Archive for Marzo 13th, 2021

Il premier parla, il virus colpisce

sabato, Marzo 13th, 2021

marcello sorgi

A un mese esatto dall’entrata in carica del suo governo – e già questa è una notizia -, Draghi ha parlato per la seconda volta. La prima era stata il videomessaggio dell’8 marzo, dedicato solo in parte alle donne. Ieri invece ha approfittato della visita al centro vaccinazioni di Fiumicino, per un secondo breve intervento. I temi sono rimasti gli stessi: l’emergenza Covid, le conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della pandemia, la campagna di vaccinazione. Identico il tono calmo, rassicurante del premier, come se appunto il suo primo obiettivo sia quello di tranquillizzare i cittadini.

Cittadini che, dopo oltre un anno alle prese con il virus, le chiusure e le riaperture, l’alternarsi di speranze e disillusioni, legittimamente non ne possono più. A ciò va aggiunto il repentino impoverimento della metà di popolazione che non vive di stipendio, ma di piccola e media impresa, e sconta ormai la minaccia del fallimento e l’assoluta sfiducia che il governo, qualsiasi governo, sia in grado di dare gli aiuti necessari per resistere.

Di tutti questi problemi, Draghi, ieri molto più che una settimana fa, si è mostrato perfettamente consapevole. È partito dall’incubo, ormai diffuso dopo le morti improvvise di alcuni vaccinati, che riguarda un lotto di dosi del vaccino Astra Zeneca, e s’è dichiarato d’accordo con le spiegazioni di tecnici, sanitari e scienziati, che escludono qualsiasi pericolo. S’è fatto carico dei nuovi disagi determinati dal decreto, approvato dal consiglio dei ministri, che impone nuove chiusure, in pratica un lockdown come quello dell’anno scorso, per quasi tutta l’Italia. Ha promesso ristori rapidi per le categorie che riceveranno i maggiori danni, e a tal fine ha annunciato un nuovo scostamento di bilancio per la prossima settimana. Ha garantito smart working e congedi straordinari per i genitori costretti a casa dai figli che non possono andare a scuola. E al termine di questa fredda elencazione di difficoltà crescenti (contagi in straordinario aumento, ospedali al limite della capacità di ricezione), ha spiegato che l’unica strategia per far fronte a quel che sta accadendo è rinforzare insieme chiusure e vaccinazioni, giunte peraltro in quest’ultima settimana a 170 mila al giorno, il doppio della media dei tre mesi precedenti. Il governo si propone di arrivare in tempi brevi o brevissimi a mezzo milione di vaccinati al giorno. Un traguardo ambizioso; possibile, quanto a organizzazione, come dimostra appunto il sorgere in più parti del Paese di strutture dedicate, come quella che il presidente del consiglio ha visitato con legittima soddisfazione. Ma quanto a dosi di vaccino, cosa garantisce che saranno davvero mantenute le promesse fin qui disattese dalle case produttrici che dovrebbero consegnarle all’Italia?

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Lamorgese: “Lockdown di Pasqua, ecco il piano”

sabato, Marzo 13th, 2021

francesco grignetti

ROMA. Ci risiamo. L’epidemia impazza e anche l’attuale governo è costretto a imporre nuove restrizioni. Al ministero dell’Interno, il compito di farle rispettare. «Purtroppo – e qui la voce della ministra Luciana Lamorgese diventa quasi un sospiro – a causa della crescita dei contagi, gli italiani sono chiamati ad altri sacrifici dopo un anno di forti limitazioni non facile per le famiglie e le imprese».

Non sarà semplice, ministra, perché gli italiani sono davvero stanchi.
«Guardi, come sempre, le forze di polizia, i militari e le polizie locali faranno la loro parte per svolgere controlli capillari sul territorio. Ma un effettivo rispetto delle regole, che in questo contesto è finalizzato alla tutela della salute di tutti i cittadini, dipende soprattutto dai comportamenti individuali e dal senso civico che ci deve legare come comunità nazionale». Aumentano i contagi e l’Italia si blinda, Pasqua in lockdown

La novità è che a sostegno del governo c’è ora una vastissima maggioranza parlamentare, che annovera anche Forza Italia e la Lega, fino a ieri suoi critici acerrimi.
«Il governo guidato dal presidente Draghi deve affrontare una emergenza sanitaria e una campagna di vaccinazione senza precedenti, ma ha anche il compito di scrivere il Recovery plan e di tenere insieme una base parlamentare molto ampia e variegata su temi in alcuni casi divisivi. Per quel che riguarda il ministero dell’Interno, l’azione di governo deve mirare ad individuare un punto di equilibrio, senza forzare in un senso o nell’altro, che offra garanzie sufficienti a tutte le posizioni campo. Con questo spirito, due giorni fa ho ricevuto al Viminale il senatore Matteo Salvini e allo stesso modo, se lo chiederanno, mi confronterò con gli altri leader dei partiti».

Lei si trova anche a convivere con un sottosegretario della Lega, Nicola Molteni, che era stato molto polemico con le sue scelte. Come vanno le cose al ministero?
«Il clima mi sembra positivo. Il confronto deve essere continuo anche perché nel governo c’è davvero bisogno del contributo di tutte le forze della maggioranza». Zona rossa, ecco cosa si può fare e cosa è vietato

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Mario Dragons

sabato, Marzo 13th, 2021
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di   Massimo Gramellini

Smartworking, babysitting… chissà perché dobbiamo sempre usare tutte queste parole inglesi», è sbottato alzando gli occhi dal foglio su cui le aveva appena lette e forse anche scritte. La sorpresa è stata notevole, dal momento che non si trattava di un sovranista e nemmeno di un linguista sconvolto dal «ferst reasccion sciakk» renziano, bensì di colui che ci viene raccontato come il portavoce delle élite senza patria. Uno che la sua frase più celebre l’ha pronunciata in inglese: «Whatever it takes», a ogni costo, qualunque cosa accada.

Qualcosa in effetti è accaduto. Approdato al secondo discorso pubblico in una settimana, Draghi ha cominciato a scongelarsi, azzardando commenti a braccio e persino una lieve mobilità delle sopracciglia. Non che domani assumerà Rocco Casalino e si metterà a inanellare dirette notturne su Facebook, però sembra avere accettato la prassi della comunicazione come noi la siringa del vaccino: una sofferenza necessaria. A sancirne la metamorfosi è giunta l’uscita contro lo pseudoinglese, che dal lessico delle aziende è precipitato nel linguaggio comune. Draghi si iscrive così a Prima l’Italiano, gruppo di pressione (ancora bassa, purtroppo) dove convivono due tipologie: quelli come me che preferiscono l’italiano perché parlano male l’inglese, e quelli come lui che, proprio perché lo parlano benissimo, usano l’inglese solo quando si trovano all’estero, dato che in Italia possono concedersi il lusso di privilegiare la lingua di casa senza passare per provinciali.

CORRIERE.IT

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Pd, Letta: «Non inizio questa avventura con l’idea di vivacchiare, ma di imprimere una svolta»

sabato, Marzo 13th, 2021
Il candidato alla segreteria del Partito democratico a “Propaganda Live” su La7 – Ansa /CorriereTv
«La politica io ce l’ho nel cuore, penso che la richiesta di provare a dare una svolta al PD, di aprire la porta a tante persone che stanno fuori andasse accolta. Oggi sono una persona diversa da prima perché ho lavorato con i giovani»: queste le parole di Enrico Letta, ospite a “Propaganda Live” su La7. Poi aggiunge: «Io non arrivo a questa nuova avventura della mia vita con l’idea di vivacchiare, arrivo con l’idea di imprimere una svolta».
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Il discorso di Draghi: «Sostegni corposi e avanti con i vaccini. Ognuno rispetti il turno come Mattarella»

sabato, Marzo 13th, 2021

di Monica Guerzoni

Il discorso di Draghi: «Sostegni corposi e avanti con i vaccini. Ognuno rispetti il turno come Mattarella»

Il giro con i medici e gli infermieri lo ha molto toccato e Mario Draghi, tolta la mascherina per il tempo di un messaggio «di fiducia e forza», lascia che gli italiani se ne accorgano. Gli mettono sul leggio il foglio con il testo dell’intervento, che contiene l’annuncio di «un nuovo scostamento di bilancio» per ristori e sostegni, ma il presidente del Consiglio parte a braccio e racconta la prima visita in un centro vaccinale, «breve ma veramente bella». Nell’hub di Fiumicino il capo del governo ha capito che «ne usciremo, grazie a voi e a tutti coloro che faranno e aderiranno a questa campagna». E a chi ha fatto il furbo o pensa di farlo, il presidente ha lanciato un appello e un monito, ricordando che l’ordine è imposto dall’età e dalle condizioni di salute: «A tutti chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il presidente della Repubblica».

I numeri dicono che qualcosa in un mese è cambiato in meglio e Draghi, sia pure senza troppa enfasi, si prende il merito di uno sprint sui vaccini: «Ad oggi, si vedono già i primi risultati di questa accelerazione». I numeri? «Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti». Quando però le dosi necessarie tardavano ad arrivare. «Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno — rivendica il premier — L’obiettivo è triplicarlo presto».

Nel padiglione trasformato in sala stampa c’è il presidente del Lazio Nicola Zingaretti, che Draghi ringrazia «per i record che stabilisce» in fatto di vaccinazioni. C’è il commissario Francesco Paolo Figliuolo e c’è il ministro Roberto Speranza, che il presidente del Consiglio ringrazierà «per tutto quello che ha fatto finora» e citerà tre volte. E ci sono quindici giornalisti accreditati, le cui domande rimarranno nei taccuini perché lo staff di Palazzo Chigi ha scelto di rinviare ancora la prima conferenza stampa. Draghi ringrazia Croce Rossa, Aeroporti di Roma, regione Lazio e Spallanzani per aver allestito il centro e, con «profonda riconoscenza»,medici, infermieri e volontari di tutta Italia. Poi legge il triste bollettino dell’emergenza: 150.175 nuovi contagi nell’ultima settimana, quasi 5.000 ricoverati negli ultimi quindici giorni, con oltre 650 pazienti in più nelle terapie intensive. «Questi dati ci impongono la massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie» scandisce con tono mesto il premier, promettendo che il governo farà di tutto per impedire che il dramma della scorsa primavera possa ripetersi.

L’ex presidente della Bce spiega il perché di una seconda Pasqua blindata, con le misure «adeguate e proporzionate» del nuovo decreto legge «che vedrà il Parlamento pienamente coinvolto», così come lo sono state le Regioni. Di nuovo il premier loda l’«infinita pazienza» degli italiani e si dice consapevole delle conseguenze che le restrizioni avranno «sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di tutti noi». Ma se i partiti hanno dato il via libera, Lega compresa, è perché bisogna «evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti».

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