Archive for Gennaio, 2021

COMUNICATO STAMPA :STUDIO FONDAZIONE THE BRIDGE: PERDITA STRUTTURE, POSTI LETTO E PERSONALE IN SSN NEGLI ULTIMI DIECI ANNI

giovedì, Gennaio 7th, 2021

Iardino: “Scelte politiche a livello nazionale hanno esasperato disparità tra Regioni”

Una forte diminuzione delle strutture di ricovero tra il 2007 e il 2017, sia pubbliche (-22%) che private (-11%), la riduzione complessiva di posti letto ospedalieri (-35.797) nello stesso periodo e un continuo calo degli investimenti da parte dello Stato nel Servizio Sanitario nazionale: sono alcuni dati che emergono dallo studio realizzato dalla Fondazione The Bridge sulle politiche sanitarie nazionali e l’impatto sulle Regioni

L’analisi evidenzia come nel nostro Paese si è passati dai 12 posti letto per 1000 abitanti nel 1969 ai 3,5 attuali. Inoltre, il valore del finanziamento ordinario dello Stato al SSN in rapporto al Pil dal 2010 è in continuo calo, con una percentuale di spesa sanitaria prevista per il 2021 intorno al 6,3%, rispetto al 6,8% del 2014. Un dato allarmante, soprattutto se raffrontato ad altri Paesi Europei come Francia e Germania, dove l’investimento di fondi pubblici destinati alla sanità supera i 2.850 euro pro-capite a fronte dei soli 1.844 euro dell’Italia (fonte Istat 2016).

“La nostra analisi – afferma Rosaria Iardino, presidente della Fondazione The Bridge – vuole mettere in evidenza come l’applicazione di alcune norme e politiche sanitarie a livello nazionale abbiano avuto e hanno tuttora un impatto sull’organizzazione regionale. Il concetto di federalismo, che doveva essere caratterizzato dalla solidarietà, si è però trasformato in un sistema a macchia d’olio, dove 21 Sistemi Sanitari Regionali hanno adottato politiche sanitarie differenti e disomogenee”. “A fronte di ciò – continua –, lo Stato, con alcune sue scelte politiche a livello nazionale, ha esasperato le disparità locali adottando, negli ultimi dieci anni, anche importanti tagli lineari che hanno, talvolta, impedito alle Regioni di reagire con efficienza ed efficacia agli impatti sanitari, come si è visto per la pandemia Covid”.

Anche per quanto riguarda il personale ospedaliero, la tendenza è sempre orientata verso una significativa e costante riduzione: dal 2007 al 2019 il personale negli ospedali pubblici è diminuito del -7%, i medici del -6% (con un rapporto medici del SSN/1.000 abitanti passato dal 19,1 al 17,6), gli infermieri del -5% (con un rapporto infermieri del SSN/1.000 abitanti passato da 46,9 a 44,3). Una riduzione da addebitarsi principalmente alle misure di contenimento della spesa previste con la Legge 191/2009, sbloccate solo nel 2019, e al cosiddetto “blocco del turnover” definito con la legge n. 296 del 2006.

Rispetto all’Unione Europea, il numero totale dei medici per abitante in Italia è superiore alla media (4,0 rispetto al 3,6 per 1 000 abitanti nel 2017), ma il numero dei medici che esercitano negli ospedali pubblici e il numero di medici di medicina generale è comunque in calo. L’Italia impiega meno infermieri rispetto a quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale e il loro numero è notevolmente inferiore alla media dell’UE.

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Nuovo Dpcm e colori delle Regioni: da lunedì mezza Italia potrebbe essere in zona arancione

giovedì, Gennaio 7th, 2021

di Fiorenza Sarzanini

Mezza Italia da lunedì potrebbe essere in fascia arancione. Se in Emilia-Romagna si dà per scontata l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza e nel Lazio si guarda con apprensione «al peggioramento della curva», il Veneto ieri aveva superato la soglia, la Lombardia era al limite e la Liguria appena sotto. Rischio alto anche per Piemonte, Puglia, Calabria e Basilicata. La situazione è ancora critica tanto che Walter Ricciardi, consulente dello stesso Speranza, insiste a chiedere «un lockdown minimale di due mesi, parola che terrorizza i politici, ma che viene attuato in Germania e Gran Bretagna», pur sapendo che il governo continua ad escluderlo.

Il nuovo Dpcm

La linea sarà comunque di mantenere la stretta e per questo il nuovo Dpcm, su cui si comincerà a discutere nel fine settimana per farlo entrare in vigore il 16 gennaio, certamente prevederà regole rigide e la proroga di alcuni divieti, compreso quello di spostamento tra le regioni almeno fino al 31 gennaio. Scontato il rinnovo del coprifuoco alle 22, così come la chiusura di palestre, cinema e teatri. E assai probabile che nelle zone gialle bar e ristoranti saranno ancora obbligati a chiudere alle 18. Sono gli scienziati a raccomandare provvedimenti severi come sottolineato nella relazione dell’ultimo bollettino: «Si rammenta la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e rimanga a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine».

Lo soglie Rt

Il verdetto sulle fasce arriverà soltanto domani, ma la decisione di abbassare la soglia per l’ingresso in quelle di rischio certamente colorerà di arancione molte regioni. Con Rt a 1 si entra in arancione dove gli spostamenti sono liberi dalle 5 alle 22, ma non si può uscire dal Comune di residenza, i bar e i ristoranti sono chiusi, i negozi aperti. Con l’Rt a 1,25 si va invece in fascia rossa: spostamenti vietati se non «per comprovate esigenze» e negozi chiusi, anche se la lista delle deroghe è lunghissima e lascia fuori soltanto chi vende abbigliamento, calzature, gioielli. L’ordinanza del ministro della Salute sarà firmata domani per entrare in vigore lunedì.

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Coronavirus, le ultime notizie dall’Italia e dal mondo sul Covid

giovedì, Gennaio 7th, 2021

di Greta Sclaunich

Coronavirus, le ultime notizie dall'Italia e dal mondo sul Covid

I casi di Covid nel mondo superano gli 86 milioni secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University, mentre i decessi confermati sono oltre 1,8 milioni dall’inizio della pandemia. E in Italia l’ultimo bilancio, relativo al 6 gennaio, è di 20.331 casi nuovi casi e 548 morti (qui il bollettino con i dati e qui tutti i bollettini che mostrano la situazione dall’inizio della pandemia). Qui la mappa del contagio.

Ore 8.16 – In Usa mai così tanti morti, 3.865 in 24 ore
Mai così tanti morti per complicanze legate al coronavirus negli Stati Uniti in 24 ore. Lo conferma la Johns Hopkins University riferendo di 3.865 decessi nell’ultima giornata. E’ la prima volta che negli Usa viene superata la soglia dei 3.800 decessi per Covid-19 e la quinta volta che il numero dei morti supera i 3.500 nel Paese più colpito dalla pandemia al mondo. Il tutto nelle ultime tre settimane. Sale così a 361.278 il numero totale delle persone morte dopo aver contratto il coronavirus negli Stati Uniti. In merito ai contagi, la Johns Hopkins University riferisce di un totale di 21.305.026 negli Usa, 145mila solo il 6 gennaio.

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Jake Angeli, chi è lo Sciamano che ha guidato l’assalto al Congresso a Washington

giovedì, Gennaio 7th, 2021

di Viviana Mazza e Giuseppe Sarcina

Jake Angeli, chi è lo Sciamano che ha guidato l'assalto al Congresso a Washington

A guidare l’assalto nell’aula del Senato sarebbe stato lo «Sciamano di QAnon». Trentadue anni, vero nome Jake Angeli, è uno dei personaggi più riconoscibili delle proteste trumpiane di questi ultimi mesi — impossibile dimenticarlo, a torso nudo, con indosso una pelle di bisonte. Ha già manifestato in Arizona contro «l’elezione rubata», è un seguace delle teorie complottiste secondo cui il mondo è governato da una rete segreta di pedofili nemici di Trump, e ieri lo si vedeva alla testa di un drappello con le bandiere americane penetrato al cuore del «sistema».


Nelle strade di Washington, le proteste contro «l’elezione rubata» hanno coinvolto gruppi di militanti organizzati accusati di legami con i suprematisti bianchi — come i Proud Boys e i Boogaloo — e complottisti di QAnon come lo «Sciamano» italoamericano, ma anche famiglie, tanti giovani, tante donne: la solita folla eterogenea dei comizi trumpiani. Almeno trentamila persone hanno partecipato alla marcia «Save America», organizzata dalla figlia di una dei fondatori dei vecchi Tea Party, Kylie Jane Kremer, che ha creato con la madre l’associazione «Women for America First»: in origine era una risposta all’impeachment di Trump, poi contro le mascherine per il Covid e in seguito hanno lanciato la pagina «Stop the Steal» bandita da Facebook. Ma c’erano state anche altre manifestazioni negli ultimi due giorni. Secondo il presidente, che ama esagerare, i suoi sostenitori erano centinaia di migliaia.

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Recovery già riscritto: più sanità e meno bonus

giovedì, Gennaio 7th, 2021

Gian Maria De Francesco

Finalmente. La bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ieri mattina è arrivata a Palazzo Chigi dopo i vari rimaneggiamenti cui il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è stato costretto dalle intemperanze di Italia viva (spalleggiata in silenzio dal Pd).

La novità principale è l’incremento della quota destinata agli investimenti. Su 196 miliardi destinati all’Italia da Next Generation Eu (gli altri 13 miliardi verranno direttamente da altri programmi come React Eu) ben 120 miliardi saranno destinati al finanziamento delle spese in conto capitale, mentre i restanti 76 miliardi andranno al finanziamento dei bonus tra i quali l’unico certo di continuare ad avere una dotazione cospicua è quello del 110% per le ristrutturazioni edilizie cui dovrebbero essere destinati complessivamente 22,4 miliardi.

L’obiettivo, pertanto, dovrebbe essere quello di dedicare ai progetti di investimento circa il 70% delle risorse disponibili, mentre la quota restante andrebbe a finanziare le varie forme di sussidio. In questo modo si andrebbe incontro ai desiderata di Matteo Renzi anche se, al momento, è difficile stabilire se tale ripartizione sia sufficiente a far rientrare la minaccia di crisi. Tanto più che la bozza, come dichiarato dal premier Giuseppe Conte, sarà sottoposta a un ulteriore vaglio da parte delle forze di maggioranza nel corso di una riunione per poi arrivare all’approvazione definitiva in Consiglio dei ministri in modo da inviare il Pnrr a Bruxelles per febbraio. L’unica certezza è che la quota di investimenti assorbirà per intero gli 81 miliardi di grants (stanziamenti a fondo perduto), lasciando ai finanziamenti (loans), che invece incidono sul computo del deficit, una quota di 40 miliardi circa. Su questo punto dovrebbe prevalere il ministro Gualtieri che non vuole appesantire ulteriormente un quadro di finanza pubblica devastato dalla pandemia con il debito schizzato al 160% circa del Pil.

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Il Recovery di Berlusconi. “Tre riforme chiave: fisco giustizia e burocrazia”

giovedì, Gennaio 7th, 2021

Anna Maria Greco

Il Recovery plan secondo Silvio Berlusconi è strategico e concreto, ben diverso da quello di Palazzo Chigi.

Invece di sprecare in mille rivoli e bonus i 209 miliardi dell’Europa, dice il leader di Forza Italia, bisogna concentrarsi su tre grandi riforme strutturali, le fondamenta del palazzo Italia.

Per quello che chiama il «Piano Marshall del XXI secolo», il Cavaliere avverte il premier Conte: «Basta con la spesa dispersiva e orientata al consenso». La proposta di 200 pagine, illustrata in una lettera al Sole 24 ore, sarà presentata ufficialmente oggi alle 16 in una conferenza stampa su Zoom, con l’aiuto 237 slide. Rappresenta, dice Berlusconi, «un grande progetto di rilancio del nostro Paese, con una particolare attenzione al Mezzogiorno». Riforma della Pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia, sono le basi per la ricostruzione dopo la pandemia, secondo Fi.

Il leader azzurro parla da convinto europeista, l’unico nel centrodestra, e rivendica di aver molto lavorato a Bruxelles, con il suo vice, ed ex presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, perché si arrivasse a questo poderoso piano di aiuti all’Italia. «Senza uscire dall’oppressione fiscale – spiega -, burocratica, giudiziaria l’Italia non potrà mai proiettarsi davvero verso la modernità. La sfida del Recovery è quella di coniugare riforme oramai improcrastinabili come pre-condizione dalla quale far discendere i progetti da finanziare con le risorse a disposizione. È necessario un cambio di paradigma nel rapporto fra pubblico e privato, basato sulle centralità della persona soggetto di diritti e di beni, che lo Stato può sottrarre solo con limiti rigidi e per ragioni di stretta necessità».

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Prestiti garantiti, quindici anni per i rimborsi: la norma che riguarda oltre un milione di aziende

giovedì, Gennaio 7th, 2021

di Giusy Franzese

Non più dieci anni, ma quindici. Si allunga il periodo di restituzione del prestito fino a 30.000 euro garantito dal Fondo Pmi, gestito da Mediocredito Centrale, una delle misure principali del decreto liquidità varata per dare la possibilità alle tante attività economiche colpite dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria di far fronte alle difficoltà. Uno strumento, prorogato di sei mesi fino al 30 giugno 2021, che è stato finora utilizzato da un milione e 50.000 beneficiari, tra piccole e medie imprese, professionisti, negozianti, studi professionali, società varie, per un totale erogato di 20 miliardi e mezzo di euro (dati Abi del 2 gennaio scorso). L’allungamento del periodo di rimborso e la proroga, sono previsti dalla legge di bilancio approvata a fine dicembre.

La pandemia non ferma la Befana ma è la più povera da un decennio

Cinque anni in più, sono una boccata d’ossigeno decisamente importante, soprattutto alla luce di una crisi economica della quale ancora non si vede la luce in fondo al tunnel. D’altronde con il virus che continua a diffondersi a macchia d’olio nella Penisola, mietendo centinaia e centinaia di vittime al giorno, è difficile fare un pronostico su quando zone rosse e conseguenti lockdown non saranno più necessari. Sapere che c’è più tempo per restituire i prestiti ottenuti per pagare le bollette, gli affitti, i contributi a quei pochi dipendenti non mandati in cassa integrazione, è un sollievo.

Potranno usufruire della nuova opportunità tutti coloro che, avendo già ottenuto il prestito, ne faranno domanda. La norma prevede infatti che «il beneficiario dei finanziamenti già concessi alla data di entrata in vigore della presente legge, può chiedere il prolungamento della loro durata fino alla durata massima di 15 anni, con il mero adeguamento della componente Rendistato del tasso d’interesse applicato, in relazione alla maggiore durata del finanziamento». Viene disciplinato anche il criterio di calcolo del tasso di interesse, che sarà «non superiore allo 0,20 per cento aumentato del valore, se positivo, del Rendistato con durata analoga al finanziamento».

Saldi invernali, rischio flop per restrizioni e crisi

Ristorazione, persi 37,7 miliardi di euro. In fumo 40% del fatturato annuo

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Usa, assalto al Congresso a Washington: 4 morti, donna uccisa da polizia. Ipotesi rimozione Trump

giovedì, Gennaio 7th, 2021

Assalto a Capitol Hill: quattro morti, 13 feriti e 52 arresti. E’ il bilancio provvisorio degli scontri nella manifestazione di protesta dei fan di Donald Trump a Washington, secondo la polizia. Si prevede che i numeri aumentino. Lo afferma, secondo quanto riportano i media americani, il capo della polizia di Washington, sottolineando che i decessi sono avvenuti per emergenze e complicazioni mediche. I tre decessi si vanno a sommare alla donna uccisa da colpi di arma da fuoco. APPROFONDIMENTI

Donna uccisa da polizia

La donna si chiamava Ashli Babbit. Veterana dell’aeronautica titolare di un’attività a San Diego era andata a Washington senza il marito. «Non so perché ha deciso di farlo», ha detto la suocera a Fox. Sono stati colpi di arma da fuoco sparati dalla polizia a ucciderla. Lo ha riferito il capo della polizia di Washington, sottolineando che un’inchiesta è stata aperta sull’evento. La donna è stata colpita da un agente in uniforme della polizia del Campidoglio con la sua arma di servizio.

Intanto è salito a 52 il bilancio degli arresti a Washington, di cui 26 a Capitol Hill. Molti manifestanti pro Trump sono stati fermati per violazione del coprifuoco. 

L’Fbi sta assistendo la polizia di Washington nell’identificare coloro che «hanno istigato violenza». Una linea telefonica dedicata è a disposizione per chi avesse informazioni, foto e video. Il fatto che molti dei manifestanti non indossavano la mascherina potrebbe facilitare il compito dell’identificazione.

Donald Trump ai sostenitori: «Elezioni rubate ma andate a casa, nessuno si faccia male»

Donald Trump, l’atto finale dopo quattro anni di follie

Camera e Senato Usa, intanto, sono tornati a riunirsi insieme per esaminare e contare i certificati dei voti del collegio elettorale, sotto la presidenza di Mike Pence, che chiama Stato per Stato. Sotto la presidenza di Mike Pence, il Congresso statunitense ha ripreso la seduta per certificare la vittoria di Joe Biden che era stata interrotta dall’assalto al parlamento da parte dei sostenitori di Donald Trump.

Ipotesi rimozione Trump

Un crescente numero di leader repubblicani inizia a ritenere che Donald Trump dovrebbe essere rimosso prima del 20 gennaio. Lo riporta Cnn, secondo la quale quattro repubblicani ritengono il 25/o emendamento la strada migliore, mentre altri due opterebbero per l’impeachment. L’indiscrezioni mostra la crescente frustrazione del partito del presidente, già spaccato sulle accuse di Trump di brogli elettorali.  

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Lotteria Italia 2021, biglietto da 5 milioni di euro a Pesaro

giovedì, Gennaio 7th, 2021

Roma- La Lotteria Italia 2021 incorona Pesaro. Il biglietto E409084 venduto nel capoluogo marchigiano ha vinto il 1° premio da 5 milioni di euro. Durante la trasmissione ‘Soliti Ignoti – Il ritorno’ sono stati estratti i cinque premi di prima categoria della Lotteria Italia 2021. Dietro al tagliando di Pesaro, il biglietto G162904 venduto a Prizzi (Palermo) ha vinto il 2° premio di 2 milioni di euro. Al 3° posto il tagliando A066635 venduto a Gallicano nel Lazio (Roma) che si è aggiudicato 1 milione di euro. Il biglietto D114310 venduto ad Altavilla Irpina (Avellino) ha invece vinto il 4° premio di 500mila euro, mentre il tagliando A211417 venduto a Cavarzere (Venezia) ha vinto il 5° premio da 250mila euro.

Lotteria Italia 2021: tutti i premi

Le vincite complessive che sono state distribuite hanno raggiunto i 12,4 milioni di euro. I premi totali sono stati 130, divisi in vincite di prima, seconda e terza categoria. Rispetto allo scorso anno, il montepremi totale è sceso di quasi 4 milioni: nella passata edizione i biglietti vincenti furono 205, per un totale di 16 milioni di euro.

Sono 5 i premi di prima categoria della Lotteria Italia, con il primo premio da 5 milioni di euro, poi da 2 milioni, un milione, 500mila e 250mila euro.

Sono invece 25 i premi di seconda categoria, ciascuno da 50mila euro. Le vincite di terza categoria, invece, includeranno 100 biglietti, ognuno da 25mila euro.

PREMI DI PRIMA CATEGORIA

1° Premio € 5.000.000 al biglietto E409084 venduto a Pesaro (Pesaro Urbino)

2° Premio € 2.000.000 al biglietto G162904 venduto a Prizzi (Palermo)

3° Premio € 1.000.000 al biglietto  A066635 venduto a Gallicano nel Lazio (Roma)

4° Premio € 500.000 al biglietto D114310 venduto ad Altavilla Irpina (Avellino)

5° Premio € 250.000 al biglietto A211417 venduto a Cavarzere (Venezia)

PREMI DI SECONDA CATEGORIA

N° 25 premi da € 50.000

L361795 venduto a Cammarata (Agrigento)

F031174 venduto a Roma

C145481 venduto a Teramo

L488089 venduto a Roma

D199428 venduto a San Lazzaro di Savena (Bologna)

F342799 venduto a Roma

M228397 venduto a Roma

F399795 venduto a Genova

L297508 venduto a Omegna (Verbano-Cusio-Ossola)

F496538 venduto a Messina

B275673 venduto a Portici (Napoli)

G239632 venduto a Catania

L433512 venduto a Bologna

A108977 venduto a San Vendemiano (Treviso)

F145395 venduto a Ales (Oristano)

C378784 venduto a Casoria (Napoli)

L421708 venduto a Roma

E204241 venduto a Pavia

D181685 venduto a Bassano del Grappa (Vicenza)

L252078 venduto a Torino

L353476 venduto a Reggio Emilia

L295715 venduto a Bisaccia (Avellino)

M119165 venduto a Morro d’Oro (Teramo)

A439501 venduto a Cuneo

D185616 venduto a Torino

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Un governo agli sgoccioli tra manovre senza rete

giovedì, Gennaio 7th, 2021

di Massimo Franco

Un governo agli sgoccioli tra manovre senza rete

Giuseppe Conte annuncia per l’ennesima volta: «Dobbiamo correre». Eppure sembra prendersi tatticamente un po’ di tempo: forse con l’obiettivo di logorare la strategia di Iv e mostrare la distanza delle manovre in corso dalle urgenze del Paese. Per questo evoca il momento del «silenzio operoso». Si prepara a consegnare oggi a Italia viva un progetto di Fondo per la ripresa riscritto e ricalibrato per venire incontro alla richieste renziane. E si attribuisce e chiede «piena dedizione, lucida determinazione, intelligente lungimiranza».

Ma la sfida di Conte alla tempistica che Matteo Renzi si è dato rimane in bilico. È probabile che nelle prossime ore si apra la crisi: gli alleati e il Quirinale tendono a considerare l’epilogo quasi inevitabile, nonostante Iv dica di apprezzare alcune aperture. Il premier assicura la volontà di ritrovarsi «a breve» con la maggioranza «per operare una sintesi complessiva». Ma si tratta di parole che sembrano arrivare in ritardo rispetto a una stagione apertasi cogliendo impreparato e spiazzato Palazzo Chigi. Ormai, Conte è costretto a subire l’iniziativa dell’alleato minore della coalizione; a dovere affrontare ambizioni personali e obiettivi che almeno in parte incrociano i malumori del vertice del Pd e di buona parte del Movimento Cinque Stelle.

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