Archive for Gennaio, 2021

Scuola, Alessio D’Amato: «Il governo non riapra le aule, troppi contagi»

sabato, Gennaio 2nd, 2021

di Mauro Evangelisti

Con questi dati in crescita faccio un appello al governo a riflettere bene sulla riapertura delle scuole superiori il 7 gennaio. Devono restare chiuse». Parla del Lazio? «No, parlo di tutta Italia. Anzi, noi siamo la regione rimasta sempre in fascia gialla, che ha fatto più vaccini delle altre, possiamo permetterci di lanciare un appello. Non faremo fughe in avanti e applicheremo le decisioni del governo, ma deve essere chiaro che sarebbe estremamente imprudente, in questa fase dell’epidemia, riaprire le superiori tra una settimana». APPROFONDIMENTI

Zona rossa e arancione, cosa cambia dal 7 gennaio: spostamenti al via, slittano palestre e teatri


Alessio D’Amato è l’assessore regionale del Lazio della Sanità. Ieri sera stava rileggendo un libro: “La freccia di Apollo – L’impatto profondo e duraturo del coronavirus nelle nostre vite” di Nicholas A. Christakis. Si è soffermato sulle pagine in cui l’autore scrive che «la chiusura delle scuole è l’intervento non farmacologico più significativo che possa essere utilizzato, a parte il chiedere a tutti di rimanere in casa» e cita uno studio sull’influenza pandemica del 1918, negli Stati Uniti, secondo cui «quanto prima le scuole vengono chiuse, tanto più basso è il numero delle morti in eccesso».

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Cashback, ecco come cambiano le regole da gennaio

sabato, Gennaio 2nd, 2021

di Diana Cavalcoli

Cashback, ecco come cambiano le regole da gennaio

Anno nuovo cashback nuovo. Con il 2020 si conclude la sperimentazione dell’Extra Cashback di Natale . Parte quindi il ‘nuovo’ cashback . Per ottenere il 10% di rimborso sulle spese effettuate da l 1° gennaio occorrerà effettuare questa volta 50 pagamenti a semestre con carta o bancomat e tramite pos. Sarà possibile avere un rimborso fino a 150 euro a semestre, con un rimborso massimo, per ogni singola transazione, di 15 euro. Per il piano cashless l’esecutivo ha previsto una spesa di 1,75 miliardi nel 2021, che salgono a 3 nel 2022. la guida

Cashback: carte, conti, notifiche e spese valide. Tutte le risposte ai lettori

di Gabriele Petrucciani

In concreto significa che dal 1° gennaio sull’App Io, necessaria per partecipare al rimborso di Stato, verranno azzerati i pagamenti legati al cashback di Natale ovvero gli acquisti effettuati dall’8 dicembre al 31 dicembre 2020. Sull’App Io si legge che «entro il 10 gennaio sarà definitivo il calcolo delle transazioni valide e dei rimborsi relativi all’Extra Cashback di Natale». Il rimborso dovrebbe essere poi accreditato entro febbraio. Da gennaio sarà invece possibile, a distanza di circa 72 ore, visualizzare i primi rimborsi accumulati nel 2021 con il nuovo programma.

Cashback, ecco come cambiano le regole da gennaio
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L’affondo di Renzi: al Quirinale va portata l’intesa per un nuovo esecutivo, Conte non ha più i voti

sabato, Gennaio 2nd, 2021

di Francesco Verderami

L'affondo di Renzi: al Quirinale va portata l'intesa per un nuovo esecutivo, Conte non ha più i voti

Sostiene Renzi che il capo dello Stato è rispettoso del ruolo della politica, e la politica dev’essere rispettosa verso il Capo dello Stato. Nei colloqui avuti ieri con esponenti di partito, il leader di Italia viva ha utilizzato un gioco di parole per offrire la sua interpretazione del messaggio di fine anno di Mattarella. Ha spiegato che il presidente della Repubblica «non ci ha fermati», non ha posto cioè veti e tantomeno si è schierato nel conflitto tra Iv e il premier. Ma ha anche aggiunto che c’è un solo modo perché la politica possa ricambiare il rispetto del Quirinale: «Al capo dello Stato va portata la soluzione».

«La soluzione» sarebbe un accordo per nuovo governo. Così dicendo, Renzi ha confermato di essere già proiettato oltre il Conte 2, dando per scontata la fine dell’attuale esecutivo. Fine che — a suo giudizio — il presidente del Consiglio ha accelerato «quando ha annunciato di voler andare in Parlamento»: «Si è trattato di un passo falso. Lui pensava di fare con noi il gioco del cerino, per metterci paura e additarci come irresponsabili che non hanno a cuore il bene del Paese. In realtà è Palazzo Chigi che oggi appare immobile davanti all’emergenza. E in assenza di novità, che immagino non ci saranno, il sette gennaio noi ci assumeremo la responsabilità di ritirare la nostra delegazione di ministri». La crisi allora verrà formalizzata, e a quel punto Renzi vorrà vedere se Conte deciderà davvero di andare alla conta in Parlamento: «Magari mi sbaglierò e avrà i numeri con il sostegno dei responsabili». Con buona dose di perfidia ha raccontato di un’indiscrezione ricevuta: «Pare che il vice segretario del Pd Orlando stia parlando con il governatore Toti. Si tratterà di questioni liguri…».

In ogni caso, Renzi è convinto che se il premier scegliesse lo show down«andrebbe sotto, come accadde a Prodi. E uscirebbe definitivamente di scena», siccome sarebbe difficile ipotizzare un suo reincarico. Quella di Renzi sarà pure una strategia della tensione messa in atto contro il presidente del Consiglio, ma ci sarà un motivo se giudica «una mossa suicida» l’affermazione fatta nella conferenza stampa di fine anno: «Perché non solo non ha messo in sicurezza il Conte bis ma ha messo a rischio anche il Conte ter. E ammesso anche che vincesse, cioè che trovasse i numeri, vorrei vederlo poi…». È una cosa che Franceschini non vorrebbe vedere: sebbene sia schierato a difesa del governo, il capodelegazione del Pd è terrorizzato all’idea di un esecutivo che si regge su un gruppetto di responsabili e privo del controllo delle commissioni Parlamentari. Perciò il ministro della Cultura è scettico sulla prova di forza contro Renzi alle Camere.

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Ilaria Capua: «Non tutti i virus diventano pandemia: ecco perché è esplosa»

sabato, Gennaio 2nd, 2021

di Ilaria Capua

Ilaria Capua: «Non tutti i virus diventano pandemia: ecco perché è esplosa»

Ilaria Capua, virologa e docente universitaria

Sembra incomprensibile, ma i virus pre-pandemici non creerebbero né pandemie né epidemie se solo li lasciassimo nei loro ecosistemi ed equilibri naturali. Insomma, potrei sintetizzare che i virus pre-pandemici hanno un loro «potenziale pandemico» che è molto legato alla loro via di trasmissione e alla loro contagiosità. Chiamiamolo quindi «fattore virus».

Il «fattore virus» non è l’unico elemento dell’incendio pandemicoma ne è la componente unica e insostituibile. Sono certa che più e più volte in questi anni si siano create condizioni analoghe per l’emergenza di un coronavirus pandemico ma che sempre, fino al 2020, moltissimi di questi si siano estinti mentre altri come Sars, Mers, influenza Aviaria,influenza Suina, Ebola e Zika sono state tenute più o meno sotto controllo nel giro di qualche mese. E perché la diffusione è stata contenuta in questi casi e con il Covid-19 no? Perché molto spesso sono proprio gli esseri umani che creano le condizioni affinché queste emergenze sanitarie si possano controllare oppure esplodano e abbiano poi delle ramificazioni di grande impatto. Vieppiù. La pandemia del 2020 ci informa che la sua evoluzione è particolarmente dipendente dal comportamento dei singoli individui e dai sistemi in cui gli individui operano. È indubbio che la diffusione accelerata in tutto il globo terracqueo sia avvenuta grazie alla movimentazione di persone infette sia a livello internazionale, che nazionale e locale fino a livello di frazione del più piccolo comune. Chiamiamolo quindi «fattore individuo» e questo comprende oltre alle caratteristiche dell’individuo stesso e la sua recettività personale all’infezione anche per esempio la sua mobilità.

Fino alla pandemia del 2020 questi due fattori erano i principali determinanti della diffusione di un virus pandemico e credo che nessuno di noi avrebbe immaginato anche solo qualche anno fa che i principali determinanti dell’andamento della pandemia sarebbero state invece entità virtuali come l’informazione e i social media. Mai, negli ultimi cento anni (durante i quali ci sono state cinque pandemie influenzali) l’informazione è stata così pervasiva, liquida e impicciona di argomenti complicati anche per gli addetti ai lavori. Il punto chiave che forse sfugge ai più è che questo è il fenomeno biologico e sociale più misurato della storia. È l’evento su cui di punto in bianco si sono rovesciate tonnellate di biotecnologie mature che non solo ci hanno fatto avere milioni di dosi di vaccino in tempo record.

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Le parole perse e da ritrovare

venerdì, Gennaio 1st, 2021

Alessandro Sallusti

«Nell’oscurità le parole pesano il doppio» (Elias Canetti, premio Nobel per la letteratura 1981).

A un anno dall’inizio della pandemia e della segregazione l’unica libertà uscita indenne da quella sorta di oscurità che ci ha avvolto è stata quella di proferire parole. Alcune le abbiamo coniate, altre rimosse, altre ancora strozzate in gola nei momenti più bui, quasi a non volere profanare il silenzio delle nostre città deserte perché, a ben pensarci, anche il silenzio parla e dice di noi.

Abbiamo volontariamente ristretto il nostro vocabolario? Può essere, anzi è successo: toccarsi, ballare, vedersi, festeggiare, cantare e tifare per fare qualche banale esempio sono parole che non abbiamo pronunciato se non per lamentarci della loro improvvisa assenza dalle nostre vite. È una cosa grave? È così, punto. Del resto al fronte i soldati non brillano per eloquio, nelle corsie di un ospedale non rimbomba alcun vociare, in chiesa si ascolta in silenzio: laddove c’è rischio e solennità le parole non si contano, per dirla alla Canetti, ma si pesano. I dieci comandamenti, per capirci, ne contengono solo 279, la Dichiarazione d’Indipendenza americana 300, mentre le disposizioni della Comunità Europea sull’importazione di caramelle esattamente 25.911.

Ecco, questo non è tempo di caramelle, ma di meno bla bla e più ascolto. Le parole hanno un senso e un valore non perché pronunciate o scritte, ma solo se ascoltate e lette, cioè se utili a chi le riceve. In questo momento, «vaccino» vale più di «concerto», «cautela» di «divertirsi», «famiglia» di «baldoria». Dobbiamo farcene una ragione e quindi ascoltare le parole salvifiche della scienza, quelle sagge di chi la vita l’ha attraversata scansando insidie di ogni genere, parole anche scomode che solo dodici mesi fa ci sarebbero scivolate addosso perché giudicate desuete, vuote e retoriche, altre contestate in quanto restrittive di libertà che ritenevamo intoccabili.

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Giorni zona rossa dall’1 al 6 gennaio, unica eccezione il 4 gennaio: spostamenti e cosa si può fare

venerdì, Gennaio 1st, 2021

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Giorni zona rossa dall'1 al 6 gennaio, unica eccezione il 4 gennaio: spostamenti e cosa si può fare

Italia rossa fino al 6 gennaio con un’unica eccezione: il 4 gennaio che sarà arancione. Il calendario di queste festività, segnate dall’emergenza da Covid-19, è scandito dall’alternanza di colori che prevedono regole diverse. E arriva fino al 7 gennaio, quando è fissato il ritorno in presenza a scuola anche per gli studenti dei licei e delle superiori, sia pure al 50%. In tutto questo periodo è sempre previsto il coprifuoco dalle 22 alle 5.

2 e 3 gennaio rossi: cosa si può fare?

– Vietati gli spostamenti se non per «comprovate esigenze» che sono motivi di lavoro, salute e urgenza (qui il modulo per l’autocertificazione).
– Chi abita nei piccoli comuni può spostarsi ma in un raggio massimo di 30 chilometri (e in questo caso può uscire dalla regione).
– Sono consentite le visite a parenti e amici ma solo in due adulti, che possono però portare minori di 14 anni.
– Si può fare attività motoria e attività sportiva individuale, si può portare a spasso il cane.
– Chiusi bar e ristoranti, consentito solo l’asporto e la consegna a domicilio.
– Chiusi i negozi di abbigliamento, calzature, gioielli perché gli altri esercizi commerciali sono inseriti nelle liste delle attività consentite.
Rimangono sempre aperti supermercati, farmacie, edicole e tabaccai.
– Parrucchieri aperti, centri estetici chiusi.
– Vietato uscire dalla propria Regione se non per «comprovate esigenze».

4 gennaio arancione

– Si può uscire senza limitazioni dalle 5 alle 22, ma solo nel proprio comune.
– Chi abita nei piccoli comuni può spostarsi ma in un raggio massimo di 30 chilometri (e in questo caso può uscire dalla regione).
– Non si può uscire dalla propria regione.
I negozi sono aperti.
– Chiusi i bar e i ristoranti, consentito solo l’asporto e la consegna a domicilio.
– Parrucchieri e centri estetici aperti.

5 e 6 gennaio rossi

– Vietati gli spostamenti se non per «comprovate esigenze» che sono motivi di lavoro, salute e urgenza.
– Chi abita nei piccoli comuni può spostarsi ma in un raggio massimo di 30 chilometri (e in questo caso può uscire dalla regione).
– Sono consentite le visite a parenti e amici ma solo in due adulti, che possono però portare minori di 14 anni.
– Si può fare attività motoria e attività sportiva individuale, si può portare a spasso il cane.
– Chiusi bar e ristoranti, consentito solo l’asporto e la consegna a domicilio.
– Chiusi i negozi di abbigliamento, calzature, gioielli perché gli altri esercizi commerciali sono inseriti nelle liste delle attività consentite.
– Rimangono sempre aperti ad supermercati, farmacie, edicole e tabaccai. – Parrucchieri aperti, centri estetici chiusi.
– Vietato uscire dalla propria Regione se non per «comprovate esigenze».

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Vaccino Covid, come prenotarsi: in Lombardia un sms invita a prendere appuntamento. Al Lazio il record di dosi già somministrate

venerdì, Gennaio 1st, 2021

di Margherita De Bac

Vaccino Covid, come prenotarsi: in Lombardia un sms invita a prendere appuntamento.  Al Lazio il record di dosi già somministrate

Non c’è Capodanno né altra festa per il vaccino anti Covid. Fino alla sera del 31 dicembre le somministrazioni sono andate avanti per riprendere il 1 gennaio su operatori sanitari e dipendenti e ospiti delle residenze per anziani. E intanto le Regioni abbozzano la fase 2 quando la profilassi coinvolgerà la popolazione. Medici di famiglia, farmacie, vaccinatori appositamente formati in campo. E la Lombardia pensa a un sistema di invito alla vaccinazione e prenotazione via sms.

Record nel Lazio

«Abbiamo messo su rete capillare ed efficiente», dice l’assessore alla salute del Lazio, Alessio D’Amato. Spetta proprio alla sua regione il record di punture eseguite fino a questo momento. Oltre 6.100 su un totale nazionale di 22.789, numero aggiornato al 31 dicembre. Il sito della struttura commissariale per l’emergenza, consultabile anche attraverso il portale del ministero salute www.sanità.gov.it, elenca la successione delle dosi consegnate all’Italia da Pfizer-Biontech: alle 9.750 del 27 dicembre si sono aggiunte le 359.775 del 30 dicembre e le 110.175 di San Silvestro. Da ora in poi l’azienda si è impegnata a inviare tra le 450mila e le 490 mila dosi a settimana.

Precedenza ai sanitari

La stragrande maggioranza dei vaccinati sono operatori sanitari e sociosanitari che prevalgono nettamente sugli anziani delle residenze Rsa. Come previsto, si è data precedenza ai sanitari per arrivare a ospedali Covid free che non risentano di carenze di organico determinate dalla indisponibilità di medici e infermieri contagiati e che garantiscano ai pazienti un’assistenza sicura. Ci si interroga sull’avvio della seconda fase, sulla popolazione esterna a ospedali e Rsa, a cominciare dagli over 80 anni.

La somministrazione dai medici di famiglia

La vaccinazione andrà prenotata? Come avverrà la somministrazione? Occorrerà recarsi personalmente in un ambulatorio o in un gazebo contrassegnato dalla primula, il fiore scelto per identificare la campagna vaccinale? Il commissario Domenico Arcuri non ha dato indicazioni alle Regioni. La strategia dipenderà dal tipo di vaccino disponibile a marzo quando potrebbe avere avvio la campagna di massa. Nel Lazio D’Amato pensa di «coinvolgere medici di famiglia e farmacisti, per un totale di 6mila punti di somministrazione, se in quella fase si potrà avere il vaccino di AstraZeneca che richiede modalità di conservazione in un frigo a 2-8 gradi sotto zero. In questo caso la prenotazione e la chiamata funzionerebbe come per la vaccinazione anti influenzale». E ovviamente si potrebbe contare anche sui vaccinatosi che in tutta Italia sono stati formati per assolvere a questo compito. Per il momento non si registrano fenomeni di obiezione al vaccino tali da far impensierire.

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Covid, il capo della BioNTech lancia l’allarme: “Servono altri vaccini, da soli non ce la facciamo” | Usa, rimuove 500 dosi dal frigo: arrestato farmacista

venerdì, Gennaio 1st, 2021

Il capo della BioNTech, Ugur Sahin, ha avvertito che se altri vaccini contro il coronavirus non saranno approvati subito in Europa la sua azienda da sola non riuscirà a coprire il fabbisogno. “La situazione non è buona. Si è creato un gap perché non sono stati approvati altri vaccini e noi dobbiamo coprire il buco con i nostri”, ha spiegato in un’intervista al settimanale tedesco Spiegel.

Il ministro della salute tedesco, Jens Spahn, ha esortato l’Ema ad approvare rapidamente anche il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford e da AstraZeneca ma i tempi per l’approvazione di quest’ultimo restano incerti.

Nuovo impianto a febbraio per produrre vaccino  Sahin ha quindi rivelato che la BioNTech punta a rendere operativo un nuovo impianto di produzione del vaccino nella città tedesca di Marburg a febbraio, “molto prima del previsto”, che dovrebbe essere in grado di sfornare altre 250 milioni di dosi nella prima metà del 2021. Finora la BioNTech ha stretto accordi con cinque case farmaceutiche in Europa per aumentare la produzione e sono in corso trattative con altre aziende specializzate. “Entro la fine di gennaio dovremmo avere chiarezza su cosa e quanto ancora possiamo produrre”, ha aggiunto. BioNTech e Pfizer inizialmente avevano programmato di fornire 1,3 miliardi di dosi in tutto il mondo quest’anno, sufficienti per immunizzare 650 milioni di persone.  

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Puoi dire se qualcuno sta mentendo guardandolo in faccia. Ecco 12 prove inequivocabili

venerdì, Gennaio 1st, 2021

Emanuele Orlando

Quasi tutti raccontano bugie innocue, ma qualcuno si spinge addirittura a mentire su questioni importanti che potrebbero cambiare per sempre le sue amicizie, fargli perdere il lavoro o farlo finire persino in galera.

Di solito, scoprire i bugiardi pericolosi è compito delle forze dell’ordine, e spesso per farlo considerano l’espressione facciale, il linguaggio del corpo e gli indicatori verbali come segnali che qualcuno sta mentendo.

Mark Bouton, Autore di “How to Spot Lies Like the FBI“, è stato agente dell’FBI per 30 anni e ha raccontato a Business Insider che si è servito anche di certi segnali per individuare Timothy McVeigh come sospetto nell’attentato di Oklahoma City. Ma essere capaci a leggere le espressioni facciali per scoprire le bugie può essere utile anche se non stai eseguendo un’indagine criminale, dice.

“Ci sono alcune espressioni facciali, e alcune reazioni ad esse associate, che potrebbero indicare se qualcuno vi sta mentendo“. dice. “Alcune sono provocate dal nervosismo e altre da reazioni chimiche o fisiche.”

Per iniziare, dice, è importante capire il comportamento normale della persona in questione.

“È meglio osservare qualcuno per un po’ mentre chiacchierate normalmente, per studiare le sue reazioni normali, eventuali tic inclusi“, dice. “Quindi se manifesta vari indicatori di menzogna mentre gli fate domande più mirate o allusive, che non corrispondo a quelli che avete studiato prima, potete essere fiduciosi che sta probabilmente mentendo”.

Ecco alcune cose che potete fare per sapere se qualcuno sta mentendo (trovate la traduzione delle scritte nei disegni subito sotto):

Guardare gli occhi 

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Occhi che si muovono rapidamente
Le persone di solto muovono rapidamente gli occhi a destra e a sinistra quando non sono a proprio agio.

“Si tratta di una reazione fisiologica quando ci si sente a disagio o in trappola per le domande a cui non si vuole rispondere. È un retaggio di quando gli uomini dovevano cercare una via di fuga in una situazione di pericolo, come affrontare un avversario, umano o animale”.

Guardate se batte rapidamente le palpebre

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Rapido battito di palpebre

Quando le persone sono agitate perché stanno mentendo, potrebbero sbattere le palpebre cinque o sei volte in rapida successione.

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Oltre 22mila i vaccinati in Italia. Tutti i dati sul sito del commissario per l’emergenza

venerdì, Gennaio 1st, 2021

E’ stato attivato oggi, sul sito di Palazzo Chigi del Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid, il monitoraggio dei vaccini arrivati e delle persone immunizzate regione per regione. Attualmente sono state vaccinate oltre 22mila persone in Italia e sono state consegnate 480mila dosi. Friuli Venezia Giulia, Lazio e provincia autonoma di Bolzano hanno la percentuale più alta di dosi somministrate in rapporto alla popolazione.

In valore assoluto, il Lazio è a 3.738 somministrazioni, il Piemonte a 1.618 e la Lombardia a 1.997. Già emergono comunque le prime discrepanze: secondo l’assessorato alla Salute del Lazio le iniezioni anti-Covid effettuate sarebbero quasi il doppio di quelle che risultano al conteggio nazionale.

I dati del monitoraggio

La fascia di età che ha ricevuto il maggior numero di vaccini è quella 50-59 anni (5.018). Fra i vaccinati, più di 15mila sono operatori sanitari e oltre 750 ospiti delle Rsa. In base alle dosi consegnate, al primo posto c’è la Lombardia con 80.595. Seguono la Sicilia con 46.510 dosi consegnate e il Lazio con 45.805.

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