Archive for Febbraio, 2021

Dalle tasse alle pensioni, i quattro nodi da sciogliere nel programma

mercoledì, Febbraio 10th, 2021

a cura di alessandro barbera e francesco grignetti

FISCO
COME LA PENSANO I PARTITI

Salvini sacrifica la flat tax, bandiera del centrodestra
Era una bandiera della Lega, se non del centrodestra intero: la flat tax, ossia la tassa unica. Il mitico prelievo fiscale fissato al 15%. Nel tempo, peraltro, si era capito che nemmeno era una tassa ad aliquota del tutto unica, ma articolata su due o forse tre aliquote, in ossequio alla Costituzione. Comunque sia, Matteo Salvini l’idea della «flat tax» l’aveva tirata fuori di nuovo qualche giorno fa. E sembrava una grossa mina sul percorso del governo. Ma già ieri il Capitano, sentite le poche parole nette del premier incaricato sul merito, ha corretto la linea: «La puoi chiamare “Flat tax” o “Filippo”, a me basta che ci sia l’impegno a tagliare le tasse». E Giorgia Meloni ha subito iniziato a punzecchiarlo: «Ci sono diversi temi non sovrapponibili ai nostri, dall’Europa al fisco. Spero che Salvini riuscirà a far cambiare impostazione a Draghi ma la vedo difficile». 

FISCO
COME LA PENSA DRAGHI
Lotta all’evasione, tasse stabili e riforma dell’Irpef

Mario Draghi sa che il fisco è uno degli argomenti più divisivi per una maggioranza che andrà dalla sinistra di Liberi e uguali alla Lega. Ma non avrà bisogno di esercitare troppo la fantasia. L’Italia è uno dei Paesi con il più alto carico sul lavoro dipendente e diseguale nella tassazione delle persone fisiche. Per mettere d’accordo tutti basta mostrarsi realisti e seguire le ricette che l’Unione europea ci chiede di adottare da tempo: lotta feroce all’evasione, più soldi in tasca ai lavoratori dipendenti, la semplificazione della giungla di agevolazioni e sovrapposizioni, una riforma complessiva dell’Irpef che avvantaggi i redditi medio-bassi. Complice l’emergenza pandemica, per avere il consenso dei partiti all’ex banchiere centrale è bastato promettere che «le tasse non aumenteranno». È stato abbastanza anche per Matteo Salvini. 

MIGRANTI
COME LA PENSANO I PARTITI

Dai porti chiusi all’approccio Ue, la giravolta leghista
L’immigrazione è il secondo grosso rospo da ingoiare, dalle parti della Lega. Hanno sostenuto per tutto il tempo del governo Conte I che con loro i porti erano chiusi, che basta migranti clandestini. Non era poi così vero, ma questo slogan era una bandiera ideologica, e una guerra alle navi umanitarie delle Ong. A chiudere i porti, in verità, è stato il Conte II. La gestione dell’immigrazione poteva essere deflagrante, per un partito che si appresta a sostenere un governo, sia pure istituzionale, assieme alla sinistra. Ed ecco la seconda svolta leghista. Sull’immigrazione, dopo averne parlato con Draghi, dice Salvini: «Io sposerei le politiche di Spagna, Francia, Germania. Tutti Paesi europei dove l’immigrazione è controllata, limitata». Il che è una bella conversione. 

Rating 3.00 out of 5

Silvio Berlusconi, Beppe Grillo e Nicola Zingaretti insieme. Il miracolo di Montecitorio

mercoledì, Febbraio 10th, 2021

di Fabrizio Roncone

Montecitorio, quello che avete visto alla tivù è niente.

Pomeriggio con un tasso di situazionismo pazzesco. A parlare con Mario Draghi sono venuti tutti. Ma tutti.

«Andiamo a salutare lo Zio Silvio!», urla un fotografo buttandosi giù per le scalette di via della Missione, mezzo ironico e mezzo sincero, con quel po’ di nostalgia canaglia per i tempi in cui Silvio Berlusconi faceva tutto in grande, politica opere e peccati, anche se poi in effetti eccolo che ancora arriva dentro un corteo da sultano, il pulmino blindato in coda a cinque macchine, la sua che si infila subito nel garage.

Ma come: non si fa vedere?

Ragazzi, calma: vi siete dimenticati del senso di Berlusconi per lo spettacolo?

E infatti, nemmeno il tempo di finire la frase, lo Zio Silvio è già qui fermo sul portone, con le capogruppo di FI Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini alle spalle, le sue spalle ormai un po’ curve dentro il solito magnifico doppiopetto blu di Caraceni.

Si scatena un mischione. «Presidente, è un piacere vederla!». «Grande!». «Bella Silvio!». Microfoni nell’aria, le luci delle telecamere accese. Lui se la gusta tutta questa scena antica, d’un tempo andato, s’abbassa pure la mascherina anche se non dovrebbe, e così tutti notiamo le rughe belle dell’età che nemmeno un dito di cerone riescono più a nascondere. Ma va bene, gli anni passano per tutti e anche per Berlusconi, che è voluto venire in volo privato dalla Provenza, che dopo aver dato la linea al suo partito adesso con Draghi vuole parlare personalmente, nonostante appena quattro giorni fa i medici siano stati perentori dicendogli: no, presidente, il suo cuore ogni tanto saltella e lei, a Montecitorio, non ci va.

Un quarto d’ora dopo.

Sala della Lupa.

Qui può darsi che qualcosa siate riusciti a guardarla, nei tigì.

Draghi va incontro a Berlusconi — che avanza leggermente incerto, come ciondolante — e poi si danno il gomito, e si sente l’ex grande capo della Bce che dice con tono accogliente: «Ciao, grazie per essere venuto». È una di quelle scene destinate a restare (uscendo Berlusconi dichiarerà: «L’ora è grave. Totale sostegno. Governo di unità»).

Rating 3.00 out of 5

I Contegabbana

mercoledì, Febbraio 10th, 2021
desc img

di   Massimo Gramellini

Sic transit gloria Conte, però che rapidità. Ancora alla fine di gennaio – dieci giorni fa – una metà del Parlamento gridava compatta «o Conte o morte», i ciampolilli s’accalcavano alla sua corte e i sondaggi facevano a gara nel certificarne la popolarità. «Giuseppi» il leader per caso, il padre della Patria chiusa in casa, il conquistatore dei denari d’Europa, il federatore del centrosinistra e via salmeggiando. Ma appena Conte ha ricominciato a non contare, si è ritrovato in mano una lettera di licenziamento controfirmata dai suoi stessi soci, e senza neanche uno straccio di liquidazione.

Il ministero degli Esteri meglio di no, altrimenti Di Maio si offende. La Giustizia, manco a parlarne. La candidatura a sindaco di Roma, ecco, se proprio ci tiene, ma tanto non ci tiene. A un certo punto Radiomercato lo ha spedito addirittura a Bruxelles come commissario europeo in cambio di Gentiloni e milioni, ma era una manovra diversiva. Restava un collegio vacante di senatore a Siena, quasi una mancia per un ex-presidente del Consiglio fresco di beatificazione come lui. Ieri Boschi e Zingaretti gli hanno negato anche quella.

Rating 3.00 out of 5

Governo, Draghi è preoccupato per le scelte del Movimento 5 Stelle

mercoledì, Febbraio 10th, 2021

di Francesco Verderami

Governo,  Draghi è preoccupato per le scelte del Movimento 5 Stelle

Mario Draghi è costretto ad attendere, perché il timing che si era dato per formare il governo non coincide con il fuso orario dei grillini, con i loro riti assemblearisti, proiezione di tormenti interni che finiscono per scaricarsi sulle scelte del Palazzo e del Paese. E ieri Silvio Berlusconi aveva percepito la preoccupazione dell’ex presidente della Bce, quando era andato a incontrarlo. «Purtroppo siamo in ritardo con la tabella di marcia — gli aveva confidato il premier incaricato — perché bisogna attendere l’esito delle consultazioni dei Cinque Stelle sulla piattaforma Rousseau». «Sarà positivo», aveva commentato il Cavaliere, che però coglieva nella risposta del suo interlocutore un chiaro segno d’incertezza: «Eh, vediamo. Speriamo bene…».

Poco più tardi Draghi avrebbe visto confermate le sue previsioni. La delegazione grillina gli avrebbe infatti riferito di voler posticipare il referendum: come se non bastasse, sarebbero stati sottoposti al voto anche i punti del suo programma di governo. Ora, siccome il premier incaricato aveva già spiegato ai Cinque Stelle di considerare «indispensabile» la loro presenza in maggioranza, è evidente il motivo per cui ritiene ancora «lontana» la chiusura del suo lavoro: senza una chiara base politica non può sciogliere la riserva con il capo dello Stato.

Così ieri sera tornavano a circolare le voci inquietanti del giorno prima, riferite a un autorevole esponente dem da uno degli uomini più vicini a Beppe Grillo e subito trasmesse agli altri dirigenti del Pd: «Grillo verso il no.Vi risulta?». La segnalazione non era stata considerata attendibile, perché dal fronte grillino erano giunte rassicurazioni sulla volontà di appoggiare Draghi «anche se decidesse di fare un governo di soli tecnici». Invece ieri sera il fondatore di M5S ha messo in agitazione l’intera comunità politica. Ma soprattutto il Pd, che teme di veder saltare l’alleanza con i grillini, mentre nel partito c’era (e c’è ancora) chi guardava (e guarda) con sospetto «le manovre» di Giuseppe Conte, specie dopo la sua conversazione con il senatore «responsabile» Andrea Causin la sera in cui l’ex presidente della Bce aveva preso l’incarico: «Ho il controllo del Movimento. Non voterà la fiducia a Draghi. Aspetta».

In nottata Grillo ha giustificato il ritardo del voto perché resta in attesa di capire se Draghi ha «le idee chiare». A parte il fatto che Draghi ha usato due giri di consultazioni per spiegare il programma e verificare il perimetro della maggioranza, dietro quel messaggio si celerebbe un diktat: la richiesta di una sorta di endorsement verso i futuri ministri grillini politici. Cambia così il timing del premier incaricato, che dopo l’incontro di oggi con le parti sociali avrebbe usato la giornata di domani per stilare la lista dei ministri.

Rating 3.00 out of 5

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 9 febbraio: 10.630 nuovi casi e 422 morti

martedì, Febbraio 9th, 2021

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 9 febbraio: 10.630 nuovi casi e 422 morti

Sono 10.630 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri erano +7.970, qui il bollettino). Sale così ad almeno 2.655.319 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 422 (ieri erano +307), per un totale di 92.002 vittime da febbraio 2020. Mentre le persone guarite o dimesse sono 2.149.350 complessivamente (oltre 2 milioni dal 31 gennaio): 15.827 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri +15.082). E gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 413.967, pari a -5.637 rispetto a ieri (-7.420 il giorno prima). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — è generata dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi. Questa flessione va avanti ininterrottamente dal 25 gennaio.

I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 274.263, ovvero 129.993 in più rispetto a ieri quando erano stati 144.270. Mentre il tasso di positività è 3,9% (l’approssimazione di 3,78%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 3 sono risultati positivi; ieri era 5,5%.
Dal 15 gennaio questa percentuale casi/tamponi è calcolata contando anche i test rapidi, di conseguenza è più bassa rispetto a quella dei bollettini precedenti al 15 gennaio e non è possibile fare confronti con lo storico. Qui la mappa del contagio in Italia.

Più contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di più tamponi. Succede ogni martedì, a causa dell’aumento delle analisi processate. Il rapporto di casi su tamponi scende al 3,9% (cala sempre con più test) dal 5,5% di ieri. Dal confronto con lo scorso martedì 2 febbraio, quando i casi sono stati +9.660 con un tasso del 3,9% (la prima volta sotto il 4%), si vede che lo scenario non cambia molto. Di fatto, il tasso è lo stesso del 2 febbraio. Una riduzione delle nuove infezioni, invece, si osserva sui dati settimanali: -3% i contagiati nell’arco di tempo dall’1 al 7 febbraio, secondo i calcoli del fisico e comunicatore scientifico Giorgio Sestili, pari a circa 85 mila casi con 1,7 milioni di tamponi a settimana (anche i test in numero stabile). «La curva è ferma per la terza settimana consecutiva» spiega Sestili, al di là delle oscillazioni. E aggiunge: «I dati giornalieri ci dicono poco in questo momento — commenta Sestili al Corriere — perché l’esperienza di sequenziamento del virus di altri Paesi ci sta indicando che dove i numeri sono in miglioramento, le nuove varianti continuano a crescere e a diffondersi, come dimostra uno studio dello Statens Serum Institut di Copenaghen. L’unico modo che abbiamo per contrastare l’epidemia è velocizzare l’attività di sequenziamento».

Rating 3.00 out of 5

Berlusconi e il saluto con il gomito a Draghi che lo accoglie: «Ciao, grazie per essere venuto»

martedì, Febbraio 9th, 2021
Il leader di Forza Italia ha incontrato il premier incaricato | CorriereTv
Berlusconi e il saluto con il gomito a Draghi che lo accoglie: «Ciao, grazie per essere venuto». Il leader di Forza Italia ha incontrato il premier incaricato
Rating 3.00 out of 5

L’arrivo di Silvio Berlusconi per le consultazioni con Mario Draghi

martedì, Febbraio 9th, 2021

LA 7

Rating 3.00 out of 5

Berlusconi: “Sostegno a Draghi, suo governo di unità nazionale” | Zingaretti: “Il perimetro dell’esecutivo lo decide il premier”

martedì, Febbraio 9th, 2021

“Ho confermato al premier incaricato Mario Draghi il sostegno di Forza Italia con la sollecitazione di fare scelte di grande profilo tenendo conto delle indicazioni dei partiti, ma decidendo in piena autonomia”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dopo le consultazioni alla Camera. Secondo il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, “Pd e Lega sono e rimangono due forze alternative e penso che sia un approccio condiviso anche dalla Lega. Il punto è verificare quale perimetro programmatico e parlamentare il governo dovrà avere”. Anche la delegazione di Italia Viva ha assicurato al premier incaricato pieno sostegno. Mentre la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha chiesto lo stop ai Dpcm.  

  • 16:50 Berlusconi: “Non nasce una nuova maggioranza politica” “Questo naturalmente non significa la nascita di una maggioranza politica fra partiti alternativi fra loro per cultura, per storia, per valori di riferimento.  E’ invece la risposta ad una grave emergenza e durerà per il tempo necessario a superare questa drammatica crisi sanitaria, sociale ed economica. Una risposta credibile di fronte all’Europa e al
    mondo”. Ha detto ancora il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
  • 09 feb 16:43 Berlusconi: “Non è l’ora di calcoli elettorali o tattiche” “Abbiamo confermato una risposta unitaria che avevamo chiesto per primi e che trova corrispondenza nell’appello del presidente della Repubblica. Noi faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo. La gravità della situazione impone di mettere da parte calcoli, tattiche e interessi elettorali per mettere al primo posto la salvezza del Paese”. Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi dopo le consultazioni con il premier, Mario Draghi: “Se nascerà questo governo l’Italia riuscirà a sollevarsi e a guardare avanti”. 
Rating 3.00 out of 5

Giannini: “Il post di Monica Amore con le vignette antisemite è un gesto infame: cosa ne pensano i vertici di M5S?”

martedì, Febbraio 9th, 2021

Una vignetta con tutte le testate appartenenti al gruppo editoriale Gedi e accanto le caricature di uomini con naso pronunciato e Kippah, una delle due figure con un coltello insanguinato nascosto dietro la schiena e la Stella di David disegnata, caricature razziste tristemente note con le quali a cavallo della fine dell’800 e anni Venti del ‘900 venivano raffigurati gli ebrei. L’ha postata su Facebook la consigliera M5S di Torino Monica Amore scrivendo il commento “Interessante”. Gedi è il gruppo editoriale a cui fanno capo tra gli altri quotidiani come La Stampa, Repubblica, il Secolo XIX, settimanali come L’Espresso e radio come Radio Deejay, Radio Capital e Radio m2o. Ecco la risposta del direttore de La Stampa Massimo Giannini

Rating 3.00 out of 5

Monica Amore, il post antisemita della consigliera M5S di Torino che imbarazza il movimento

martedì, Febbraio 9th, 2021

Bernardo Basilici Menini

Il post antisemita della consigliera M5S di Torino, Monica Amore

TORINO. Gli ebrei – malvagi – che controllano l’informazione e dominano il mondo. Una teoria del complotto che oggi nessuno vorrebbe più trovarsi ad ascoltare. E se già sarebbe grave se a sostenerla fosse una persona “comune”, è ancora peggio quando si tratta di un membro delle istituzioni. La persona in questione è Monica Amore, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle a Torino. Non nuova alle gaffe, negli ultimi mesi aveva spiegato la pandemia da Covid in maniera piuttosto diversa rispetto a quanto fa la scienza. E tra un post sul Covid e uno sul suo partito, la politica 5Stelle ne ha condiviso uno antisemita. Un’immagine, per la precisione, in cui vengono elencate le testate del gruppo Gedi (tra cui La Stampa, Repubblica, il Secolo XIX, ma anche National Geographic e Le Scienze), con due fumetti disegnati a margine. Nel primo, in basso, è raffigurato un uomo con la barba lunga, la Kippah, una stella di David cucita sulla schiena, che tiene un coltello aguzzo nella mano sinistra. Nel secondo, in alto, un altro uomo, con le fattezze utilizzate già nella propaganda antisemita (lunga barba scura, naso adunco di grandi dimensioni), che si sfrega le mani con un ghigno stampato sul volto. Amore posta la foto commentandola con la scritta “Interessante!”. Il direttore de La Stampa Giannini risponde al post della consigliera comunale M5S di Torino, Amore, dove le testate Gedi sono affiancate da vignette antisemite

Rating 3.00 out of 5
Marquee Powered By Know How Media.