Archive for Febbraio, 2021

Pfizer, in arrivo 40 milioni di dosi per l’Italia. L’ad Kerkola: “Così controlleremo i vaccini con il Gps”

domenica, Febbraio 28th, 2021

francesco rigatelli

«In tutto il mondo si lotta contro il virus e il tempo». Paivi Kerkola, ad Pfizer Italia, racconta lo sforzo produttivo della multinazionale dei vaccini e conferma l’arrivo di 40 milioni di dosi nel nostro Paese entro l’anno «anche se il contratto è con la Commissione Europea e la divisione delle forniture è una questione tra Ue e Stati membri».

L’accordo, appena rinnovato, cosa prevede?
«Oltre alle 300 milioni di dosi previste entro l’anno nearriveranno altre 200 milioni, con una stima di 75 milioni nel secondo trimestre, per un totale di 500 milioni entro fine 2021 e un’opzione per arrivare a 600 milioni».

Per Draghi le stime non danno certezze e non ci possono essere scuse sui ritardi, siete riusciti a velocizzare la produzione?
«Pfizer e BioNTech lavorano incessantemente per fornire al mondo 2 miliardi di dosi entro il 2021. Il nostro stabilimento a Puurs in Belgio è stato ampliato e la produzione è più veloce. Consegneremo i vaccini previsti nel primo trimestre e molti di più nel secondo».

Vi aiuteranno altre aziende?
«Da tre partner europei passeremo a 11 e cercheremo nuove collaborazioni. Molto importante è il sostegno ricevuto da Novartis, Sanofi e Merck Kgaa. Tutti esempi dell’impegno per fornire più vaccini nel minor tempo possibile». Covid, la biologa Gallavotti: “Vi spiego cosa c’è dentro il flacone del vaccino Pfizer”

Il contratto con l’Ue vi consente di vendere vaccini direttamente o indirettamente a Stati o regioni europee?
«Pfizer sta rifornendo più di 60 Paesi, compresi quelli europei, ma le consegne all’interno dell’Ue rientrano unicamente nell’accordo con la Commissione».

Stati Uniti e Israele hanno avuto prima i vaccini perché li hanno pagati di più?
«Le trattative sui prezzi restano sempre riservate. Pfizer, oltre a uno sconto generalizzato per la pandemia, ha applicato costi differenziati rispetto al reddito medio dei Paesi per non danneggiare i cittadini».

Perché il vostro vaccino costa così tanto?
«Lo sviluppo e la produzione sono stati interamente autofinanziati. Abbiamo investito miliardi di dollari in una nuova tecnologia a Rna e continueremo a farlo». Coronavirus, la differenza tra i vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca arrivati a fine sperimentazione

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Stop alle lezioni nelle zone a rischio, arriva la nuova stretta sulla scuola

domenica, Febbraio 28th, 2021

flavia amabile

ROMA. La stretta sulla scuola sembra sempre più probabile. Il Comitato tecnico-scientifico (Cts) si è riunito ieri sera per discutere proprio di lezioni in classe. L’ipotesi su cui si lavora è un inserimento nel nuovo Dpcm di una chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, nelle zone rosse e nei luoghi dove ci sono soglie alte di contagio, a prescindere dai colori delle regioni.

Per le scuole, quindi, si valuterà la situazione non a livello regionale ma per porzioni di territorio più piccole, come Comuni o Province. Nelle zone rosse, anche quelle presenti in regioni gialle, la scuola verrà chiusa. Per le zone arancioni e gialle dovrebbero restare i protocolli in uso che consentono la didattica in presenza al 50% per le scuole superiori, anche se non si escludono restrizioni maggiori in base al numero dei contagi in quelle aree in cui si registrano 100 casi a settimana su 100mila abitanti (invece degli attuali 250).

La chiusura degli istituti è stata valutata dal Cts dopo la richiesta avanzata dalle Regioni. In queste ore il Comitato trasmetterà un verbale al governo. E il decreto della Presidenza del Consiglio potrebbe essere firmato presto dal premier Mario Draghi, anche già domani. Nelle nuove disposizioni ci si avvia verso un passo indietro sulle lezioni in presenza in diversi territori, una possibilità già emersa dall’analisi dell’Istituto Superiore di Sanità e invocata da diversi governatori, e soprattutto messa in pratica in alcune Regioni come la Campania o la Puglia con ordinanze regionali in deroga alle regole previste dalle fasce di colore.

Secondo ambienti del Cts ci sarebbe «un impatto dei nuovi contagi nelle scuole, ma differenziato. Per questo sarebbe auspicabile una modulazione delle misure a seconda delle zone, variabile in base a Comuni o Province e non soltanto su base regionale». Perciò l’ipotesi prevalente è di prevedere lezioni a distanza in tutte le scuole nelle zone rosse regionali o in quelle locali, ma anche laddove si registri il superamento di una determinata soglia di incidenza, a prescindere dal colore. La soglia di cui si è parlato nella riunione dei tecnici si attesta sui 250 contagi settimanali ogni centomila abitanti, numeri che comunque già determinano il passaggio in zona rossa.

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Siete pronti per i Rossellinis?

domenica, Febbraio 28th, 2021

di Beppe Severgnini

Siete pronti per i Rossellinis?

Roberto Rossellini con il nipote Alessandro in una foto storica

Uno guarda cinque minuti e pensa: questi sono matti, oppure sono ammirevoli. «I Rossellinis» è il tentativo di raccontare una famiglia da dentro: operazione rischiosa. L’idea del docu-film parentale è di Alessandro Rossellini, figlio di Renzo e dell’afroamericana Katherine O’Brien, nipote del regista Roberto Rossellini (1906-1977), monumento del cinema italiano. Robertino, Isabella e Isotta — nati dal matrimonio con Ingrid Bergman — sono suoi zii.

  Per realizzare il film, Alessandro è andato a disturbare tutti i Rossellini viventi, che l’hanno accolto con diversi gradi di entusiasmo. Anzi, si è spinto oltre: neppure i defunti ha lasciato tranquilli. In apertura Alessandro e Isabella rovistano nella cappella di famiglia, inquadrati dall’interno di un loculo: spolverano bare, provano profumi, discutono delle future collocazioni. Dissacrante? Ma no: affettuoso. E insolito, d’accordo.

  Non perdete «I Rossellinis» (Prime Video. YouTube): quando capirete che fanno sul serio, arrabbiature e tutto, rimarrete ipnotizzati. La vicenda è riassunta dalla voce fuori campo di Alessandro, nella prima scena, quella dei funerali del regista di «Roma Città Aperta»: «Si chiamava Roberto Rossellini. Era mio nonno. Per il mondo era un genio. Per noi, la sua famiglia, era tutto un po’ più complicato».

  Complicato è un soave understatement. Il pater familias, per cominciare, èIsabella Rossellini, l’unica in grado di mettere insieme i pezzi. Ma anche l’improbabile, irritante, tenerissimo Alessandro — un passato di droga, dichiarato — ha fatto la sua parte, andando a confessare tutti: Robertino su un’isola della Svezia, Isabella e Isotta in America, il padre a Roma. La zia Raffaella/Nur a Doha, nel Qatar, su una gondola in un centro commerciale.

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Vaccino Covid, «obiettivo 19 milioni di dosi al mese». Il piano con la Protezione Civile

domenica, Febbraio 28th, 2021

di Marco Galluzzo

Vaccino Covid, «obiettivo 19 milioni di dosi al mese». Il piano con la Protezione Civile

Coinvolgere una buona parte dei 300 mila volontari della Protezione civile nazionale nell’accelerazione del nuovo piano di vaccinazione che potrebbe scattare da fine marzo. Diverse migliaia sarebbero i medici e i sanitari aggiuntivi che potrebbero affiancare quelli delle Regioni. Per arrivare a moltiplicare per cinque o per sei l’attuale media di vaccinazione, con l’obiettivo a regime di riuscire a somministrare oltre 600 mila dosi al giorno. La nomina di Fabrizio Curcio a capo della Protezione civile è nelle intenzioni del governo un tassello di un piano più ampio, in cui il Dipartimento della Presidenza del Consiglio con la sua capillarità sul territorio nazionale, la sua esperienza, i suoi strumenti di governance e di raccordo nazionale, potrebbe imprimere una svolta contro il Covid, le sue varianti e soprattutto ridisegnare o modificare in meglio e potenziare i singoli piani regionali di vaccinazione.

Il cambio di velocità

Ad oggi in Italia sono state somministrate 4,2 milioni di dosi, sono stati vaccinati (con due dosi) quasi 1,4 milioni di italiani, la media nazionale di somministrazione della dosi disponibili è del 72 per cento, con alcune Regioni che vanno più spedite e altre che procedono in modo più lento. L’ingresso in campo della Protezione civile dovrebbe servire anche a rendere omogenea su tutto il territorio nazionale la velocità del piani di prevenzione.

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Covid, assembramenti a Milano nell’ultimo sabato in zona gialla: “rave party” in Darsena

domenica, Febbraio 28th, 2021

Ultimo fine settimana in giallo per Milano, dove la movida non si ferma nonostante il timore per il Covid-19 e gli appelli alla prudenza del sindaco Giuseppe Sala. In Darsena e sui Navigli sono arrivate diverse pattuglie della polizia locale per cercare di gestire il flusso di persone che hanno approfittato del clima mite per l’ultimo aperitivo prima delle nuove restrizioni. Alcuni hanno anche organizzato una sorta di discoteca all’aperto.

Covid, musica e balli in Darsena per addio alla zona gialla 

Molti dei giovani presenti al “rave party” in Darsena portano la mascherina, ma c’è anche chi preferisce non indossarla o tenerla abbassata. Sui social c’è chi si indigna, chiedendo l’intervento delle autorità.

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Covid, negli Usa autorizzato il vaccino monodose Johnson&Johnson

domenica, Febbraio 28th, 2021

La Food and Drug Administration statunitense ha autorizzato l’uso in emergenza del vaccino monodose della Johnson&Johnson. E’ il terzo vaccino anti-Covid approvato negli Stati Uniti dopo quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna. Una sola dose del vaccino Johnson&Johnson offre un livello di protezione pari all’85% contro le forme più gravi di Covid-19.

Quello di Johnson&Johnson è il primo vaccino a una sola dose a essere autorizzato, diversamente dagli altri approvati finora che prevedono due iniezioni. Inoltre, può essere conservato a temperature di frigorifero, tra i 2 e gli 8 gradi.

Johnson & Johnson ha garantito la produzione di 100 milioni di dosi negli Usa entro giugno, di cui 20 milioni entro la fine di marzo. Il 16 febbraio l’azienda farmaceutica ha chiesto l’autorizzazione anche all’Ema per l’utilizzo del suo vaccino in Europa.

I vaccini anti-Covid nella Ue
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Covid, Sardegna «zona bianca»: è la prima regione in tutta Italia

sabato, Febbraio 27th, 2021

di Claudio Del Frate

La Sardegna entra in «zona bianca» ed è la prima regione d’Italia a farlo. Lo ha stabilito il ministro della salute Roberto Speranza all’interno del provvedimento che ha fissato i colori per tutte le altre zone d’Italia. I positivi dati epidemiologici consentiranno di ridurre ai minimi termini per gli abitanti dell’isola le misure di contenimento: in pratica rimangono in vigore solo l’obbligo della mascherina, il di distanziamento sociale e l’obblihgo di sanificazione. Il «liberi tutti» scatterà da lunedì primo marzo. La scorsa settimana il medesimo traguardo era stato sfiorato dalla Valle d’Aosta.

La Sardegna, dunque, va in controtendenza rispetto al resto d’Italia dove l’impennata dei contagi ha costretto a un inasprimento delle misure e numerosi ingressi in fascia arancione o rossa. Decisivi sono stati alcuni dati esaminati dalla cabina di regia del ministero. Per la terza settimana consecutiva, ad esempio, l’incidenza dei casi si è mantenuta al di sotto dei 50 ogni 100.000 abitanti scendendo addirittura nell’ultimo monitoraggio a 29. L’indice Rt è inoltre il più basso d’Italia, 0,68 contro una media nazionale di 0,99 e molte regioni sopra quota 1. Questo significa che la velocità con cui circola il virus è molto bassa e che si prevede per la prossima settimana un modesto aumento dei contagi. Anche la pressione sulla rete ospedaliera è in questo momento bassa; secondo gli indicatori di Agenas (l’agenzia dei servizi del ministero della salute) oggi solo l’11% dei letti in terapia intensiva è occupato contro una media nazionale del 24 e una soglia di allarme del 30. Meno positiva la «pagella» della Sardegna in fattoi di vaccini: solo il 58,9% delle dosi consegnate risulta infatti somministrato, ben 11 punti percentuali rispetto al resto d’Italia.

L’ingresso in zona bianca farà della Sardegna un’«isola felice»: il dpcm in vigore dal 15 gennaio consente infatti di tenere aperti anche nelle ore serali bar e ristoranti, palestre cinema, teatri e musei. L’intera «ripartenza» di queste attività ed eventuali misure di controllo e precauzione dovranno ora essere disciplinate da un’ulteriore ordinanza che spetta al governatore Christian Solinas.

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Pompei, ritrovato un carro nuziale, artefatto incredibile e unico nel suo genere

sabato, Febbraio 27th, 2021
Franceschini: «Si può fare valorizzazione e allo stesso tempo ricerca, formazione e studi» – Ansa /CorriereTv
A Pompei, gli scavi della villa di Civita Giuliana non finiscono di stupire e restituiscono uno straordinario carro da parata rivestito da decorazioni a tema erotico, destinato forse al culto di Cerere e Venere o più probabilmente ad un’aristocratica cerimonia di nozze. Un artefatto unico che risulta elegante e leggero, stupefacente per la complessità e la raffinatezza dei decori in stagno e bronzo, incredibile nella sua completezza, con le tracce dei cuscini e delle funi per reggere le corone di fiori. Sono rimaste, persino, le impronte di due spighe di grano lasciate su un sedile. “Pompei continuerà a stupirci per molti anni grazie ai suoi 20 ettari ancora da scavare, ma soprattutto dimostra che si può fare valorizzazione e contemporaneamente si possono fare ricerca, formazione e studi”, così il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.
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Dpcm: seconde case, spostamenti, parrucchieri, palestre: cosa cambia. Misure fino a Pasquetta

sabato, Febbraio 27th, 2021

di Alberto Gentili

Sarà una Pasqua blindata. Nelle ore in cui la pandemia torna a ringhiare cavalcando la varianti, il governo scrive il nuovo Dpcm. Ma pur nel rispetto del principio del «rigore» e della «massima prudenza» per arginare il virus e le sue mutazioni, Mario Draghi dà un segnale di speranza: su richiesta del responsabile della Cultura Dario Franceschini dal 27 marzo i cinema e i teatri in zona gialla potranno riaprire. Dalla stessa data – «sempre se la situazione non dovesse precipitare», dice un ministro – sarà anche possibile visitare i musei anche durante i week end (ma solo con appuntamento). 

Vaccinazioni per fasce demografiche
Infogram


Per il resto, il Dpcm che sarà varato lunedì e regolerà la vita degli italiani fino a Pasquetta, non conterrà alcun allentamento delle misure. Anzi. A dispetto degli appelli aperturisti di Matteo Salvini, il provvedimento sarà ancora più duro di quello sottoscritto da Giuseppe Conte il 14 gennaio: lo sci e le settimane bianche resteranno proibite e sarà confermato il nuovo divieto (introdotto lunedì) di far visita a parenti e amici che risiedono in zona rossa. Non viene invece rinnovata per la zona gialla la raccomandazione di «non ospitare in casa persone non conviventi», più che altro perché inapplicata e inapplicabile. Inoltre chi vive in zona rossa non potrà più andare dal parrucchiere o dal barbiere.


Durante la lunga riunione della cabina di regia presieduta da Draghi, con Roberto Speranza (Salute) Mariastella Gelmini (Regioni), Daniele Franco (Economia), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo), Stefano Patuanelli (Agricoltura), Elena Bonetti (Famiglia) e Franceschini, sono stati analizzati gli ultimi dati. Soprattutto l’impennata dei contagi sopra quota 20mila (come a inizio gennaio) a causa delle varianti e il “bollettino di guerra” dai territori: decine di Comuni, Province e due Regioni (Basilicata e Molise) in zona rossa.
Così il governo ha deciso che, «sulla base di questi dati oggettivi», va «tenuta alta la guardia». Da qui un Dpcm che conferma le misure attualmente in vigore. Con alcuni giri di vite ulteriori. E che potrebbe essere inaspriti se, come temono i virologi, la situazione dovesse peggiorare a causa della diffusione delle varianti che hanno un indice di contagio del 39% maggiore rispetto al ceppo originario del Covid-19. Non a caso anche la riapertura di cinema e teatri il 27 marzo è sub iudice. Verrà confermata se la curva dell’epidemia lo consentirà: tra due settimane il Cts sarà chiamato a dare il via libera definitivo. E sempre il Cts dovrà dire se le scuole possono continuare (dove lo sono) a restare aperte.

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Vaccino Lazio, da lunedì via a prenotazioni per over 70: superata quota 400 mila dosi

sabato, Febbraio 27th, 2021

di Alessia Marani

Vaccino Lazio, da lunedì via a prenotazioni per over 70: superata quota 400 mila dosi

Nel Lazio «dalla prossima settimana al via le prenotazioni» dei vaccini anti-Covid «riservate alla fascia over 70, mentre prosegue la presa in carico dei vulnerabili». Ad annunciare il nuovo passo avanti nel percorso della campagna vaccinale è l’Unità di crisi Covid della Regione Lazio. 

Mentre proseguono anche le vaccinazioni al centro congressi dell’Eur dove si sono recati molti insegnanti e personale scolastico (oltre 95mila quelli che si sono prenotati), dunque, dalla prossima settimana, prenderanno il via, le prenotazioni riservate alla fascia over 70. APPROFONDIMENTI

Nel frattempo è stata «superata la quota dei 400 mila vaccini somministrati nel Lazio. L’Hub vaccinale nell’area Lunga Sosta dell’aeroporto di Fiumicino ha superato quota 15 mila vaccini». Lo comunica l’Unità di Crisi Covid della Regione Lazio.

Vaccino anti Covid, nel Lazio dai medici di base da lunedì 1 marzo: prevista partenza lenta per mancanza dosi

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