Archive for Gennaio, 2021

Nuovo decreto, le regole dal 7 al 15 gennaio: dall’11 al 15 tornano i colori

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Nuovo decreto, le regole dal 7 al 15 gennaio: dall'11 al 15 tornano i colori

Entra in vigore il 7 gennaio il nuovo decreto del governo che regola gli spostamenti fino al 15 gennaio. Si alternano i giorni gialli e quelli arancioni, ma è sempre vietato uscire dalla propria regione. Rimane il coprifuoco dalle 22 alle 5 e rimane l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso. Vietati gli assembramenti e le feste sia nei locali pubblici, sia nei luoghi privati (qui il calendario dei prossimi giorni e le regole).

7 e 8: due giorni gialli

Il 7 e l’8 gennaio l’Italia è in zona gialla. Sono aperti i bar e i ristoranti fino alle 18. Per la consumazione al tavolo rimane l’obbligo di stare al massimo in quattro persone se non conviventi. Dopo le 18 è consentito soltanto l’asporto di cibi e bevande — senza possibilità di consumarlo nelle adiacenze del locale — e la consegna a domicilio.
Sono aperti tutti i negozi e i centri commerciali. Sono aperti i parrucchieri e i centri estetici.
Si può uscire liberamente dalle 5 alle 22, purché si rimanga nella propria regione.
All’aperto si può fare attività motoria e sportiva individuale.

9 e 10: due giorni arancioni

Il 9 e il 10 gennaio l’Italia entra in fascia arancione.
Sono chiusi i bar e i ristoranti, ma si può prendere cibo e bevande da asporto fino alle 22, e ordinarlo a domicilio.

Sono aperti supermercati, farmacie, edicole e tabaccai ma anche i negozi al dettaglio, esclusi quelli di abbigliamento, calzature e gioielli.
Sono aperti i parrucchieri e i centri estetici. Ci si può muovere liberamente all’interno del Comune di residenza tra le 5 e le 22.
Sempre e solo all’aperto si può fare attività motoria e attività sportiva individuale.

11: torna la divisione in fasce

Dall’11 al 15 gennaio torna la divisione dell’Italia per fasce di colore.
Sarà valido il monitoraggio reso noto l’8 gennaio per misurare l’Rt e gli altri parametri dell’Istituto superiore di sanità.
Con l’Rt sotto l’1 le regioni dovrebbero rimanere in fascia gialla.
Con l’Rt pari a 1 si va in fascia arancione.
Con l’Rt pari a 1,25 si va in fascia rossa.

Ogni governatore potrà firmare ordinanze più restrittive rispetto a quelle del governo su scuole, aperture dei negozi e centri commerciali, altre attività o spostamenti.
I sindaci potranno chiudere piazze e strade per evitare gli assembramenti.

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La giusta scelta per le scuole: ripartire (subito) dai dati

mercoledì, Gennaio 6th, 2021
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di   Paolo Giordano

Due ore di Consiglio dei ministri partoriscono una dilazione di quattro giorni nell’apertura delle scuole superiori. Poche ore prima di quella decisione, veniva dato l’annuncio di possibili «zone bianche» in cui, così s’ipotizza dal nome, il contagio praticamente non c’è. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo si augura una decrescita della curva da metà mese, ma tutti noi ci prefiguriamo in zona gialla da lunedì. Intanto i principali indicatori dell’epidemia dicono tutt’altro e i contagi giornalieri restano sopra diecimila. Sembrava impossibile superare certi culmini di confusione dei mesi scorsi, ma ci siamo riusciti.Singolare è soprattutto lo stravolgimento del principio di causalità: siamo costretti a estrapolare le informazioni alla base delle decisioni dalle decisioni stesse, e non viceversa. Mai che venga presentata una situazione e da quella ci si muova a determinate conseguenze. Mai che vengano chiariti dei criteri e, in ragione di quelli, siano poi enunciate le misure. Perché aprire le scuole superiori l’11 gennaio e non il 7? E perché non il 18 o il primo febbraio allora? Perché l’ipotesi del 50% in presenza al posto del 75%? Su quale proiezione di quale modello sono formulati questi scenari? Quali sono gli elementi fattuali e quali quelli interpretativi?

Ciò che ci sentiamo di scommettere — ma di scommessa si tratta — è che il Cts e il governo considerino le vacanze attuali come una scatola sigillata, dalla quale potrebbe saltare fuori un po’ di tutto: un crollo dei contagi (come i dati sulla mobilità farebbero sperare), oppure un loro aumento (come è lecito temere dalle pur ridotte riunioni famigliari e dalla mancanza di controllo sugli isolamenti fiduciari), o magari un democratico plateau. Non ne hanno idea, perché le norme erano costruite in modo tale da non poterla avere. Quindi aspettiamo, e in base a quel che sarà, agiremo.

Nel mezzo di questa negoziazione un po’ misera sulle date di apertura, e in quest’ultimo tempo rosso, conviene approfittarne per tentare almeno un minimo di ordine. Ammettendo innanzitutto, e purtroppo, che l’incertezza decisionale sulle scuole superiori riflette l’incertezza scientifica che ne è alla base. Il 30 dicembre l’Istituto superiore di sanità ha pubblicato un report ampio sull’incidenza delle scuole sull’epidemia, possiamo supporre che il dibattito istituzionale delle scorse ore ruotasse attorno a quello. Peccato che di evidenza, nel report, ne compaia poca: 3.173 focolai documentati e chiaramente riconducibili all’ambito scolastico, che costituirebbero circa il 2% di quelli totali; la circolazione fra adolescenti sensibilmente più ampia di quella tra bambini (ma questo lo sospettavamo da aprile); Rt che un po’ aumenta con l’apertura delle superiori, ma forse non così tanto, ma forse abbastanza per pensarci su due volte, soprattutto se giochiamo la nostra socialità su valori di Rt sempre pericolosamente vicini alla soglia critica.

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La scomparsa del Caso

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

di   Massimo Gramellini

Ai tanti effetti della clausura prolungata che ha divelto le nostre abitudini mi permetto di aggiungerne uno di cui non si parla mai abbastanza: la scomparsa del Caso, dell’Inaspettato.

Nella vita di prima succedevano cose impensabili che oggi sono impossibili, mentre allora erano solo imprevedibili. Andavi a una cena e incontravi l’amore della vita oppure un cretino – statisticamente più il secondo che il primo – ma in entrambi i casi avevi aggiunto un nome in agenda e una riga al libro delle tue esperienze. Adesso puoi uscire di casa soltanto per vedere congiunti e amici in modica quantità. La sorpresa non è contemplata, anzi è temuta: se nel salotto della persona da cui sei in visita entra qualcuno che non conosci, il tuo primo pensiero non è «sarà simpatico?», ma «avrà fatto il tampone?».

È come se dal film della nostra esistenza fossero state tagliate di colpo oltre la metà delle scene. E infatti se una volta, sugli schermi e nei libri, ci nutrivamo di storie per sognare le vite che non avremmo mai potuto avere, adesso andiamo a cercarvi quella che avevamo prima che ci venisse tolta: gli abbracci, le facce scoperte, i bar affollati, persino gli ingorghi e gli stadi pieni di tifosi arrabbiati, perché anche il caos fa parte dell’esperienza umana ed espellerlo per decreto non può essere considerata una soluzione soddisfacente.

Siamo arrivati al punto che l’altra sera il primo ministro britannico Boris Johnson, riposti per sempre in un cassetto i proclami vitalisti del suo recente passato, è andato in tv a informare i suoi connazionali che d’ora in poi, e chissà fino a quando, si potrà uscire di casa solo per «fare la spesa essenziale, comprare le medicine e fuggire dagli abusi domestici». Avrebbe fatto prima a dire: «Solo per questione di vita o di morte».

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Vaccino, Massimo Galli a Tgcom24: “Risposta immunitaria precoce, ma protetti dal virus solo dopo la seconda dose | Rei Thera, serve pazienza”

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

Per quanto riguarda il vaccino attualmente in somministrazione, la risposta immunitaria indotta è precoce, ma per parlare di protezione dal Covid è meglio attendere l’assunzione della seconda dose”. E’ quanto assicura a Tgcom24 il professor Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive di UniMi, primario all’ospedale Sacco di Milano, precisando: “Mi riferisco al vaccino di Pfizer, già approvato dall’Ema, che i dati degli studi danno efficace al 95%. Ciò non toglie quindi che in qualche caso isolato la malattia si possa manifestare anche in persone completamente vaccinate, anche se da quello che si è visto sono rari i casi di malattia severa”. E per la “new entry” ReiThera? “A mia conoscenza, ci sono dati interessanti, ma ancora preliminari. Mi auguro che questo vaccino possa trovare uno spazio importante nel prossimo futuro”. 

Professor Galli, cominciamo spiegando i tempi in cui agisce il vaccino.

Perché il sistema immune di ciascuno di noi possa rispondere a un vaccino ci vuole un tempo che non è uguale in tutti e nemmeno per i diversi vaccini. In questo caso è confortante constatare che dolo solo 14 giorni dalla prima dose l’incidenza di casi di Covid nei vaccinati è crollata. E’ comunque ragionevole attendere la seconda e lasciar passare ancora qualche giorno dopo averla fatta per ritenersi “protetti”. Qualcuno purtroppo non risulterà protetto anche ben oltre la seconda dose, ma dovrebbero essere pochissimi. Nello studio di Pfizer si sono infettati dopo sette giorni (tra l’ottavo e il 98esimo giorno) dopo aver assunto la seconda dose solo in nove su oltre 21mila vaccinati e solo uno di loro ha manifestato una malattia severa. Che qualcuno non risponda è purtroppo una regola che vale per tutti i vaccini, ma in questo caso, ripeto, sembrano essere veramente pochi.

E la “new entry” ReiThera promette bene?

I numeri che vedo sono positivi: il 92,5% sviluppa anticorpi che difendono dal virus con una singola dose. Ottimo risultato, ma siamo ancora nella fase 1 della sperimentazione. Spero che le altre fasi di studio confermino quanto osservato al più presto.
 

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Senato Usa, il dem Raphael Warnock vince il ballottaggio in Georgia: è il primo senatore afroamericano dell’ex Stato schiavista

mercoledì, Gennaio 6th, 2021

Il dem Raphael Warnock ha vinto uno dei due ballottaggi in Georgia per il Senato, battendo la senatrice uscente Kelly Loeffler. “Sono onorato dalla fiducia che hai dimostrato in me, andrò al Senato a lavorare per tutti i georgiani”, ha detto il reverendo. Se la sua vittoria fosse confermata, sarebbe il primo senatore afroamericano dell’ex Stato schiavista della Georgia: un risultato storico. Giornata cruciale per Trump. Il Congresso si riunisce per certificare la vittoria di Biden.

Warnock sfidava la senatrice repubblicana uscente Kelly Loeffler, sulla quale è in testa 50,5% a 49,5%, con un margine di circa 36 mila voti.  Si tratta di uno dei due ballottaggi in Georgia che determinano il controllo del Senato degli Stati Uniti. 

Testa a testa invece nell’altro duello: con il 98% di voti scrutinati, il dem Jon Ossoff ha il 50,1% contro il 49,9% del senatrice uscente David Perdue, ma il primo ha un vantaggio di circa 9000 preferenze. Gran parte dei restanti voti da contare inoltre appartengono a contee a maggioranza dem, rendendo possibile la doppietta democratica.

In tal caso il partito dell’Asinello avrebbe 50 senatori come i repubblicani, ma la vicepresidente Kamala Harris farebbe da ago della bilancia. Se invece il Grand Old Party conquistasse almeno uno dei due seggi, manterrebbe la maggioranza e Joe Biden sarebbe costretto a negoziare ogni legge e ogni nomina.

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Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 5 gennaio: 15.378 nuovi casi e 649 morti

martedì, Gennaio 5th, 2021

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 5 gennaio: 15.378 nuovi casi e 649 morti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 2.181.619 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 15.378*, +0,7% rispetto al giorno prima (ieri erano +10.800), mentre i decessi odierni sono 649, +0,9% (ieri erano +348), per un totale di 76.329 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse sono 1.536.129 complessivamente: 16.023 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +1% (ieri erano +16.206). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 569.161, pari a -1.297 rispetto a ieri, -0,2% (ieri erano -5.756). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.

Drammatico il bilancio delle persone che hanno perso la vita in 24 ore, quasi il doppio del giorno prima. È il triste dato più alto di questo nuovo anno. Soltanto la Valle d’Aostra registra zero decessi, mentre il maggior numero di morti è in Veneto (+175 decessi), Lazio (+72), Emilia-Romagna (+64) e Lombardia (+62).

I tamponi sono stati 135.106, ovvero 57.113 in più rispetto a ieri quando erano stati 77.993. Mentre il tasso di positività è dell’11,4% (l’approssimazione di 11,38%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 11 sono risultati positivi; ieri era del 13,8%. Qui la mappa del contagio in Italia.

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Frana a Bolzano oggi: hotel Eberle distrutto. Il video impressionante

martedì, Gennaio 5th, 2021

Bolzano, 5 gennaio 2020 – Tragedia sfiorata, a dir poco. Una frana ha travolto l’hotel Eberle di Bolzano intorno alle 15 di oggi, distruggendolo in gran parte. Sul posto i soccorritori: decine di enormi massi sono rovinati su un’intera ala che, a quanto si apprende, copriva circa la metà della struttura. Stando alle ultime notizie, sembra non ci siano persone coinvolte, ma ricerche sono in corso. Fonti della famiglia Zisser, proprietaria dell’albergo riferiscono che si esclude la presenza di vittime. Nel momento dell’impatto all’interno si trovavano 7 persone che sarebbero riuscite a mettersi in salvo. Tra loro, alcuni componenti della stessa famiglia Zisser. 

Fortunatamente l’hotel, tra i vigneti di Santa Maddalena nel quartiere di Rencio, in questo periodo era chiuso a causa delle misure anti-Covid in Alto Adige. “Si è trattato di un colpo di fortuna – dicono a caldo i soccorritori – il fatto che fosse chiuso per Covid ha evitato una tragedia”. La zona resta monitorata, si temono ulteriori crolli.

Fortunatamente l’hotel, tra i vigneti di Santa Maddalena nel quartiere di Rencio, in questo periodo era chiuso a causa delle misure anti-Covid in Alto Adige. “Si è trattato di un colpo di fortuna – dicono a caldo i soccorritori – il fatto che fosse chiuso per Covid ha evitato una tragedia”. La zona resta monitorata, si temono ulteriori crolli.

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Nucleare, un errore chiamato Pienza

martedì, Gennaio 5th, 2021

di ALESSANDRO FARRUGGIA

Roma, 5 gennaio 2021 – Buon anno, Pienza. Dopo una attesa che si protraeva dal 2 gennaio 2015 la Sogin ha avuto il nulla osta del governo e ha pubblicato la Cnapi, la segretissima carta nazionale delle aree più idonee alla costruzione del deposito nazionale dei rifiuti radoattivi. Una opera, sia detto con chiarezza, assolutamente necessaria dato che atualmente i rifiuti nucleari (31 mila metri cubi oggi, in prospettiva 80 mila nei prossimi decenni)  sono stoccati in una pluralità di siti e in condizioni talvolta non ottimali, ma che dopo il clamoroso autogol del 2003 a Scanzano Jonico – quando il generale Jean, all’epoca alla guida di Sogin, scelse, d’intesa con il solo sindaco di Scanzano, la località di Terzo Cavone come potenziale sito e innescò una rivolta che localmente coinvolse l’intera società civile e condusse il progetto al fallimento – era temuta come la peste da ogni governo.

L’esecutivo Conte ora prende il coraggio a quattro mani e finalmente fa uscire la carta, e sin qui non bene ma benissimo, giacchè la trasparenza è essenziale in operazioni così delicate e l’ignavia è un peccato grave. Il problema però è anche cosa c’è scritto nella carta e nella corposa documentazione acclusa. E qui iniziano i problemi. La Cnapi non dice dove bisognerà costruire il deposito, ma delinea 67 aree nelle quali ci sono le condizioni tecniche per costruire il deposito. Le aree hanno diversi punteggi. Il più alto le hanno le aree verde smeraldo, poi quelle verde chiaro, quindi quelle azzurre (situate nelle isole) e infine quelle gialle (a moderato rischio sismico).

Le aree considerate più interessanti sono 23. Dodici sono zone verde smeraldo (due in provincia di Torino, cinque in provincia di Alessandria, cinque in provincia di Viterbo) mentre undici sono zone verde chiaro: un’altra nella provincia di Alessandria, altre due nella provincia di Viterbo, una nella provincia di Bari (Gravina), una nella provincia di Matera, due tra Bari (Altamura) e Matera, due tra Matera e Taranto (Laterza), una nel Grossetano (comune di Campagnatico, in direzione di Cinigiano) e una nel senese (tra Trequanda e Pienza). E qui casca l’asino e scivola la Cnapi.

Pienza, piccolo Comune della Val D’Orcia, è stato iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco in quanto “luogo di elevato valore universale perché rappresenta la prima applicazione della concezione umanistico rinascimentale dell’urbanistica” perché “occupa una posizione determinante nello sviluppo della concezione del progetto di città ideale” e perché il suo centro storico “costituisce un capolavoro del genio creativo urbano”, mentre la Val D’orcia “è una eccezionale testimonianza del modo in cui fu riscritto il paesaggio del rinascimento per rappresentare gli ideali del buon governo”. In Italia il signficato di Pienza è patrimonio condiviso, comune sentire, vissuto condiviso e orgoglio nazonale. 

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Coronavirus, le ultime notizie dall’Italia e dal mondo sul Covid

martedì, Gennaio 5th, 2021

di Silvia Morosi

I casi di Covid nel mondo superano gli 85 milioni secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University, mentre i decessi confermati sono oltre 1,8 milioni dall’inizio della pandemia. E in Italia l’ultimo bilancio, relativo al 5 gennaio, è di 15.378 casi nuovi casi e 649 morti (qui il bollettino con i dati e qui tutti i bollettini che mostrano la situazione dall’inizio della pandemia). Qui la mappa del contagio.

Ore 18.13 – Inguscio(Cnr): al via studio sierologico su 10mila italiani
Partirà a breve un’analisi di sieroprevalenza su 10mila volontari italiani per studiare la risposta immunitaria a SarsCov2. Lo ha annunciato il presidente del Cnr Massimo Inguscio alla presentazione dei dati di fase 1 del vaccino anti-Covid italiano ReiThera. Lo studio, spiega all’ANSA, «sarà nazionale e verranno selezionati volontari da tutte le regioni. Gli studi verranno condotti in vari centri sia del CNR che di ospedali già coinvolti nell’analisi dei sieri di pazienti Covid».

Ore 18.00 – Azzolina, se si chiude scuola va chiuso tutto
«Se si hanno contagi altissimi posso anche capire, ma allora se si chiude la scuola si deve chiudere tutto il resto, anzi la scuola dovrebbe essere l’ultima a chiudere. Se i contagi non sono alti, e ne abbiamo territori così, la scuola deve restare aperta: decisioni diverse non sarebbero comprese; la scuola ha un ruolo fondamentale, parliamo del futuro delle giovani generazioni che devono essere nel cuore delle istituzioni». Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Rai News24.

Ore 17.33 -Record di nuovi casi in Gran Bretagna: oltre 60mila in un giorno
Altri 830 morti nel bollettino Covid-19 di oggi in Gran Bretagna. Il totale sale a 76,305 eguagliando il bilancio dell’Italia. I nuovi positivi sono 60.916 aggiornando il record.

Ore 17 – I dati del bollettino di oggi
In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 2.181.619 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 15.378, +0,7% rispetto al giorno prima (ieri erano +10.800), mentre i decessi odierni sono 649, +0,9% (ieri erano +348), per un totale di 76.329 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse sono 1.536.129 complessivamente: 16.023 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +1% (ieri erano +16.206). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 569.161, pari a -1.297 rispetto a ieri, -0,2% (ieri erano -5.756). La flessione degli attuali positivi di oggi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi (qui il bollettino completo)

Ore 16.39 – A 103 anni riceve il vaccino, è il più anziano in Toscana
Ha 103 anni ed è il più anziano in Toscana ad aver ricevuto il vaccino anti Covid: Basilio Pompei, per tutti «nonno Basilio», ex macellaio di Pontassieve (Firenze), è uno dei 15 ospiti della Rsa Villa San Biagio, struttura covid free di Dicomano, in Mugello, che oggi sono stati vaccinati insiema d alcuni operatori. Personaggio molto noto nella zona, spiega una nota, nonno Basilio è stato uno dei tanti soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori del Terzo Reich nei giorni che seguirono all’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Rinchiuso per due anni in un campo polacco, riuscì a fare ritorno in patria solo al termine di un viaggio lungo e rocambolesco. Sulla sua vicenda ha anche scritto il memoir «Diari di guerra e di prigionia» insieme ad alcuni suoi compagni di sventura, e alla sua storia è dedicato anche un documentario dal titolo «In mano ai barbari».

Ore 16.31 – Battiston stima indice Rt in Italia sopra 1
Negli ultimi giorni è stato superato a livello nazionale il valore di 1 per l’indice Rt di contagiosità del virus. È la stima che emerge dai calcoli del fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento, basati sui dati della Protezione Civile ed ottenendo risultati simili a quelli utilizzati da Istituto Superiore di Sanità e Fondazione Bruno Kessler.«Più che il valore assoluto, è interessante la tendenza nel tempo dell’indice Rt e questa – ha detto Battiston all’Ansa – indica che, rispetto a Natale l’Rt è salito di un decimo di punto, passando da 0,89 a 1,01».

Ore 16.18 – L’Ema lavora a chiarire le questioni in sospeso sul vaccino Moderna
Il Comitato per i medicinali ad uso umano (CHMP) dell’Agenzia europea del farmaco Ema ha discusso ieri del vaccino anti-Covid dell’azienda Moderna, ma «la discussione non si è conclusa e proseguirà domani 6 gennaio; nel frattempo i nostri esperti stanno lavorando duramente per chiarire le questioni in sospeso con la compagnia». Lo rende noto la stessa Agenzia Ema.

Ore 15.55 – La Germania prolunga il lockdown al 31/1, limitati gli spostamenti
Raggiunto l’accordo in Germania per un prolungamento del lockdown al 31 gennaio con scuole e asili chiusi fino alla stessa data nel corso del vertice tra Merkel e i 16 ministri-presidenti dei Laender. È quanto riferiscono diversi media, tra cui Bild, Welt e Tagespiegel. Sarebbe stata concordata inoltre una limitazione degli spostamenti entro 15 chilometri nelle zone rosse ad alta incidenza del virus (superiore ai 200 nuovi contagi in 7 giorni ogni 10 mila abitanti). Si discute ancora sulla possibile limitazione dei contatti. Secondo quanto riferisce Tagesspiegel, si starebbe limitando l’incontro a un nucleo familiare più una persona.

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Deposito rifiuti nucleari, ok alle aree idonee in sette Regioni | Ecco tutti i Comuni coinvolti

martedì, Gennaio 5th, 2021

E’ arrivato il via libera, con il nulla osta del ministero dello Sviluppo e del ministero dell’Ambiente, alla Sogin per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi). Con questo passo, atteso da anni, si va verso il deposito dei rifiuti radioattivi. Sono sette le Regioni potenzialmente idonee, si tratta di Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia.

Il progetto del deposito rifiuti nucleari italiano

Il progetto del deposito rifiuti nucleari italiano

Per la costruzione del deposito nucleare nazionale si stima un investimento complessivo di circa 900 milioni di euro. Il deposito nazionale e il parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco. Il deposito avrà una struttura a matrioska. Nel dettaglio, all’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, verranno collocati grandi contenitori in  calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati. In totale, saranno “circa 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività” a essere ospitati.

Il deposito permetterà di conservare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività. La Sogin è la società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. I documenti pubblicati da Sogin sono frutto di “un lavoro coordinato congiuntamente dai due ministeri, atteso da molti anni – viene spiegato – che testimonia la forte assunzione di responsabilità da parte del governo su un tema, quello della gestione dei rifiuti radioattivi, che comporta anche per il Paese una procedura di infrazione europea: attualmente i rifiuti radioattivi sono stoccati in una ventina di siti provvisori, che non sono idonei ai fini dello smaltimento definitivo”.

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