Vaccini, metà degli operatori sanitari già immunizzati. Al via la sperimentazione sui minori
giovedì, Gennaio 14th, 2021Sono 800.730 le persone vaccinate contro il Covid in Italia, 497.608 donne e 303.122 uomini. Il dato, aggiornato alle 10.28 di ieri, è contenuto nel report del Ministero della Salute. La Campania guida la classifica con il 77 per cento di somministrazioni rispetto alle dosi consegnate. Se si considerano le dosi somministrate in base alla popolazione delle singole Regioni, al primo posto c’è l’Emilia Romagna con un rapporto di 1.901 dosi ogni 100mila abitanti. In termini assoluti è la Lombardia ad aver inoculato più dosi: 101.358. Sono invece 625.861 gli operatori sanitari e sociosanitari vaccinati (il 44,6 per cento della forza lavoro), 116.236 il personale non sanitario e 58.633 i vaccinati tra gli ospiti delle RSA (il 10,3 per cento tra tutti).
Le opzioni
Nell’informativa alla Camera, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha precisato che l’Italia ha siglato opzioni per circa 250 milioni di dosi di vaccini: quasi il doppio delle fiale necessarie per immunizzare tutti gli italiani. Intanto l’Oms ha chiesto ai produttori di vaccini di tutto il mondo di muoversi rapidamente per fornire i dati necessari per le valutazioni degli organismi di controllo. Nonostante i contagi nel mondo abbiano quasi raggiunto quota 92 milioni, il virus sembra accerchiato da più parti: vaccini approvati e altri in arrivo, farmaci testati, armi diagnostiche più specifiche e rapide. In Europa a fine mese l’Agenzia del farmaco valuterà l’autorizzazione per il vaccino di AstraZeneca-Oxford e ad aprile dovrebbe essere la volta del candidato Janssen (Johnson & Johnson). A quel punto si tratterà di pianificare e ampliare la distribuzione anche alle fasce d’età più giovani. Pfizer e Moderna, dopo aver avviato il reclutamento per la sperimentazione, hanno iniziato gli studi relativi alla sicurezza ed efficacia per la fascia d’età 12-18 anni. Se tutto andrà bene, si procederà con la sperimentazione sulla fascia 6-12 e poi 2-6 anni. L’ipotesi migliore è che si possa disporre di un vaccino pediatrico entro la fine del 2021.