di ALESSANDRO MALPELO
ROMA – “Inutile vaccinare chi ha avuto il Covid-19”. Lo afferma Massimo Galli,
infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, che nutre dubbi
sull’opportunità di sottoporre ai richiami anche quelli che hanno
contratto l’infezione e sviluppato le difese naturali. Gli effetti
indesiderati sono spesso più marcati, dopo l’iniezione c’è chi lamenta
nausea, capogiri, altri presentano linfonodi ingrossati, stati febbrili.
Professore, l’orientamento attuale prevede che anche i
convalescenti, sopravvissuti alla pandemia, vadano vaccinati. Ci spiega
perché l’eccesso di precauzioni si rivela controproducente?
“Guardi, abbiamo avuto diversi medici e infermieri vaccinati che hanno
riferito effetti collaterali, una risposta eccessiva del sistema
immunitario al vaccino. Nulla di pericoloso, ma la seconda dose è anche
più fastidiosa della prima nei soggetti che hanno già superato
l’infezione”.
Alcuni suoi colleghi dicono che in certi casi si potrebbe fare a meno dei richiami.
“Credo anch’io che abbia poco senso convocare due volte chi si è
ammalato ed è guarito, perché possiede già una memoria immunologica.
Finora si è affermata una linea talebana, per cui se obiettavi qualcosa
venivi bollato come irresponsabile, ma l’atteggiamento sta cambiando”.
Ci può fare un esempio?
“Io ho davanti a me una dottoressa
di 55 anni, che si è negativizzata il 20 novembre, l’hanno vaccinata il
15 gennaio, e viste le reazioni non farà la seconda dose, anche se un
protocollo, che potrei definire demenziale, prevede che siano tutti
riconvocati senza eccezioni”.
Sta diventando obiettore anche lei?
“Macché, io vaccinerei
a tappeto tutti, gli unici che escluderei sono quelli appena guariti.
In Italia abbiamo due milioni di persone che sanno con certezza di aver
passato l’infezione, altri due milioni probabilmente lo ignorano, ma
hanno prodotto anticorpi, sono entrati in contatto con il virus
Sars-Cov-2 senza accorgersi. Io dico che basterebbe un test con
pungidito, con risposta in pochi minuti, per scremare chi è già protetto
in qualche modo”.