Archive for Marzo, 2021

Faenza, omicidio di Ilenia Fabbri: la polizia arresta l’ex marito e un suo conoscente

mercoledì, Marzo 3rd, 2021

Svolta nelle indagini sull’ omicidio di Ilenia Fabbri a Faenza: arrestati l’ex marito e un conoscente. La Polizia di Ravenna nel corso della notte ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due uomini, indagati in concorso per l’omicidio aggravato di Ilenia, avvenuto lo scorso 6 febbraio.  Omicidio Ilenia Fabbri, nel video della polizia l’ex marito vicino casa della vittima nel giorno del delitto

L’inchiesta, coordinata dalla procura di Ravenna e svolta dai poliziotti della squadra mobile di Ravenna e del Servizio Centrale Operativo di Roma, ha permesso di acquisire gravi elementi indiziari nei confronti dell’ex marito e di un suo conoscente, ritenuti rispettivamente mandante ed esecutore materiale dell’omicidio. 

Il movente del delitto sarebbe da ricondurre nel profondo astio che l’uomo provava nei confronti della ex moglie a causa delle sue pretese economiche. 

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Sanremo 2021, il meglio e il peggio della prima serata

mercoledì, Marzo 3rd, 2021

alice castagneri

«Nessuno ride. Nessuno applaude davvero. Non si sa se piace o no». La prima puntata del Sanremone marziano si può sintetizzare in questa azzeccatissima frase di Fiorello. Potremmo aggiungere solo questo: non si tocca nulla. Giù le mani dalle buste con i nomi dei giovani che raggiungono la semifinale. Giù le mani anche dai fiori, solito omaggio alle cantanti in gara, che vengono portati in scena su un carrellino in plexiglass. Insomma, le rigidissime regole anti-Covid diventano parte di uno show strano dove anche le piume del costume di Achille Lauro – ironizza Fiore – «sono sanificate». Pagelle Live: Arisa come la sua canzone, potevi fare di più; Fedez (in lacrime) e Michielin sono da vittoria

Gli applausi finti non si possono sentire (arrivano spesso fuori tempo massimo). Il teatro vuoto è un colpo al cuore. Non basta chiamare in causa gli spettatori-fantasma qua e là nelle gag per dimenticarsi che sotto all’Ariston c’è il deserto.  L’inizio è al buio. Si sentono solo le voci di Amadeus e l’amico. Fiore ad Ama: comincia a dire le tue frasi. Questo è il Festival della ricrescita. Ama lo corregge: della rinascita semmai. Ma perché al buio? «Perché così possiamo fare gli scongiuri seri senza che nessuno di veda», dice Fiorello prima di benedire l’amico conduttore. Le luci si accendono e il direttore artistico dà il via alle danze (lunghissime come sempre).  Le pagelle di Michela Tamburrino: “Arisa con le unghie da cassiera californiana, evviva la Bertè-fata Turchina con le farfalle in testa”

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Per i 5 Stelle una mutazione che non fermerà lo sfaldamento

mercoledì, Marzo 3rd, 2021

di Massimo Franco

Per i 5 Stelle una mutazione che non fermerà lo sfaldamento

Giuseppe Conte, 56 anni, e Beppe Grillo, 72

Sembra sempre più probabile che un pezzo del Movimento Cinque Stelle stia passando all’opposizione. Né le promesse di «perdono» per gli espulsi, né l’istrionismo bolso di Beppe Grillo, e nemmeno la leadership virtuale di Giuseppe Conte sono in grado di fermarli. Finora prevale una dinamica che porta alla frammentazione. In nome della coerenza e della purezza di un tempo, e soprattutto sapendo di essere tagliati fuori da incarichi di governo, decine di grillini si ritroveranno accanto a Giorgia Meloni e ai suoi Fratelli d’Italia. La differenza è che il partito della destra può rivendicare di non essere passato da una maggioranza all’altra. Per i Cinque Stelle è l’opposto.

La spaccatura tra «governisti» e filiera antisistema è avvolta da ambiguità che hanno a che fare con i destini personali più che con le strategie. È indicativo che anche l’idea di ripescare Conte come capo, cucendogli addosso un nuovo statuto e un nuovo Movimento, non basti ad arginare l’emoraggia degli eletti, probabilmente parallela a quella di molti elettori. Che alla fine l’ex premier accetti o meno un ruolo nella speranza di non essere confinato in un cono d’ombra, si ritroverà un Movimento Cinque Stelle in pezzi. L’ala attratta dal movimentismo tipo quello di Alessandro Di Battista, così come molti nel drappello di chi è stato espulso, già dicono no a un ritorno nel Movimento. E qualcuno si prepara a una battaglia legale contro i provvedimenti del vertice dopo il mancato voto di fiducia a Draghi.

Per Grillo e i suoi progetti di revisione, tuttavia, il problema non sono solo i «ribelli». Si avvertono riserve corpose nella stessa maggioranza grillina che pure dice di appoggiare la cooptazione di Conte. Quando l’ex ministro Vincenzo Spadafora avverte che non può essere «solo un’operazione di comunicazione per coprire le nostre contraddizioni», manda un messaggio chiaro: a Grillo e all’«avvocato del popolo». E dietro di lui si intravede la sagoma del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, interprete del «governismo».

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Sputnik, l’Italia può produrre il vaccino russo senza l’ok dell’Ema?

mercoledì, Marzo 3rd, 2021

di Fabrizio Dragosei Lorenzo Salvia

1. Il vaccino russo Sputnik V potrebbe essere utilizzato in Italia senza aspettare il via libera dell’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali?

In teoria sì. I produttori del vaccino russo dovrebbero però presentare una richiesta di autorizzazione in emergenza all’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Si tratterebbe della stessa procedura seguita per ottenere il via libera all’utilizzo degli anticorpi monoclonali, arrivato all’inizio di febbraio.

2. Questa richiesta di autorizzazione in emergenza è stata presentata finora all’Aifa?

Per il momento no. E il fatto che su Sputnik V i contatti siano in corso a livello europeo sembra rendere questa strada meno probabile. Ma non è detto. Il pressing politico e di parte del mondo scientifico che c’è stato in questi ultimi giorni in Italia potrebbe comunque portare Sputnik V a seguire un doppio binario, sia a livello europeo sia a livello italiano. Sarebbe tuttavia un fatto senza precedenti. E un rebus in caso di verdetto diverso tra Italia e Unione europea. Finora per tutti i vaccini anti Covid c’è stato prima il via libera dell’Ema. E poi, nel giro di poche ore, anche quello dell’Aifa.

3. Ma in caso la procedura di autorizzazione in emergenza da parte dell’Aifa che tempi potrebbe avere?

La procedura ordinaria richiede diverse settimane. Quella in emergenza ha tempi molto più stretti. L’ordine di grandezza è quello dei giorni, non delle settimane, sia in caso di esito positivo sia in caso di esito negativo. Ma al momento la procedura non è partita perché nessuna richiesta è stata depositata.

4. Gli stabilimenti russi sarebbero in grado di far fronte a una grossa domanda di vaccini dall’Italia e dall’Europa?

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Sanremo, Fiorello corre tra le poltrone: la platea è vuota

mercoledì, Marzo 3rd, 2021
Il Festival inizia con la gag dello showman siciliano – Ansa /CorriereTv
«Non so se le telecamere mi stanno inquadrando, ma correre qui in mezzo è bellissimo». Fiorello inizia col botto: anzi con una corsa tra le poltrone vuote della platea dell’Ariston. Il mattatore esorcizza l’assenza di pubblico divertendosi per qualche istante tra i sediolini rossi dell’Ariston. Immagini www.raiplay.it Questo video contiene contributi www.raiplay.it
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Scuola: in 24 province contagi oltre il limite. E Trento e Bolzano dicono no alle chiusure

mercoledì, Marzo 3rd, 2021

di Gianna Fregonara

Dice il ministro della Salute Roberto Speranza che c’è «massima attenzione» sulla scuola e che c’è «l’impegno di tutto il governo perché questo passaggio venga vissuto nel modo migliore». Ma la chiusura di tutte le scuole nelle zone rosse, dalle materne alle superiori, «con la didattica a distanza per ogni ordine e grado» e solo nei casi eccezionale gravità quando si verificano «oltre 250 casi ogni 100mila abitanti, nei 7 giorni», è la misura più importante e combattuta del primo Dpcm dell’era Draghi. Ci sono volute diverse riunioni con i governatori, il parere del Cts e lo studio dell’Istituto superiore di Sanità per decidere. Ancora ieri mattina, un ultimo aggiornamento: la chiusura, se si supera il limite dei 250 casi non sarà automatica ma decisa dai governatori. Questo permette subito alle due province autonome di Trento e Bolzano di annunciare che non chiuderanno le scuole elementari perché hanno scelto la via del monitoraggio e dei tamponi.[an error occurred while processing this directive]

La linea Bianchi

Non è passata neppure la proposta del ministro Patrizio Bianchi di legare la chiusura delle scuole a quella dei negozi. Anzi, per i servizi di asporto si sono allargate le maglie dei divieti. E la scelta drastica di poter ricorrere alla Dad per tutti anche nelle zone arancioni se i contagi nel Comune superano la soglia indicata nel Dpcm vuol dire che nel giro di poco tempo i due terzi degli studenti potrebbero essere a casa.

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Sotterrato lo stile “Casalino”, ora Draghi punta a riformare il Cts

martedì, Marzo 2nd, 2021

Daniele Dell’Orco

Al governo Draghi si chiedeva un segnale di discontinuità rispetto all’esecutivo precedente, e la discontinuità è arrivata.

Con la rimozione di Domenico Arcuri come Commissario straordinario e di Angelo Borrelli alla guida della Protezione Civile, il nuovo premier ha voluto dare un segnale certamente politico, ma soprattutto comunicativo, anticipando quanto verrà richiesto anche ai membri del Comitato tecnico scientifico. Con loro, infatti, viene pensionato il “sistema Casalino”, ossia quel modus operandi fatto di sensazionalismo, spettacolarizzazione, retorica in caso di necessità e allarmismo al bisogno.
Borrelli e Arcuri sono due volti per certi versi antitetici ma complementari nello schema narrativo che veniva costruito intorno alla figura dell'”arbitro” Giuseppe Conte.

All’ex capo della Protezione Civile, già vice di quel Franco Gabrielli neo-sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, si rimproverano le gaffe come quella “no mask” della scorsa primavera e il tono negativo dei bollettini quotidiani.
Al manager di Invitalia, al contrario, la leggerezza con cui ha gestito praticamente tutte le emergenze legate alla pandemia. Dalla scarsità di dispositivi di protezione, al prezzo calmierato delle mascherine chirurgiche a 50 centesimi, passando per l’acquisto tardivo o manchevole di respiratori, reagenti, tamponi, camici e qualsiasi altro strumento essenziale per la gestione dell’emergenza sanitaria. Come dimenticare poi il flop dell’app Immuni, spacciata per panacea contro tutti i mali del tracciamento, o quello dei banchi con le rotelle per le scuole che avrebbero dovuto costituire il jolly della didattica in presenza ma sono serviti solo a sperperare milioni di euro mentre bambini e ragazzi (in zona rossa, ma spesso anche in zona arancione) sono ancora costretti a seguire le lezioni dal pc. Il tutto condito dai clamorosi ritardi nell’attuazione del piano vaccinale diventato celebre però grazie al progetto ideato da Arcuri degli hub con le Primule, fortunatamente bocciato da Draghi già nel discorso programmatico in Parlamento.

Certo, il super-manager, pur protetto da uno scudo penale e contabile abbastanza solido messo in piedi ad hoc dal Governo Conte, dovrà fronteggiare nei prossimi mesi le richieste di chiarimento sui ritardi nell’approvvigionamento di mascherine, sugli acquisti a prezzi più che svantaggiosi e sugli approfondimenti della Corte dei Conti, quindi il suo pensionamento si colloca in prospettiva anche in una certa volontà di salvaguardare l’immagine del governo Draghi. Ma le singole iniziative e il loro modello applicativo e comunicativo rappresentano tutto l’opposto della sobrietà imposta dall’ex Presidente della BCE.

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La festa è finita, arrivano i nostri

martedì, Marzo 2nd, 2021

Alessandro Sallusti

Mario Draghi ha licenziato Domenico Arcuri, il commissario all’emergenza Covid che, dalle mascherine ai vaccini passando per tamponi e banchi a rotelle, in un anno di pandemia non ne ha azzeccata una.

Al suo posto arriva Francesco Paolo Figliuolo, generale degli Alpini con una vasta esperienza sui più caldi fronti internazionali.

Passo dopo passo nei giorni scorsi toccò al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli -, Draghi sta smantellando il «sistema Conte», a riprova che il problema, oltre che nel virus, stava nell’inadeguatezza degli uomini chiamati a combatterlo. Primo fra tutti, ovviamente, l’ex premier e la sua corte dei miracoli (rimasta senza stipendio dall’oggi al domani) che stanno per trasferirsi armi e bagagli a tempo pieno alla faccia di Di Maio e Di Battista nella sala di comando dei Cinque Stelle.

A noi pare che lo scambio sia assai vantaggioso per il Paese: i migliori al comando, gli incapaci a sguazzare in beghe di partito utili a riempire pagine di giornali e ore di talk show, ma irrilevanti per la crescita dell’Italia. Sarà comunque lunga, perché prima di costruire bisogna liberare il campo dalle macerie, ma così lo sarà un po’ meno. Onestamente non ce lo vedo un super generale trattare come ha fatto Arcuri – l’acquisto di milioni di mascherine con un caporedattore della Rai in congedo e società fantasma con capitale di mille euro. Né immaginare di vaccinare gli italiani in «primule» ideate da archistar (costo di ognuna 400mila euro) quando il Paese abbonda di strutture pubbliche non utilizzate.

Per tanta gente arruolata dal circo di Conte-Casalino-Arcuri la festa è finita. Del resto si poteva rimanere nelle mani di un partito di maggioranza i Cinque Stelle , il cui leader Beppe Grillo si presenta in pubblico con uno scafandro da palombaro/astronauta? Fuori i buffoni, dentro i generali degli Alpini. Via i chiacchieroni e i twittaroli, largo a chi lavora in silenzio e non annuncia prima di avere fatto.

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Morto Claudio Coccoluto, gli amici del dj: se ne va il maestro più grande

martedì, Marzo 2nd, 2021

di Maria Egizia Fiaschetti

Morto Claudio Coccoluto, gli amici del dj: se ne va il maestro più grande

Dolore e sconcerto nel mondo della musica e del clubbing, tra i settori più colpiti dalla pandemia, per la scomparsa di Claudio Coccoluto, 59 anni, dj di statura internazionale da 40 anni protagonista dell’avanguardia in consolle. L’artista, originario di Gaeta, in provincia di Latina, dove aveva iniziato ad appassionarsi di giradischi nel negozio di elettrodomestici del padre sulle note di Maga Maghella di Raffaella Carrà (così ci aveva raccontato in una recente intervista con la pacatezza che era uno dei suoi tratti distintivi), si è spento martedì 2 marzo alle 4.30 nella sua casa di Cassino, accanto alla moglie Paola e ai figli Gianmaria e Gaia.

I funerali si svolgeranno mercoledì 3 marzo nella Chiesa di Santa Maria in Montesanto a Roma, in piazza del Popolo, dedicata agli artisti. A darne notizia, su Facebook, il figlio Gianmaria Coccoluto: «Il nostro amatissimo papà questa notte ci ha lasciati». (Qui uno dei remix che lo ha reso famoso nel mondo: GUARDA)

Tra i primi a volergli rendere omaggio il socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino (insieme avevano fondato il Goa , 25 anni di storia nella Capitale, unico club in Italia a finire nelle classifiche dei migliori al mondo): «Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me». Anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi ha voluto ricordare il dj: «Triste per la scomparsa di Claudio Coccoluto, un grande artista che, per oltre 40 anni, ha segnato la storia della musica dance in Italia, in Europa e nel mondo. Sono vicina alla moglie e ai figli». Nel pomeriggio, su richiesta del consigliere dem Giulio Pelonzi, l’assemblea capitolina gli ha tributato un minuto di silenzio e si sta già pensando di intitolargli un’area verde nella Capitale: «Ci lascia un grande deejay, nonché un grande artista di fama internazionale. Un uomo che ha fatto la storia della musica elettronica e che fin dagli anni Ottanta è stato un grande rappresentante del ondo del clubbing».

Coccoluto, «Cocco» per gli amici e gli addetti ai lavori, esordisce nel ‘78 come speaker nell’emittente locale «Radio Andromeda», la sua prima interfaccia con il pubblico. Nel mondo del clubbing approda negli anni Ottanta, chiamato per sostituire il collega Corrado Rizza da Marco Trani, altra figura seminale nel mondo del djing scomparso prematuramente a 53 anni e apprezzato per il suo virtuosismo ai piatti. Protagonista e innovatore nel filone dell’elettronica underground, si contraddistingue subito per l’originalità stilistica , risultato di una ricerca costante e di una passione sconfinata.

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Tutti gli uomini e le donne del presidente: le scelte di Draghi per i ruoli chiave del nuovo esecutivo

martedì, Marzo 2nd, 2021

di Andrea Ducci

Una squadra di tecnici per contrassegnare un nuovo corso e soprattutto per affrontare la priorità dell’emergenza sanitaria, sconfiggendo gli effetti del virus.

Franco Gabrielli sottosegretario a sicurezza e servizi segreti

Nella cabina di regia immaginata dal premier Mario Draghi un ruolo cruciale va a l’ex capo della Polizia, Franco Gabrielli. Chiamato a Palazzo Chigi in veste di sottosegretario ai Servizi segreti e alla sicurezza, un incarico nel solco delle competenze acquisite nel corso di una carriera da prefetto e poliziotto, durante la quale è stato direttore del Sisde e dell’Aisi, oltre che a capo del Dipartimento della Protezione Civile e prefetto di Roma. I primi incarichi risalgono agli anni ottanta, quando Gabrielli inizia il servizio nella Digos. Nel 2006 è chiamato a dirigere il Sisde (oggi Aisi), tre anni dopo all’indomani del terremoto de L’Aquila, diventa prefetto della città e vice-commissario vicario per l’emergenza sisma. Nel 2010 ricopre il ruolo di Capo del Dipartimento della Protezione Civile, seguito dalla nomina nel 2015 a prefetto di Roma. Ma già nel 2016 è scelto per l’incarico di nuovo capo della Polizia, ruolo mantenuto fino alla chiamata di Draghi.

Discontinuità: Fabrizio Curcio alla Protezione civile

Nella mappa dei posti chiave che Draghi ha deciso di riassegnare, privilegiando la discontinuità con il precedente governo Conte, figura la guida del Dipartimento della Protezione civile. La scelta è caduta su Fabrizio Curcio, per lui è un ritorno dato che ha già ricoperto il medesimo incarico dal 2015 al 2017. Classe 1966 laureato in ingegneria alla Sapienza di Roma, con un Master in Sicurezza e Protezione, ha svolto servizio nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco con ruoli di responsabilità, tra gli altri, il coordinamento durante il Giubileo del 2000 nell’organizzazione delle misure di sicurezza dell’evento. Nel 2007 Curcio arriva alla Protezione civile, dove per un anno presta servizio come Responsabile della segreteria dell’allora Capo del Dipartimento, Guido Bertolaso. Nel 2008 Curcio passa alla guida dell’Ufficio Gestione delle emergenze, occupandosi dei terremoti a L’Aquila, in Emilia Romagna e del naufragio della nave Costa Concordia all’Isola del Giglio. Dal 2015 al 2017 viene indicato come Capo del Dipartimento della Protezione Civile, incarico che ora torna a coprire di nuovo.

Dopo Arcuri

In queste ore per i più è l’uomo che ha preso il posto di Domenico Arcuri, subentrando come nuovo commissario per l’emergenza coronavirus. Tocca a un militare, il generale Francesco Paolo Figliuolo, il compito di un cambio di passo nella gestione della farraginosa macchina che avrebbe dovuto garantire un piano vaccinale efficiente. Originario di Potenza, Figliuolo ha maturato molteplici esperienze nelle forze armate sia in ambito interforze sia internazionale. Tra le tante missioni seguite quelle in Kosovo e in Afghanistan, gli ultimi ruoli prima della chiamata delle ore scorse sono stati l’incarico di Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa, e poi dal 2018 Comandante Logistico dell’Esercito. La logistica, del resto, è considerato il fattore chiave per approvvigionarsi e distribuire i vaccini con risultati migliori rispetto a quelli ottenuti fino ad oggi. Intanto tra le prime figure scelte da Mario Draghi appena arrivato a

Palazzo Chigi c’è Antonio Funiciello. Individuato come nuovo capo di gabinetto del presidente del Consiglio, il quarantacinquenne Funiciello è autore di due saggi di teoria e storia politica, oltre che giornalista e editorialista scrivendo per L’Espresso e Il Foglio. In passato Funiciello ha già ricoperto incarichi politici e istituzionali, nel 2016 è stato scelto come capo staff del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il suo percorso è avvenuto per lo più nell’area politica del Pd, tanto che nel 2013 è stato delegato per la cultura e la comunicazione del partito.

La riconferma

Roberto Chieppa è tra i pochi ad essere rimasto al suo posto all’indomani dell’arrivo di Mario Draghi alla guida dell’esecutivo. Per lui è arrivata la riconferma nel ruolo di segretario generale di Palazzo Chigi, incarico precedentemente ricoperto durante il governo a guida Giuseppe Conte, sia nella versione con maggioranza giallo verde, sia in quella a maggioranza giallo rossa. Chieppa è arrivato a Palazzo Chigi nel 2018 dall’Antitrust, dove ricopriva l’incarico di segretario generale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Magistrato amministrativo (dal 2017 è presidente di sezione del Consiglio di stato), Chieppa ha guidato la macchina amministrativa dell’Antitrust a partire dal 2011. La conferma di Chieppa a Palazzo Chigi non era scontata, stante il rapporto fiduciario instaurato con l’ex premier Conte. Ma oltre a chi resta c’è chi torna.

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