Archive for Gennaio, 2021

Proud Boys tra armi e slogan. Chi sono i manifestanti che hanno occupato il Congresso Usa

giovedì, Gennaio 7th, 2021

di Alessandro Sala

Proud Boys tra armi e slogan. Chi sono i manifestanti che hanno occupato il Congresso Usa

Hanno travolto le barriere a protezione di Capitol Hill, il Congresso americano. E hanno fatto irruzione nell’edificio di marmo bianco che da sempre è il simbolo della democrazia americana e non solo. Nell’aula del Senato i parlamentari si preparavano a riconoscere la vittoria del candidato democratico Joe Biden, ormai a tutti gli effetti il «presidente eletto», e ad aprirgli definitivamente l’accesso alla Casa Bianca quale nuovo «comandante in capo» degli Stati Uniti dal prossimo 20 gennaio. Avrebbero dovuto avallare, con una procedura assolutamente formale, i risultati del voto dello scorso 3 novembre, alla luce anche della sequela di ricorsi respinti sulla regolarità delle consultazioni. La stessa Corte Suprema degli Usa, con i giudici a maggioranza di area repubblicana, non aveva potuto che constatare la regolarità del voto rispedendo al mittente tutte le obiezioni avanzate dal fronte trumpiano.

Il ruolo di Trump

Ma il capo della Casa Bianca in questi ultimi due mesi non ha mai smesso di gettare benzina sul fuoco e di alzare i toni sul tema della regolarità delle consultazioni. E persa ogni speranza di potere contrastare la vittoria dei dem almeno con il «filibustering» parlamentare — oggi anche la Georgia ha voltato le spalle ai repubblicani assegnando ai democratici, che già l’hanno conquistata alla Camera dei rappresentanti, la maggioranza assoluta anche al Senato — ha alzato ulteriormente i toni. L’ala estremista dei sostenitori di Trump, aizzata dal presidente uscente che per tutto il giorno ha aperto il fuoco via social sul tema delle elezioni «fraudolente», ha invaso il luogo simbolo della democrazia americana e ha impedito la proclamazione ufficiale di Biden quale nuovo comandante in capo. Nel corso degli scontri con la polizia avvenuti nei momenti più concitati della protesta, una donna ha perso la vita.

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Scontri a Washington, fan di Trump fanno irruzione al Congresso. Spari, quattro morti

giovedì, Gennaio 7th, 2021

di Claudio Del Frate

Scontri a Washington, fan di Trump fanno irruzione al Congresso. Spari, quattro morti

Assalto al Parlamento Usa a Washington da parte dei supporter di Donald Trump che pochi minuti prima si era rivolto a loro proclamando ancora una volta che l’elezione di Joe Biden era truccata. Frange di esagitati, alcuni dei quali armati hanno sfondato i cordoni di sicurezza e hanno fatto irruzione nel palazzo che ospita Camera e Senato Usa. Ne è seguita una sparatoria, una donna è rimasta uccisa: secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di una veterana dell’aeronautica, sostenitrice di Trump. Poi il bilancio degli scontri si è aggravato e si parla in tutto di 4 morti e 54 arresti. Deputati e senatori hanno interrotto il processo di certificazione della vittoria di Joe Biden in seguito ai disordini, mentre il vicepresidente Mike Pence è stato scortato fuori dall’aula del Senato. Anche la vice presidente eletta, Kamala Harris, è stata trasferita in un luogo sicuro.

La protesta era stata incoraggiata dallo stesso presidente uscente durante il suo comizio all’Ellipse, il parco a sud della Casa Bianca. «Non riconosco la vittoria, Biden è un presidente illegittimo» aveva scandito il presidente uscente.

Secondo la Cnn tra quanti hanno rotto i cordoni di sicurezza e occupato il palazzo ci sono anche uomini armati. Ne è seguita una sparatoria e una donna è rimasta ferita al petto. Trasportata in gravi condizioni in ospedale la donna è morta due ore più tardi. Anche numerosi agenti sono rimasti feriti. Poco dopo le 23 (ora italiana) le forze di sicurezza sono riuscite a entrare dentro il Congresso. «L’edificio ora è in sicurezza» è stato annunciato poco dopo.

La situazione alle 24 (ora italiana)

Le forze di sicurezza sono intervenute per sgomberare l’area di Capitol Hill, sparando gas lacrimogeni.«L’edificio è adesso in sicurezza» hanno dichiarato alcuni ufficiali. La polizia di Washington ha arrestato 13 manifestanti. «Nessuno di loro – è stato sottolineato il capo del dipartimento Robert Contee – è residente nella capitale». Lo stesso dirigente ha dichiarato che sono state sequestrate 5 armi da fuoco davanti al congresso. La polizia ha confermato la morte di una donna colpita al petto da un proiettile mentre un manifestante è ferito gravemente in seguito alla caduta da un’impalcatura. Rappresentanti del Partito Democratico hanno annunciato che stanno già preparando l’atto di impeachment per il presidente Trump, ritenendolo responsabile dei disordini. Ma Trump in un tweet non prende le distanze dai rivoltosi: «Questo è ciò che succede quando una vittoria elettorale viene strappata ai patrioti». I lavori del Congresso riprenderanno immediatamente .

La situazione alle 22 (ora italiana)

Gli agenti di sicurezza sono riusciti a sgomberare l’ala dove si trova il Senato, mentre la situazione è ancora confusa nella parte dove si trova la Camera dei deputati. Qui, secondo alcune fonti, i rivoltosi si stanno attrezzando per trascorrere la notte all’interno del palazzo. La Guardia Nazionale sta marciando su Capitol Hill, Biden in una dichiarazione pubblica ha chiesto che Trump vada in tv e convinca i suoi supporters ad abbandonare il Congresso. Trump ha replicato con una frase ambigua indirizzata ai suoi fan: «Voto rubato. Vi amo, vi capisco ma ora andate a casa». Twitter ha fatto scattare i suoi codici di sicurezza impedendo che il messaggio fosse rilanciato o ricevesse like o commenti.

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Georgia elezioni, i dem verso il controllo del Senato. Passa il reverendo Warnock, Ossoff annuncia la vittoria

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington

Georgia elezioni, i dem verso il controllo del Senato. Passa il reverendo  Warnock, Ossoff annuncia la vittoria

I democratici verso la conquista del Senato. Alle 8 del mattino (le 14 del 6 gennaio in Italia), quando è stato scrutinato il 98% dei voti, i democratici, sembrano ora i favoriti. Il reverendo Raphael Warnock vince in testa con il 50,5% e un vantaggio di 36 mila voti sulla repubblicana Kelly Loeffler, 50 anni. Mentre il progressista Jon Osoff rivendica la vittoria su Twitter con il 50,2% contro il 49,8 del rivale, il repubblicano Devid Perdue che non ha però ancora ammesso la sconfitta. «Ringrazio la Georgia per la fiducia», ha detto in una breve dichiarazione. I media Usa non hanno però ancora annunciato il vincitore di questo voto, che vede fino all’ultimo un testa a testa fra i due candidati.

Il Segretario di Stato Brad Raffensperger ha fatto sapere che per la conclusione definitiva potrebbe essere necessario attendere fino a venerdì 8 gennaio, quando verranno conteggiati i «ballot» inviati dai militari in servizio e da altri cittadini georgiani oltreconfine.

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Ai conservatori basta vincere anche una sola corsa per raggiungere la soglia di 51 parlamentari al Senato, mantenendo così la maggioranza. I democratici, invece, devono conquistare l’intera posta in gioco per arrivare a 50: in quel caso la parità verrebbe spezzata a favore da Kamala Harris, numero due di Biden e anche presidente del Senato. L’affluenza è stata molto alta: circa 4,6 milioni su un totale di 7 milioni di elettori (65%), secondo le stime fornite ancora dal Segretario di Stato della Georgia, Raffensperger. Un po’ meno del 3 novembre, però, quando si presentarono alle urne 5 milioni di cittadini (71%), Chi è rimasto a casa? Stando ai primi numeri, mancano all’appello voti fondamentali nel campo repubblicano. Due mesi fa Perdue aveva ottenuto 88 mila preferenze in più di Ossoff. In termini assoluti: 2,46 milioni, pari al 49,7%, vicinissimo al paletto del 50%, che era necessario per evitare il ballottaggio. Ora è fermo a 2,1 milioni. Anche Ossoff è sceso, ma meno del rivale: da 2,3 a 2,1 milioni.

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Moderna, il vaccino approvato dall’Ema. Von Der Leyen: «Valutato come sicuro ed efficace»

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di Silvia Morosi

Moderna, il vaccino approvato dall'Ema. Von Der Leyen: «Valutato come sicuro ed efficace»
La riunione dell’Aifa

Via libera dell’Ema al vaccino Moderna in Ue e alla sua commercializzazione. L’agenzia europea per il farmaco ha raccomandato l’autorizzazione condizionata per il commercio del vaccino contro il coronavirus prodotto dalla società americana per le persone maggiori di 18 anni, si legge in una nota. Si tratta del secondo vaccino contro il Covid autorizzato dall’Ema dopo quello Pfizer/BioNTech il 21 dicembre scorso. «Il vaccino Moderna è sicuro ed efficace», ha detto in una nota la Commissione europea che ne ha autorizzato la commercializzazione. L’Ema ha spiegato che uno studio clinico molto ampio ha dimostrato che il vaccino Moderna è efficace a prevenire il Covid nelle persone dai 18 anni di età: la sperimentazione ha coinvolto in totale circa 30mila persone.



Speranza: «Un passo importante»

Lo studio ha mostrato una riduzione del 94,1 per cento del numero di casi di Covid sintomatici nelle persone che hanno ricevuto il vaccino (11 su 14.134 persone vaccinate hanno avuto Covid-19 con sintomi) rispetto alle persone che hanno ricevuto iniezioni fittizie (185 su 14.073 persone che ha ricevuto iniezioni fittizie ha avuto il Covid con sintomi). «L’agenzia europea del farmaco ha appena approvato il vaccino Covid Moderna. La sfida è ancora dura, ma quello di oggi è un altro importante passo avanti contro il virus», ha scritto su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza.

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 6 gennaio: 20.331 nuovi casi e 548 morti

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 6 gennaio: 20.331 nuovi casi e 548 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 2.201.945 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 20.331, +0,9% rispetto al giorno prima (ieri erano +15.378), mentre i decessi odierni sono 548, +0,7% (ieri erano +649), per un totale di 76.877 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse sono 1.556.356 complessivamente: 20.227 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +1,3% (ieri erano +16.023). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 568.712, pari a -449 rispetto a ieri, -0,1% (ieri erano -1.297). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.

I tamponi sono stati 178.596, ovvero 43.490 in più rispetto a ieri quando erano stati 135.106. Mentre il tasso di positività è dell’11,4% (l’approssimazione di 11,38%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 11 sono risultati positivi; come ieri quando era dell’11.4%. Qui la mappa del contagio in Italia.

Più contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di più tamponi. I nuovi casi sono in salita per il terzo giorno consecutivo, attestandosi sopra la soglia di 20 mila, come a cavallo di Capodanno (31 dicembre e primo gennaio). Stabile è invece il rapporto di casi su tamponi (l’indice di positività) che è lo stesso di ieri: 11,4%. La situazione non migliora, mentre si punta ad accelerare le vaccinazioni. «Speriamo che sia solo un’ondulazione verso l’alto e non il risultato di baci e abbracci durante le feste natalizie che potrebbe portare a una terza ondata», dice Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, ai microfoni di Rainews24. Secondo Pregliasco gli effetti del comportamento degli italiani a Natale si vedranno a metà gennaio.

La situazione negli ospedali. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono -221 (ieri +78), per un totale di 23.174 ricoverati. Mentre i posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono +2 (ieri -10), portando il totale dei malati più gravi a 2.571. I nuovi ingressi in TI sono +183 (ieri +202).

I cittadini vaccinati sono oltre 260 mila, per la precisione 260.948 secondo i dati del 6 gennaio forniti alle ore 14.09, come indica il «Report vaccini anti Covid-19» in continuo aggiornamento sul sito del governo e consultabile qui.

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Crisi in stallo, a Renzi il rimpasto non serve. La tentazione del Pd: elezioni anticipate

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Siamo all’ultima mano di una partita di poker, quella in cui i giocatori seduti intorno al tavolo si guardano e cercano di capire se gli altri stanno bluffando. Non contano le carte che hai in mano, conta capire quelle che ha l’altro. Non conta saper giocare, conta saper fingere.

Ecco, la crisi di governo in tempo di pandemia, con gli altri partner europei che si accartocciano nei loro lockdown e con il paese che avrebbe anche poca voglia di sentire i propri governanti prendersi a mazzate è ormai tutta qui. Entro tre o quattro giorni arriveremo all’esito finale, che appare tutt’altro che scritto. Due giorni fa il Conte ter pareva ormai accettato da tutti, e già era ricominciato l’inevitabile totoministri, ieri è saltato tutto di nuovo per aria. Oddio, c’è stato questo innegabile tentativo di ricomporre la crisi, peraltro mai dichiarata ufficialmente, ma tutti si sono resi conto che per una qualsivoglia soluzione manca il requisito minimo della fiducia reciproca. Nessuno si fida ormai più di nessuno, ed è chiaro che in questo modo la situazione non si sblocca.

Divieti, chiusure, incertezza, nessun aiuto. L’Italia affonda nel pantano della pandemia

La novità dell’ultimo momento è che il Pd sta seriamente considerando la possibilità di andare al voto. Di questo hanno parlato tra loro Zingaretti, Orlando, Bettini, pare, e non nei termini delle solite minacce che si agitano in questi casi per far paura all’avversario. Che sia una mossa per vedere le carte di Renzi o meno, i dem di osservanza zingarettiana stanno facendo i propri calcoli che sono quelli di poter ridisegnare i gruppi parlamentari a propria immagine e somiglianza (quelli attuali furono scelti da Renzi, che come si ricorderà concesse poco agli avversari interni dell’epoca), di prendersi un po’ di seggi dei Cinquestelle e di eliminare una volta per tutte Renzi. Se poi il Paese finirà al centrodestra e con lui il Quirinale, si starà a vedere. Il punto è che non esiste un Pd, ma molti Pd, tutti legati al carro degli interessi del proprio capobastone, che ha disegni e interessi non coincidenti con quello dei compagni di partito. Ma molti dirigenti democratici sono coscienti che l’iniziativa politica fin qui è stata colpevolmente lasciata in mano a Renzi, che ha sollevato temi obiettivamente ineccepibili facendo in sostanza quello che avrebbe dovuto fare il Pd stesso, e si sente quindi in qualche modo obbligato a respingere l’offensiva dell’ex segretario.

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La zona nera di un governo indeciso a tutto

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di MICHELE BRAMBILLA

Provate a chiedere ai vostri familiari, parenti o amici, o anche al primo che passa per la strada, se hanno capito che cosa potranno fare e che cosa non potranno fare nei prossimi giorni: non dico mesi, ma giorni. Non ne troverete uno che abbia le idee chiare. E non certo perché non ci si prenda la briga di informarsi, anzi: ciascuno di noi è attaccato ai giornali, ai siti, alle tv, alla radio. Le informazioni non mancano, al contrario sovrabbondano. Quello che manca è la chiarezza. Perché i primi a non avere le idee chiare sono quelli che dovrebbero decidere per noi. Le informazioni che arrivano dal governo sono molte, confusionarie, contradditorie, spesso cervellotiche.

Crisi in stallo, a Renzi il rimpasto non serve. La tentazione del Pd: elezioni anticipate

Le scuole riaprono il 7, ma alcune il 18, altre il 31, però bisogna distinguere le primarie dalle secondarie, che vediamo se saranno a distanza al 75 per cento oppure al 50, però forse dipenderà anche dalla radice quadrata del numero degli iscritti. Si distinguerà poi fra quelle in cui si va a piedi e quelle in cui si va in autobus, fra quelle che stanno in vie con i numeri civici pari e quelle in numeri civici dispari. I negozi aprono un giorno sì e tre no, poi due sì e otto no, però dipende poi da cosa vendono; quanto ai ristoratori potranno aprire ma soltanto a una certa età, mentre ai baristi vien detto che non si può consumare un trancio di pizza sul marciapiedi ma il caffè sì: si aspettano istruzioni per il tamarindo. I cinema restano chiusi ma sono previste deroghe per quelli che proietteranno documentari sulla gloriosa e popolare vittoria del Movimento Cinque Stelle nel 2018. Si può correre e camminare, se anche a passo svelto non si sa: in ogni caso si “raccomanda fortemente” di farlo in fila per sei col resto di due. In auto si può andare in due se si è sposati o fidanzati da almeno ventiquattro anni e tre mesi, i bambini ok ma occorre l’autocertificazione se sono figli illegittimi.

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Solo il cognome della mamma ai figli: adesso decide la Corte Costituzionale

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di Valentina Errante

La norma riguarda tutte le coppie conviventi che abbiano avuto o intendano avere figli. E il quesito rivolto alla Consulta, che ne discuterà in camera di consiglio il prossimo 13 gennaio, è se sia legittimo precludere ai genitori di assegnare il solo cognome materno ai figli riconosciuti dai papà. La Corte Costituzionale tornerà così a pronunciarsi rispetto a un vuoto normativo, visto che la questione, da tempo, è al centro del dibattito politico. A sollevare dubbi di costituzionalità della norma è stato il tribunale di Bolzano, che ha chiesto alla Consulta di pronunciarsi sull’articolo 262, primo comma, del codice civile, che disciplina il cognome del figlio nato fuori dal matrimonio, nella parte in cui non consente ai genitori, di comune accordo, di trasmettere al figlio, al momento della nascita, il solo cognome materno.

La vicenda, ovviamente, potrebbe riguardare anche i figli nati all’interno del matrimonio. E sulla questione, dal 1979, anno della Convezione adottata a New York sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (ratificata dall’Italia nell’85), sono stati presentati decine di disegni di legge. Alcuni giacciono ancora alla Camera e al Senato in attesa di esame. Sulla materia il nostro Paese non ha ancora dato seguito alle raccomandazioni del Consiglio d’Europa, come del resto rilevano i giudici civili di Bolzano che hanno sollevato la questione.

I DUBBI
Secondo il tribunale, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale del 2016, sarebbe attualmente consentito ai genitori, di comune accordo, trasmettere al figlio, al momento della nascita, anche il cognome materno, in aggiunta al cognome del padre che effettua il riconoscimento. Mentre non risulta disciplinato il caso in cui i genitori, sempre di comune accordo, intendano attribuire il solo cognome della madre. Di qui la richiesta di un nuovo intervento della Consulta, ispirato agli stessi principi. Secondo i giudici di Bolzano l’attuale formulazione dell’articolo del codice civile portato all’esame della Corte sarebbe in contrasto tanto con l’articolo 2 della Costituzione (che tutela i diritti inviolabili dell’uomo) sotto il profilo della tutela dell’identità personale, quanto con l’articolo 3 della Costituzione («Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso») sotto il profilo del riconoscimento dell’eguaglianza tra donna e uomo. Non solo: ci sarebbe anche la violazione degli articoli 11 e 117, primo comma, della Costituzione in relazione agli articoli 8 e 14 della Cedu e agli articoli 7 e 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (Cdfue), intesi quali rispetto della vita privata e della vita familiare, e divieto di discriminazione.

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Nuovo Dpcm, il 15 per spostamenti e visite. Stato d’emergenza verso la proroga fino a luglio

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di Mauro Evangelisti e Francesco Malfetano

In arrivo la proroga fino al 31 luglio dello stato di emergenza. A Palazzo Chigi, dove è in preparazione il Dpcm destinato a prolungare le misure dell’ultimo Cdm, già ci si prepara al 31 gennaio, quando scadrà lo stato d’emergenza. L’ipotesi, più che concreta viene confermato nel governo, è un rinnovo di altri 6 mesi.  APPROFONDIMENTI

Una decisione non più procrastinabile perché, ad un anno esatto da quando era stato decretato la prima volta (il 31 gennaio 2020), lo status emergenziale appare più che mai necessario. Bisogna quindi individuare velocemente una data per estenderlo e redigere un decreto apposito. Se è infatti vero che il premier Giuseppe Conte nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno a Villa Madama aveva già annunciato di essere pronto a farlo (lo prorogheremo «finché ci sarà bisogno»), è chiaro che si tratta di una scelta squisitamente politica che in passato ha fatto ampiamente discutere il Parlamento, e che quindi va presa al più presto.

Zone rosse e arancioni in quasi tutta Italia: rischia anche il Lazio

Osserva Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico: «Presto saremo nel pieno della campagna vaccinale e l’epidemia è ancora in corso. Prorogare lo stato di emergenza mi pare inevitabile e come minimo bisognerà arrivare a primavere inoltrata». Le parole del coordinatore del Cts rafforzano lo scenario che già si sta consolidando. Le opzioni sul tavolo sono due: il 31 marzo e il 31 luglio. La prima sarebbe frutto di un atteggiamento più prudente da parte del governo. L’esecutivo in pratica, consapevole della sua debolezza attuale, si limiterebbe a scegliere una soglia minima, quella del 31 marzo, che avrebbe anche avuto il “merito” di essere già investita di alcune evidenze emergenziali. Si tratta infatti di un ganglio di scadenze già identificate nel Milleproroghe appena pubblicato in Gazzetta ufficiale. In altre parole è la deadline di molti provvedimenti collegati proprio allo Stato d’emergenza. Un esempio per tutti: la gestione emergenziale dello smart working. 

La scelta però, ad oggi, sembra essere ormai caduta sul 31 luglio. Vale a dire su una data che appare come il risultato di valutazioni politiche più ottimistiche da parte di Palazzo Chigi (nonostante la bagarre parlamentare di luglio scorso). 

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Coronavirus, le ultime notizie dall’Italia e dal mondo sul Covid

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di Valentina Santarpia

Coronavirus, le ultime notizie dall'Italia e dal mondo sul Covid

I casi di Covid nel mondo superano gli 85 milioni secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University, mentre i decessi confermati sono oltre 1,8 milioni dall’inizio della pandemia. E in Italia l’ultimo bilancio, relativo al 5 gennaio, è di 15.378 casi nuovi casi e 649 morti (qui il bollettino con i dati e qui tutti i bollettini che mostrano la situazione dall’inizio della pandemia). Qui la mappa del contagio.

Ore 10.11 – Donna morta dopo vaccino, autopsia esclude legame
L’autopsia effettuata sul corpo della donna portoghese di 41 anni morta improvvisamente due giorni dopo essere stata vaccinata contro il Covid-19 ha concluso che la causa del decesso non è dovuta al vaccino. Lo afferma il governo di Lisbona, secondo quanto riferisce il Correio da Manha, principale quotidiano del Portogallo. «I dati preliminari derivanti dall’autopsia medico-legale effettuata martedì non mostrano alcuna relazione tra la morte e il vaccino», sostiene una dichiarazione del ministero della Giustizia. La donna, che lavorava nella sezione pediatrica dell’Istituto portoghese di oncologia di Porto ed era apparentemente in buona salute, era stata trovata morta il primo giorno dell’anno dopo avere ricevuto l’iniezione il 30 dicembre.

Ore 10.10- Inapp, per 70% docenti va chiusa se resta emergenza
Le scuole e le Università si devono tenere chiuse fino a emergenza sanitaria rientrata per il 70,4% dei docenti. È quanto emerge dall’indagine dell’Inapp (Istituto nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) «La scuola in transizione la prospettiva del corpo docente in tempo di Covid-19» a cui hanno partecipato oltre 800 docenti delle scuole di ogni ordine e grado (asili nido, scuole dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado) e università e corsi Afam, pubbliche, private e paritarie, in servizio al momento della chiusura delle scuole e delle università.

Ore 10.00- In Russia 24.217 casi in 24 ore e 445 morti
I casi di coronavirus in Russia sono aumentati di 24.217 nelle ultime 24 ore per un totale di 3.308.601 infezioni. Lo ha detto il centro di crisi anti-coronavirus. Il tasso di crescita medio negli ultimi tre giorni non ha superato lo 0,7%, nota la Tass. I morti sono stati invece 445 per un totale di 59.951 vittime.

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