+1.867), Lazio (+1.816), Puglia (+1.524), Emilia-Romagna (+1.515) e Campania (+1.294). Tutte le altre regioni hanno nuovi casi a due o tre cifre, come indica il dettaglio in basso.

Drammatico il bilancio delle vittime quotidiane, in lieve aumento rispetto a mercoledì. Soltanto la Valle d’Aosta registra zero decessi — succede per il secondo giorno di fila — mentre il maggior numero di morti è in Veneto (+101 decessi), Lombardia (+72), Emilia-Romagna (+70). Ad avere oltre 40 lutti sono: Lazio (+47) e Campania (+41).

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Ecco chi sono i 12 responsabili che tentano di salvare Conte

giovedì, Gennaio 14th, 2021

Francesca Galici

Matteo Renzi ha aperto la crisi di governo e ora per Giuseppe Conte è iniziata la corsa contro il tempo per non perdere la poltrona. Servono i responsabili e la ricerca al Senato è sempre più serrata.

Dopo lo strappo di ieri di Matteo Renzi, il presidente del Consiglio potrebbe aver perso l’appoggio di 18 voti (Iv+Psi) in Senato, un ago della bilancia importante per la prosecuzione del suo mandato. Tenendo dentro i voti dei renziani, la tenuta verrebbe garantita da 166 voti, che sono 8 in più rispetto alla maggioranza necessaria di 154, dalla quale sono esclusi i 6 senatori a vita. Numeri alla mano, a Conte basterebbe trovare solo 11 responsabili per andare alla conta vincente in Parlamento e dare inizio al Conte ter, sostituendo i voti di Italia viva.

Tuttavia, questa non è una delle strade preferite da Sergio Mattarella, che in più occasioni ha ribadito la necessità di una maggioranza coesa per il Paese, non raccimolata qua e là. La rottura con Renzi, però, ne ha necessariamente fatto un sentiero percorribile per Giuseppe Conte. Da giorni gli uomini del premier si muovono alla ricerca dei responsabili e qualcuno è stato anche trovato, ma non in numero sufficiente per replicare quanto fatto da Conte nello scontro in Parlamento con Salvini. Al momento, la quota raggiunta sarebbe troppo instabile per pensare che Sergio Mattarella possa accettare di conferire un nuovo mandato per il Conte ter. La maggior parte arriverebbe dal gruppo Misto e alcuni di questi hanno già fornito supporto alla maggioranza in diverse occasioni. Altri, invece, sarebbero grillini esonerati che ora verrebbero richiamati al senso di responsabilità in un momento di bisogno. Sembra escluso che qualcuno dei 18 senatori di Iv entri tra i responsabili, anche se in politica non è detta l’ultima parola fino al voto e non è impossibile che tra questi ci possano essere senatori attratti dalle sirene del Partito Democratico.

“La senatrice Sandra Lonardo mi ha cercato chiedendomi di far parte di un gruppo di responsabili per sostenere Conte. Questo avveniva qualche giorno fa. Io ho detto che serve un cambio di passo sostanziale. Pare siano una dozzina, un po’ dappertutto, anche in Forza Italia. Se il governo Conte dà prova di guardare oltre il proprio naso, vediamo, il mio no non è pregiudiziale”. Queste le parole del senatore del Gruppo Misto Gregorio De Falco, esperto di naufragi, ex grillino. Lui è l’ufficiale che nei momenti concitati del disastro della Costa Concordia gridò al capitano Schettino le parole che resteranno nella storia: “Vada a bordo, c…”. Per Clemente Mastella, sindaco di Benevento, “qualcuno ce n’è, non so se in numero sufficiente, ma sono più di qualche unità, forse anche più di cinque…”.Soccorso a Giuseppi? In campo c’è Mastella e detta le sue condizioni

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Governo Conte ter con i «responsabili»: la nuova linea del Pd

giovedì, Gennaio 14th, 2021

di Maria Teresa Meli

Governo Conte ter con i «responsabili»: la nuova linea del Pd

Sarà Conte ter. Ma con i responsabili. Ormai anche il Partito democratico non chiede più che Giuseppe Conte vada al Colle a dimettersi e accetta la sfida contro Matteo Renzi. Obiettivo? Svuotare i gruppi parlamentari di Italia viva e ottenere che diversi senatori e deputati di Renzi, contrari alla crisi al buio, sostengano il terzo tentativo di Giuseppe Conte.

«Ancora il giurista pugliese, ma con un’ennesima maggioranza», dicono al Pd. Per la verità Nicola Zingaretti aveva sul suo tavolo due opzioni. La prima era quella del voto. Alle elezioni il Partito democratico, stando a tutti i sondaggi, prenderà tra il 22 e il 25 per cento. Il che significa che, nonostante l’esito del referendum che ha dimezzato il numero dei parlamentari, la pattuglia dem alla Camera e al Senato non sarà più esigua dell’attuale. E comunque sarà più numerosa di quella degli alleati del Movimento 5 stelle.

Ma siccome le elezioni anticipate mettono in allarme chiunque abbia uno scranno a Montecitorio o a palazzo Madama i parlamentari del Pd, nella stragrande maggioranza, hanno bocciato questa ipotesi. E Graziano Delrio e Andrea Marcucci hanno spiegato al segretario che quella strada per i loro gruppi era impraticabile.

Però Zingaretti, appunto, ha un’alternativa: al contrario di tanti protagonisti di questa crisi, da Conte a Matteo Renzi, il leader del Partito democratico ha un piano B. Ed è quello di andare avanti comunque con l’attuale premier, sostituendo Italia viva con un gruppo di responsabili. Renzi ritiene che alla fine questa operazione non andrà in porto perché è ad altissimo rischio, ma Zingaretti appare determinato. Per questa ragione lui e i dirigenti dem stanno drammatizzando il rischio che si precipiti verso il voto. Per convincere i parlamentari di Italia viva a lasciare Renzi al suo destino.

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Berlusconi ricoverato a Monaco per un problema cardiaco, Zangrillo: «L’ho raggiunto d’urgenza»

giovedì, Gennaio 14th, 2021

Silvio Berlusconi è stato ricoverato d’urgenza in ospedale nel Principato di Monaco, per accertamenti urgenti di ordine cardiologico. La notizia è stata confermata da Alberto Zangrillo, il medico personale del fondatore di Forza Italia.

Zangrillo ha spiegato di aver deciso il ricovero dell’ex presidente del Consiglio per «un problema cardiaco aritmologico». «Sono andato di persona visitare Silvio Berlusconi lunedì», ha detto alle agenzie di stampa, «e dopo averlo dopo averlo visitato, ho disposto il ricovero urgente al centro cardiologico del Principato di Monaco perché non ho ritenuto prudente affrontare il trasporto in Italia».

Berlusconi, 84 anni, si trovava nel Sud della Francia, a Chateaun-euf-de Grasse, Valbonne, a circa 35 km da Nizza, nella casa della figlia Marina. Secondo l’ufficio stampa di Forza Italia, Berlusconi dovrebbe rientrare a casa «entro pochi giorni». Il vicepresidente del partito, Antonio Tajani, ha spiegato che lo informerà «dell’esito della crisi»: «credo che in serata lui stesso sentirà Salvini e Meloni per fare il punto sulla crisi».

Nel settembre dello scorso anno, Berlusconi era risultato positivo al virus Sars-CoV-2, e aveva sviluppato i sintomi del Covid-19, tra cui una polmonite bilaterale. Anche i figli Luigi, Barbara e Marina erano in seguito risultati positivi al virus. Uscito dal ricovero, Berlusconi aveva parlato della malattia come di una battaglia durissima, aveva precisato di essere stato in angoscia per figli e nipoti, e aveva invitato i malati a «non lasciarsi andare».

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Conte al Quirinale. Franceschini apre a ricerca responsabili “alla luce del sole”

giovedì, Gennaio 14th, 2021

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è salito al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo quanto si apprende, si tratta dell’aggiornamento della situazione politica. 

Un secondo incontro, dopo quello in cui ieri il capo dello Stato ha esortato il premier e le forze della maggioranza a uscire al più presto dalla fase di incertezza. Dopo le dimissioni delle ministre di Italia Viva, Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio oggi hanno sbarrato la strada a Matteo Renzi. “Inaffidabile” secondo il segretario dem, “le nostre strade ora si dividono” dice il ministro degli Esteri.

Il pallottoliere al Senato e alla Camera gira vorticosamente alla ricerca di numeri che possano garantire la sopravvivenza del Governo senza i renziani, mentre tutte le forze politiche spingono per una parlamentarizzazione della crisi.

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Mastella: “I vietcong ci sono, state tranquilli”

giovedì, Gennaio 14th, 2021

“Potrebbe poi succedere che i responsabili si trasformerebbero in irresponsabili. A quel punto non ci sarebbe più la maggioranza. E allora bisogna evitare questa sceneggiata drammatica”. Come, con i responsabili? “I vietcong ci sono, state tranquilli”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è Clemente Mastella, che alla domanda su se si senta il ‘capo’ dei responsabili risponde: “Posso dare il mio contributo, posso fare il regista. Di certo non mi candiderò più. Il mio è un atto di amore nei confronti del Paese”.

“Renzi è uno stralunato”, afferma l’ex leader Udeur, che attacca in particolare “l’ipocrita ironia sui responsabili”. Mastella si riferisce alla battuta del leader di Italia Viva sul governo Conte-Mastella. “Con tutta la stima e il rispetto per Denis Verdini, io cosa dovrei rispondere? Che lui è il Renzi-Verdini? È incredibile quello che Renzi sta combinando. Di fatto ha aperto al Conte-ter e su questo vorrei porre una questione. I numeri a Palazzo Madama sono sempre stati risicati. Ma se tu non escludi il Conte-ter apri inevitabilmente una faglia nel M5S. Il gruppo pentastellato è friabile. Ne consegue che se cambi, ad esempio, Alfonso Bonafede e lo togli da via Arenula, ci saranno altri insoddisfatti. Così come ci sono stati nel passaggio dal Conte-1 al Conte-2. E potrebbe poi succedere che i responsabili si trasformerebbero in irresponsabili. A quel punto non ci sarebbe più la maggioranza. E allora bisogna evitare questa sceneggiata drammatica”.

Alla domanda se lui si senta il ‘capo’ dei responsabili, Mastella replica: “Posso dare il mio contributo, posso fare il regista. Di certo non mi candiderò più. Il mio è un atto di amore nei confronti del Paese. Io ho la mia poltrona di sindaco di Benevento. A Benevento il Pd locale è contro di me, i Cinque Stelle mi minacciano in tutti i modi, e io nonostante tutto ciò lavoro per il bene dell’Italia”.

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Il Pd ferma la caccia ai responsabili

giovedì, Gennaio 14th, 2021

I cosiddetti responsabili non ci sono, la maggioranza dopo lo strappo con Renzi non esiste più, quindi è reale il rischio di elezioni a giugno. E’ l’analisi che in queste ore stanno facendo fonti qualificate del Pd dove si registra grande preoccupazione.


Il Pd, spiegano le stesse fonti, non può andare dietro a rumors su sostegni alla maggioranza che al momento non si palesano. D’altro canto anche ricucire con Iv sembra una chimera perchè M5s ha chiarito che con Matteo Renzi non ci parla più.


Quindi senza volerlo, è l’analisi del Pd, la situazione sta rotolando verso elezioni anticipate a giugno.

L’HUFFPOST

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Crisi di governo Renzi-Conte: le ultime notizie di oggi

giovedì, Gennaio 14th, 2021

di Alessandro Sala e Redazione Online

Le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto, decise assieme a Matteo Renzi al termine di una intensa giornata di trattative e caos, hanno di fatto aperto la crisi di governo. Da Palazzo Chigi trapela l’ira del premier Giuseppe Conte e la tentazione, sempre più forte, di andare alla conta in Parlamento. Il leader di Italia viva ha come obiettivo principale quello di dare vita a un governo istituzionale che arrivi fino alla fine della legislatura. Un esecutivo con tutti dentro ma senza la guida di Conte. Il nome che Renzi ha in mente e che mormora al termine della conferenza stampa è quello di Luciana Lamorgese, attuale ministra dell’Interno. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiede di fare in fretta. Davanti a Conte si aprono ora tre possibili strade.

Perché c’è la crisi di governo? | Mattarella e le 3 strade possibili

11.29 – Fico sospende i lavori della Camera: «Chiederò a Conte di venire»
Lavori sospesi alla Camera, dove l’assemblea era stata convocata per approvare il Dl Natale. Il presidente Roberto Fico ha aderito alla richiesta emersa dall’Aula di affrontare subito il tema della crisi provocata dalle dimissioni del ministri di Italia Viva. «A breve convocherò la conferenza dei capigruppo – ha annunciato – per stabilire un percorso ordinato e responsabile in un momento di così gravità per il Paese. Contatterò il presidente del Consiglio per la richiesta di comunicazioni in Aula».

11.24 – Il Pd: «I responsabili non ci sono, rischio voto a giugno»
I cosiddetti responsabili non ci sono, la maggioranza dopo lo strappo con Renzi non esiste più, quindi è reale il rischio di elezioni a giugno. È l’analisi che in queste ore stanno facendo fonti qualificate del Pd, citate dall’agenzia Ansa, dove si registra grande preoccupazione. Il Pd, spiegano le stesse fonti, non può andare dietro a rumors su sostegni alla maggioranza che al momento non si palesano. D’altro canto anche ricucire con Iv sembra una chimera perché M5s ha chiarito che con Matteo Renzi non ci parla più. Quindi senza volerlo, è l’analisi del Pd, la situazione sta rotolando verso elezioni anticipate a giugno.

Ore 11.11 – Salvini: «Conte o va al Colle nel pomeriggio o viene a riferire in Aula»

Crisi di governo Renzi-Conte: le ultime notizie di oggi

Il leader della Lega, Matteo Salvini, lancia il suo ultimatum: o il premier prende atto della mancanza della maggioranza e sale al Quirinale già nel pomeriggio oppure si presenta alle Camere e riferisce sulla situazione, paralmentarizzando la crisi. «Oppure trovano una nuova maggioranza, affidandosi ai Mastella — ha aggiunto il capo leghista intervenendo a L’aria che tira su La7 — oppure la parola torna agli italiani. Quasi tutta Europa va al voto in questo anno, noi invece restiamo ostaggio di Conte?». E ancora: «Tutto è nelle mani del presidente Mattarella, speriamo che ci aiuti a capire». Il centrodestra ha convocato un nuovo vertice alle 14 per fare il punto della situazione.

Ore 10.45 – Slitta l’Ufficio politico del PD
Slitta alle 13, in seguito alla convocazione delle Conferenze dei capigruppo di Camera e Senato, la riunione dell’Ufficio politico Pd inizialmente convocata alle 11.

Ore 10.34 – Della Vedova: «Puntare a maggioranza Ursula»
Una possibile maggioranza «Ursula» (dal nome della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen), è stata evocata da Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, movimento in cui sono confluiti i radicali. «Per quel che ci riguarda — spiega — siamo totalmente indisponibili a qualsiasi ipotesi di Conte ter. È invece il momento di verificare la possibilità di un governo riformatore ed europeista, per la pandemia, l’economia e il Next Generation Eu, con una maggioranza che richiami quella su cui si basa la commissione europea, una maggioranza “Ursula”». Von der Leyen era stata infatti eletta con una maggioranza trasversale che, per quanto riguarda i parlamentari italiani, aveva visto insieme il Pd e i suoi alleati, +E, M5S e Forza Italia. Ma proprio ieri Forza Italia ha sottoscritto la nota unitaria del centrodestra che indicava il ritorno alle urne quale «via maestra» per la creazione di un nuovo governo.

Ore 10.32 – Toti: «Conte non avrà mai il nostro sostegno»
«Di sicuro un governo Conte non avrà mai il nostro sostegno né quello degli altri partiti di centrodestra». Lo ribadisce Giovanni Toti, leader di «Cambiamo!» e presidente della Liguria, a Tg2 Italia. «Non bisogna confondere toni seri, responsabili e pacati, perché il momento non consente benzina sul fuoco, con volontà politica. (…) Se si aprirà una crisi formale il centrodestra valuterà altre situazioni ma certamente non quella di un Conte 3 o un Pd 1 o un Cinque stelle 1 o un altro governo che si costituisse dentro quella maggioranza».

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La «rivolta» del personale della Regina Elisabetta: si dimette la capo governante

giovedì, Gennaio 14th, 2021

di Federica Bandirali

La «rivolta» del personale della Regina Elisabetta: si dimette la capo governante

Ha lavorato per la famiglia reale per 32 anni: Patricia Earl, al servizio di Sua Maestà come capo governante, si è improvvisamente dimessa: la scelta, secondo i giornali inglesi, a seguito di una rivolta del personale di palazzo per motivi legati alla pandemia. Negli ultimi trent’anni la regina Elisabetta II ha sempre trascorso il Natale con il consorte, il principe Filippo, nella tenuta invernale di Sandringham, a Norfolk ma quest’anno non sarà così  e lo trascorreranno nel Castello di Windsor. Sembra infatti che i dipendenti e la servitù reale di Sandringham si sia rifiutata di isolarsi dalle proprie famiglie (prassi richiesta da Buckingham Palace) per poter garantire un Natale in piena sicurezza alla regina Elisabetta. Risultato: la sovrana non è potuta partire per il Norfolk ed è rimasta a Windsor. Proprio per garantirle un soggiorno lontano da ogni forma di contagio, il personale di servizio avrebbe dovuto rinunciare alle festività natalizie in famiglia con conseguente allontanamento dai cari per almeno quattro settimane.

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Crisi di governo: uno scontro fra due caratteri. E che caratteri

giovedì, Gennaio 14th, 2021

di MICHELE BRAMBILLA

Qualcuno dice che la crisi, appena cominciata, è già finita. Conte ha lasciato intendere che con Renzi potrebbe ritrovare un accordo, e Renzi ha ricambiato sostenendo di non avere pregiudiziali personali contro il premier. Come finirà non lo sappiamo e al momento non lo possiamo sapere, perché i politici parlano come i medici scrivono le ricette, cioè non lasciano capire nulla, affinché ad intendere siano solo gli iniziati: i farmacisti nel caso dei medici, i frequentatori di corridoi nel caso dei politici. Più chiaro è invece come ci si sia arrivati, a questo punto. Comunque la si voglia rigirare, è soprattutto un duello fra due persone, quindi fra due caratteri. E che caratteri.

Renzi dice che le motivazioni dello strappo sono esclusivamente politiche. Dice che il Paese è bloccato e che il governo, invece di vivere, vivacchia. Su questo non ha torto, anzi ha ragione. Tuttavia, checché ne dicano i suoi protagonisti, anche la politica – come tutte le cose – è questione di personalità.

E di pance. Quella di Renzi non si dà pace dal momento stesso in cui è nato questo governo. È vero che, di questa maggioranza, lo stesso Renzi è la levatrice. Ma, se vi ricordate, già pochi giorni dopo fece venire un mezzo colpo al premier (e pure a Zingaretti, e pure forse al Capo dello Stato) uscendo dal Pd e fondando Italia Viva. Con un gruppo tutto suo, poteva avere libertà di manovra: e ha manovrato.

Poi c’è la pancia di Conte. Come tutte le pance, obbedisce alla vecchia regola secondo la quale l’appettito vien mangiando. All’inizio, lo sconosciuto avvocato sbucato dal nulla si accontentava anche, come si accontenta chi stacca il biglietto vincente della lotteria. Era diventato premier per miracolo, e un miracolato si considerava. Poi però è arrivato il momento in cui ha cominciato a prenderci gusto.

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